“Lo sblocco dei fondi per gli orfani di femminicidio è un passo importante ma dobbiamo sapere che molto resta ancora da fare”, dichiara la senatrice di LeU Loredana De Petris, presidente del gruppo Misto, a margine della conferenza stampa nella quale la stessa presidente De Petris, la presidente della commissione parlamentare d’inchiesta sul femminicidio Valeria Valente, Graziella Dore, la sorella di Dina Dore, uccisa nel 2008 dal marito e tutrice della figlia oggi dodicenne, Anna Maria Busia, avvocata della famiglia Dore e redattrice del disegno di legge, Massimo Zedda, Luciano Uras, promotore della legge in Senato e l’avvocata Margherita Zurru hanno tratto un primo bilancio del Fondo istituito per legge due anni fa.
“Prima di tutto – prosegue la presidente De Petris – persino in presenza dei decreti attuativi, finalmente varati, viene spesso fatto tutto il possibile per evitare il risarcimento delle vittime e rallentare l’erogazione del sostegno. Ma soprattutto bisogna intervenire con forza sul fronte delle reti di protezione su tutti piani, a partire da quello piscologico, per i figli delle vittime. E’ infine indispensabile mettere a punto un intervento coordinato ed efficace sul piano più decisivo, che è quello della prevenzione”.