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OPEN ARMS – DE PETRIS (LeU): “IL VOTO DELLA GIUNTA E’ UN FATTO MOLTO GRAVE. MI AUGURO CHE IN AULA ITALIA VIVA MODIFICHI LA SUA POSIZIONE”

“Il voto della giunta del Senato che ha negato l’autorizzazione a procedere contro l’ex ministro degli Interni Salvini per il caso della ‘Open Arms’ è un fatto molto grave. Italia viva, anche se la sua astensione non è stata determinante, si sta assumendo una responsabilità pesante”, afferma la senatrice di LeU Loredana De Petris, presidente del gruppo Misto.

“La Giunta e poi l’aula non sono chiamate a giudicare ma solo a consentire che a decidere sia, come per tutti i cittadini, la giustizia. Sottrarre un ex ministro alla magistratura sarebbe dunque inaccettabile. Mi auguro che in aula Italia Viva cambi il suo voto permettendo così alla giustizia di seguire il suo corso”.

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FASE 2 – DE PETRIS (LeU): “E’ SBAGLIATO CRIMINALIZZARE I CITTADINI E TRATTARLI DA IRRESPONSABILI, LA PROPOSTA DEI 60MILA ASSISTENTI CIVICI VA RIVISTA”

“Gli italiani hanno dimostrato, nel corso di un lunghissimo lockdown, il senso di responsabilità a cui si devono, prima che a ogni altra cosa, i risultati raggiunti nella lotta contro il Coronavirus. Se nei primi giorni dopo la fine dell’isolamento ci sono stati episodi di imprudenza, da non sottovalutare ma neppure da enfatizzare, lo Stato ha tutti i mezzi per intervenire e garantire il distanziamento sociale indispensabile, anche con i dovuti controlli, ma senza criminalizzare i giovani e senza trattare i cittadini da bambini irresponsabili”, dichiara la senatrice di LeU Loredana De Petris, presidente del gruppo Misto.

“Per questo credo che la proposta di assumere 60mila ‘assistenti civici’ in funzione anti Movida vada rivista. In ogni caso deve essere chiaro che una decisione del genere può essere assunta solo dal Parlamento, dopo adeguata discussione”, conclude la presidente De Petris.

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DL SCUOLA – DE PETRIS (LeU): “CONTE NON DEVE MEDIARE TRA LE FORZE POLITICHE MA TROVARE UNA SOLUZIONE CHE GARANTISCA PRECARI E DIA CERTEZZE A STUDENTI E FAMIGLIE”

La mediazione sul dl Scuola che il premier Conte si è impegnato a presentare non può essere basata sull’equilibrismo tra forze politiche, dando qualcosa a uno e qualcosa all’altro. Non è di una mediazione politicista che la scuola ha oggi bisogno ma di soluzioni efficaci e giuste” dichiara la senatrice di LeU Loredana De Petris, presidente del gruppo Misto.
Deve essere garantito il rispetto dei precari, che in questi anni hanno tenuto in piedi il sistema scolastico. Bisogna dare certezze agli studenti e alle famiglie. Deve essere certo che la scuola ripartirà il primo settembre con i docenti al loro posto. Il concorso, previsto nel dl di dicembre, senza contare i rischi che comporta sul piano della sanità, non garantisce affatto questa certezza. Casomai assicura che la situazione sarà opposta. Per questo e non per difendere bandierine politiche bisogna trovare soluzioni diverse e che rispondano davvero alle esigenze del mondo della scuola, degli studenti e delle famiglie”, conclude la presidente De Petris.
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STRAGE DI CAPACI – DE PETRIS (LeU): “IMPEDIRE CHE LE MAFIE METTANO LE MANI SULLA RICOSTRUZIONE”

Ricordare oggi il sacrificio di Giovanni Falcone, Francesca Morvillo e degli agenti della scorta trucidati a Capaci significa prima di tutto non abbassare la guardia soprattutto oggi, sapendo che le associazioni mafiose cercheranno di avvalersi in molti modi dell’emergenza Covid-19 e di mettere le mani sulla ricostruzione. Dobbiamo impedirlo a tutti i costi”, dichiara la senatrice di LeU Loredana De Petris, presidente del gruppo Misto.

Credo però che si debba far tesoro dell’intera lezione di Giovanni Falcone. Nessuno aveva capito meglio di lui che le mafie non sono solo associazioni criminali ma vere e proprie culture che bisogna saper contrastare e sconfiggere. Quelle culture prosperano in un sistema di ingiustizia di cui le mafie stesse sono in realtà parte integrante. Senza sconfiggere quella cultura e quelle ingiustizie non riusciremo a battere davvero e definitivamente le mafie”, conclude la presidente De Petris.

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CAPACI – SANDRO RUOTOLO (GRUPPO MISTO): “DOVERE E’ CONOSCERE TUTTA LA VERITA’ PERCHE’ SENZA VERITA’ NON C’E’ GIUSTIZIA”

Perché ogni 23 maggio il primo pensiero è rivolto alle vittime della strage di Capaci? Perché conosciamo i nomi di tutte le vittime e ci emozioniamo ancora pensando a loro? E perché è così importante raccontare alle nuove generazioni quel pezzo di storia recente che ha cambiato il nostro Paese? Perché è ancora una ferita aperta. Parte della verità giudiziaria la conosciamo già. Non tutta la verità. E abbiamo bisogno di conoscere tutta la verità perché senza verità non c’è giustizia e senza giustizia, senza fare i conti con il passato, non c’è futuro. Ventotto anni dopo non c’è ancora un pentito di quel pezzo dello Stato deviato che scese a patti con i viddani di Corleone. Oggi la mafia stragista è in carcere. Fuori, la mafia che non ha bisogno di sparare si è ramificata in tutto il Paese. È entrata nell’economia legale e i suoi bilanci sono in attivo. Avvertiamo ancora oggi il pericolo della mafia e perciò abbiamo bisogno di far conoscere ai nostri figli e ai nostri nipoti la storia terribile di quella stagione di sangue innocente. Non dimenticheremo mai chi ha sacrificato la vita per la legalità. La verità è che loro non sono morti. Sono vivi e vivranno per sempre nella memoria di questo paese. La mafia è una montagna di merda”. Lo scrive il senatore Sandro Ruotolo (Gruppo Misto), nel giorno dell’anniversario della strage di Capaci in cui morirono il giudice Falcone, sua moglie Francesca Morvillo e gli agenti della loro scorta, postando anche una foto che lo ritrae da inviato sul cratere poche ore dopo la strage.  

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AGRICOLTURA – DE BONIS (GRUPPO MISTO): “I MALFUNZIONAMENTI AGEA SONO SULLE SPALLE DEGLI AGRICOLTORI, BELLANOVA INTERVENGA”

“Sono circa 2 settimane che i Centri di assistenza agricola (CAA) non riescono ad accedere al sistema Agea attraverso il quale le imprese agricole possono chiedere i contributi europei della domanda unica e del Psr. Quali urgenti iniziative il Ministro Bellanova intende assumere nei riguardi dell’Agenzia per le erogazioni in agricoltura, perché riprenda al più presto la normale funzionalità dei suoi uffici dando modo, così, ai Centri di assistenza agricola di portare a compimento le domande nei tempi previsti?”
Lo chiede il senatore del gruppo Misto Saverio De Bonis, in un’interrogazione indirizzata al Ministro delle politiche agricole, alimentari e forestali, in cui spiega le difficoltà riscontrate dagli operatori nell’elaborare le domande con scadenza 15 giugno e i CAA che sono a poco meno del 50 per cento di tutto il lavoro da fare, a causa dell’emergenza sanitaria del Covid-19, che si è concentrato nell’ultima parte di maggio e di giugno.
“Il blocco del sistema mette a serio rischio la presentazione delle domande nei tempi previsti. Ovviamente a subirne le conseguenze sono solo gli agricoltori”. ”Infatti per quanto riguarda la domanda unica è possibile procedere in ritardo fino al dieci luglio senza alcuna penalità, mentre per il Psr occorre il nulla osta da parte delle regioni, altrimenti ogni giorno di ritardo costa all’agricoltore l’1 per cento sul pagamento di premio. In mancanza del raggiungimento degli obiettivi per i quali è preposta l’Agenzia, il Ministro Bellanova dovrebbe provvedere ad un suo eventuale commissariamento e, nel contempo, dovrebbe trovare una nuova figura con compiti direzionali, che sia più proficua e attenta alle improrogabili esigenze degli agricoltori”, conclude De Bonis.
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FASE 2 – ERRANI (ARTICOLO UNO): “NELLA FASE UNO LE SCELTE SONO STATE DIFFICILI E CORAGGIOSE E SONO STATE CAPITE DAI CITTADINI. ORA PER EVITARE LA CRISI ECONOMICA E SOCIALE SERVE UN VERO E PROPRIO PROGETTO DI CAMBIAMENTO”

 

“Credo che al governo e al presidente del consiglio vada riconosciuto l’aver saputo fronteggiare bene una situazione che era per tutti nuova e completamente sconosciuta. Il governo ha affrontato la fase uno prendendo scelte coraggiose e difficilissime che sono state comprese dai cittadini che ne hanno capito le ragioni. Il merito del superamento di questa fase va quindi al governo, ai cittadini e a tutti i medici e gli operatori sanitari che hanno mostrato delle capacità straordinarie e una flessibilità che si è dimostrata di grandissima importanza, a loro va la nostra gratitudine. Un pensiero deve andare anche alle oltre 32000 vittime del virus. Certamente avremo modo di ragionare di questi mesi con serietà, analizzando e valutando quel che è stato fatto. Dobbiamo capire cosa è successo, ci sono dati e situazioni molto diverse da regione a regione: Lombardia, Veneto, Liguria, Emilia-Romagna, Toscana, tutte hanno presentato una evoluzione diversa e dobbiamo capire perché, non per intentare processi politici ma per imparare da ciò che è successo. Credo si possa già dire che siano tre le priorità che la lezione degli ultimi mesi ci indicano: cure primarie, sanità territoriale, capacità di prevenzione. Dove questi elementi erano presenti, il contrasto al virus è stato più veloce e più efficace”, afferma il senatore di Articolo uno Vasco Errani dopo l’intervento del presidente del Consiglio a palazzo Madama.

“Ora ci aspetta una fase anche più difficile. Dobbiamo evitare che la crisi sanitaria si trasformi in crisi economica gravissima e che si scateni un conflitto sociale di forme inedite, in cui ognuno pensa solo per sé. Il compito della politica e delle istituzioni è al contrario precisamente quello di tenere insieme tutto il Paese. Prima di tutto l’Italia. Per evitare quel conflitto disgregatore bisogna agire con responsabilità, perché una nuova ondata pandemica renderebbe le cose ancora più difficili. Bisogna dare certezze su fronti essenziali per la vita di milioni di persone, come il reddito di emergenza, la scuola, gli aiuti al turismo. Bisogna soprattutto saper mettere in campo un vero progetto di cambiamento: questa è la sfida che attende nei prossimi mesi non solo il governo ma l’intera politica”, conclude il senatore di Articolo Uno.

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RAI – DE BONIS (MISTO): “IL GOVERNO CHIARISCA SUI COMPENSI A BURIONI E CAPUA”

“È necessario e non rinviabile che il Governo chiarisca la questione dei compensi pattuiti dall’azienda Rai con medici, scienziati ed esperti vari, che tutti i giorni partecipano a programmi di intrattenimento o d’informazione”.

Lo chiede il senatore Saverio De Bonis del gruppo Misto al Ministro dello Sviluppo Economico, in un’interrogazione sottoscritta anche dai colleghi Sen. Martelli e Sen. Ciampolillo, in cui si fa riferimento a personaggi come il professor Roberto Burioni, ospite fisso di Fabio Fazio a “Che tempo che fa”, su RAI2, e ai frequenti interventi della dottoressa Capua, sui Tg Rai e soprattutto su La7.

“È vergognoso che sull’emergenza coronavirus ci sia un’unica voce autorizzata ad argomentare, per di più con questa frequenza. In particolare, la partecipazione del professor Burioni su RAI2 è in contrasto con il diritto dei cittadini ad un’informazione plurale e trasparente, non solo per l’assidua assenza di un contraddittorio, ma anche per un possibile conflitto d’interessi, visto che Burioni si è garantito una vera e propria pubblicità a vantaggio dei suoi brevetti depositati. Inoltre, considerato che si sono verificate discordanze di opinioni tra gli esperti, che hanno creato solo maggiore confusione e alimentato paura ed inquietudine, sarebbe stato e sarebbe più opportuno tacere laddove la scienza non ha acquisito ancora dati certi sul virus, né sulle cure per guarire dal COVID-19. L’informazione scientifica deve essere gratuita e i cittadini, che pagano un canone annuale alla Rai hanno il sacrosanto diritto di ricevere dal Servizio Pubblico un’informazione trasparente e priva da condizionamenti”. 

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SANITA’ – RUOTOLO (GRUPPO MISTO): “SI DEVE RIPRENDERE L’ITER PARLAMENTARE DEL DISEGNO DI LEGGE SUI DEFIBRILLATORI, RIMASTA BLOCCATA. TROPPI MORTI PER ARRESTO CARDIACO”

“Accelerare l’iter del disegno di legge ‘defibrillatori ovunque’ che sancisce la liberalizzazione e la diffusione d’installazione e utilizzo di queste apparecchiature salva vita oltre che su treni, aerei, bus, scuole e università anche nella pubblica amministrazione e nei luoghi di lavoro analogamente alla cassetta di primo soccorso”. È l’interrogazione presentata dal senatore Sandro Ruotolo (Gruppo Misto) e rivolta al Ministro della Salute Roberto Speranza affinché riparta in Parlamento l’iter legislativo in commissione Igiene e sanità di palazzo Madama interrotto bruscamente anche a causa dell’emergenza epidemiologica Covid-19.

 “Come rilevano l’Associazione italiana Cuore e rianimazione ‘Lorenzo Greco Onlus’, associazioni e professionisti, l’arresto cardiaco continua a colpire 65mila cittadini ogni anno, al ritmo di 200 al giorno e sono sempre più tragiche le storie di persone che hanno perso la vita per improvvisi arresti cardiaci. Un elenco drammatico anche di giovani vite stroncate come quella di Melissa La Rocca appena 16 anni deceduta mentre seguiva le lezioni a scuola oppure Anna Modenese, 14 anni colpita da un malore improvviso mentre era al liceo e la storia di Raffaele Barresi, 17 anni accasciatosi e deceduto davanti ai suoi compagni. Il 30 luglio 2019 la Camera con il voto favorevole bipartisan ha approvato il ddl ‘defibrillatori ovunque’ si tratta di riprendere il cammino e approvare in modo definitivo la legge. La dotazione del defibrillatore è fondamentale e se tempestivamente usato per un arresto cardiaco oltre a salvare la vita, riduce anche le eventuali conseguenze patologiche permanenti sulla vita. Tutti dobbiamo avere la possibilità di salvare una vita ed è auspicabile, oltre alla ripresa dell’iter parlamentare, anche la riduzione sugli stessi defibrillatori dell’Iva dal 22 al 5% alla stregua delle apparecchiature elettromedicale”, conclude il senatore del gruppo Misto.

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UE – DE PETRIS (LeU): “LA CAMPAGNA DELL’AUSTRIA SU RECOVERY FUND VA RESPINTA SENZA MEDIAZIONI”

“Come ha segnalato lo stesso Parlamento europeo la proposta franco-tedesca sul Recovery Fund è un passo importante ma un fondo di 500 mld è del tutto insufficiente. Per affrontare la crisi ci vuole molto di più”, afferma la senatrice di LeU Loredana De Petris, presidente del gruppo Misto.

“Spero che la Commissione dimostri forza e consapevolezza sufficienti per respingere senza mediazioni la campagna di Olanda, Austria, Danimarca e Svezia per trasformare i sussidi in prestiti. Caricare ulteriormente un debito pubblico già pesante come quello italiano sarebbe il contrario esatto di quel che è necessario per rilanciare non solo l’economia europea ma lo stesso progetto di Unione europea. Sono infine inquietanti i continui accenni del vicepresidente della Commissione Dombrovskis all’obbligo di accompagnare l’erogazione del Recovery Fund con ‘riforme di struttura’. Se Dombrovskis intende dire che gli interventi dovranno seguire gli indirizzi dell’Unione sulla green economy e sulla digitalizzazione non c’è nulla da obiettare ed è anzi giustissimo stabilirlo. Ma se invece intendesse tornare alla pratica sciagurata dei memorandum vorrebbe dire che l’Unione non ha capito la lezione impartita dagli errori del 2011 e si avvia a compierne di nuovi e più fatali”.

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