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DEF – DE PETRIS (LeU): “GOVERNO RETICENTE SUI TAGLI IMMINENTI. FLAT TAX DOPPIAMENTE INGIUSTA”

“Sfuggendo alle domande dei giornalisti, il governo presenta un Def elettorale sia in quel che dice che in quel che non dice. Tace infatti sul fatto che di qui a pochi mesi saranno necessari nuovi e pesanti tagli. La compagnia gialloverde farà il possibile per mascherarli, come ha già fatto ieri sottraendosi alle domande sul Def, ma purtroppo i cittadini se ne accorgeranno sulla loro pelle”, afferma la senatrice di LeU Loredana De Petris, presidente del gruppo Misto.

“Il poco che c’è è altrettanto grave. Non solo viene confermato l’impegno a fare un ulteriore passo avanti sulla strada della Flat Tax, sistema ingiusto e che premia i più ricchi checché ne racconti Di Maio, ma per finanziarlo il governo pensa di intervenire con la scure sulle detrazioni, penalizzando così una seconda volta le fasce più povere e lo stesso ceto medio. Questo Def, pur annacquato e reticente com’è, registra un fallimento e indica la vera natura di questo governo che usa il populismo per farsi propaganda ma non ha alcuna intenzione di intervenire seriamente a sostegno dei cittadini più poveri e disagiati”, conclude la senatrice di LeU.

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TONINELLI – DE PETRIS (LeU): “MOZIONI PRO TAV TRAVESTITE DA SFIDUCIA PER IL MINISTRO TONINELLI. PER QUESTO NON PARTECIPO AL VOTO”

 

“Ho scelto di non partecipare al voto sulle mozioni di sfiducia contro il ministro Toninelli perché quelle mozioni, più che contro il ministro, sono a favore della Tav, un’opera costosa ed estremamente dannosa contro la quale mi sono sempre battuta e sempre continuerò a battermi”, afferma la senatrice di LeU Loredana De Petris, presidente del gruppo Misto.

“Toninelli è un pessimo ministro. Un ministro delle Infrastrutture che si fa puntualmente scavalcare e imporre le decisioni da un altro e non competente ministro sul fronte dell’immigrazione, che non è stato capace di avviare il Piano generale dei trasporti e della logistica senza il quale non è possibile la necessaria e urgente programmazione, che ha chiuso gli occhi di fronte alla pubblicazione dei bandi sulla Tav negando spudoratamente la realtà, dovrebbe prendere atto dei propri limiti e rassegnare da solo le dimissioni. Ma le mozioni di oggi contrabbandano un pronunciamento a favore della Tav per mozione di sfiducia contro Toninelli e questo trucco è per me inaccettabile”.

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DICIOTTI – DE PETRIS (LEU): “SALVINI CONFERMA CHE FU SEQUESTRO A SCOPO DI PROPAGANDA”

“Nel suo intervento in aula il ministro Salvini non ha aggiunto nulla a quanto era già noto e già chiaro. Non c’era nessuna necessità di sequestrare i migranti a bordo della nave ‘Diciotti’ in nome dell’interesse pubblico. La spiegazione che il ministro implicitamente accampa quando parla della trattativa che era in corso con la Ue è raccapricciante e rivelatoria: i profughi furono sequestrati per condizionare una trattativa, come si usa fare con gli ostaggi, e a puro scopo di propaganda”, commenta la senatrice di LeU Loredana De Petris, presidente del gruppo Misto.

“Penso che il M5S sia perfettamente consapevole di questa assenza di qualsivoglia interesse pubblico preminente e che abbia deciso di calpestar i propri stessi principi per puro opportunismo politico. Così facendo si assume una responsabilità molto grave perché negare l’autorizzazione a procedere oggi significa revocare un intero sistema di regole, di diritto, di rispetto delle leggi. Il precedente che si sta stabilendo è un’immunità di fatto per chi governa”, conclude la presidente De Petris.

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TAV – DE PETRIS (LEU): “NON E’ CAMBIATO NIENTE, ENNESIMA RESA DEI 5S”

“Oggi il cda di Telt decide di pubblicare i bandi di gara per la prosecuzione del Tav, così come previsto e annunciato. La messa in scena allestita dal governo in questi giorni per nascondere il cedimento completo di M5S è puro inganno. La verità è che non è cambiato niente: il Tav va avanti con i tempi già decisi e ancora una volta Salvini vince, concedendo ai 5S solo una striminzita foglia di fico per nascondere la resa di Di Maio”,  dichiara la senatrice di LeU Loredana De Petris, presidente del gruppo Misto.

“Da quando è nato il governo Conte,  l’ M5S si è rimangiato uno dopo l’altro tutti gli impegni sbandierati per anni, sul Tap, sull’Ilva e ora anche sul Tav. Abbiamo sempre detto che c’erano e ci sono tutte le condizioni politiche e tecniche per fermare un’opera tanto costosa quanto dannosa. L’unica via seria è dire chiaramente che il Tav non si farà, non per ideologia, ma perché è un’opera irragionevole che va a solo vantaggio di alcune aziende direttamente interessate. Il Movimento Cinque Stelle non ha avuto il coraggio di farlo e temo che non lo avrà neppure quando, tra pochi mesi, si chiuderà anche l’ultimo spiraglio. Noi continueremo a batterci con ogni mezzo a nostra disposizione contro il Tav, a fianco della popolazione della Val di Susa che è stata letteralmente cancellata dai calcoli e dai commenti di questi giorni, come se gli abitanti della Valle non dovessero avere più voce in capitolo su scelte che incideranno a fondo sulle loro vite”.

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TAV – DE PETRIS (LeU): “CONTE HA SPIEGATO PERCHE’ SI TRATTA DI UN’OPERA INUTILE E DANNOSA. ORA SI ASSUMA LA RESPONSABILITA’ DI FERMARLA”

 

“Il presidente del Consiglio ha esposto chiaramente i motivi per cui la Tav è un’opera inutile, dannosa e follemente costosa, riconoscendo che quanto sostiene da anni il movimento no Tav è del tutto giusto e fondato. Sarebbe di conseguenza doveroso trarre le conseguenze di questa analisi e assumersi la responsabilità di bloccare un’opera, il cui bilancio non potrà che diventare col tempo, come lo stesso Conte ha fatto capire, sempre più negativo. Invece il premier, dopo aver spiegato perché quell’opera dovrebbe essere fermata una volta per tutte, cerca di nuovo una scappatoia evitando di dire una parola chiara e definitiva. E’ ora che questa farsa finisca. Sulla base di quanto autorevolmente affermato da Giuseppe Conte, il progetto Tav deve essere immediatamente cancellato”, afferma la senatrice di LeU Loredana De Petris commentando le dichiarazioni del premier sulla Tav.

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TAV – DE PETRIS. DICHIARAZIONE DI VOTO SULLE MOZIONI E L’ODG

Signor Presidente, annuncio il voto contrario su tutte le mozioni e ovviamente il voto favorevole sull’ordine del giorno che abbiamo presentato. Il Sottosegretario auspica che si vada poi nella direzione indicata dal mio ordine del giorno, ma nel frattempo la mozione di maggioranza ancora una volta cerca di non decidere e di prendere tempo. Siamo arrivati a un punto – lo sapete perfettamente – per cui non è più possibile rinviare la decisione politica. I dati sono chiari e su questo mi permetterò di dire ancora alcune cose, ma è evidente a tutti che non si può pensare o illudersi di riuscire a tirare a campare, facendo partire le gare per poi magari revocarle, fino alle elezioni europee. Questo – lo dico dal punto di vista politico e mi rivolgo anche ai colleghi del Movimento 5 Stelle – non può continuare ad essere il modo di condurre e di non assumere le decisioni. La decisione politica, in questo caso, sulla TAV non solo non è più rinviabile, ma è ancora una decisione politica. Lo abbiamo ribadito varie volte e sono passati venti, trent’anni, abbiamo gli studi, le posizioni da questo punto di vista sono chiare, per quanto ci riguarda sono chiarissime. La valutazione costi-benefici l’abbiamo fatta da moltissimo tempo e, per cominciare a leggere i dati di cui disponiamo nello scenario di quello che accade nel commercio internazionale, noi sappiamo che questa opera rischia di essere un’opera non solo non prioritaria, ma che certamente, così come è stata concepita, sarà astrusa rispetto ad una decisione per quanto riguarda il piano generale dei trasporti e della logistica e rispetto ad una programmazione seria del futuro da parte del nostro Paese. Si rischia di fare un buco non solo nella montagna ma, ancora una volta, anche nei conti pubblici. Il famoso finanziamento dell’Unione europea – ricordiamocelo bene – riguarda soltanto la tratta transfrontaliera e non tutto il resto, che ovviamente è necessario a valle e dopo il buco nella montagna stessa.

Dico anche un’altra cosa: ho sentito molti interventi che richiamavano alla responsabilità le future generazioni, e proprio di questo voglio parlare. Mi dispiace, per esempio, che il nuovo segretario del Partito Democratico, come primo atto, sia andato a sponsorizzare il TAV e abbia annunciato contemporaneamente anche la partecipazione alla marcia per il clima il 15 marzo. I ragazzi che il 15 marzo faranno sciopero per richiamare tutti i governanti e i decisori politici alle proprie responsabilità per quanto riguarda l’attuazione degli accordi di Parigi – e quindi per il loro futuro – hanno risposto con chiarezza anche a quella presa di posizione. Il futuro dei nostri figli riguarda il fatto che finalmente, senza averlo fatto per anni, ci assumiamo sulle nostre spalle la decisione di un cambio di rotta, che però significa conversione ecologica dell’economia – lo dico con chiarezza in quest’Aula – e non la prosecuzione di un modello di sviluppo che non ci ha portato da nessuna parte, dopo aver messo al centro le grandi opere, senza peraltro neanche riuscire a realizzarle, e ha lasciato a se stesse le infrastrutture prioritarie.

Leggetevi i dati, non è un problema di contrapposizione tra gli investimenti per i pendolari e il trasporto pubblico locale, ma di come vengono collocate le risorse e di quale futuro si vuole disegnare, non solo per il trasporto, ma per questo Paese.

In questi anni di crisi, in cui abbiamo visto pochi posti di lavoro, le misure anticicliche che hanno funzionato sono state quelle che hanno privilegiato le opere che facevano bene al territorio, davano benessere e facevano lavorare le piccole imprese e l’economia locale. Questo è il futuro che dovremmo immaginare: quello della generazione nostra e dei nostri figli non è appeso a un tunnel di 56 chilometri, ma alla capacità di programmare e investire e di attuare una riconversione ecologica vera dei trasporti, dei consumi e del modo di concepire, sanare e curare il territorio.

Pertanto, coloro che adesso si sono svegliati tutti ecologisti, pensando che quell’investimento alla fine sia la prova della sostenibilità, si sbagliano: a nostro avviso, è esattamente il contrario, e vorrei soltanto richiamarvi a questo.

Oggi però è arrivato il momento di scegliere anche da quale parte andare, verso quale modello di sviluppo e quali investimenti per il nostro territorio e il nostro Paese. Servono razionalità e programmazione: altro che corridoi, quell’investimento sul TAV è fuori da una seria programmazione e una seria decisione per spostare drasticamente il trasporto delle merci dalla gomma al ferro, cosa che non è avvenuta. Andatevi a leggere sul sito del Ministero dell’ambiente – non di quello attuale, ma di quello precedente, in cui il dato era già presente – l’elenco dei 16 miliardi di sussidi ambientalmente dannosi, gran parte dei quali va a foraggiare il trasporto su gomma e l’autotrasporto, quindi esattamente il contrario di quello che oggi i fautori del TAV vorrebbero venire qui a raccontarci.

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LEGITTIMA DIFESA – LAFORGIA (LEU): “LEGGE DA CONTRASTARE”

“In un Paese in cui il titolare del ministero dell’interno, che dovrebbe garantire la sicurezza degli italiani, lancia il messaggio “armatevi e difendetevi”, tutti i cittadini dovrebbero sentirsi più insicuri. Dobbiamo contrastare questa legge con tutte le forze perché non possiamo permetterci una deriva di questo genere”. Cosi Francesco Laforgia, senatore di LeU, intervenendo a SkyTg24.
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GOVERNO – LAFORGIA (LEU): “DERIVA CROMATICA DEI GRILLINI”

 

 

“Su questo governo giallo-verde si deve fare una considerazione di carattere cromatico. Si sta tingendo sempre più di un solo colore, che è quello verde e lo si è visto nella vicenda dell’autorizzazione a non procedere nel caso Diciotti e lo si vede su tutto il resto dei provvedimenti. Questa deriva cromatica da parte dei Grillini verso la lega, non penso sia inconsapevole, c’è qualcuno che li sta portando in quella direzione. L’intelligenza politica di Salvini sta fagocitando quel movimento, quella parte politica. Siamo di fronte ad un governo che si sta compattando e poiché l’appetito vien mangiando ad un certo punto posso supporre che qualche ipotesi di accordo tra lega e M5S ci sarà anche sulle regionali. Se questo dovesse accadere ci sarà un amalgama politica e persino culturale e sarà un elemento di novità, inquietante, della politica italiana con cui dovremo
fare i conti perché sarà un nuovo blocco populista di destra di questo Paese”. Lo dice intervenendo a Rainews24 il senatore di Leu, Francesco Laforgia.

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