“Sul provvedimento ci siamo trovati alle prese con la ricerca di un equilibrio difficile, perché c’erano e ci sono ancora posizioni diverse anche nella maggioranza. Tuttavia il testo è significativamente cambiato, anche perché la situazione nella quale il provvedimento è nato è profondamente differente rispetto a quella che abbiamo di fronte oggi e avremo domani. Le cose sono cambiate. La globalizzazione come la abbiamo conosciuta non c’è più e abbiamo di fronte nuovi equilibri”, dichiara il senatore Vasco Errani in dichiarazione di voto sulla legge per la concorrenza.
“Abbiamo apportato cambiamenti importanti. Abbiamo introdotto la distinzione tra i servizi pubblici a rete, a valenza economica e gli altri. Abbiamo superato i pregiudizi nei confronti dell’autoproduzione, chiarendo che i criteri di valutazione non possono essere solo economici ma devono tener conto della qualità e dell’appropriatezza. Siamo intervenuti sui porti salvaguardando la concorrenzialità conferendo all’autorità portuale l’autorità di valutare l’opportunità delle seconde concessioni e sempre tenendo fermo il valore del lavoro portuale. Sul nodo delle concessioni balneari le posizioni, si sa, sono molto diverse. Ma io vorrei chiedere a tutti se è stata una scelta saggia non decidere per 12 anni. Se siamo onesti dobbiamo rispondere che non lo è stata. Ora abbiamo costruito un equilibrio che va però gestito. Occorre definire i criteri per un equo compenso e costruire una maglia che assicuri la qualità dei servizi e le caratteristiche peculiari dell’organizzazione dei nostri arenili, a partire dalle piccole imprese come prevede questa legge. Noi intendiamo tutelare il nostro tessuto dei servizi, di imprese e la qualità del nostro sistema. Il rapporto tra Stato e mercato non si risolve qui, dovremmo affrontare una discussione per evitare di tornare alle false narrazioni del passato, quelle che abbiamo poi pianto con lacrime di coccodrillo negli anni del Covid, narrazioni secondo le quali il privato è sempre meglio del pubblico. Non è così.”