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AFGHANISTAN – DE PETRIS (LeU): “NON C’È ALTERNATIVA AL COINVOLGIMENTO DI RUSSIA E CINA. MI AUGURO CHE STAVOLTA L’UE DIFENDA I SUOI PRINCIPI DI SOLIDARIETA’ E ACCOGLIENZA”

“È evidente che il presidente Draghi e il ministro Di Maio indicano l’unica direzione percorribile in Afghanistan. Senza un ruolo diretto e un intervento attivo anche di Paesi come la Cina e la Russia non sarà possibile intavolare con i talebani trattative tali da permettere di lasciare il Paese a chi rischia di essere perseguitato ma anche da incidere sul rigore dell’integralismo in quel Paese. Solo il G20 può adoperarsi per salvare migliaia di vite e per impedire che le donne siano ricacciate in un cupo medioevo. Il ruolo del G7 può essere importante ma da solo non basta e non può bastare”, afferma la capogruppo di LeU al Senato Loredana De Petris.

“Il ministro degli Esteri ha fatto bene a sottolineare anche che, dopo il disastro afghano, diventa inevitabile ripensare per intero la politica delle missioni all’estero e del tentativo di esportare la democrazia con le armi. Essere fedeli all’occidente non vuol dire chiudere gli occhi sugli errori commessi e continuare a commetterli”.

 

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CLIMA – DE PETRIS (LeU): “LE CONCLUSIONI DEL G7 SUI CAMBIAMENTI CLIMATICI SONO INSUFFICIENTI. AUSPICHIAMO SCELTE PIU’ CORAGGIOSE DAL VERTICE USA-UE”

“I leader del mondo riuniti al G7 hanno ribadito gli impegni a raggiungere le zero emissioni nette entro il 2050, in modo da rispettare l’obiettivo di limitare a 1,5 gradi l’aumento delle temperature globali, e hanno confermato i 100 miliardi di finanziamenti per la lotta contro i cambiamenti climatici. In sostanza sono stati ribaditi gli obiettivi dell’Accordo di Parigi. Non basta. Per affrontare la crisi climatica c’è bisogno di una ben maggiore ambizione e bisogna procedere molto più velocemente”, dichiara la capogruppo di LeU al Senato Loredana De Petris.

“Non è neppure sufficiente annunciare l’intenzione di proteggere gli oceani e la terra se questo annuncio non è poi sostanziato da adeguate scelte politiche e supportato dalle necessarie risorse. È un nodo che riguarda tutti e anche direttamente l’Italia. Il presidente Draghi ha ipotizzato una forma di Carbon Border Tax, collegando il tema dell’ambiente a quello della lotta contro le diseguaglianze sociali. Ma in Italia ancora non è stato avviato neppure il necessario e graduale taglio dei sussidi fossili. Confidiamo nel vertice di oggi tra il presidente Biden e la Commissione europea perché siano assunti impegni più coraggiosi e più coerenti. Perché non c’è più tempo e se vogliamo contrastare i cambiamenti climatici dobbiamo fare scelte ambiziose e più drastiche”, conclude la presidente De Petris.

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