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DL CRESCITA – DE PETRIS (LeU): “L’ART. 24 SPALANCA LE PORTE ALLA PRIVATIZZAZIONE DELL’ACQUA. IL M5S TRADISCE IL REFERENDUM E LE PROMESSE FATTE PER ANNI”

 

“Il dl Crescita è diventato col tempo un decreto omnibus, con all’interno misure diversissime tra loro e prive di ogni coerenza. Già per questo si profila come oltre modo discutibile sul piano costituzionale. E’ inoltre molto grave che mentre la Camera ha potuto esaminare per oltre 50 giorni il testo, il Senato ha avuto a disposizione appena una settimana per vagliare un testo sostanzialmente blindato”, afferma la senatrice di LeU Loredana De Petris, presidente del gruppo Misto.

“In questa babele di norme affastellate caoticamente ci sono numerosi passaggi gravi e in particolare l’art.24 che tradisce il referendum del 2011 spalancando le porte alla privatizzazione dell’acqua nel Sud. E’ infatti evidente che la trasformazione in spa dell’Eipli significa questo e sarà impossibile impedire ai privati di scalare la spa. E’ inutile che l’M5S si nasconda dietro striminzite foglie di fico: con questo articolo hanno tradito il referendum e tutte le promesse e gli impegni proclamati per anni”, conclude la presidente De Petris.

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ACQUA – DE BONIS (GRUPPO MISTO): “IN ATTO COLPO DI MANO PER PRIVATIZZARE. ART.24 AL DL CRESCITA NON BASTA”

“Da agricoltore so bene, anche per esperienza diretta, quanto sia fondamentale l’acqua come bene pubblico a disposizione di tutti. Siamo invece di fronte a un vero e proprio tentativo di privatizzare l’acqua, attuato nel silenzio, sperando che nessuno se ne accorga, a opera proprio di un governo e di una maggioranza che avevano promesso di difendere l’acqua pubblica. Il nostro dovere è invece informare gli italiani, metterli al corrente di questo colpo di mano. Per questo abbiamo organizzato questa conferenza stampa e allo stesso scopo ho già presentato un odg al dl Crescita e un’interrogazione”, dichiara il senatore del Gruppo Misto Saverio De Bonis al termine della conferenza stampa al Senato alla quale hanno partecipato il professor Paolo Maddalena, vicepresidente emerito della Corte costituzionale, il senatore Carlo Martelli, la deputata Sara Cunial e il giornalista Pino Aprile.

“Come ha spiegato bene in conferenza stampa un costituzionalista eminente come il professor Maddalena, l’acqua è un bene demaniale. Come l’aria, è un bene pubblico e gratuito. Se si affida la gestione a una spa, il cui scopo è invece comunque il profitto, si opera già uno stravolgimento totale. La soluzione trovata con l’art.24 del dl Crescita alla Camera non risolve affatto il problema. Sarebbe infatti sancito il divieto di ingresso nella spa per i soci privati, ma è evidente che, essendo l’obiettivo di ogni spa il profitto, quando sarà necessario sarà facilissimo rimuovere l’ostacolo con una leggina ad hoc o con un codicillo”, prosegue il senatore De Bonis.

“Prima di tutto è dunque necessario costituzionalizzare il divieto di partecipazione alla spa di aziende private, in modo da rendere almeno un po’ più difficile la scalata delle multinazionali. Ma per rispettare sia la Costituzione che la volontà popolare, espressasi nel referendum del 2011, è poi necessario tornare sulla decisione di istituire la spa, che contrasta con il principio stesso dell’acqua come bene pubblico”.

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