All Posts Tagged: Covid-19

COVID – DE PETRIS (LeU): “L’ARRIVO DELLA VARIANTE OMICRON DIMOSTRA CHE LA DIFESA DEGLI INTERESSI DI BIG PHARMA È UNA MINACCIA PER TUTTI. I BREVETTI VANNO SOSPESI”

“L’affacciarsi della variante Omicron, il rischio di una nuova ondata di pandemia in grado di superare l’argine dei vaccini e il tonfo delle borse di tutto il mondo dovrebbero dimostrare anche ai più miopi che continuare a difendere prima di tutto gli interessi delle grandi case farmaceutiche significa esporre tutto il resto del mondo a minacce gravissime”, afferma la capogruppo di LeU al Senato Loredana De Petris.
“Senza una campagna di vaccinazione a tappeto anche nei Paesi poveri il virus inevitabilmente muterà, diventerà più aggressivo, aggirerà il vaccino e si ripresenterà anche da noi, nei Paesi occidentali. Se vogliamo difendere la nostra popolazione e la nostra economia non c’è alternativa alla sospensione della proprietà intellettuale dei vaccini, condizione necessaria ma non sufficiente, e alla messa a disposizione di tutti dei mezzi per produrre il vaccino e distribuirlo su vasta scala. Ma il problema ci riguarda direttamente anche su altri piani. Per vaccini e tamponi abbiamo speso quest’anno due mld ed è facile presumere che l’anno prossimo la spesa sarà uguale o superiore. Sono soldi sottratti alla sanità pubblica, che sarebbero dovuti servire ad assumere personale specializzato. Non possiamo permettercelo: un intervento degli Stati di tutto il mondo per calmierare i prezzi è indispensabile. Ma credo che anche sul piano etico non sia accettabile il balzo in avanti dei titoli delle aziende farmaceutiche proprio nel giorno in cui crollavano tutti gli altri titoli. È una situazione alla quale bisogna avere la forza di mettere fine”, conclude la presidente De Petris.

Approfondisci

COVID – DE PETRIS (LeU): “LA VARIANTE SUDAFRICANA PROVA CHE BISOGNA SOSPENDERE I BREVETTI PER ESTENDERE LA VACCINAZIONE IN TUTTO IL MONDO”

“Le borse che crollano per la variante sudafricana del Covid sono il sintomo della follia di un sistema che mette le esigenze del profitto al di sopra di tutte le altre. È evidente che se la vaccinazione non arriverà in tutto il mondo il virus continuerà a correre e a mutare, col rischio di diventare più micidiale e di aggirare i vaccini. Eppure da mesi resistenze di ogni tipo, mosse solo dall’esigenza di difendere i profitti di Big Pharma, impediscono di prendere le misure necessarie per estendere la vaccinazione anche nei Paesi poveri, nei quali la quasi totalità della popolazione non è vaccinata”, afferma la capogruppo di LeU al Senato Loredana De Petris.
“La sospensione della proprietà intellettuale dei vaccini, il supporto immediato in termini di know-how e di aiuto per la campagna di vaccinazione nei Paesi che ne hanno bisogno sono passi che bisognava aver fatto già da mesi. Invece si continuano a promettere vaccini gratuiti che poi non vengono inviati, usando la falsa promessa come alibi per non sospendere la proprietà intellettuale. È una prova non di miopia ma di assoluta cecità. La terza dose nei Paesi ricchi servirà a poco se nel resto del mondo si permette al virus di circolare liberamente e mutare, perché il virus non conosce confini”, conclude la presidente De Petris.

Approfondisci

SUPER GREEN PASS – DE PETRIS (LeU): “IL DECRETO E’ UNA GIUSTA MISURA DI PREVENZIONE MA BISOGNA GARANTIRE I CONTROLLI”

“Le misure drastiche ma calibrate decise oggi dal governo rispondono all’esigenza principale in questo momento: quella di prevenire, muovendosi con lungimiranza per evitare che la situazione si aggravi troppo, che le terapie intensive tornino a essere sature e che s’impongano di nuovo le chiusure. Per ora ci siamo mossi col passo giusto, l’Italia si trova in condizioni migliori di molti altri Paesi europei. Dobbiamo continuare su questa strada e con questo decreto lo stiamo facendo”, afferma la capogruppo di LeU al Senato Loredana De Petris.

“Perché le misure decise risultino davvero incisive è però importante garantire controlli reali e frequenti, ed è positivo che il governo intenda mettere in campo un sistema di controlli molto potenziato. E’ infine giusto aver esteso alle zone gialle l’obbligo di indossare le mascherine anche all’aperto ma se la situazione continuerà a essere allarmante bisognerà valutare anche l’eventualità di tornare alle mascherine obbligatorie ovunque”, conclude la presidente De Petris.

Approfondisci

SCUOLA – DE PETRIS (LeU): “PIU’ RISORSE ED ESAME DI MATURITA’ CON PROVE SCRITTE”

“La pandemia poteva essere per la politica l’occasione di cambiare rotta sulla scuola. Invece non si sono superate le classi pollaio e nella legge di Bilancio sono stati stanziati fondi insufficienti. In questi due anni la scuola ha funzionato grazie all’impegno e al senso di responsabilità del personale scolastico, che si è fatto carico di garantire la continuità dell’attività scolastica (in presenza come a distanza) anche in assenza dei necessari supporti e degli interventi indispensabili per garantire la sicurezza e la funzionalità del lavoro svolto”, afferma la capogruppo di LeU al Senato Loredana De Petris.

“Gli stipendi dei docenti e del personale ATA sono ancora troppo lontani da quelli dei rispettivi colleghi europei ed è necessario rafforzare gli organici al fine di ridurre il numero di alunni per classe, questo deve essere un obiettivo da perseguire presto. Oltre a maggiori risorse, alla proroga del personale COVID ATA, alla modifica di alcune norme previste come quella sull’insegnamento dell’educazione motoria nella primaria, la scuola ha bisogno di più rispetto e più ascolto. Si vocifera inoltre di un altro esame di maturità senza prove scritte, sospese negli ultimi due anni a causa della pandemia. È un’ipotesi che lascia molto perplessi, perché non si tratta soltanto di una verifica finale ma di coltivare e mantenere nei ragazzi la capacità di argomentare e di scrivere intorno a un pensiero”, conclude la presidente De Petris.

Approfondisci

LETTERA APERTA DEI PARLAMENTARI AL PRESIDENTE DEL CONSIGLIO MARIO DRAGHI

 

 

Signor Presidente del Consiglio dei Ministri, Prof. dott. Mario Draghi,

Le sottoponiamo l’estrema preoccupazione per la situazione venutasi a creare sulla vicenda che riguarda la sede dello stabilimento di Napoli della Whirlpool.
La vicenda, dai contorni ben noti e ribadita nella Mozione 1-00499 approvata alla Camera all’unanimità il 20 luglio u. s., si è ulteriormente complicata a seguito dell’invio delle lettere di licenziamento per i lavoratori e le lavoratrici dell’impianto napoletano.
È dal 1° novembre 2020 che la multinazionale americana ha cessato la produzione nel sito di Napoli, decidendo di erogare gli stipendi fino al 31 dicembre per i 355 lavoratori, venendo meno ad impegni presi con il Governo. Infatti, l’accordo del 25 ottobre 2018, firmato da parti sociali e Governo, prevedeva di mantenere gli stabilimenti italiani (con circa 5 mila dipendenti) e, nel sito di Napoli, di investire per il triennio 2019-2021 circa 17 milioni di euro tra prodotto, processo, ricerca e sviluppo, confermando l’intenzione di Whirlpool di mantenere una presenza di alta qualità a Napoli, a fronte dell’utilizzo di ammortizzatori sociali e di sovvenzioni da parte delle istituzioni.
La dismissione del sito industriale di Napoli ha un impatto fortissimo per il Mezzogiorno e per la stessa città, attraversata, come il resto del Paese, da una grave crisi economica derivante dalle due ondate di COVID-19 che hanno determinato le inevitabili restrizioni che comportano drammatiche conseguenze economiche per migliaia di famiglie.
Inoltre, la chiusura dello stabilimento di Napoli porta come conseguenza la cancellazione di quasi mille occupati tra diretti e indiretti e risulta incomprensibile alla luce del fatto che il mercato degli elettrodomestici offre dati incoraggianti, come dimostrato dagli investimenti di Whirlpool e anche degli altri competitor come Candy ed Electrolux.
La decisione di chiudere il sito di Napoli aumenta inoltre il rischio concreto di un disimpegno del Gruppo in tutta Italia, sebbene gli indicatori di mercato siano positivi.
Nel corso degli scorsi mesi i lavoratori della Whirlpool di Napoli, insieme alle delegazioni dei lavoratori degli stabilimenti di tutta Italia e con la partecipazione di Parlamentari di molte forze politiche hanno manifestato affinché si trovi una soluzione che eviti la chiusura del sito.
Oggi non c’è più tempo e va individuata una soluzione necessaria per il mantenimento dei livelli occupazionali del sito di Napoli e per favorire la ricerca di una soluzione industriale che metta in sicurezza il futuro lavorativo di centinaia di famiglie, per di più in un’area del paese già fortemente colpita da processi di deindustrializzazione e con una presenza di molteplici sofferenze di carattere sociale.
Proprio per questi motivi chiediamo a Lei e ai Ministri competenti di intervenire, a partire dalla prossima riunione del 19 novembre presso il Mise, affinché si trovi una soluzione adeguata a questo vero e proprio dramma sociale, adottando tutte le iniziative opportune al fine di ridefinire il progetto di organizzazione che garantisca l’attuale presenza industriale sul territorio napoletano, con l’obiettivo di salvaguardare e incrementare i livelli occupazionali, sostenendo credibili progetti industriali per la rigenerazione economica e produttiva dello stabilimento industriale di Napoli.

Con osservanza,

Gianluca Cantalamessa
Vincenzo Carbone
Federico Conte
Valeria De Lorenzo
Piero De Luca
Loredana De Petris
Nicola Fratoianni
Gennaro Migliore
Paola Nugnes
Angelo Pentangelo
Vincenzo Presutto
Walter Rizzetto
Sandro Ruotolo
Paolo Siani
Gilda Sportiello
Lello Topo
Valeria Valente
Antonio Viscomi
Catello Vitiello

Approfondisci

RIGENERAZIONE URBANA – NUGNES (SI): “È IN ATTO UN’AZIONE DI SABOTAGGIO PER AGEVOLARE I PRIVATI”

“Dal cambio della maggioranza che sostiene il governo Draghi è in atto, tra le altre cose, una precisa azione di sabotaggio della legge sulla “rigenerazione urbana”, dichiara la senatrice di Sinistra Italiana Paola Nugnes.
La legge, che segue la “morte” della legge sul suolo dell’anno scorso è da mesi in discussione in commissione ambiente al senato. L’obiettivo è creare un nuovo fondo pubblico per agevolare progetti privati, sempre in nome dei soliti interessi predatori del liberismo.
“Faccio presente che stiamo parlando di un testo parlamentare, già votato all’unanimità in commissione mesi fa, che non dovrebbe essere condizionato da cambi di maggioranze governative, a mio modestissimo parere, ma che la maggioranza attuale vuole interamente sostituire con altro testo completamente diverso, sebbene la proposta elaborata da me e dall’altro relatore, il senatore Mirabelli, sia in perfetta coerenza con le parole che leggiamo in questi giorni sia nella proposta del piano per la transizione ecologica che nelle parole del ministro Cingolani in audizione sulla proposta, che anticipano al 2030 l’azzeramento del consumo di suolo netto, e non solo.
Le leggi regionali non hanno prodotto i risultati auspicati, visto che dai dati Ispra e dal piano suddetto, consumiamo in Italia ancora 2 mq di suolo al secondo; queste leggi vanno coordinate da legge nazionale cui si dovranno adeguare necessariamente. Abbiamo partecipato all’assemblea internazionale pre Cop26 alla Camera e parteciperemo a Glasgow alla Cop26, le parole spese devono trasformarsi in azioni. Non è più tempo di assecondare posizioni negazioniste.
A causa dello smog muoiono prematuramente 60mila persone ogni anno, per COVID-19 sono morte 89mila persone solo nel 2020.Attrezzare alla resilienza ai cambiamenti in atto i nostri territori è questione inderogabile e necessita di piani urbanistici pubblici rigorosi. Salvaguardare i centri storici da speculazione ulteriore che vuole solo generare nuova rendita e gentrificazione è un altro dei nostri obiettivi irrinunciabili. Ma questi obiettivi sono perseguibili solo ridando all’urbanistica la sua funzione pubblica e sociale a tutela del bene pubblico, scippatale dagli scellerati accordi di programma degli ultimi decenni.Questa deve essere una missione comune, fuori da ogni posizione di parte ed interesse particolare.”

Approfondisci

CONSIGLIO EUROPEO – DE PETRIS (LeU): “PRENDERE DI PETTO IL PRONUNCIAMENTO DELLA POLONIA, IL GAP VACCINALE E L’AFFRANCAMENTO DAI FOSSILI”

“Ci sono alcune questioni prioritarie che il Consiglio deve affrontare drasticamente, prendendole di petto. Devono esserci parole chiare sui pronunciamenti di Polonia e Ungheria. Con l’allargamento a est abbiamo fatto un investimento, con l’obiettivo di creare una forza europea basata su valori condivisi, e quei Paesi ne hanno tratto grandi benefici. Quella condivisione dei valori di libertà, solidarietà e democrazia è però stata messa continuamente in discussione. Così si mette in discussione l’Europa stessa e questo non è più accettabile”, afferma la capogruppo di LeU al Senato Loredana De Petris nel corso del dibattito alla vigilia della riunione del Consiglio europeo.

“Dobbiamo poi affermare che non riusciremo mai a superare il gap con i paesi più poveri sulla percentuale di vaccinazione senza la sospensione delle regole TRIPs sui brevetti. Ma senza recuperare quel gap la pandemia non sarà mai davvero sconfitta: dunque è anche questo un problema che va affrontato subito e di petto. Infine credo che sia necessario e urgente respingere qualsiasi ricostruzione che attribuisca alla transizione energetica l’aumento del costo dell’energia. La realtà è opposta: paghiamo proprio il ritardo sulla riconversione. La sola strada per affrancarci dalla dipendenza dai fossili passa proprio per un investimento massiccio sulle rinnovabili e sulla transizione ecologica. Dobbiamo quindi agire nel contrasto al riscaldamento globale come abbiamo fatto nell’affrontare la pandemia e la crisi Covid. Per questo servono prima di tutto grandi investimenti pubblici che possano trainare anche quelli privati”, conclude la presidente De Petris.

Approfondisci

GREEN PASS – DE PETRIS (LeU): “È LA SCELTA GIUSTA ED È STATA CAPITA DALLA STRAGRANDE MAGGIORANZA DEGLI ITALIANI. MA È GIUSTO FARE IL POSSIBILE PER ABBASSARE LA TENSIONE”

“Il Green Pass obbligatorio per tutti i lavoratori è una scelta giusta, che il governo ha fatto nell’interesse della salute e della ripresa economica di tutto il Paese. La giornata di oggi dimostra che la stragrande maggioranza degli italiani lo ha capito. Bisogna proseguire su questa strada, senza farsi spaventare da una protesta che è stata molto amplificata e strumentalizzata in nome di precisi interessi politici di destra e a volte apertamente neofascisti”, afferma la capogruppo di LeU al Senato Loredana De Petris.

“Ciò non significa che si debba tirare diritto senza cercare il dialogo con quanti sono sinceramente e non strumentalmente impauriti dai vaccini o dalle regole del Green Pass. Bisogna al contrario moltiplicare le campagne di informazione per rassicurare quanti ancora diffidano di uno strumento come i vaccini, che ci ha invece salvato dal disastro sanitario ed economico. È anche giusto fare tutto il possibile, senza però intaccare la sostanza del Green Pass obbligatorio e senza caricare ulteriori costi sulle spalle della collettività, per abbassare ovunque la tensione”, conclude la presidente De Petris.

 

Approfondisci

NADEF – ERRANI (LEU-ECOSOLIDALI): “NUOVE REGOLE ANCHE NELLA UE PER SOSTENERE IL PNRR”

“LeU-Ecosolidali si riconosce nell’impianto di questa Nadef. La crescita robusta, ben oltre le previsioni del Def, fornisce un quadro positivo, da considerare però senza trionfalismi e senza sottovalutare i rischi. Prima di tutto dobbiamo però dire che la scelta dei governi Conte e Draghi di considerare la messa in sicurezza sanitaria come condizione fondamentale della crescita si è rivelata quella giusta.” Afferma il senatore Vasco Errani nella dichiarazione di voto in Senato per il gruppo LeU – Ecosolidali.
“Noi oggi abbiamo un’occasione più unica che rara per avviare il processo di trasformazione del Paese, ma dobbiamo sapere che ci sono dei rischi e il primo è proprio la pandemia. Nei paesi poveri il tasso di vaccinazione è del 6%. Non si può pensare di gestire la pandemia senza risolvere questo nodo e per farlo c’è un solo modo: un nuovo rapporto di Usa, Ue e Big Pharma nelle politiche di intervento per dotare rapidamente questi Paesi di vaccini. È la condizione fondamentale per evitare l’emergere di nuove varianti. Questa settimana comincia la discussione sulle nuove regole del Patto di stabilità. L’Italia deve svolgere un ruolo decisivo, come già ha fatto nella scelta del Recovery Fund. Non basta mettere in discussione le regole: bisogna mettere sul tavolo la possibilità di rendere strutturale la scelta fatta con il Pnrr e costruire così un nuovo percorso per tutta l’Unione. Dobbiamo però fare uno sforzo per chiarire la nostra strategia e la nostra politica industriale. La nostra strategia deve passare per tempestivi investimenti nella transizione ecologica, sul fronte delle energie compatibili, che vanno scorporati dal Patto di Stabilità. Infine non credo che ci sia alcun bisogno di tornare indietro su alcune scelte importanti. Il RdC è stato essenziale per reggere la crisi. Ma ora dobbiamo correggere il capitolo relativo alle politiche attive di inserimento. E qui la parola chiave è certamente formazione. Neppure sul fronte della spesa corrente dobbiamo tornare a prima della pandemia. Ad esempio è assolutamente indispensabile superare in modo definitivo il blocco anacronistico e sbagliato per le assunzioni del personale della sanità. Dobbiamo al contrario capire che investire sulla spesa corrente per sostenere ad esempio scuola e sanità, uscendo da una logica ragionieristica, è condizione decisiva per un rilancio equo e sostenibile dell’Italia”.

Approfondisci