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SCUOLA – DE PETRIS (LeU): “RISPOSTE CONCRETE, NON REPRESSIVE O PATERNALISTICHE, AGLI STUDENTI CHE PROTESTANO”

“Agli studenti che oggi, per il terzo venerdì consecutivo, protestano in piazza la politica deve saper dare risposte concrete, né repressive né paternalistiche. L’alternanza scuola-lavoro si è rivelata essere precisamente quel che noi temevamo e avevamo denunciato sin dall’inizio: bisogna rivederla da capo a piedi perché non è neppur lontanamente accettabile che studenti muoiano mentre lavorano senza neppure essere pagati o mentre vanno e vengono dal luogo di lavoro come è successo la settimana scorsa”, dichiara la capogruppo di LeU al Senato Loredana De Petris.
“Gli studenti e i giovani in generale sono stati penalizzati più di chiunque altro dalle chiusure. La scuola, alla prova della pandemia, ha rivelato impietosamente tutti i limiti strutturali del sistema scolastico. Posso capire che a fronte di una situazione del genere le preoccupazioni degli insegnanti per gli abiti indossati a scuola suonino come una beffa intollerabile. Prima di preoccuparsi per l’abbigliamento sarebbe doveroso occuparsi almeno di iniziare a sanare i guasti che si sono accumulati nel corso di decenni”.

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SCUOLA – DE PETRIS (LeU): “GLI STUDENTI HANNO TUTTE LE RAGIONI DI PROTESTARE. LA MINISTRA LAMORGESE SI IMPEGNI IN PARLAMENTO PER EVITARE UNA RISPOSTA REPRESSIVA”

“Gli studenti che si stanno mobilitando in questi giorni hanno tutte le ragioni per protestare. Ne hanno anzi sin troppe. La pandemia ha messo in piena evidenza guasti antichi del nostro sistema scolastico e nessuno in questi due anni di Covid ha pagato un prezzo più alto dei giovani e degli studenti. La tragica morte di Lorenzo Parelli ha dimostrato che l’alternanza scuola-lavoro è precisamente quel che noi avevamo denunciato sin dal primo momento: la possibilità per le aziende di avere a disposizione forza lavoro gratuita. Questo non c’entra niente con la necessità di insegnare un mestiere agli studenti. È solo un’oscena forma di sfruttamento che oltre tutto mette la vita stessa degli studenti a rischio”, afferma la capogruppo di LeU al Senato Loredana De Petris.
“La reazione dello Stato a queste proteste non può e non deve essere repressiva. Quel che è successo a Torino e in altre città non deve ripetersi mai più. La ministra Lamorgese riferirà in Parlamento la prossima settimana per spiegare cosa sia successo e spero per garantire che non accadrà di nuovo. Credo sia l’occasione opportuna anche per tornare a chiedere il numero identificativo per gli agenti in servizio di ordine pubblico. È una misura necessaria da ogni punto di vista: anche per tutelare l’onore della stragrande maggioranza degli agenti, che svolge egregiamente e con misura le funzioni di difesa dell’ordine pubblico”, conclude la presidente De Petris.

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SCUOLA. DE PETRIS (LEU): GOVERNO POSTICIPI NOVITA’ PREVISTE PER ESAME DI MATURITA’

 

 

“Dopo le promesse elettorali di voler togliere l’alternanza scuola-lavoro, il cambio di denominazione e la riduzione delle risorse e delle ore, previsto in Legge di Bilancio, si apprende che i maturandi di quest’anno nel corso del colloquio, dovranno esporre con una breve relazione o un elaborato multimediale, le esperienze di Alternanza Scuola-Lavoro svolte. E non sono soltanto queste le novità, infatti, le prove scritte diventano due, anziché tre e scompare ingiustamente la traccia di storia che comunque era scelta da diversi studenti”.

Lo afferma la Senatrice di Liberi e Uguali Loredana De Petris, Presidente del gruppo Misto che deposita una interrogazione parlamentare per chiedere al titolare del Dicastero dell’Istruzione di posticipare tutte queste novità al prossimo anno scolastico.

“C’è una cosa che accomuna i primi mesi di lavoro della maggior parte dei Ministri dell’Istruzione in Italia, l’ambizione o forse la speranza – continua la Sen. De Petris – di legare il proprio nome a una riforma possibilmente epocale del sistema formativo del Paese. Abbiamo sempre espresso molti dubbi su un’alternanza scuola-lavoro che assomigliasse più ad un addestramento al lavoro gratuito, ma davvero ci sembra miope non avviare una seria verifica nonché una valutazione su quanto le scuole hanno realizzato. Così come ci sembra sbagliato ridurre le risorse in generale, perché la scuola non deve essere una spesa ma un investimento. Capiamo l’ansia di segnalare la propria presenza da parte del Ministro, ma diamo un po’ di tempo alla scuola, agli insegnanti e agli studenti per prepararsi a questo ennesimo cambio”.

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