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ASSALTO CGIL – DE PETRIS (LeU): “MOZIONE PER SCIOGLIERE FN E I GRUPPI FASCISTI. MELONI ESCA DALL’AMBIGUITA’, DICA DA CHE PARTE STA E VOTI DI CONSEGUENZA”

“Presenteremo subito la mozione per chiedere lo scioglimento di Forza Nuova e degli altri gruppi neofascisti. Dopo gli assalti squadristi di sabato e la delirante rivendicazione di Forza Nuova che promette di proseguire su quella strada non si può più essere tolleranti. Bisogna agire, far rispettare la Costituzione e le leggi, sciogliere i gruppi fascisti”, afferma la capogruppo di LeU al Senato Loredana De Petris.

“Anche FdI, se fosse onesta e coerente, dovrebbe votare a favore della mozione. Invece Giorgia Meloni prosegue con la tattica dell’ambiguità, senza mai nominare i fascisti perché sa che da quelle aree le arrivano voti ma fingendo di voler invece combattere la violenza per non inimicarsi altre fasce del suo elettorato. È ora che FdI esca da questa ambiguità e abbia il coraggio di dire apertamente da che parte sta, votando di conseguenza”, conclude la presidente De Petris.

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GREEN PASS- DE PETRIS (LeU): “LA LEGA È AMBIGUA E IRRESPONSABILE E DANNEGGIA L’INTERO PAESE”

“Il comportamento della Lega continua a essere, come sempre dall’inizio della pandemia, ambiguo e irresponsabile. Votare a favore del Green Pass in sede di cdm e poi votare contro in Parlamento vuol dire strizzare l’occhio e di fatto sostenere quelle aree no vax da cui sulla carta Salvini finge di prendere le distanze”, afferma la capogruppo di LeU al Senato Loredana De Petris.

“Questo comportamento, che risponde solo alle esigenze della competizione tra Lega e FdI e non certo agli interessi del Paese, è particolarmente grave in un momento come questo, quando emergono tensioni e strumentalizzazioni potenzialmente molto pericolose e nel pieno di una campagna vaccinale da cui dipendono la salute dei cittadini e le condizioni economiche del Paese. È ora che la Lega decida se vuole essere una forza di maggioranza, comportandosi di conseguenza, o di opposizione. Proseguire con queste due parti in commedia è inaccettabile perché fa danno grave all’Italia tutta”, conclude la presidente De Petris.

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COVID – ERRANI (MISTO-LEU): “DA SPERANZA SERIETA’ E SENSO DI RESPONSABILITA'”

“Trovo un po’ assurdo che il giorno dopo aver votato il provvedimento più importante per il Paese nei prossimi decenni ci si divida su una mozione di sfiducia che avrebbe dovuto essere ritirata e neppure discussa. Purtroppo hanno prevalso invece la strumentalità politica e anche una certa competizione fra la Lega e FdI. Mi sembra una prova della difficoltà che la politica italiana incontra di fronte al salto di qualità che deve fare”, dichiara il senatore del gruppo Misto-LeU Vasco Errani.

“Credo comunque che da questo dibattito e da questo voto emergerà l’opposto di quel che sperava chi ha proposto la mozione di sfiducia. Risalterà cioè la serietà e il senso di responsabilità mostrato dal ministro della Salute, che ha fatto scelte difficili, problematiche e certo con sofferenza anche personale. Non significa che non ci siano stati limiti nella gestione della pandemia. Ci sono stati ed è necessario capirli e analizzarli Ma addossarne la responsabilità al ministro è più un’idiozia che un’ingiustizia. Nessuno può dare lezioni: basta andare a rileggere le dichiarazioni che ci hanno accompagnato dall’inizio della pandemia, ad esempio quelle del senatore Salvini. Il 21 febbraio 2020: «Bisogna chiudere tutto», 27 febbraio: «Il Paese affonda. Occorre riaprire tutte le attività», 26 marzo: «Ho detto a fine febbraio che bisognava riaprire tutto: era evidentemente una valutazione scientificamente sbagliata». Sulla seconda ondata 25 giugno: «Perché dovrebbe esserci una seconda ondata? È inutile terrorizzare le persone», per poi dichiarare il 16 ottobre: «Che cosa è stato fatto in questi sei mesi per prevenire la seconda ondata? Non vorrei che qualcuno, in questi mesi, si fosse seduto sperando nel buon Dio».”

“Invece chi può sostenere che su quei limiti non abbiamo pesato soprattutto le scelte del ventennio precedente, spesso adottate proprio da chi oggi si scaglia contro il ministro della Salute? Per decenni si è ripetuto che la sanità doveva essere privatizzata e si è smantellata la medicina territoriale. Ma non si tratta di scambiarsi accuse: bisogna invece imparare da quello che è successo e agire di conseguenza. Non più tagli alla Sanità. Basta con il blocco del personale. Riconoscimento del valore irrinunciabile del Servizio sanitario nazionale. Risoluzione del problema di cooperazione tra Stato e Regioni che permane sin dal 1978. Rafforzamento del Ministero della Sanità. Ricostruzione della medicina territoriale. Scagliare pietre può servire alla propaganda ma non aiuta a fare ciò che davvero serve: lavorare per risolvere questi problemi”, conclude il senatore del gruppo Misto-LeU.

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SPERANZA – DE PETRIS (LeU): “LA RACCOLTA DI FIRME CONTRO IL MINISTRO PROMOSSA DA FDI È ISTIGAZIONE ALL’ODIO”

“La racconta di firme online contro il ministro Speranza lanciata da FdI è un passo grave e un segnale pericoloso di imbarbarimento dei metodi di lotta politica in questo Paese”, afferma la capogruppo di LeU al Senato Loredana De Petris.

“Naturalmente non c’è nulla da obiettare sulla decisione legittima e prevista dalle procedure democratiche di promuovere in Parlamento la mozione di sfiducia contro un ministro. Ma avviare una raccolta di firme, che non avrà alcun peso sul voto del Parlamento, significa solo indicare all’opinione pubblica un singolo ministro come responsabile di scelte, dettate dalla necessità di proteggere la salute pubblica, che sono state assunte dall’intero governo. È  una vera e propria istigazione all’odio. Capisco che a suggerire mosse come questa sia la feroce competizione in corso tra FdI e la Lega, che spinge entrambi i partiti ad assumere posizioni sempre più estreme e truci per conquistare una fascia del loro elettorato. Ma nessuna competizione politica dovrebbe mai arrivare a questi livelli, che sono allo stesso tempo bassi e pericolosi”, conclude la presidente De Petris.

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CACCIA – DE PETRIS (LeU): “LA PROPOSTA DI INSEGNARLA NELLE SCUOLE E’ RIDICOLA E VERGOGNOSA”

“Non si sa se è più ridicola o vergognosa, la proposta di insegnare la caccia nelle scuole, avanzata dall’assessora all’Istruzione del Veneto Elena Donazzan e ripresa dalla consigliera di FdI nella Regione Lombardia Barbara Mazzali”, afferma la senatrice di LeU Loredana De Petris, presidente del gruppo Misto.

“L’emergenza è di segno opposto, con tante specie animali a rischio di estinzione. La nuova legge sull’insegnamento dell’Educazione civica nelle scuole indica infatti tutt’altra direzione, quella del rispetto per gli animali. La scuola deve lavorare per arrivare rapidamente al superamento e certo non all’incremento dell’attività venatoria. Ma evidentemente questo è il concetto di autonomia differenziata che alberga in buona parte della destra italiana: avanzare proposte assurde e nocive pur di garantirsi l’appoggio delle lobbies come quella dei cacciatori e dei costruttori di armi”.

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TV – DE PETRIS (LeU): “I DATI AGCOM SULL’INFORMAZIONE POLITICA SONO SCONCERTANTI. CANCELLATE LE FORZE MINORI E LE PRESENZE FEMMINILI RIDOTTE ALL’OSSO”

“I dati diffusi dall’AgCom sul Pluralismo politico/istituzionale in tv relativi allo scorso ottobre sono francamente sconcertanti. Prima di tutto è evidente una sovraesposizione estrema di Salvini, che da luglio a ottobre ha occupato i teleschermi più di qualunque altro esponente politico, con oltre 101 ore di presenza. In secondo luogo appare evidente la cancellazione assolutamente ingiustificata di tutte le forze politiche minori”, dichiara la senatrice di LeU Loredana De Petris, presidente del gruppo Misto.

“C’è però un dato che a mio parere è ancora più impressionante: la sproporzione tristemente eloquente fra le presenze maschili e quelle femminili. Nei Tg Rai, con la sola eccezione di FdI, le presenze femminili sono sempre al di sotto del 30%, tetto al quale si avvicina peraltro solo il M5S. Per la stragrande maggioranza delle altre forze politiche le presenze femminili nei Tg Rai non raggiungono il 15% e le percentuali sono anche più sproporzionate nelle tv private. La responsabilità, in questo caso, non è dei partiti ma di quegli stessi responsabili dell’informazione televisiva che spesso abbondano in dichiarazioni indignate sulla disparità tra i generi, salvo poi confermarla e accentuarla nella pratica”, conclude la presidente De Petris.

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