“La decisione della Lega di non votare il decreto sulle riaperture è sbagliata e grave. Il decreto registra l’accordo che era stato raggiunto nella cabina di regia con il consenso della Lega e rappresenta una mediazione tra le diverse esigenze imposte dalla pandemia. Non si possono denunciare così le intese raggiunte solo per poter fare un po’ di propaganda. Non è serio e non è quel che il Paese merita in un momento così delicato”, dichiara la capogruppo di LeU al Senato Loredana De Petris.
“La creazione del ministero della Transizione ecologica è un fatto molto positivo e che indica la direzione in cui intende muoversi questo governo, anche se sarebbe stato per noi preferibile completare il processo accorpando al nuovo mistero anche quello dello Sviluppo economico. È però fondamentale che non vengano cancellate le competenze che erano proprie del ministero dell’Ambiente: la tutela del territorio e del mare. Altrettanto essenziale è dotare il nuovo ministero dei mezzi, del personale e delle competenze necessarie”, dice la capogruppo di LeU Loredana De Petris nella sua dichiarazione di voto a favore della conversione del dl sul riordino dei ministeri.
“Credo che sia molto importante e utile anche la creazione del Comitato interministeriale per la transizione ecologica. E’ infatti evidente che la transizione potrà realizzarsi davvero solo coordinando tutti i settori di intervento. Ciò è vero anche per quanto riguarda il Comitato interministeriale per l’innovazione digitale: solo così il governo sarà infatti in grado di svolgere la necessaria funzione di orientamento e indirizzo. Il Turismo, infine, è oggi un’area di massima emergenza. Dopo la pandemia bisogna ricostruire tutto e non lo si potrà fare senza le idee chiare e una direzione precisa. In questa legislatura il Turismo è stato prima accorpato all’Agricoltura, poi ai Beni culturali, quindi di nuovo scorporato. Credo che questa confusione sia precisamente quello che bisognerà d’ora in poi evitare”, conclude la presidente De Petris.
“La nascita del governo Draghi non equivale a un commissariamento del Parlamento, il cui ruolo non può limitarsi a discutere i decreti del governo. Su temi con quello della legge Zan contro la transomofobia esiste da sempre in Parlamento una divisione che è trasversale, e a maggior ragione si registra in una maggioranza non politica. Bisogna dunque solo discutere il ddl prima in commissione e poi in aula, senza vincoli di maggioranza né impensabili veti”, afferma la capogruppo di LeU al Senato Loredana De Petris.
“Dalla Camera è arrivato un testo contro la transomofobia. Il dovere del Senato, su questa legge come su quella contro la fake news che registra le stesse divisioni, è discutere quel testo e, in assenza di accordo, affidarne la sorte al voto. Questa è la democrazia parlamentare e questo si deve fare con il ddl Zan”.
“Sono rimasta molto colpita dal video di Beppe Grillo. Come è possibile che ancora si dica che se una ragazza denuncia dopo 8 giorni e non subito vuol dire che mente? Davvero Grillo non si rende conto di quanto difficile e doloroso sia per una donna denunciare uno stupro? Quanto tempo ci voglia, a volte, per trovare la forza e il coraggio per farlo?”, afferma la capogruppo di LeU al Senato Loredana De Petris.
“La presunzione d’innocenza vale e deve valere per tutti. Ma tra questo e riproporre i peggiori cliché sulle donne che se la cercano o rovesciare i ruoli addossando alla vittima le colpe c’è una distanza siderale. È grave che un leader politico, per quanto comprensibili siano il suo turbamento e il suo dolore, faccia propri e diffonda stereotipi del tutto inaccettabili”.
“Nei prossimi giorni il Parlamento voterà lo scostamento di bilancio di 40 mld sul quale si baserà il prossimo decreto Sostegni. E’ necessario che i tempi di questo decreto siano rapidissimi. Una parte sostanziale della popolazione è allo stremo e deve essere aiutata immediatamente”, afferma la capogruppo di LeU al Senato Loredana De Petris.
“Il decreto dovrà prima di tutto colmare i vuoti lasciati dal precedente intervento. Si dovranno applicare interventi di perequazione a favore delle aziende che hanno ricevuto aiuti minori del dovuto e di quanto corrisposto ad altre imprese che ne avevano minor bisogno. Si dovranno adottare misure drastiche sugli affitti e sule spese fisse di aziende ed esercizi, altrimenti anche le riaperture saranno inutili. È altrettanto imperativo offrire subito ristori adeguati alle categorie come i lavoratori dello spettacolo, rimaste escluse dal precedente decreto. Solo così le riaperture graduali riusciranno a restituire un po’ di sicurezza alle persone e alle categorie messe in ginocchio dalla pandemia e dalla crisi”.
“La racconta di firme online contro il ministro Speranza lanciata da FdI è un passo grave e un segnale pericoloso di imbarbarimento dei metodi di lotta politica in questo Paese”, afferma la capogruppo di LeU al Senato Loredana De Petris.
“Naturalmente non c’è nulla da obiettare sulla decisione legittima e prevista dalle procedure democratiche di promuovere in Parlamento la mozione di sfiducia contro un ministro. Ma avviare una raccolta di firme, che non avrà alcun peso sul voto del Parlamento, significa solo indicare all’opinione pubblica un singolo ministro come responsabile di scelte, dettate dalla necessità di proteggere la salute pubblica, che sono state assunte dall’intero governo. È una vera e propria istigazione all’odio. Capisco che a suggerire mosse come questa sia la feroce competizione in corso tra FdI e la Lega, che spinge entrambi i partiti ad assumere posizioni sempre più estreme e truci per conquistare una fascia del loro elettorato. Ma nessuna competizione politica dovrebbe mai arrivare a questi livelli, che sono allo stesso tempo bassi e pericolosi”, conclude la presidente De Petris.
“Se oggi possiamo permetterci di correre un ‘rischio ragionato’ e di riaprire gradualmente è proprio perché sinora abbiamo seguito un percorso cauto e rispettato le necessarie precauzioni, senza cedere alle pressioni di chi avrebbe voluto lasciare tutto aperto e irrideva addirittura all’uso delle mascherine. Ma la scelta di correre questo ‘rischio ragionato’ non può essere interpretata come un ‘tana liberi tutti’. Questo sarebbe disastroso e ci costringerebbe a nuove chiusure, con esiti devastanti sia sull’economia che sulla tenuta del Paese”, afferma la capogruppo di LeU al Senato Loredana De Petris.
“Bisogna capire che riaprire obbliga a comportamenti ancora più attenti e cauti e non significa affatto fingere che la pandemia sia alle nostre spalle. Non è così. Per raggiungere questo risultato è necessario che la vaccinazione proceda molto rapidamente, mettendo in sicurezza le fasce d’età più a rischio e le persone fragili. Fino a quel momento per fare un passo avanti senza doverne poi fare due indietro è necessario che tutti rispettino con il massimo rigore le regole precauzionali e che il governo garantisca controlli adeguati”.