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BENI CULTURALI – GRANATO (AC): “NECESSARIO DISTINGUERE TRA PROFESSIONISTI E VOLONTARI”

“Abbiamo impegnato il Governo ad applicare un principio teoricamente ovvio, che il lavoro subordinato debba sempre essere retribuito, ma che non è tale nel settore dei beni culturali, dove purtroppo troppo spesso i professionisti del settore non sono tutelati. È indispensabile, ora, giungere ad una chiara distinzione tra lavoratori e volontari, in modo da evitare ogni forma di sfruttamento di personale qualificato”. Lo dichiara la Senatrice Bianca Laura Granato (Gruppo Misto – L’Alternativa c’è) in relazione alla risoluzione, votata oggi dalla 7a Commissione del Senato, sull’affare assegnato su volontariato e professioni nei beni culturali.
“Come emerso dall’analisi condotta in commissione, durata più di un anno e mezzo, dalla mancata regolamentazione delle professioni e del volontariato nei beni culturali nascono alcune storture evidenti ed intollerabili: lo sfruttamento dei professionisti può arrivare, infatti, fino a costringerli, nei casi limite, a passare per volontari, mortificando gli studi compiuti e la professionalità acquisita sul campo. Grazie alla senatrice Margherita Corrado, che si è impegnata fortemente sul tema, la commissione Istruzione e Beni culturali del Senato ha avuto modo di approfondire una questione troppo spesso sottaciuta. Ora, però, chiarito il quadro di riferimento, è quanto mai opportuno superare al più presto le criticità evidenziate, definendo una volta per tutte dal punto di vista giuridico la differenza tra chi si impegna come volontario e i professionisti del settore. Mi spiace veramente sottolineare il disinteresse assoluto di alcune forze politiche di maggioranza e di opposizione sulla materia: il Governo non ha partecipato ai lavori della commissione – cosa piuttosto insolita per non dire rarissima – non fornendo neanche il proprio parere sul testo della risoluzione. E Lega e Fratelli d’Italia, addirittura, non hanno neanche votato a favore della risoluzione, a dimostrazione del loro scarso interesse verso una materia – i beni culturali e la tutela dei lavoratori del settore – che evidentemente reputano secondaria”, conclude Granato.

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