Nella relazione letta in Aula in occasione del voto sulla legge SalvaMare, la senatrice Virginia La Mura ha parlato delle novità introdotte dagli articoli del provvedimento.
“L’articolo 3 disciplina le CAMPAGNE DI PULIZIA e la categoria dei soggetti promotori è ampia, comprendendo, ad esempio, i gestori delle aree protette, le associazioni ambientaliste, le associazioni dei pescatori, le cooperative e le imprese di pesca. Il cuore del provvedimento, insieme ai primi articoli è l’articolo 4, per la promozione dell’ECONOMIA CIRCOLARE, occupandosi della definizione dei criteri e le modalità con cui i rifiuti accidentalmente pescati e quelli volontariamente raccolti cessano di essere qualificati come rifiuti per entrare nel circuito dell’economia circolare. All’articolo 6 è stata introdotto in Commissione ambiente la norma per ridurre l’impatto dell’inquinamento marino derivante dai fiumi attraverso la sperimentazione per 3 anni di SISTEMI DI RACCOLTA AUTOMATICA dei rifiuti galleggianti presenti nei fiumi per evitare che questi finiscano a mare. Ogni anno dai fiumi europei finiscono in mare più di 600 milioni di macrorifiuti galleggianti (maggiori di 2,5 cm), incluso il monouso, ed il 40% degli oggetti arriva al mare già frammentato. L’articolo 8 sulle CAMPAGNE DI SENSIBILIZZAZIONE, è stato modificato nel corso dell’esame in Commissione ambiente con lo scopo di assicurare un’adeguata informazione ai pescatori e agli operatori del settore circa le modalità di conferimento dei rifiuti. Oltre alle campagne di sensibilizzazione, all’articolo 9 la legge reca disposizioni per la PROMOZIONE DELL’EDUCAZIONE AMBIENTALE nelle scuole di ogni ordine e grado per rendere gli alunni consapevoli dell’importanza della conservazione dell’ambiente, e, in particolare, del mare e delle acque interne, nonché delle corrette modalità di conferimento dei rifiuti. Inoltre, si promuovono le corrette pratiche di conferimento dei rifiuti, sul recupero e riuso dei beni e dei prodotti a fine ciclo, anche con riferimento alla riduzione della plastica, sui sistemi di riutilizzo disponibili. L’articolo 11 prevede un RICONOSCIMENTO AMBIENTALE in favore degli imprenditori ittici che utilizzano materiali di ridotto impatto ambientale, partecipano alle campagne di pulizia e conferiscono i rifiuti. All’articolo 12 è stata inoltre inserita, nel corso dell’esame in Commissione Ambiente, la norma in materia di prodotti che rilasciano MICROFIBRE sintetiche (inferiore a 5 mm) con lo scopo di fornire informazioni trasparenti ai consumatori in merito alla vendita in Italia di qualsiasi prodotto tessile o di abbigliamento, che rilasci microfibre ad ogni lavaggio contribuendo all’inquinamento da plastiche del mare. L’articolo 13 introduce la via statale per la realizzazione degli impianti di DESALINIZZAZIONE. Una norma necessaria per la tutela dell’ecosistema marino e in particolare per gli ecosistemi delle acque salmastre, come le lagune costiere. La norma risponde all’esigenza di considerare gli impatti ambientali degli impianti di desalinizzazione, che rappresentano uno strumento per affrontare il problema della siccità e della carenza di acqua, problema destinato ad aggravarsi per effetto del cambiamento climatico con maggior impatto previsto per l’Europa meridionale e sudoccidentale, dove la portata dei fiumi durante l’estate potrebbe diminuire fino al 40% con effetti devastanti per la vita acquatica, in uno scenario di aumento della temperatura di 3 gradi centigradi, secondo il recente Report “Water resources acroos Europe – confronting water stress: an updated assessment” dell’Agenzia europea dell’Ambiente. In Commissione Ambiente abbiamo introdotto l’articolo 14 per il contenimento dell’impatto sull’ambiente derivante dalle attività di ACQUACOLTURA E DI PISCICOLTURA, previsto dall’articolo 111 del Codice dell’ambiente. Si intende porre rimedio al gravissimo ritardo nell’adozione del decreto per la definizione dei criteri ambientali relativi all’installazione degli impianti a mare. Sono infatti ben 15 anni che le attività di acquacoltura e di piscicoltura sono state esercitate in assenza di criteri di contenimento ambientale, a discapito della salute degli ecosistemi marini costieri e favorendo lo sviluppo di attività illecite, come denunciano da anni diverse associazioni ambientaliste. Infine si istituisce con l’articolo 15, presso il Ministero della transizione ecologica, il TAVOLO INTERMINISTERIALE DI CONSULTAZIONE PERMANENTE, con funzioni di coordinamento dell’azione di contrasto dell’inquinamento marino e con l’articolo 16 la previsione rispetto alla quale il Ministro della transizione ecologica presenti alle camere una RELAZIONE ANNUALE sull’attuazione della legge SalvaMare”.
“Attorno alla legge Salvamare si è creato un forte interesse da parte del mondo imprenditoriale, non solo italiano, che ha necessità di recuperare il marine litter per il suo utilizzo nella filiera dell’economia circolare impegnando ingenti finanziamenti. I rifiuti abbandonati in mare sono una risorsa che dobbiamo assolutamente recuperare non solo per implementare la filiera dell’economia circolare ma perché la vita acquatica che si svolge sui fondali marini sta soffocando sotto il peso dei rifiuti affondati distruggendo gli habitat bentonici, e non solo, i rifiuti galleggianti ostacolano gli importantissimi processi di scambio chimico-fisico tra aria e mare. Penso ad esempio all’energia solare che attiva la fotosintesi clorofilliana e dunque la vita in mare, l’importantissimo scambio di ossigeno tra aria e acqua. Gli animali ingeriscono rifiuti galleggianti, non solo quelli che vediamo sulle superfici del mare ma a tutte le profondità, scambiandoli per plancton, come ad esempio le buste trasparenti che vengono ingerite al posto delle meduse, condannandoli ad una morte atroce con importanti ripercussioni sulla diminuzione degli stock ittici e non solo. Alcuni studi condotti all’ospedale Fatebenefratelli hanno rilevato la presenza di polipropilene nella placenta e nel feto di alcune donne. Questo provvedimento è stato implementato con la collaborazione di tutte le forze politiche e di questo ringrazio le colleghe e i colleghi delle Commissioni ambiente della Camera dei Deputati e del Senato, e per ultimo voglio ringraziare il Ministro Costa, che ha avuto la sensibilità di comprendere l’urgenza di affrontare il problema dei rifiuti in mare sin dall’inizio del suo mandato”, così la senatrice Virginia La Mura, relatrice della legge SalvaMare, intervenendo in Aula per il voto del provvedimento.
“È stata approvata poco fa dall’aula del Senato la legge Salvamare, importante provvedimento a tutela del mare. La legge rappresenta una tappa fondamentale per la tutela degli ecosistemi marini e interviene sul problema devastante della presenza nel mare di rifiuti , rappresentati oggi all’85% da plastica”, afferma la capogruppo di LeU al Senato Loredana De Petris.
“Il provvedimento equipara i rifiuti accidentalmente pescati a quelli prodotti dalle navi. Sarà il comandante stesso della nave che approda in un porto a consegnare i rifiuti accidentalmente pescati all’impianto portuale di raccolta. È così prevista una collaborazione dei pescatori nella raccolta e nello smaltimento, nell’ottica dell’economia circolare. Molti significativa è anche la regolamentazione applicata alle microfibre, che attualmente hanno un impatto estremamente distruttivo sull’ecosistema marino”.
“Tutta la mia solidarietà e la mia vicinanza al portavoce di Europa Verde Angelo Bonelli, oggetto di un tentativo di intimidazione tanto vile quanto squallido. Il fatto che l’insulto contro Bonelli sia stato scritto sulla porta del suo appartamento è particolarmente inquietante: le forze dell’ordine devono dunque attivarsi subito per individuare la fonte di queste minacce”, dichiara la capogruppo di LeU al Senato Loredana De Petris.
“I ragazzi e tutte le persone che manifestano oggi a Glascow hanno ragione e sono la vera speranza del pianeta. In realtà alla Cop26 alcuni passi avanti si stanno facendo ma quei passi avanti sono dovuti proprio alla pressione dei giovani e di tutti quelli che chiedono di smettere di parlare e agire con la drasticità e la rapidità imposte da una situazione già gravissima”, afferma la capogruppo di LeU al Senato Loredana De Petris.
“La diffidenza di Greta e dei giovani è purtroppo del tutto comprensibile. Per decenni impegni e promesse sono rimasti solo sulla carta, senza fare nulla di concreto o facendo pochissimo. Solo la mobilitazione di tutti e in particolare dei giovani, che sono i più diretti interessati, può far sì che si cambi davvero strada”.
“Chiediamo di sollecitare le autorità britanniche affinché il fascicolo documentale riguardante Roberto Fiore venga desegretato e messo a disposizione dell’autorità giudiziaria”. È la richiesta che abbiamo rivolto alla Ministra dell’Interno e al Ministro degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale – spiega il senatore Sandro Ruotolo del gruppo Misto Leu-Ecosolidali, primo firmatario, che insieme ai parlamentari Loredana De Petris, Alberto Airola, Gianclaudio Bressa, Vasco Errani, Gianluca Ferrara, Francesco Laforgia, Franco Mirabelli e Dario Parrini – hanno depositato una interrogazione sui violenti episodi avvenuti sabato 9 ottobre 2021 a Roma, in cui frange neofasciste hanno assaltato e devastato la sede nazionale della CGIL e un intero reparto del pronto soccorso dell’ospedale Umberto I. L’interrogazione si sofferma, in particolare, sulla figura di Roberto Fiore, tra i 12 arrestati, fondatore e attuale leader di Forza Nuova, l’organizzazione della destra ultraradicale che nell’ultimo ventennio è stata più volte oggetto di attenzioni da parte della magistratura in relazione ai numerosi casi in cui militanti e dirigenti di Forza Nuova sono stati condannati per aggressioni violente e altri reati. Si legge nell’interrogazione: “Fiore negli anni ’80 fuggì in Inghilterra per sottrarsi ad un ordine di cattura emesso in merito alle indagini sulla strage di Bologna, con le ipotesi di reato di associazione sovversiva e banda armata. Pur richiesta dalle autorità italiane, il Governo inglese rifiutò l’estradizione e Fiore tornò in Italia solo nel 1999 quando i reati di cui era accusato caddero in prescrizione. Si apprende da notizie di stampa che la polizia doganale del Regno Unito (HMRC) starebbe indagando su un flusso di denaro e movimentazioni finanziarie con finalità illecite, riferibili allo stesso Fiore attraverso decine di società, associazioni e trust cattolici di beneficenza. Nel 2020, il governo inglese avrebbe dovuto declassificare il voluminoso fascicolo del Ministero degli interni britannico sulle attività di Fiore e dei suoi sodali negli anni 1981-1989 e, più in generale, del disciolto gruppo di estrema destra Terza Posizione, poi confluito in Forza Nuova. Sembrerebbe peraltro che poco prima di depositarlo nell’archivio di Stato le autorità britanniche abbiano deciso di mantenerlo coperto dal segreto di Stato. Considerando che il 20 ottobre 2021 il Senato ha approvato un ordine del giorno che impegna il Governo a valutare le modalità per dare seguito al dettato costituzionale in materia di divieto di riorganizzazione del disciolto partito fascista e alla conseguente normativa vigente, adottando i provvedimenti di sua competenza per procedere allo scioglimento di Forza Nuova e di tutti i movimenti politici di chiara ispirazione fascista, artefici di condotte punibili ai sensi delle leggi attuative della XII disposizione transitoria e finale della Costituzione repubblicana. A questo punto chiediamo ai ministri interrogati, ciascuno per la propria competenza, se non intendano intervenire per sollecitare le autorità britanniche affinché il fascicolo documentale riguardante Roberto Fiore venga desegretato e messo a disposizione dell’autorità giudiziaria”.
“È certamente una notizia positiva che sia stato raggiunto un accordo alla COP26 di Glasgow per mettere la parola fine ai sussidi ambientalmente dannosi, ma si tratta di positività parziale, perché non si parla di intervenire sui SAD storici consolidati nei bilanci dei vari Stati. L’accordo raggiunto coinvolge infatti “ogni nuovo sostegno pubblico diretto per il settore energetico delle fonti fossili non abbattute alla fine del 2022”, ed è ulteriormente ammorbidita dalla clausola delle “limitate circostanze, coerenti con un limite di riscaldamento di 1,5 gradi”. Lo afferma la capogruppo di LeU al Senato Loredana De Petris. “In Italia, ad esempio, i SAD attualmente in essere sono risorse ingenti, stimate in circa 20 miliardi di euro dal Catalogo dei sussidi ambientalmente dannosi del Ministero dell’ambiente, che potrebbero essere riutilizzate per la transizione ecologica ed energetica. Esistono già 6 proposte elaborate dalla Commissione istituita dalla Legge di Bilancio 2020 su nostro impulso, sulle quali è stata aperta, e chiusa, una consultazione pubblica i cui risultati sono in fase di elaborazione. Nella Legge di Bilancio in arrivo ci impegniamo in questo senso: le risorse vanno riconvertite per finanziare la transizione ecologica ed energetica e per contenere gli inevitabili costi a carico di cittadini e lavoratori”.
“Il decreto infrastrutture è positivo sotto diversi punti di vista, vi sono importanti investimenti come il piano per la sicurezza nel settore idrico, un intervento fondamentale per tutto il Paese, strategico anche in relazione ai cambiamenti climatici. Un segnale positivo arriva anche dal Fondo per concorsi progettazione e idee per la coesione territoriale. È un fatto importante e positivo ma non stiamo prendendo atto, con la coerenza necessaria, del fatto che la Pubblica amministrazione nel nostro Paese mostra una carenza drammatica nella capacità di progettazione e di gestione delle gare e delle opere pubbliche. Una preoccupazione che si rafforza in relazione al PNRR: i nodi verranno al pettine e dovremmo smettere di rincorrere il problema operando le necessarie assunzioni di personale qualificato. Nel decreto vi sono poi altre disposizioni significative: sui porti e sul miglioramento della rete ferroviaria, scelte importanti e strategiche per la ripresa.” Così il senatore di Leu-Ecosolidali Vasco Errani nel suo intervento in Senato sul decreto infrastrutture. “Due problemi restano aperti. All’articolo 7, in relazione al tema di Alitalia, si fa riferimento a un documento della Commissione europea che non conosciamo, questo è gravissimo per i lavoratori e rischia di diventare un precedente. Nel dibattito alla Camera abbiamo posto con forza questo problema, lo riproponiamo in questa sede e chiediamo una riflessione su questo punto al Governo. L’esecutivo si impegni a garantire l’applicazione dell’articolo 2112 del codice civile in relazione alla questione dei lavoratori Alitalia. Non costruiamo dei precedenti che possono rappresentare un problema molto grave nella gestione delle relazioni industriali. Infine va posto al Governo un problema che molti gruppi già hanno posto: si devono programmare i lavori del Governo e rispettare e garantire l’autonomia del Parlamento. Non si può lavorare in tempi così ristretti che non consentono nemmeno di valutare gli emendamenti” conclude il senatore Errani.
“Il Senato ha approvato in seconda lettura l’inserimento della difesa dell’ambiente, degli ecosistemi e della biodiversità in Costituzione. È una giornata di importanza davvero storica ed è una felice coincidenza che un passo così importante si verifichi proprio mentre a Glascow la Cop26 si pone finalmente il problema di come affrontare con le azioni e non solo con le parole i cambiamenti climatici”, afferma la capogruppo di LeU al Senato Loredana De Petris.
“È una giornata di enorme felicità per chi si è sempre battuto per la difesa dell’ambiente e degli animali ma è anche una scelta fondamentale per tutti e in particolare per le giovani generazioni, che rischiano di trovarsi in un pianeta devastato. Ora la legge costituzionale deve passare subito alla Camera poi, essendo stata approvata con i due terzi, potrà e dovrà entrare immediatamente in vigore”, conclude la presidente De Petris.