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SEGRE – DE PETRIS (LeU): “OSCENO E BARBARO INDICARE LA SENATRICE A VITA CON IL NUMERO TATUATO AD AUSCHWITZ”

“Usare il numero tatuatole dai nazisti sul braccio per indicare la senatrice a vita Liliana Segre, come ha fatto il consigliere provinciale di Monza Fabio Meroni, è osceno, indegno e non accettabile da nessun punto di vista. Credo che tutti dovrebbero adoperarsi per mettere fine a queste barbarie. Alla senatrice Segre vanno un abbraccio affettuoso e la mia completa solidarietà”, dichiara la capogruppo di LeU al Senato Loredana De Petris.

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TIM – DE PETRIS (LeU): “40MILA POSTI DI LAVORO A RISCHIO SE CAMBIA IL PIANO INDUSTRIALE”

“Dopo la lettera firmata da 11 componenti del cda Tim che suona come preannuncio di sfiducia nei confronti dell’ad Gubitosi e il downgrade del debito Tim da parte di Standard&Poor, si prospetta una situazione molto allarmante per quanto riguarda sia la tenuta dell’azienda, sia quella dell’occupazione. L’abbandono dell’attuale Piano industriale metterebbe infatti a rischio 40mila posti di lavoro”, afferma la capogruppo di LeU al Senato Loredana De Petris.

“Un nuovo Piano industriale che prevedesse lo spezzettamento della rete renderebbe ancora più grave e forse irreversibile il ritardo digitale della principale azienda italiana nel settore e metterebbe in pericolo decine di migliaia di posti di lavoro. Ci aspettiamo quindi che prima del prossimo cda convocato per venerdì 26 dicembre il governo si faccia sentire con una parola chiara e rassicurante per la sorte di un’azienda strategica per il Paese e per i suoi lavoratori”, conclude la presidente De Petris.

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SCUOLA – DE PETRIS (LeU): “PIU’ RISORSE ED ESAME DI MATURITA’ CON PROVE SCRITTE”

“La pandemia poteva essere per la politica l’occasione di cambiare rotta sulla scuola. Invece non si sono superate le classi pollaio e nella legge di Bilancio sono stati stanziati fondi insufficienti. In questi due anni la scuola ha funzionato grazie all’impegno e al senso di responsabilità del personale scolastico, che si è fatto carico di garantire la continuità dell’attività scolastica (in presenza come a distanza) anche in assenza dei necessari supporti e degli interventi indispensabili per garantire la sicurezza e la funzionalità del lavoro svolto”, afferma la capogruppo di LeU al Senato Loredana De Petris.

“Gli stipendi dei docenti e del personale ATA sono ancora troppo lontani da quelli dei rispettivi colleghi europei ed è necessario rafforzare gli organici al fine di ridurre il numero di alunni per classe, questo deve essere un obiettivo da perseguire presto. Oltre a maggiori risorse, alla proroga del personale COVID ATA, alla modifica di alcune norme previste come quella sull’insegnamento dell’educazione motoria nella primaria, la scuola ha bisogno di più rispetto e più ascolto. Si vocifera inoltre di un altro esame di maturità senza prove scritte, sospese negli ultimi due anni a causa della pandemia. È un’ipotesi che lascia molto perplessi, perché non si tratta soltanto di una verifica finale ma di coltivare e mantenere nei ragazzi la capacità di argomentare e di scrivere intorno a un pensiero”, conclude la presidente De Petris.

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LETTERA APERTA DEI PARLAMENTARI AL PRESIDENTE DEL CONSIGLIO MARIO DRAGHI

 

 

Signor Presidente del Consiglio dei Ministri, Prof. dott. Mario Draghi,

Le sottoponiamo l’estrema preoccupazione per la situazione venutasi a creare sulla vicenda che riguarda la sede dello stabilimento di Napoli della Whirlpool.
La vicenda, dai contorni ben noti e ribadita nella Mozione 1-00499 approvata alla Camera all’unanimità il 20 luglio u. s., si è ulteriormente complicata a seguito dell’invio delle lettere di licenziamento per i lavoratori e le lavoratrici dell’impianto napoletano.
È dal 1° novembre 2020 che la multinazionale americana ha cessato la produzione nel sito di Napoli, decidendo di erogare gli stipendi fino al 31 dicembre per i 355 lavoratori, venendo meno ad impegni presi con il Governo. Infatti, l’accordo del 25 ottobre 2018, firmato da parti sociali e Governo, prevedeva di mantenere gli stabilimenti italiani (con circa 5 mila dipendenti) e, nel sito di Napoli, di investire per il triennio 2019-2021 circa 17 milioni di euro tra prodotto, processo, ricerca e sviluppo, confermando l’intenzione di Whirlpool di mantenere una presenza di alta qualità a Napoli, a fronte dell’utilizzo di ammortizzatori sociali e di sovvenzioni da parte delle istituzioni.
La dismissione del sito industriale di Napoli ha un impatto fortissimo per il Mezzogiorno e per la stessa città, attraversata, come il resto del Paese, da una grave crisi economica derivante dalle due ondate di COVID-19 che hanno determinato le inevitabili restrizioni che comportano drammatiche conseguenze economiche per migliaia di famiglie.
Inoltre, la chiusura dello stabilimento di Napoli porta come conseguenza la cancellazione di quasi mille occupati tra diretti e indiretti e risulta incomprensibile alla luce del fatto che il mercato degli elettrodomestici offre dati incoraggianti, come dimostrato dagli investimenti di Whirlpool e anche degli altri competitor come Candy ed Electrolux.
La decisione di chiudere il sito di Napoli aumenta inoltre il rischio concreto di un disimpegno del Gruppo in tutta Italia, sebbene gli indicatori di mercato siano positivi.
Nel corso degli scorsi mesi i lavoratori della Whirlpool di Napoli, insieme alle delegazioni dei lavoratori degli stabilimenti di tutta Italia e con la partecipazione di Parlamentari di molte forze politiche hanno manifestato affinché si trovi una soluzione che eviti la chiusura del sito.
Oggi non c’è più tempo e va individuata una soluzione necessaria per il mantenimento dei livelli occupazionali del sito di Napoli e per favorire la ricerca di una soluzione industriale che metta in sicurezza il futuro lavorativo di centinaia di famiglie, per di più in un’area del paese già fortemente colpita da processi di deindustrializzazione e con una presenza di molteplici sofferenze di carattere sociale.
Proprio per questi motivi chiediamo a Lei e ai Ministri competenti di intervenire, a partire dalla prossima riunione del 19 novembre presso il Mise, affinché si trovi una soluzione adeguata a questo vero e proprio dramma sociale, adottando tutte le iniziative opportune al fine di ridefinire il progetto di organizzazione che garantisca l’attuale presenza industriale sul territorio napoletano, con l’obiettivo di salvaguardare e incrementare i livelli occupazionali, sostenendo credibili progetti industriali per la rigenerazione economica e produttiva dello stabilimento industriale di Napoli.

Con osservanza,

Gianluca Cantalamessa
Vincenzo Carbone
Federico Conte
Valeria De Lorenzo
Piero De Luca
Loredana De Petris
Nicola Fratoianni
Gennaro Migliore
Paola Nugnes
Angelo Pentangelo
Vincenzo Presutto
Walter Rizzetto
Sandro Ruotolo
Paolo Siani
Gilda Sportiello
Lello Topo
Valeria Valente
Antonio Viscomi
Catello Vitiello

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DL CAPIENZE – DE PETRIS (LeU): “IMPOSSIBILE CONTINUARE CON SOLO UNA PARTE DELLA MAGGIORANZA RESPONSABILE. BISOGNA DECIDERE COME SI VA AVANTI”

“Non è più accettabile che una parte della maggioranza si faccia puntualmente carico del sostegno al governo per senso di responsabilità, a volte pur non condividendo una specifica norma, mentre altri votano emendamenti nonostante il parere negativo del governo, come è successo questa mattina al Senato”, dice la capogruppo di LeU al Senato Loredana De Petris nella sua dichiarazione di voto sul dl Capienza.

“Quello che si pone è un problema politico e riguarda il come si sta in questa maggioranza. Abbiamo idee e valori diversi, lo sapevamo sin dall’inizio. Abbiamo dato vita a questa maggioranza per senso di responsabilità verso il Paese e queste erano le regole d’ingaggio. Altrimenti tanto vale dire che non c’è una maggioranza e ciascuno fa a modo proprio. Stiamo scherzando col fuoco. I contagi stanno riprendendo ma per una parte di questa maggioranza gli interessi del Paese evidentemente non contano. Non è una novità: sin dall’inizio della pandemia ci sono stati gli aperturisti a ogni costo e se oggi possiamo fare alcuni passi avanti, come avviene con questo decreto per i luoghi della cultura e dello sport, è grazie a chi ha sempre manutenuto una linea di cautela e attenzione. Ma quando si vede una parte della maggioranza festeggiare con l’opposizione perché il governo è andato sotto, diventa necessario capire qual è il principio di responsabilità nei confronti del Paese e fare il punto su come si deve stare in questa maggioranza. Noi non siamo disponibili ad andare avanti in questo modo”, conclude la presidente De Petris.

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RAI – DE PETRIS (LEU): “NOMINE DECISE ANCORA UNA VOLTA COL METODO DELLA SPARTIZIONE POLITICA”

“Le nomine in Rai, al di là delle specifiche doti professionali dei direttori indicati, sono state decise sulla base del solito metodo, quello della spartizione. Le nomine sono state oltretutto calibrate sulla base di precisi indirizzi politici”.
Dichiara la capogruppo di LeU al Senato e membro della Commissione di Vigilanza Rai, la senatrice Loredana De Petris.
“L’amministratore delegato Fuortes si era impegnato a privilegiare solo l’interesse del Servizio Pubblico, degli utenti e della modernizzazione della Rai, si è poi mosso in direzione opposta perdendo così per l’ennesima volta un’occasione preziosa per farla finita col metodo della spartizione politica a Viale Mazzini”.

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AMBIENTE – DE PETRIS (LeU): “NONOSTANTE ALCUNI RISULTATI, L’ACCORDO DELLA COP26 È UN DEBOLE E INSUFFICIENTE COMPROMESSO”

“A Glascow sono stati raggiunti un accordo deludente e un debole compromesso, ulteriormente alleggerito per quanto riguarda il carbone e il taglio dei sussidi ai fossili dall’impuntatura di India e Cina. Ancora una volta, inoltre, non c’è niente di concreto sui 100 mld all’anno per i Paesi poveri e vulnerabili promessi da ormai 12 anni”, afferma la capogruppo di LeU al Senato Loredana De Petris commentando l’accordo finale della Cop26.
“Certo non bisogna sottovalutare l’impegno a tenere il riscaldamento entro 1,5 gradi, che rappresenta indubbiamente un passo avanti rispetto al target di 2 gradi dell’accordo di Parigi . Né vanno trascurati il fatto che per la prima volta si parli di tagli dei sussidi ai fossili e l’aggiornamento nel 2022 degli impegni degli Stati sulla decarbonizzazione. Ma la riduzione delle emissioni indicata è solo del 45% entro il 2030, dunque ben al di sotto del necessario per raggiungere il Net Zero nel 2050 . Sono stati inoltre chiusi tre dossier dell’accordo di Parigi rimasti finora inattuati: quello sul mercato del carbonio, il reporting format con il quale gli Stati dovranno riferire sui loro progressi nella decarbonizzazione e le regole per attuare l’Accordo di Parigi. Nel complesso, i leader del mondo non sono stati all’altezza della grave crisi climatica e degli scenari drammatici che si prospettano . Ma da qui bisogna ora ripartire, concretizzando i vari accordi tra network di Stati che qui a Glasgow si sono realizzati e soprattutto implementando e moltiplicando gli sforzi contro il riscaldamento globale di ciascun Paese a cominciare dal nostro. Perché il tempo si sta esaurendo e il rischio è altissimo”, conclude la presidente De Petris.

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MANOVRA – DE PETRIS (LeU): “LA PRIORITA’ ASSOLUTA È TAGLIARE LE TASSE SUL LAVORO DIPENDENTE PER I REDDITI MEDIO-BASSI”

“La destinazione degli 8 mld stanziati dalla legge di bilancio per il taglio delle tasse è fondamentale non solo nell’immediato ma anche perché prefigura quale tipo di Paese si vuol costruire e quanto di concreto c’è nell’impegno a combattere le diseguaglianze sociali che a parole tutti condividono. La priorità assoluta è dunque tagliare le tasse sul lavoro dipendente per i redditi medio bassi”, afferma la capogruppo di LeU al Senato Loredana De Petris.

“Da decenni i lavoratori italiani subiscono una politica industriale miope, che ha sempre cercato di ovviare ai propri limiti risparmiando sui costi del lavoro. Abbiamo dunque salari tra i più bassi d’Europa. La crisi Covid ha impattato su una situazione che era già al limite e come se non bastasse si aggiunge ora l’inflazione, un’impennata già significativa dei prezzi dovuta sia alla crisi innescata dalla pandemia che al rialzo dei costi dell’energia. In questa situazione combattere le diseguaglianze vuol dire prima di tutto restituire potere d’acquisto ai lavoratori. A questo deve servire la riforma fiscale, se vogliamo davvero affrontare una diseguaglianza sociale che ha raggiunto livelli intollerabili”.

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AMBIENTE – DE PETRIS (LeU): “DOCUMENTO FINALE DELLA COP26 NON È QUEL CHE SERVE PER SALVARE IL PIANETA. STA ALL’EUROPA INDICARE LA STRADA, ACCELERANDO LA RICONVERSIONE”

“Il documento finale votato dalla Cop26 di Glascow non è quello di cui c’è urgente bisogno oggi per salvare il pianeta. L’assenza di impegni vincolanti su tutti i fronti riduceva già le bozze precedenti a un elenco di buone intenzioni. La modifica arrivata in extremis, imposta dall’India e dalla Cina, vanifica in buona parte persino quelle buone intenzioni, fissando l’obiettivo non più nella graduale eliminazione ma nella graduale riduzione dell’uso del carbone. Questo non può certo bastare per affrontare i cambiamenti climatici che minacciano la sopravvivenza stessa del pianeta”, dichiara la capogruppo di LeU al Senato Loredana De Petris.

“Non dobbiamo per questo perderci d’animo. Al contrario l’Europa deve moltiplicare gli sforzi, accelerare la marcia della riconversione ecologica, puntare tutto sul passaggio rapido alle rinnovabili. I risultati deludenti della Cop26 ci assegnano una enorme responsabilità nei confronti del pianeta e della prossime generazioni. Quella di indicare la strada, con l’esempio concreto, sino a essere guida e punto di riferimento per tutti i Paesi e tutti i governi. Questa oggi è la sfida che aspetta l’Europa e l’Italia”, conclude la presidente De Petris.

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