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AMBIENTE – DE PETRIS (LeU): “NONOSTANTE ALCUNI RISULTATI, L’ACCORDO DELLA COP26 È UN DEBOLE E INSUFFICIENTE COMPROMESSO”

“A Glascow sono stati raggiunti un accordo deludente e un debole compromesso, ulteriormente alleggerito per quanto riguarda il carbone e il taglio dei sussidi ai fossili dall’impuntatura di India e Cina. Ancora una volta, inoltre, non c’è niente di concreto sui 100 mld all’anno per i Paesi poveri e vulnerabili promessi da ormai 12 anni”, afferma la capogruppo di LeU al Senato Loredana De Petris commentando l’accordo finale della Cop26.
“Certo non bisogna sottovalutare l’impegno a tenere il riscaldamento entro 1,5 gradi, che rappresenta indubbiamente un passo avanti rispetto al target di 2 gradi dell’accordo di Parigi . Né vanno trascurati il fatto che per la prima volta si parli di tagli dei sussidi ai fossili e l’aggiornamento nel 2022 degli impegni degli Stati sulla decarbonizzazione. Ma la riduzione delle emissioni indicata è solo del 45% entro il 2030, dunque ben al di sotto del necessario per raggiungere il Net Zero nel 2050 . Sono stati inoltre chiusi tre dossier dell’accordo di Parigi rimasti finora inattuati: quello sul mercato del carbonio, il reporting format con il quale gli Stati dovranno riferire sui loro progressi nella decarbonizzazione e le regole per attuare l’Accordo di Parigi. Nel complesso, i leader del mondo non sono stati all’altezza della grave crisi climatica e degli scenari drammatici che si prospettano . Ma da qui bisogna ora ripartire, concretizzando i vari accordi tra network di Stati che qui a Glasgow si sono realizzati e soprattutto implementando e moltiplicando gli sforzi contro il riscaldamento globale di ciascun Paese a cominciare dal nostro. Perché il tempo si sta esaurendo e il rischio è altissimo”, conclude la presidente De Petris.

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NADEF – VIRGINIA LA MURA: “MI ASTENGO DAL VOTO, C’È IL RISCHIO DI GREENWASHING GOVERNATIVO”

“Bene che il documento rilevi che la politica resterà espansiva fino a quando il PIL e l’occupazione avranno recuperato non solo la crisi, ma anche la mancata crescita rispetto al livello del 2019, condizioni che secondo il documento saranno soddisfatte dal 2024, sebbene secondo la Corte dei Conti tali previsioni potrebbero essere fin troppo ottimistiche”. Lo ha dichiarato in Senato Virginia La Mura (SI). “L’economia italiana sarà certamente favorita anche dal PNRR quale occasione per il rilancio in chiave di sostenibilità ambientale e sociale, come sottolineato anche dalla terza raccomandazione del Consiglio dell’Unione Europea, anche se il PNRR presenta importanti criticità, che ho a suo tempo evidenziato. Bene che venga evidenziato che le entrate derivanti dalla revisione delle imposte ambientali e la riforma dei sussidi ambientalmente dannosi andranno utilizzate per ridurre altri oneri a carico dei settori produttivi, ma si dovrebbe specificare attività produttive ecosostenibili, secondo il regolamento tassonomia e il principio “non arrecare un danno significativo. Bene anche gli investimenti verso ricerca, innovazione e istruzione.
Inoltre, nel documento si tratta il tema della valutazione dell’impatto ambientale dei progetti ricompresi nel PNRR e nel PNIEC. Attenzione però, perché in questo caso un conto è l’ottimizzazione degli iter amministrativi, un conto è ad esempio dire che il parere della soprintendenza è non vincolante, ad esempio come è avvenuto nel testo dell’atto di governo di recepimento della direttiva sulla promozione dell’uso delle rinnovabili. Sempre in tema di semplificazione, ricordo anche che è grave che sia stato rimandata ad almeno un anno l’adozione della pianificazione delle attività marittime, mentre si va avanti con il PITESAI che dà il via alla ricerca e prospezione di idrocarburi lungo le coste e nelle aree protette. Il rischio, come manifestato anche dalle proteste dei giovani, è che tutte queste intenzioni e tutte queste misure si traducano poi in greenwashing governativo, far vedere che si presta attenzione alle tematiche ambientali, ma in realtà poi nulla o ben poco cambia! Investire sul gas è, ad esempio, un azzardo, che rischia di compromettere la transizione ecologica. Se, infine, ritengo positivo che la Nadef sottolinei la particolare importanza alla mobilità sostenibile e integrata di persone e merci e che gli investimenti pubblici dovranno contribuire a rendere il sistema infrastrutturale italiano più moderno e sostenibile, in grado di rispondere alla sfida della decarbonizzazione del sistema energetico, non è tollerabile che sia stato aggiunto all’ultimo tra i DDL Collegati alla prossima legge di bilancio, un ulteriore disegno di legge recante “Disposizioni per l’attuazione dell’autonomia differenziata di cui all’articolo 116, comma 3 della Costituzione”. Questo disegno di legge riguarda l’ambiente perché tra le materie in cui si possono riconoscere ulteriori forme di autonomia c’è l’ambiente, e, più nel dettaglio “tutela dell’ambiente, dell’ecosistema e dei beni culturali”. E sul ruolo delle regioni ha già inciso la riforma Cartabia, prevedendo il concerto con il Ministero per gli affari regionali e le autonomie e il parere della Conferenza unificata, senza poi considerare l’improcedibilità per i giudizi di impugnazione. Concludendo, mi asterrò dal voto perché sebbene riscontri iniziative positive all’interno della Nota, non è stato dato al Parlamento il tempo per poterne approfondire i dettagli e fornire contributi per migliorare il testo. Viviamo un periodo delicato e cruciale, le misure finanziarie, soprattutto in tema ambientale, devono essere concrete e ben orientate, ce lo stanno chiedendo i giovani cui stiamo lasciando un mondo che mette a rischio la loro stessa sopravvivenza”.

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TRANSIZIONE ENERGETICA E IDROGENO RINNOVABILE – BUCCARELLA (GRUPPO MISTO): “SEMPRE PIU’ URGENTE UNA LEGGE QUADRO A TUTELA DEGLI EQUILIBRI AMBIENTALI”.

 

“È sempre più urgente per l’Italia una Legge quadro della Transizione e dell’Idrogeno, in grado di avviare la decarbonizzazione del Paese, in linea con le politiche internazionali in essere come contrasto al cambiamento climatico. I recenti drammatici avvenimenti di Taranto fanno comprendere come sia urgente sviluppare nuove attività industriali basate su tecnologie pulite e innovative”.

Lo ha dichiarato il senatore Maurizio Buccarella, vicepresidente del gruppo Misto, che in vista della prossima conferenza COP 25 delle Nazioni Unite, prevista a Madrid dal 2 al 13 dicembre prossimi, ha promosso, insieme al Prof. Nicola Conenna Presidente della Fondazione H2U The Hydrogen University, il convegno “Transizione Energetica e Idrogeno rinnovabile” 2020 l’anno della svolta. Ruolo fondamentale dell’Italia. L’evento si terrà il 20 novembre 2019, dalle ore 15.30 nella Biblioteca “Giovanni Spadolini” Sala atti parlamentari -Piazza della Minerva 38 . Nella stessa giornata in aula, sempre al Senato, sarà in discussione il Decreto Clima.
Nel corso del convegno verrà presentata la versione aggiornata della Proposta di Legge quadro “Transizione energetica e idrogeno rinnovabile”, che seguirà due percorsi paralleli: seguirà l’iter di presentazione alle Camere (primo firmatario il sen. Buccarella), e contemporaneamente procederà la raccolta di firme, come iniziativa popolare, fra gli elettori italiani (primo firmatario il Prof. Nicola Conenna autore del testo di Legge). Verranno presentati inoltre progetti sperimentali a idrogeno, quali il centro di produzione di Accadia, giunto alla fase progettuale, e il progetto industriale nel settore automotive con il gruppo Adler.

“L’Idrogeno – ha proseguito – il Prof Conenna – avanza sempre più rapidamente in tutto il mondo ed è indispensabile alla Transizione energetica come vettore di accumulo delle rinnovabili discontinue. In Italia, e nelle regioni del sud in particolare, abbiamo tutte le potenzialità per sviluppare una intera filiera decarbonizzata a emissioni zero, sia nel settore dei trasporti che nelle lavorazioni industriali, che nel campo dell’edilizia. La nostra Proposta di Legge quadro serve ad avviare un grande cambiamento, a tutela degli equilibri ambientali e delle prossime generazioni. Il prossimo mercoledì 20 novembre, a partire dalle ore 10, in piazza San Luigi dei Francesi nei pressi del Senato, saranno esposti mezzi dimostrativi a idrogeno realizzati in Italia, in particolare in Puglia e in Campania, a testimonianza delle potenzialità nazionali sul piano industriale e della ricerca: “La via mediterranea all’idrogeno”. I veicoli sono un laboratorio mobile in grado di produrre idrogeno a bordo, e di distribuirlo ad auto al seguito, realizzato dalla Fondazione H2U, e un’auto di serie a metano trasformata a Fuel Cell a idrogeno dal gruppo Adler di Napoli”.

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CLIMA – DE PETRIS (LA SINISTRA): “GLI STUDENTI IN SCIOPERO CAPISCONO CHE I CAMBIAMENTI CLIMATICI SONO LA PRINCIPALE EMERGENZA. BISOGNA DICHIARARE STATO D’EMERGENZA”

 

Lo sciopero degli studenti di oggi, dopo la grande manifestazione internazionale del 15 marzo, dimostra che i giovani capiscono quel che i politici insistono nel fingere di non vedere, e cioè che i cambiamenti climatici sono la principale emergenza non solo di questo Paese ma di tutto il pianeta”, dichiara la senatrice di “La Sinistra” Loredana De Petris, presidente del gruppo Misto.

La tragica realtà è che, dietro le parole e gli applausi ipocriti riservati a Greta, il governo italiano non sta facendo niente per fronteggiare la situazione. Si muove invece in direzione diametralmente opposta. E’ ora di agire e il tempo è quasi scaduto. Abbiamo presentato una mozione per chiedere al governo di dichiarare lo stato di emergenza climatica e ambientale: deve essere questa la bussola che guida sia la politica economica che gli accordi internazionali dell’Italia. Bisogna avviare iniziative concrete per la decarbonizzazione dell’economia, anche garantendo adeguato supporto economico ai Paesi più poveri, e assicurare la partecipazione dell’Italia al ‘Fondo verde per il clima’ istituito nel 2010. Bisogna adottare e insistere a livello internazionale perché si adottino le necessarie forme di fiscalità ambientale. Bisogna rimuovere gli incentivi diretti e indiretti per l’uso dei combustibili fossili spostando gli investimenti sulla ricerca e sullo sviluppo delle energie rinnovabili. Bisogna adoperarsi per l’esclusione dal Patto di Stabilità delle spese degli enti locali rivolte alla riduzione delle emissioni che alterano il clima. Ma tutto questo deve essere fatto subito. Non è più tempo di chiacchiere”, conclude la senatrice De Petris.

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