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PIERONI – DE PETRIS (LEU): “ECOLOGISTA COLTO, INTELLIGENTE E IRONICO, GRAZIE PER TUTTI GLI ANNI CHE CI HAI DATO”

“Con profondo dispiacere e commozione desidero oggi ricordare in quest’Aula il senatore Maurizio Pieroni, che ci ha lasciato nella notte tra lunedì e martedì, colpito da una malattia grave e inaspettata”.

Così in Aula la senatrice di Leu Loredana De Petris, presidente del gruppo Misto, ha commemorato solennemente l’ex parlamentare Maurizio Pieroni, deputato dei Verdi nella XI legislatura (1992-94) e poi per due mandati eletto al Senato, nella XII (1994-96) e nella XIII legislatura (1996-2001), nella quale venne anche nominato capogruppo. Pieroni fu uno dei fondatori della federazione dei Verdi e tra i promotori delle primissime Liste Verdi all’inizio del 1980.

“Lo voglio ricordare proprio qui, tra questi banchi, che lo videro protagonista di tante iniziative, proposte e battaglie. Il suo impegno ambientalista e sui diritti civili ha ispirato tutta la sua iniziativa parlamentare. Cito qui alcune delle proposte su cui lavorò moltissimo per far comprendere quanto la sua cultura ecologista fosse molto ampia e come marcasse un po’ tutto il suo lavoro. Penso, per esempio, alla proposta dell’istituzione di una Commissione d’inchiesta sulla corruzione; alle norme contro la discriminazione motivata dall’orientamento sessuale; al riordino delle fondazioni bancarie; all’istituzione di un sistema di certificazione contro il lavoro minorile; all’istituzione del garante dei diritti animali. Norme a favore dell’alfabetizzazione informatica (pensate quanto siano attuali adesso per studenti e lavoratori); per la sicurezza ambientale; la messa in sicurezza della città di Falconara Marittima. Molte sono le iniziative che lo hanno visto protagonista in quest’Aula. Anche il suo impegno sulle riforme costituzionali fu sempre all’insegna di quella cultura ecologista che è stata la cifra del suo pensiero politico e della sua vita, perché Maurizio Pieroni è stato innanzitutto un ecologista. Ho condiviso con lui tanti anni di militanza verde. Maurizio costruì una delle primissime liste Verdi a Senigallia negli anni Ottanta, e grazie anche alla sua intuizione e alla sua capacità organizzativa, l’arcipelago verde che nasceva allora – fatto di tante liste e comitati che lottavano per la difesa del proprio territorio, contro le discariche abusive, contro la violenza nei confronti del territorio e del paesaggio – grazie, appunto, alla sua intuizione, insieme a molti altri diede vita alla federazione delle liste Verdi a Finale Ligure nel 1986. Quindi, è stato uno dei fondatori dei Verdi, e questa è stata la caratteristica di tutta la sua militanza: militante ecologista e dirigente politico. È stato un uomo politico colto, ironico. Il suo ecologismo non è mai stato banale o dogmatico. Mentre oggi, per tutti noi che discutiamo spesso in quest’Aula, la lotta ai cambiamenti climatici, il surriscaldamento globale, l’economia verde, la transizione energetica sembrano, se non scontate, comunque questioni che affrontiamo quotidianamente, negli anni Ottanta essere ecologisti era quasi una rarità. Avere l’intuizione dell’ecologia era di pochi, di coloro che avevano iniziato a combattere sul proprio territorio per difendere la propria città e le proprie Regioni dall’assalto del cemento, di coloro che pensavano che la chiave ecologista fosse la possibilità di trasformare questo Paese. Abbiamo avuto vittorie insieme e abbiamo avuto anche tante sconfitte. So che lui ha guardato anche all’evoluzione della cultura ecologista, sempre con interesse in questi anni, dando il supporto come meglio poteva. È stato, quindi, importante per la federazione e per il partito dei Verdi, il suo lavoro e il suo impegno in tanti anni. Egli era molto legato all’idea di organizzazione dal basso. La sua scomparsa ci ha lasciato veramente sgomenti e noi vogliamo essere vicini ai suoi cari, alle persone che gli sono state più vicine in questi anni, che non sono stati né facili e né semplici. Gli otto anni che ha passato in quest’Aula, nelle Commissioni, hanno lasciato un segno, perché era un politico colto, intelligente e ironico. Egli ha saputo, in tutti questi anni, costruire ponti e trasversalità, perché il suo ecologismo ha sempre puntato a ottenere degli obiettivi immediati, per il bene di questo Paese. Lo ricordiamo, quindi, con rimpianto e lo ricordiamo con dolore. Voglio soltanto dire, ancora una volta, grazie, Maurizio, per tutti gli anni che ci hai dato. Addio, e che la terra ti sia lieve”.

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RECOVERY FUND – RUOTOLO (GRUPPO MISTO): “L’ITALIA A TESTA ALTA. ORA RICOSTRUIAMO IL FUTURO DEL NOSTRO PAESE”

“L’Italia esce a testa alta dai negoziati europei sul Recovery Fund, al vertice Ue. E ora pensiamo al futuro del nostro Paese: più ecologia, meno disuguaglianze, più diritti. La strada per il nuovo modello di sviluppo ha bisogno del campo largo del Centrosinistra”. Così il senatore del Gruppo misto Sandro Ruotolo.

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UE – DE PETRIS (LeU): “UN RISULTATO DI ENORME IMPORTANZA RAGGIUNTO ANCHE GRAZIE ALLA FERMEZZA ITALIANA. LA SFIDA PER CAMBIARE L’ITALIA E L’EUROPA COMINCIA ORA”

A Bruxelles è stato raggiunto un risultato storico, che può cambiare il futuro non solo dell’Italia ma dell’intera Unione europea. E’ giusto riconoscere che al raggiungimento di questo esito, che non era affatto scontato, hanno contribuito in modo significativo la fermezza e la capacità di intrecciare rapporti con gli altri Paesi dell’Italia. Le resistenze di alcuni Paesi interessati soprattutto a portare a casa ulteriori sconti non incrinano un quadro complessivo che permette di puntare a una nuova Unione europea, non più egoista e rigorista ma molto più solidale e integrata”, afferma la senatrice di LeU Loredana De Petris, presidente del gruppo Misto.

Per il nostro Paese la vera sfida comincia solo ora. Abbiamo la possibilità e i mezzi per indirizzarlo su un modello di sviluppo diverso, non fondato sulla distruzione dell’ambiente, più giusto, più moderno e anche più competitivo. Sta a noi cogliere questa occasione storica, per l’Italia e per l’Europa. Voglio infine segnalare che si vede ora quanto sia stato lungimirante, l’estate scorsa, decidere di dar vita a questa maggioranza per impedire che il Paese cadesse nella mani di una destra sovranista e antieuropea. Credo sia chiaro a tutti che con un’altra maggioranza e con un governo ostile all’Europa, invece che deciso come noi a cambiarla, oggi non saremmo in grado di fronteggiare la crisi più grave della nostra storia recente”.

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MORTE PACIOLLA – RUOTOLO, ERRANI, DE PETRIS (GRUPPO MISTO): “L’ITALIA ADOTTI INIZIATIVE URGENTI NEI CONFRONTI DEL GOVERNO COLOMBIANO”

“Quali sono le iniziative urgenti che si intendono adottare nei confronti del Governo colombiano, affinché si svolgano le opportune indagini per giungere a risposte convincenti, per la ricerca della verità e della giustizia per la morte del nostro connazionale Mario Carmine Paciolla”. Lo chiedono il senatore Sandro Ruotolo, Vasco Errani e la senatrice Loredana De Petris del Gruppo Misto in una interrogazione urgente, depositata oggi, rivolta al Presidente del Consiglio Giuseppe Conte e al ministro degli Esteri Luigi Di Maio sulla morte violenta del nostro connazionale Mario Carmine Paciolla. “Il 15 luglio Mario Carmine Paciolla, 33 anni, napoletano, è stato ritrovato privo di vita presso la propria abitazione a San Vicente del Caguán, località a 650 km da Bogotà nel dipartimento colombiano del Caquetá Colombia. Il connazionale era cooperante Onu ed era impegnato da due anni con le Nazione Unite, in un progetto che mirava a riconvertire gli ex combattenti al lavoro nei campi e svolgeva il monitoraggio per il rispetto degli accordi di pace tra il governo colombiano e le Farc, le Forze armate rivoluzionarie della Colombia. Stando a quanto sta emergendo da notizie di stampa, in queste ore convulse, sono tutt’altre le ricostruzioni e i dettagli che escludono categoricamente il suicidio. Sul cadavere di Mario Carmine Paciolla, come riportano gli organi e le agenzie di stampa, ci sarebbero evidenti segni di violenza, in particolare, ‘tagli provocati da coltelli o da lame acuminate che non sono state trovate in casa. Vene squarciate, non tagliate in modo chirurgico, un segno che rimanda a coltelli con denti spessi o qualcosa di simile, che non è stato refertato dagli organi di polizia giudiziaria intervenuti sul luogo del delitto’. I fatti sono gravissimi e sembra di assistere a una vicenda simile a quella di Giulio Regeni, il giovane ricercatore di Fiumicello che stava scrivendo una tesi di dottorato per l’università di Cambridge. Il suo corpo senza vita, straziato dalle torture, venne ritrovato il 3 febbraio 2016 sul ciglio della superstrada che collega II Cairo ad Alessandria d’Egitto. Appare dunque impellente procedere, come la magistratura italiana sta già facendo, – secondo qualificate fonti giudiziarie, la Procura di Napoli e Roma avrebbe già inoltrato atti conoscitivi, nell’ambito del lavoro di condivisione giudiziaria presso le autorità giudiziarie colombiane – alla raccolta di quante più possibili prove testimoniali. Chiediamo al Governo italiano di intervenire con urgenza presso il Governo colombiano affinché si svolgano le opportune indagini per giungere a risposte convincenti, per la ricerca della verità e della giustizia per la morte del nostro connazionale Mario Carmine Paciolla”  .

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LAVORO – DE PETRIS (LEU): “BASTA INFORTUNI E MORTI, LA SICUREZZA SUI LUOGHI DI LAVORO E’ UNA BATTAGLIA CHE VA COMBATTUTA SEMPRE”

 

“E’ inaccettabile che in Italia si continui a morire di lavoro senza che questa venga considerata un’emergenza fondamentale e non più rinviabile. Esprimiamo il nostro cordoglio per la morte dei due operai edili e ci stringiamo con affetto ai loro familiari”.

Così la senatrice di Leu Loredana De Petris, presidente del gruppo Misto, commenta l’incidente in cui hanno perso la vita due operai di 29 e 53 anni, caduti da una impalcatura di 20 metri di altezza in un cantiere in via di Vigna Murata.

“E’ ora di dire basta a questa interminabile strage che non conosce interruzione e che anzi sembra essersi intensificata dopo il lockdown con la ripresa delle attività nei cantieri. In un Paese che si dica civile, la sicurezza sui luoghi di lavoro è una battaglia che va combattuta sempre, senza tentennamenti e con la massima determinazione”.

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UE – DE PETRIS (LeU): “SPERIAMO CHE OGGI CI SIA L’ACCORDO, MA IL POTERE DI VETO A CIASCUN PAESE NON E’ ACCETTABILE”

“Ci auguriamo che oggi a Bruxelles si raggiunga finalmente l’accordo che permetterà non alla sola Italia ma all’intera Unione di fronteggiare la gravissima crisi innescata dall’emergenza sanitaria e di salvare il mercato comune. Bisogna fare il possibile per raggiungere l’intesa, nonostante i ricatti, e forse persino il sabotaggio, di Paesi che non vogliono che l’Unione cambi e faccia un enorme passo avanti sulla strada di una vera unificazione”, dichiara la senatrice di LeU Loredana De Petris, presidente del gruppo Misto.

“Ci sono però dei paletti che non possono essere varcati e il presidente Conte ha fatto benissimo a chiarirlo. Il super freno d’emergenza, nella versione che conferisce a ogni Paese dell’Unione un diritto di veto, significherebbe vanificare l’intero progetto del New Generation Eu. Non ci sono state possibilità di veto quando l’Unione, nel momento più scuro della sua storia, si è mossa nel modo peggiore e più controproducente con la Grecia, innescando una crisi di credibilità che ancora oggi dobbiamo superare definitivamente. Assegnare a ogni Paese il potere di veto servirebbe solo a impedire che l’Europa volti finalmente pagina”, conclude la presidente De Petris

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RECOVERY FUND – DE PETRIS (LeU): “E’ ASSURDO E INACCETTABILE CHE IL VETO DI UN SOLO PAESE PARALIZZI L’INTERA UNIONE. L’ACCORDO VA CONCLUSO CON O SENZA OLANDA”

E’ assurdo e inaccettabile che un solo Paese, che oltretutto gode di privilegi ingiustificati e inspiegabili, paralizzi l’intera Europa e metta l’Unione a rischio. Non è neppure immaginabile che un solo Paese, col suo veto, freni e impedisca la risposta dell’Europa a una crisi simmetrica, improvvisa e devastante, con conseguenze incalcolabili. L’accordo sul Recovery Fund, accettato dalla stragrande maggioranza dei Paesi dell’Unione e necessario per tutti, deve essere chiuso ora, senza rinvii, con o senza il permesso dell’Olanda”, afferma la senatrice di LeU Loredana De Petris, presidente del gruppo Misto.

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STRAGE VIA D’AMELIO – RUOTOLO (GRUPPO MISTO): “NON FU SOLO LA MAFIA A TENTARE IL COLPO DI STATO”

“19 luglio 1992, 28 anni fa la strage di via D’Amelio. La ferita è ancora aperta, non è ancora il tempo di consegnare alla storia quel periodo tragico che ha vissuto il nostro Paese. Le nuove generazioni devono sapere quello che è successo nel terribile biennio stragista 92-94 perché, ancora oggi, dobbiamo conoscere la verità. Non fu solo la mafia a tentare il colpo di Stato nella strage di via D’Amelio, dove insieme al giudice Borsellino trovarono la morte gli agenti della scorta: Emanuela Loi, Agostino Catalano, Vincenzo Li Muli, Walter Eddie Cosina e Claudio Traina. Le stragi di Capaci e via D’Amelio, le bombe del ’93 a Roma, Milano, Firenze, gli attentati ai carabinieri di Reggio Calabria, il deposito di armi pronto ad essere usato di Secondigliano, facevano parte di una strategia del terrore che, dopo il fallito attentato allo stadio Olimpico di Roma, cessò d’improvviso. Perché? Quelle bombe erano un ultimatum. Vogliamo conoscere tutti i protagonisti e i termini di quell’accordo. “

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MORTE PACIOLLA – RUOTOLO (GRUPPO MISTO): “INTERVENGA CON FORZA IL GOVERNO, LA VICENDA DI MARIO CARMINE PACIOLLA E’ SIMILE A QUELLA DI GIULIO REGENI”

Si chiede al Presidente del Consiglio e al Ministro degli Esteri un intervento forte, deciso e immediato nei confronti del Governo colombiano affinché si faccia chiarezza e giustizia sulla morte violenta del nostro connazionale Mario Carmine Paciolla”. Lo chiede il senatore Sandro Ruotolo (Gruppo Misto) in una interrogazione urgente, che sarà depositata lunedì, e rivolta al presidente Conte e al ministro Di Maio. “Sono gravissimi i fatti fin qui emersi sulla morte, lo scorso 15 luglio, di Mario Carmine Paciolla, 33 anni, napoletano, e collaboratore della Nazione Unite, impegnato in Colombia in un progetto di pacificazione interna tra governo locale ed ex ribelli delle Farc e di riqualificazione di aree utilizzate dal narcotraffico, sembra di assistere a una vicenda simile a quella di Giulio Regeni. Bisogna accertare la verità, da ciò che emerge dai media e da molte testimonianze sul cadavere del giovane sono stati rilevati ‘tagli provocati da coltelli o da lame acuminate che non sono state trovate in casa’. Il ruolo volontario svolto da Mario Carmine Paciolla, come collaboratore e osservatore delle Nazioni Unite, la conoscenza del territorio, le solide relazioni e il sapersi districare nei quartieri difficili alle prese con problemi umanitari, come quello legato allo sfruttamento della popolazione in un regime di narcoeconomia ha infastidito qualcuno? La Rete Europaz, nata a sostegno degli Accordi di Pace e del lavoro del Sistema Integral de Verdad Justicia, Reparación y No Repetición, a cui Paciolla per due anni ha collaborato,  denuncia da tempo ripetuti episodi di violenza in varie zone del paese come le persecuzioni contro attivisti, leader sociali ed ex-guerriglieri, denunciate da organismi nazionali e internazionali; il clima di ostilità e delegittimazione che rischiano seriamente di compromettere i tanti sforzi sinora compiuti per la costruzione di una pace duratura con verità e giustizia sociale. Se non ritengano opportuno e urgente il Presidente Conte e il Ministro Di Maio, vista la gravità dell’accaduto la convocazione dell’ambasciatore della Colombia per far giungere le rimostranze del Governo italiano”.

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EGITTO – DE PETRIS (LeU): “LA VENDITA DELLE ARMI A UN PAESE CHE VIOLA I DIRITTI UMANI E’ UNA MACCHIA PER L’ITALIA. VA ASSOLUTAMENTE SOSPESA”

“La vendita di armi a un Paese che si rende colpevole di continue e gravissime violazioni dei diritti umani come l’Egitto costituisce una violazione della legge italiana oltre che dell’etica e del più elementare senso di giustizia. Per quanto riguarda l’Italia la vendita di armi al regime che impedisce in tutti modi che emerga la verità e si faccia giustizia per l’assassinio di Giulio Regeni e che persevera nei suoi crimini, come dimostra la proroga della detenzione del ricercatore Patrick Zaki, è se possibile ancora più grave”, afferma la senatrice di LeU Loredana De Petris, presidente del gruppo Misto.

“Rispondendo oggi alla mia interrogazione in merito il governo non ha preso quegli impegni a sospendere la fornitura di armi che sono invece necessari. Continueremo questa battaglia di civiltà fino a che la vendita di armi non sarà sospesa e questa vera e propria macchia sul nostro Paese non sarà cancellata”.

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