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LEGA – DE PETRIS (LeU): “LE INDAGINI SPETTANO ALLA MAGISTRATURA MA SALVINI DOVREBBE AVVERTIRE LA NECESSITA’ POLITICA DI CHIARIRE SUBITO LA SITUAZIONE”

“Indagare e verificare l’esistenza di eventuali reati è compito della magistratura e non della politica. Però le inchieste aperte una dopo l’altra sulla Lega sono troppe e troppo sconcertanti perché Salvini non si pronunci per spiegare la situazione. Dovrebbe essere lo stesso leader della Lega ad avvertire la necessità politica di pronunciarsi e fare la luce su una serie di vicende a dir poco inquietanti”, dichiara la senatrice di LeU Loredana De Petris, presidente del gruppo Misto.

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APPELLO DEI SENATORI ERRANI E RUOTOLO PER IL “SI” AL REFERENDUM E PER IL VOTO DISGIUNTO

Siamo negli ultimi giorni prima del voto per le regionali e le amministrative comunali e per il referendum per la riduzione del numero dei parlamentari. Prima di entrare nel merito del referendum vorremmo fare un appello: occorre evitare l’inasprimento del dibattito che si sta verificando in questi giorni. Le motivazioni del sì e le varie motivazioni del no, tolte le strumentalizzazioni politiche e il populismo, hanno un fondamento. Va poi affermata una verità spesso dimenticata”. Lo affermano i senatori Vasco Errani e Sandro Ruotolo, che aggiungono: “La riduzione del numero dei parlamentari e il superamento del bicameralismo paritario è da decenni un obbiettivo della sinistra di governo, lo era già all’epoca del PCI. Non è quindi un tabù. È chiaro che non tutte le riforme vanno bene: per noi il problema sono gli equilibri della rappresentanza, i bilanciamenti e il ruolo fondamentale e irrinunciabile del parlamento. D’altra parte queste stesse ragioni le sosteneva il professore Stefano Rodotà, di certo non un populista, quando affermava che – il bicameralismo produce inefficienza e distorsioni, rallenta il processo legislativo, moltiplica i luoghi in cui possono farsi valere gli interessi settoriali e deresponsabilizza i parlamentari. Al bicameralismo si sostituisce spesso un monocameralismo di fatto – , cosa che vediamo verificarsi sempre più regolarmente oggi. Pensiamo, ad esempio, alle leggi di conversione dei decreti governativi o all’uso sempre più esteso dello strumento del voto di fiducia. Questo è un punto che non è risolto con la legge oggetto del referendum e rimangono dei nodi, come una legge elettorale che consenta un equilibrio nella rappresentanza e una riforma dei regolamenti parlamentari, che debbono essere assolutamente affrontati. Noi rifiutiamo gli argomenti di chi interpreta la riduzione del numero dei parlamentari con uno spirito di antipolitica e populismo. Non è accettabile e va respinta una propaganda che metta in discussione la democrazia rappresentativa o umili il ruolo del parlamento. La qualità della democrazia non può essere ridotta ad una questione di bilancio perché è un argomento di per sé privo di qualsiasi fondamento. Diciamo di più: è anche necessario dare piena attuazione all’articolo 49 della costituzione con una legge che assicuri trasparenza e qualità nella vita dei partiti. Comprendiamo quindi perfettamente i timori espressi, attraverso diverse argomentazioni, dai rappresentanti del no: sono legittimi. Qualunque sia l’esito del referendum sarà indispensabile approvare subito una legge elettorale adeguata ed equilibrata e una riforma del parlamento che consenta un corretto bilanciamento tra le due Camere. Vi sono infine delle ragioni politiche che hanno portato all’approvazione di questa riforma e che stanno emergendo nel corso della campagna referendaria. Da un lato abbiamo l’accordo politico che ha portato le forze che sostengono l’attuale governo ad approvare la riforma ed avviare la difficile fase di costruzione di un nuovo centrosinistra. Un accordo che va onorato e portato a compimento anche nelle parti relative alla riforma elettorale e del Parlamento col superamento del bicameralismo paritario. Dall’altro lato vediamo una destra che nelle ultime  settimane, con la sua propaganda divisiva, sta strumentalizzando in maniera inaccettabile il voto referendario legando la vittoria del no alla spallata al governo. Per l’insieme di queste ragioni voteremo sì: prima di tutto perché il compito della politica non può essere solo quello di registrare la paura per gli effetti di un progetto incompiuto ma quello di portare a termine una riforma complessiva utile a valorizzare il ruolo del Parlamento. Occorre respingere l’inaccettabile strumentalizzazione della destra che farebbe solo del male al Paese. Oltre al voto referendario siamo alle ultime battute della campagna elettorale per il rinnovo di sette consigli regionali e di centinaia di comuni. Le forze politiche che sostengono il governo Conte vanno, nella maggioranza dei casi, divise a questi appuntamenti mentre la destra sovranista è unita. Bisogna evitare che questa destra prevalga e per questo motivo chiediamo di usare il voto disgiunto in quelle regioni dove il risultato per il centrosinistra è tutto da conquistare. Per questo ci rivolgiamo agli elettori dei 5 stelle, a quelli di sinistra che hanno a cuore la qualità del governo dei territori, che vogliono sconfiggere la destra sovranista. A tutti loro chiediamo di votare per i presidenti del centrosinistra in Puglia, Marche e Toscana. Giani in Toscana, Emiliano in Puglia, Mangialardi nelle Marche. Noi ci crediamo, crediamo che la nuova alleanza del centro sinistra allargato alla società civile con i 5 stelle sia l’unica proposta politica vincente. Non ci sono governi tecnici all’orizzonte. C’è solo la destra di Matteo Salvini e di Giorgia Meloni. Ci aspettano settimane e mesi difficili. Non siamo ancora usciti dall’emergenza sanitaria Covid-19 mentre sono in arrivo miliardi di euro per la ripartenza. Abbiamo bisogno di un nuovo modello di sviluppo che punti alla lotta contro le diseguaglianze, alla sanità pubblica, alla transizione ecologica, alla digitalizzazione, a scuola e ricerca. Possiamo e dobbiamo cambiare il nostro Paese, questo è il nostro impegno. Il nostro sarà un voto antifascista e antirazzista”. concludono il loro intervento Errani e Ruotolo.

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SCUOLA – DE PETRIS (LeU): “LA RIAPERTURA E’ UN PASSO DECISIVO. SIAMO PRONTI A RISOLVERE OGNI EVENTUALE PROBLEMA”

“La riapertura delle scuole è un passo decisivo e importantissimo. Era e resta una priorità assoluta. Sappiamo che ci saranno difficoltà e non potrebbe essere altrimenti, non solo perché il virus non è ancora stato sconfitto ma anche perché la scuola deve scontare problemi strutturali gravi. Problemi che esistevano da ben prima dell’arrivo del Covid 19 e che avrebbero dovuto comunque essere affrontati e risolti”, dichiara la senatrice di LeU Loredana De Petris, presidente del gruppo Misto.

“Siamo comunque in grado di risolvere qualsiasi eventuale problema. Nella scuola abbiamo investito moltissimo e il governo ha predisposto piani per affrontare e risolvere rapidamente ogni eventuale difficoltà. Ci sono tutte le condizioni perché le attività scolastiche riprendano serenamente, avviando così il Paese verso il ritorno, cauto, prudente e senza mai abbassare la guardia, a una condizione di relativa normalità”, conclude la presidente De Petris.

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CASO IRPINIA – MINISTRA LAMORGESE RISPONDE AL QUESTION TIME DEL SENATORE RUOTOLO: “PRESTO AUMENTEREMO GLI ORGANICI DELLA POLIZIA CON 14 NUOVE UNITA’, C’E’ LA MASSIMA ATTENZIONE PER QUEI TERRITORI”

A breve sarà disposta l’assegnazione di una ulteriore aliquota di 14 unità di agenti presso la Questura di Avellino e presso i reparti della polizia stradale. Rinforzi che potenzieranno la rete dei presidi della polizia di Stato in Irpinia che al momento possono contare su di un numero complessivo 455 unità”. È la risposta della ministra dell’Interno Luciana Lamorgese all’interrogazione urgente del senatore Sandro Ruolo del Gruppo Misto nel corso del Question time di oggi al Senato, sulla preoccupante escalation criminale in Irpinia, culminata lo scorso martedì con l’omicidio del pregiudicato Orazio De Paola, 58 anni, considerato dagli inquirenti il principale referente del clan camorristico Pagnozzi. “È solo l’ultimo gravissimo episodio di un quadro criminale che preoccupa e allarma l’opinione pubblica mettendone a rischio la stessa incolumità dei cittadini” – ha sottolineato il senatore Ruotolo – “Clan ancora potenti che, nonostante le inchieste, oltre a controllare affari illeciti sul territorio risultano avere robusti interessi anche nel basso Lazio, in Toscana e a Roma”. Il ministro ha assicurato che : “L’attenzione è massima verso quel territorio e l’impegno delle forze di polizia si traduce in una intensa attività di prevenzione e contrasto soprattutto, nella delicata fase che il Paese sta attraversando, riguardo al fenomeno delle infiltrazioni camorristiche in Irpinia rilevate anche dalle analisi criminali più recenti”. Il senatore Ruotolo nella sua replica si è detto soddisfatto: “Mi auguravo questa sua risposta perché sappiamo tutti che serve la prevenzione ma serve anche l’elemento di repressione sul territorio. Rilevo poi la pericolosità di questa camorra che come è evidenziato nell’ultima relazione semestrale della Direzione Investigativa Antimafia, è un camorra moderna, silente, silenziosa, che ha i suoi rapporti e che riesce a infiltrarsi nell’amministrazione pubblica e negli enti locali”.

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VOTO DICIOTTENNI – DE PETRIS (LeU): “IL BICAMERALISMO PARITARIO PERFETTO PORTEREBBE AL MONOCAMERALISMO. MA IL VERO PROBLEMA DEL PARLAMENTO E’ L’ECCESSO DI DECRETAZIONE E FIDUCIA”

“Siamo favorevoli a non modificare l’elettorato passivo per il Senato e dunque votiamo con convinzione l’emendamento che cambia la proposta di riforma originaria. Proprio perché siamo favorevoli al bicameralismo paritario sappiamo che renderlo perfetto, senza alcuna differenziazione, finirebbe per portare inesorabilmente al monocameralismo”, dichiara la senatrice di LeU Loredana De Petris, presidente del gruppo Misto.

“Siamo invece favorevoli all’allargamento dell’elettorato attivo. Ma senza eccedere in retorica giovanilistica, perché altri sono i problemi dei giovani e altri sono i veri problemi del Parlamento, che non verranno risolti né da questa riforma né dal taglio lineare dei parlamentari. Ciò che davvero indebolisce il Parlamento e lo priva delle sue prerogative è l’abitudine sempre più diffusa a procedere con la decretazione d’urgenza, alla quale sempre più spesso si accompagna la fiducia, e sono le leggi elettorali che, grazie alle liste bloccate, hanno leso gravemente l’autonomia e l’indipendenza dei parlamentari. E’ su questi nodi che il Parlamento dovrebbe dibattere e trovare una soluzione per restituire alla democrazia parlamentare la sua sostanza”, conclude la presidente De Petris.

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CORONAVIRUS – DE BONIS (GRUPPO MISTO): “LA DISTRIBUZIONE DELLE RISORSE AUMENTA LA FORBICE DI DISPARITA’ TRA NORD E SUD, AL MEZZOGIORNO SEMPRE E SOLO BRICIOLE”

 

“Cambiano gli orchestrali ma la musica è sempre la stessa: quando si tratta di distribuire risorse, al Mezzogiorno d’Italia vanno solo le briciole”. Lo ha dichiarato il senatore Saverio De Bonis del gruppo Misto che ha presentato un’interrogazione ai Ministri per il Sud e per la coesione territoriale, dell’interno e dell’economia e delle finanze, in cui denuncia i criteri adottati per la ripartizione ai comuni del “Fondo per l’esercizio delle funzioni fondamentali degli enti locali”, elargito dallo Stato secondo il Dl Rilancio.

Queste risorse dovevano essere ripartite sulla base degli effetti dell’emergenza Covid-19, sui fabbisogni di spesa e sulle minori entrate, al netto delle minori spese. Invece così non è stato. Un esempio per tutti: a Verona sono andati 3 milioni di euro e a Messina, con pari abitanti, solo 50 mila euro. In merito al bonus sulle mense chiuse vi è un allegato del Ministero dell’interno con il riparto di 3 miliardi di euro fra tutti i comuni italiani più le unioni di comuni e le comunità montane. Un allegato in cui l’elenco comunale non segue alcun ordine logico. Inizia con Cinquefrondi, paese dell’Aspromonte e finisce con Trani, in Puglia. Il primo comune campano in lista è Benevento, preceduto da Agrigento e seguito da Thiesi, che è in provincia di Sassari. Insomma un ordine sparso che sembra fatto per non essere compreso. A definire i criteri per distribuire in modo appropriato i 3 miliardi di euro vi è un apposito tavolo tecnico presso il Ministero dell’economia e delle finanze con tre esperti nominati dagli enti locali, che ha prodotto  un documento di 40 pagine in cui in sostanza si afferma che le minori entrate (imposte, multe e così via) sono stimate in quasi 5 miliardi di euro mentre quanto alle minori spese per la “forte incertezza del contesto” non si considerano i risparmi nei servizi scolastici e nella raccolta dei rifiuti. A cambiare, con la “regola” dei servizi scolastici, è la distribuzione della somma fra i territori: il tempo pieno a scuola infatti è una delle disparità più accentuate in Italia. Nella primaria è una realtà per il 58% degli alunni del Lazio, il 57% del Piemonte, il 54% della Lombardia. Ma nel Mezzogiorno i valori si riducono alla metà se non a un quarto: in Campania il servizio è garantito solo al 22% degli iscritti, in Puglia al 19%, in Sicilia al 12%. Una vera vergogna nazionale che non andava certo corretta con il Fondo Covid da 3 miliardi. Inoltre, con la giustificazione dell’incertezza si è considerato inesistente il risparmio di spesa e come se non bastasse i comuni già beneficiati hanno pure ottenuto un secondo bonus, cioè il ristoro del mancato incasso del contributo delle famiglie, contributo per una spesa che con tutta evidenza non c’è stata. In definitiva, la concentrazione dei servizi al Centro-nord ha portato un doppio bonus alle aree già più ricche, riducendo il beneficio a disposizione di chi è indietro nei servizi. Chiedo quindi  al Governo quali iniziative, non più procrastinabili, intenda adottare perché questo indegno metodo di distribuire risorse, sempre a danno del Mezzogiorno d’Italia, non si ripeta più e se non ritenga utile dare attuazione a concrete misure in grado di evitare le sperequazioni e dirimere le disuguaglianze esistenti tra Centro, Nord e Sud del Paese”.

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MANIFESTO SALVINI – RUOTOLO (GRUPPO MISTO): “GRAVE AFFRONTO ALLA CITTA’ DELLE QUATTRO GIORNATE, ED E’ UN MESSAGGIO PERICOLOSO”

“Il manifesto del comizio di Salvini indica ‘Piazza della Posta’ e non piazza Matteotti. Si tratta di un Grave affronto alla città delle Quattro giornate ed è pericoloso messaggio”. Lo denuncia il senatore Sandro Ruotolo del Gruppo Misto in un post divenuto virale. Il riferimento è all’iniziativa elettorale di venerdì del leader della Lega a Napoli. “Per noi napoletani e per tutti gli antifascisti quel riferimento rappresenta uno sfregio in piena regola, perché sappiamo tutti benissimo chi era Giacomo Matteotti e per noi quella è da sempre piazza Matteotti. Chi ha una certa età, ricorda perfettamente i manifesti del Msi che invece la chiamavano piazza della Posta. Quello di Salvini e della Lega è un richiamo sottile che guarda a quel mondo e lo sdogana. Ecco perché questa destra sovranista ci fa paura.”

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RECOVERY PLAN – DE PETRIS (LeU): “COINVOLGERE IL PARLAMENTO NELLA PREPARAZIONE. E’ UTILE IL DIBATTITO IN AULA”

“Il Recovery Plan italiano condizionerà il futuro del nostro Paese non per mesi ma per decenni. E’ dunque fondamentale che sul quel progetto, cioè sul come utilizzare gli stanziamenti del New Generation Eu, si svolga un ampio e approfondito dibattito coinvolgendo a tutti i livelli il Parlamento”, afferma la senatrice di LeU Loredana De Petris, presidente del gruppo Misto.

“E’ evidente che un piano di investimenti di queste dimensioni e di questa importanza riuscirà a rilanciare l’Italia solo se avrà caratteristiche davvero innovative e non si limiterà a ricalcare o a rispolverare idee e progetti del passato. Il pieno coinvolgimento delle Camere è dunque tanto più importante in quanto si tratta della miglior garanzia che siano assicurate quelle caratteristiche di profonda innovazione che sono imprescindibili per rilanciare davvero il nostro Paese”.

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DL SEMPLIFICAZIONI – DE PETRIS (LeU): “IL TESTO E’ STATO MOLTO MIGLIORATO IN PARLAMENTO. MA PER VELOCIZZARE OCCORRE UN INTERVENTO MASSICCIO SULLA PA”

Il testo del dl Semplificazioni varato oggi è stato fortemente migliorato dal lavoro del Parlamento. Credo che sia necessario chiarire un punto sul quale sono state sollevate in questi giorni polemiche prive di ogni fondamento. Il lavoro che abbiamo fatto nelle commissioni non mira affatto a congelare la situazione nei centri storici. Siamo al contrario convinti che sia assolutamente necessario un piano di riqualificazione delle nostre città. Ma bisogna farlo con cautela e perizia, all’interno di un piano di riqualificazione e recupero che metta al centro la difesa della bellezza dei nostri centri storici e del nostro Paese, valore non solo estetico ma anche sociale ed economico”, dichiara la senatrice di LeU Loredana De Petris, presidente del gruppo Misto.

Proprio i miglioramenti apportati al testo di questo decreto dal Senato confermano che il Parlamento deve essere coinvolto a tutti i livelli nell’elaborazione del Recovery Plan italiano. Non solo per principio ma perché è quella la migliore garanzia di arrivare a progetti non ripresi dal passato ma davvero nuovi e innovativi sul piano della qualità. E’ quel che è necessario per rilanciare l’Italia. Bisogna però dire chiaramente, che non sarà possibile dare una spinta decisiva alla velocizzazione senza un intervento massiccio sulla Pubblica amministrazione, ridotta all’osso dal blocco del turn-over sia nelle amministrazioni locali che in quella centrale. E’ fondamentale varare un grande piano di assunzione di personale qualificato perché il blocco che rallenta tutto si crea proprio nella fase della progettazione. Sarà questa la battaglia che ci impegniamo a condurre nei prossimi mesi nella maggioranza”.

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CORONAVIRUS – ERRANI (ARTICOLO UNO): “OCCORRE SAPER GUARDARE AL FUTURO”

“Credo che tutti, anche l’opposizione, possiamo concordare sul fatto che il lockdown ha funzionato e che ora ci aspetta un periodo medio-lungo di convivenza con il virus. In questa fase è essenziale non soffiare sul fuoco della paura ma offrire ai cittadini certezze, e in questo anche la scienza deve aiutarci trovando una sintesi rispetto alle risposte al virus”, afferma il senatore di Articolo Uno, Vasco Errani, nel corso del dibattito sulle comunicazioni del ministro Speranza.
“Dobbiamo però saper guardare in avanti. C’è bisogno di mettere in campo un piano strategico per la sanità, un piano coraggioso, collegato ad un progetto di investimenti che riporterebbe anche il dibattito sul Mes nelle giuste dimensioni: concrete e non ideologiche. Dobbiamo pensare a una riorganizzazione territoriale dell’intera rete ospedaliera, secondo me anche riportando all’interno del Sistema sanitario nazionale le Rsa. Lavorare su un Piano del genere, con una discussione ampia e approfondita, avvalendosi della collaborazione dei tecnici e degli esperti, sarebbe peraltro il modo migliore per restituire al Parlamento il suo ruolo centrale. Questo è quanto dobbiamo non solo alle vittime dell’epidemia ma al futuro del nostro Paese”, conclude il senatore di Articolo Uno.

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