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AUTONOMIE – ERRANI E DE PETRIS (LeU): “LE RISPOSTE DI CONTE NON RASSICURANO SUL RISPETTO DELLA COSTITUZIONE E SULLE PREROGATIVE DEL PARLAMENTO”

“La risposta del presidente del consiglio alla nostra interrogazione sulle autonomie differenziate non ci ha rassicurato. Il presidente Conte ha infatti evitato di dire una parola chiara sui nodi principali del problema. Non basta dire che le risorse per tutte le Regioni resteranno invariate senza chiarire se le competenze dalle quali dipende l’effettivo rispetto del dettato costituzionale sull’eguaglianza dei diritti di tutti i cittadini, come Sanità, Istruzione e Politiche ambientali, resteranno allo Stato centrale. E’ essenziale inoltre che il punto di partenza sia una definizione precisa dei Lep  e che i princìpi cardine siano fissati rigorosamente prima di qualsiasi passo ulteriore”, commentano i senatori di LeU Loredana De Petris e Vasco Errani dopo la risposta del premier Conte all’interrogazione di LeU sulle autonomie differenziate.

“Tanto meno ci si può accontentare della  generica promessa di coinvolgere il Parlamento. In una materia che tocca così a fondo sia la vita dei cittadini che il rispetto della Costituzione è necessario che il Parlamento possa intervenire, discutere e ed emendare a fondo il testo. Deve pertanto essere detto senza ambiguità dal governo stesso che non si può applicare a questa materia l’art. 8 della Costituzione, che regola i rapporti con le minoranze religiose. Si tratta di due materie diversissime e distanti che non ha alcun senso confondere”, concludono i senatori di LeU.

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AUTONOMIA – DE PETRIS (LEU): “IMPEDIRE SECESSIONE MASCHERATA”

“La bozza di accordo sulle autonomie rafforzate presentata dalla ministra Stefani prefigura una trasformazione radicale del Paese, di portata persino superiore a una riforma della Costituzione. Non si tratta più di autonomia regionale ma di una secessione delle aree territoriali più ricche che viola princìpi fondamentale sanciti dalla Costituzione”, dichiara la senatrice di LeU Loredana De Petris, presidente del gruppo Misto.

“E’ del tutto inaccettabile un calcolo dei cosiddetti fabbisogni standard delle Regioni che chiedono maggiore autonomia sulla base del gettito fiscale di quelle stesse Regioni. E’ necessario ed è  reso obbligatorio dalla nostra Costituzione partire invece dal calcolo dei Lep, i Livelli essenziali di prestazione, per evitare di dividere gli italiani in cittadini di serie A e di serie B.  Per la stessa ragione non si può pensare di affidare alle singole Regioni la totale competenza su materie come la Sanità, l’Istruzione e le Infrastrutture, per non parlare dell’Ambiente. Intendiamo forse, dopo aver firmato l’accordo di Parigi, delegare alle singole Regioni la scelta sul rispettarlo o meno? In ogni caso è del tutto inconcepibile che una riforma di questa portata e che rischia di incrinare il principio dell’eguaglianza tra tutti i cittadini venga approvata con un solo voto del parlamento, come se fosse una mera ratifica. Deve essere discusso approfonditamente ed emendato dal parlamento e appellarsi all’art.8 della Costituzione per riapplicare il modello dei culti acattolici al regionalismo differenziato è una pura truffa che mira a imbavagliare il Parlamento costringendolo alla scelta tra prendere e lasciare”.


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