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MANOVRA – DE BONIS (GRUPPO MISTO): “APPROVATI CON RIFORMULAZIONE I MIEI ODG, GLI IMPEGNI PRESI DAL GOVERNO VANNO NELLA GIUSTA DIREZIONE.”

“Soddisfatto per gli impegni presi dal governo in ambito agricolo, ambientale e della salute: dalla possibilità di attivare un programma di interventi dedicato alle imprese agricole danneggiate da eventi atmosferici eccezionali ovvero da gravi crisi di mercato, alla possibilità di introdurre norme per favorire un maggiore sviluppo ed una maggiore competitività della produzione agricola e agroalimentare con metodo biologico. Dal valutare iniziative volte a favorire pratiche agricole che determinino effetti positivi per la tutela dell’ambiente ed il contrasto ai cambiamenti climatici, a valutare iniziative volte a potenziare il sistema dei controlli sull’uso corretto dei fitofarmaci in agricoltura ed incrementare i controlli sui prodotti agroalimentari importati dai paesi terzi”.

Così il senatore Saverio De Bonis del gruppo Misto, membro della commissione Agricoltura, commenta i suoi odg alla Legge di Bilancio 2020 (ddl 1586), che sono stati accolti con riformulazione da parte dell’Esecutivo.

“Il Governo Conte ha preso impegni precisi nell’approfondire l’applicazione del contratto di soccida (una forma surrettizia di contratto associativo ad effetto anticoncorrenziale che, di fatto, maschera rapporti di lavoro subordinato con rapporti associati per avere vantaggi fiscali); nell’estendere la cosiddetta rottamazione Ter agli accertamenti IMU agricola 2014-2015 e per una rapida istituzione della CUN, in una o più sedi a partire da Foggi, nonché di condividere tale scelta al Tavolo di filiera nazionale, al fine di superare il meccanismo di rilevazione del prezzo della Commissione camerale di Foggia Altamura. Il Governo si è impegnato infine a garantire trasparenza nella formazione di un prezzo indicativo nazionale ed evitare speculazioni anche alla luce della normativa Antitrust.  Ovviamente – ha concluso De Bonis – le mie richieste erano molto più ampie e articolate ma gli impegni presi oggi dall’esecutivo sono un buon inizio per andare nella giusta direzione”.  

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PASTORI SARDI – DE PETRIS (LeU): “SOPRUSI NELLA FILIERA A DANNO DEGLI ALLEVATORI”

 

“I pastori della Sardegna hanno ragione ed è urgentissimo fronteggiare una situazione che senza un intervento immediato rischia di precipitare nella miseria 14mila aziende agricole dell’isola. I dati parlano da soli e dicono che siamo già molto oltre l’allarme rosso: tre anni fa il prezzo del latte era 1,20 euro al litro per un introito complessivo di 456 mld di euro. Oggi il prezzo al litro del latte è di 0,60, euro, cioè 10 cm in meno di quanto costa ai produttori. E’ un dimezzamento che comporterà una perdita di 228 mln di euro”, afferma la senatrice Loredana De Petris, presidente del gruppo Misto.

 “Dodicimila allevatori della Sardegna sono vittime dei soprusi quotidiani derivanti dallo squilibrio nella filiera del prodotto, dove pochi trasformatori e distributori decidono i prezzi a loro esclusivo vantaggio. Abbiamo approvato in Parlamento una disposizione specifica sulle pratiche sleali e sugli abusi di posizione dominante nella produzione e nel commercio dei prodotti deperibili, il Governo chiarisca per quale motivo non viene applicata.”

        La capogruppo De Petris ha presentato oggi una interrogazione urgente al Ministro delle Politiche Agricole e al Ministro dell’Interno sulla situazione del latte in Sardegna e sulla protesta dei pastori.

        “L’autorità Antitrust – dichiara la senatrice – avrebbe dovuto già da tempo accendere i riflettori sulla filiera del latte sardo, come previsto dall’art.62 del decreto-legge n.1 del 2012. E’ in gioco non solo la sopravvivenza della pastorizia, ma una parte irrinunciabile della cultura e della tradizione dell’isola. Abbiamo notizia che prefetti e questori hanno già provveduto in più occasioni ad identificazioni e denunce a carico dei manifestanti che rischiano, fra l’altro, di incorrere nelle nuove sanzioni contro le manifestazioni stradali introdotte dal cosiddetto decreto sicurezza. Invece di organizzare la repressione, il Ministro dell’Interno e il Ministro delle Politiche Agricole si occupino di difendere l’interesse dei più deboli e di aprire una prospettiva di sviluppo per un prodotto fondamentale per l’economia della Sardegna.”

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