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AMBIENTE – DE PETRIS (LeU): “LA NUOVA BOZZA CONCLUSIVA DELLA COP26 REGISTRA DEI PASSI INDIETRO. SENZA CORREZIONI SARA’ UN’OCCASIONE PERSA”

“La nuova bozza del documento conclusivo della Cop26 registra sensibili passi indietro rispetto alla prima bozza, che era già deludente e insufficiente per contrastare la crisi climatica. È stato cancellato il termine del 2023 per attivare i fondi di sostegno di 100 mld l’anno per i Paesi più deboli, sostituito da una blanda ‘sollecitazione’. L’eliminazione dell’energia a carbone è stata corredata con l’aggiunta di una ‘energia a carbone non abbattuta’ che depotenzia di molto l’obiettivo. La richiesta di eliminazione dei sussidi ai fossili rimane ma solo se ‘inefficienti’. Questo solo per citare le più clamorose tra le modifiche apportate alla debole prima bozza”, afferma la capogruppo di LeU al Senato Loredana De Petris.

“È evidente che la resistenza strenua della lobby dei fossili e dei governi decisi a rallentare la riconversione ecologica sta ottenendo un notevole successo. È altrettanto evidente che in questo modo sarà impossibile contrastare davvero il cambiamento climatico e l’occasione, se le cose non cambieranno nelle prossime ore, sarà ancora una volta persa. La situazione è drammatica, non si dovrebbe perdere neppure un attimo per agire concretamente, ma sembra che, al di là delle dichiarazioni ufficiali, i governi non se ne rendano conto”, conclude la presidente De Petris.

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AMBIENTE – DE PETRIS (LeU): “I DATI ISPRA REGISTRANO UNA SITUAZIONE GRAVE. SERVE UNA SPINTA PODEROSA A PARTIRE DALLA RICONVERSIONE NELLE CITTA'”

“I dati diffusi ieri dall’ISPRA dicono chiaramente che la situazione in Italia è grave. L’aumento della temperatura di 1,54 gradi rispetto a quella registrata tra il 1961 e il 1990 ci pone già fuori dalla traiettoria delineata a Parigi. È necessaria una spinta poderosa. Sono urgenti scelte forti e radicali”, dichiara la capogruppo di LeU al Senato Loredana De Petris nel corso dell’incontro tra cittadini, parlamentari ed esperti “Da Glascow alle città”. L’esito della Cop26 di Glascow minaccia di essere molto deludente. L’accordo annunciato da Cina e Usa è una buona notizia sul piano geopolitico ma per il resto rimane per ora una buona intenzione. Il testo dell’accordo finale sarà scritto stanotte ma la bozza che circola sembra dire che la lobby dei fossili e alcuni governi come Russia, Cina, India e Arabia saudita stanno riuscendo a impedire che dalla Cop26 esca un vero e vincolante piano di contrasto alla crisi climatica. Per ribaltare questo quadro dobbiamo partire dalle città. Nelle città vive la grande maggioranza della popolazione mondiale ed è dunque determinante la scommessa sulla loro riconversione ecologica. Si tratta anche una grande occasione per modernizzare le nostre città sul fronte delle fonti energetiche, del consumo di suolo e dei trasporti. Per questo è però necessario che ci siano dei piani precisi e vincolanti, dei quali ogni città deve farsi carico. Altrimenti non riusciremo a rispettare gli accordi di Parigi e il contenimento della temperatura a 1,5 gradi per il 2050 ma rischiamo anzi di arrivare oltre i 2 gradi”, conclude la presidente De Petris.

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“DA GLASGOW ALLE CITTA’ – UNA MISSIONE ZERO EMISSIONI”

giovedì 11 novembre,
dalle ore 17.30 alle ore 20.30
partecipa alla diretta sulla pagina di “Verde e Giusta”

“Da Glasgow alle città – Una missione Zero emissioni” è un panel di confronto tra cittadini ed esperti sulle emergenze ambientali e sulle possibili azioni da mettere in campo per una giustizia ambientale. Le resistenze che hanno impedito al G20 di assumere impegni vincolanti per contrastare i mutamenti climatici e che stanno ora frenando anche la Cop26 di Glascow confermano quanto sia indispensabile una spinta decisa e concreta a partire dal basso e dalle città. Cittadini esperti ed esponenti politici ne discuteranno giovedì 11 novembre, dalle 17.30 alle 20 sul sito web di Verde e Giusta.

In diretta da Glasgow Maria Grazia Midulla -WWF

Valerio Albertini Rossi
Gessica Allegni
Luca Pastorino
Alessandro Giannì
Sandro Lupparelli
Giuseppe Genna
Francesco Laforgia
Loredana De Petris

Modera
Paolo Cento

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AMBIENTE – DE PETRIS (LeU): “LA PROPOSTA DEL RITORNO AL NUCLEARE DI SALVINI È UNA BOUTADE DA ‘SCHERZI A PARTE’ “

“La proposta di Salvini di inserire il ritorno al nucleare nella manovra è una boutade da ‘Scherzi a parte’. Non solo c’è un referendum che lo proibisce ma si tratterebbe di un disastro su tutti i fronti fortunatamente del tutto escluso. Salvini, come sempre, fa solo propaganda. Ma quando si discute del futuro dell’economia e dell’ambiente in questo Paese bisognerebbe essere più seri”, commenta la capogruppo di LeU al Senato Loredana De Petris.

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AMBIENTE – DE PETRIS (LeU): “LA BOZZA DELL’ACCORDO DI GLASCOW È DELUDENTE E INSUFFICIENTE. BISOGNA PARTIRE SUBITO DALLE CITTA’, DOMANI INCONTRO IN RETE CON CITTADINI ED ESPERTI”

“La prima bozza dell’accordo raggiunto dalla Cop26 di Glascow oggi all’alba è deludente, insufficiente e assolutamente non all’altezza della gravità della situazione. Non solo l’impegno a ridurre le emissioni di CO2 del 45% rispetto ai livelli del 2010 entro il 2030 è troppo poco ma soprattutto, come al solito, manca qualsiasi impegno vincolante su tutti i fronti, dal taglio delle emissioni al sostegno finanziario ai Paesi più deboli allo stesso taglio delle emissioni. Siamo dunque ancora una volta alle promesse solenni ma vaghe, agli impegni presi solo a parole”, dichiara la capogruppo di LeU al Senato Loredana De Petris.

“È evidente che il combinato tra le lobbies dei fossili e alcuni governi, come Cina, India, Russia e Arabia Saudita, sta resistendo strenuamente e usa tutti i potenti mezzi a propria disposizione per frenare la riconversione ecologica, anteponendo i propri interessi alla salvezza del pianeta. Solo una mobilitazione diffusa e l’avvio di immediate iniziative concrete, a partire dalle città in linea con l’indicazione lanciata in Italia dal sindaco di Milano Sala, può battere queste resistenze. Per questo abbiamo organizzato per domani, dalle 17.30 alle 20 sulla pagina Facebook di “Verde e Giusta”, un confronto tra cittadini, esperti ed esponenti politici, presieduto da Paolo Cento e al quale parteciperemo io stessa, il senatore di LeU Francesco Laforgia e il deputato Luca Pastorino, sul tema “Cop26. Da Glascow alle città”. Non c’è più tempo ma senza una spinta drastica dal basso e dalle città non riusciremo a cogliere neppure questa ultima occasione”.

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AMBIENTE – DE PETRIS (LeU): “LA LEGGE DI BILANCIO VA MIGLIORATA AUMENTANDO IL SOSTEGNO ALLA RICONVERSIONE ECOLOGICA”

Nella discussione sulla legge di bilancio, il Parlamento può e deve apportare alcuni miglioramenti importanti. E’ necessario intervenire ulteriormente sull’Ecobonus ed è fondamentale che la legge si adoperi da subito per sostenere, indirizzare ed accelerare la riconversione ecologica. Per questo presenteremo un emendamento per eliminare, non subito e gradualmente, i Sussidi Ambientalmente Dannosi (SAD). Quei fondi devono invece essere investiti a favore della riconversione energetica e del passaggio alle rinnovabili”, afferma la capogruppo di LeU al Senato.

“Ciò è tanto più essenziale in questo momento, con le lobbies che usano tutti i mezzi a loro disposizione per frenare la riconversione ecologica e condizionare gli esiti della Cop26. Se la bozza di documento finale della Cop26 rivelata da Greenpeace fosse davvero quella ufficiale si tratterebbe di un fallimento gravissimo. Nel documento reso noto da Greenpeace scompare infatti ogni riferimento ai fossili e di conseguenza ogni percorso per affrancarci dalla dipendenza dei fossili, sorvolando così su quella che è la prima causa della crisi climatica”.

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LEGGE SALVAMARE – VIRGINIA LA MURA (SI) ESAMINA GLI ARTICOLI DEL PROVVEDIMENTO

Nella relazione letta in Aula in occasione del voto sulla legge SalvaMare, la senatrice Virginia La Mura ha parlato delle novità introdotte dagli articoli del provvedimento.

“L’articolo 3 disciplina le CAMPAGNE DI PULIZIA e la categoria dei soggetti promotori è ampia, comprendendo, ad esempio, i gestori delle aree protette, le associazioni ambientaliste, le associazioni dei pescatori, le cooperative e le imprese di pesca. Il cuore del provvedimento, insieme ai primi articoli è l’articolo 4, per la promozione dell’ECONOMIA CIRCOLARE, occupandosi della definizione dei criteri e le modalità con cui i rifiuti accidentalmente pescati e quelli volontariamente raccolti cessano di essere qualificati come rifiuti per entrare nel circuito dell’economia circolare. All’articolo 6 è stata introdotto in Commissione ambiente la norma per ridurre l’impatto dell’inquinamento marino derivante dai fiumi attraverso la sperimentazione per 3 anni di SISTEMI DI RACCOLTA AUTOMATICA dei rifiuti galleggianti presenti nei fiumi per evitare che questi finiscano a mare. Ogni anno dai fiumi europei finiscono in mare più di 600 milioni di macrorifiuti galleggianti (maggiori di 2,5 cm), incluso il monouso, ed il 40% degli oggetti arriva al mare già frammentato. L’articolo 8 sulle CAMPAGNE DI SENSIBILIZZAZIONE, è stato modificato nel corso dell’esame in Commissione ambiente con lo scopo di assicurare un’adeguata informazione ai pescatori e agli operatori del settore circa le modalità di conferimento dei rifiuti. Oltre alle campagne di sensibilizzazione, all’articolo 9 la legge reca disposizioni per la PROMOZIONE DELL’EDUCAZIONE AMBIENTALE nelle scuole di ogni ordine e grado per rendere gli alunni consapevoli dell’importanza della conservazione dell’ambiente, e, in particolare, del mare e delle acque interne, nonché delle corrette modalità di conferimento dei rifiuti. Inoltre, si promuovono le corrette pratiche di conferimento dei rifiuti, sul recupero e riuso dei beni e dei prodotti a fine ciclo, anche con riferimento alla riduzione della plastica, sui sistemi di riutilizzo disponibili. L’articolo 11 prevede un RICONOSCIMENTO AMBIENTALE in favore degli imprenditori ittici che utilizzano materiali di ridotto impatto ambientale, partecipano alle campagne di pulizia e conferiscono i rifiuti. All’articolo 12 è stata inoltre inserita, nel corso dell’esame in Commissione Ambiente, la norma in materia di prodotti che rilasciano MICROFIBRE sintetiche (inferiore a 5 mm) con lo scopo di fornire informazioni trasparenti ai consumatori in merito alla vendita in Italia di qualsiasi prodotto tessile o di abbigliamento, che rilasci microfibre ad ogni lavaggio contribuendo all’inquinamento da plastiche del mare. L’articolo 13 introduce la via statale per la realizzazione degli impianti di DESALINIZZAZIONE. Una norma necessaria per la tutela dell’ecosistema marino e in particolare per gli ecosistemi delle acque salmastre, come le lagune costiere. La norma risponde all’esigenza di considerare gli impatti ambientali degli impianti di desalinizzazione, che rappresentano uno strumento per affrontare il problema della siccità e della carenza di acqua, problema destinato ad aggravarsi per effetto del cambiamento climatico con maggior impatto previsto per l’Europa meridionale e sudoccidentale, dove la portata dei fiumi durante l’estate potrebbe diminuire fino al 40% con effetti devastanti per la vita acquatica, in uno scenario di aumento della temperatura di 3 gradi centigradi, secondo il recente Report “Water resources acroos Europe – confronting water stress: an updated assessment” dell’Agenzia europea dell’Ambiente. In Commissione Ambiente abbiamo introdotto l’articolo 14 per il contenimento dell’impatto sull’ambiente derivante dalle attività di ACQUACOLTURA E DI PISCICOLTURA, previsto dall’articolo 111 del Codice dell’ambiente. Si intende porre rimedio al gravissimo ritardo nell’adozione del decreto per la definizione dei criteri ambientali relativi all’installazione degli impianti a mare. Sono infatti ben 15 anni che le attività di acquacoltura e di piscicoltura sono state esercitate in assenza di criteri di contenimento ambientale, a discapito della salute degli ecosistemi marini costieri e favorendo lo sviluppo di attività illecite, come denunciano da anni diverse associazioni ambientaliste. Infine si istituisce con l’articolo 15, presso il Ministero della transizione ecologica, il TAVOLO INTERMINISTERIALE DI CONSULTAZIONE PERMANENTE, con funzioni di coordinamento dell’azione di contrasto dell’inquinamento marino e con l’articolo 16 la previsione rispetto alla quale il Ministro della transizione ecologica presenti alle camere una RELAZIONE ANNUALE sull’attuazione della legge SalvaMare”.

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