Emma Bonino (Bra, 9 marzo 1948) è una politica italiana.
È stata Ministro degli affari esteri della Repubblica Italiana nel Governo Letta dal 28 aprile 2013 al 22 febbraio 2014. È una delle figure più importanti del radicalismo liberale italiano dell’età repubblicana.
Dopo essere stata eletta negli anni settanta e ottanta del XX secolo per varie legislature deputata alla Camera e al Parlamento europeo, ricopre la carica di commissario europeo dal 1995 al 1999, per poi nel 2006 essere Ministro del commercio internazionale e delle politiche europee nel Governo Prodi II, e successivamente vicepresidente del Senato della Repubblica dal 6 maggio 2008 al 15 marzo 2013.
Oltre ad aver ricoperto importanti cariche nel Partito Radicale, è stata membro del comitato esecutivo dell’International Crisis Group, ideatrice e promotrice della Corte Penale Internazionale, professoressa emerita all’Università Americana del Cairo[2], delegata per l’Italia all’Onu per la moratoria sulla pena di morte, nonché fondatrice dell’organizzazione internazionale Non c’è pace senza giustizia per l’abolizione delle mutilazioni genitali femminili.
Nel 2011 è l’unica italiana inclusa dalla rivista statunitense Newsweek nell’elenco delle “150 donne che muovono il mondo”[3][4][5].
Emma Bonino è membro del Board della Fondazione Open Society del finanziere e filantropo George Soros[6].
La lista europeista e il ritorno in Senato
L’11 febbraio 2017 è presente a Milano al lancio di Forza Europa di Benedetto Della Vedova[51] con il quale successivamente organizza alcune iniziative con la partecipazione tra gli altri di Enrico Letta, Carlo Calenda (ministro dello Sviluppo Economico), Giuliano Pisapia (ex sindaco di Milano), Angelo Bonelli (coordinatore dei Verdi) e Roberto Saviano.[52]
Insieme ai radicali Riccardo Magi (segretario) e Antonella Soldo (presidente), il 23 novembre 2017 presenta a Roma +Europa, formazione europeista nata dalla convergenza con la lista di Della Vedova.[53] Questi ultimi il 5 dicembre manifestano di fronte a Palazzo Chigi per chiedere una norma che modifichi le regole sulla raccolta firme necessarie a presentarsi alle imminenti elezioni politiche.[54] Di fronte alla minaccia della Bonino di non partecipare alla coalizione di centro-sinistra, il 4 gennaio Bruno Tabacci mette a disposizione il simbolo di Centro Democratico così da esentare + Europa dalla raccolta firme avendo lui formato un gruppo in Parlamento dopo le elezioni del 2013.[55] Viene candidata dalla coalizione di centro-sinistra per il Senato al collegio uninominale di Roma 1 dove viene eletta con il 38,91% delle preferenze,[56][57]. Si iscriverà al Gruppo Misto dato che è l’unica eletta della lista al Senato mentre alla Camera sono stati eletti Magi e Tabacci oltre a Alessandro Fusacchia (eletto nella circoscrizione Estero). La lista ha partecipato anche alle elezioni regionali sempre il 4 marzo conquistando un seggio con la vittoria di Nicola Zingaretti nel Lazio mentre in Lombardia il posto è stato ceduto al candidato presidente Giorgio Gori vista la sconfitta.