All Posts Tagged: “L’Alternativa c’è”

PA – L’ALTERNATIVA C’È: “CON LA RIFORMA BRUNETTA DEI CONCORSI NON C’È SELEZIONE DEI MIGLIORI”

“La riforma Brunetta sulle forme di reclutamento nei concorsi pubblici, contenuta nell’ultimo decreto Covid, è a forte rischio di incostituzionalità e certamente contrasta con l’interesse pubblico di selezionare il personale più competente”. Lo dichiarano in una nota i senatori e i deputati de ‘L’Alternativa c’è’.
“La riforma, infatti, non permetterà di accrescere il livello delle competenze del personale della Pa né di contrastare il problema dell’età avanzata. Introdurre una selezione che discrimini non in base al merito e alle competenze ma in base anche a esperienze di lavoro che possono rientrare tra i titoli valutabili, interferendo anche con concorsi già banditi e non ancora espletati, rischia di trasformare una procedura erga omnes in una procedura riservata, con il rischio, tra l’altro, di sottoporre i candidati a valutazioni del tutto soggettive. Dunque, per come prospettata finora, l’idea di Brunetta confligge nettamente con i principi costituzionali delle pari opportunità, poiché introduce una discriminante che impedisce a tutti i candidati, con gli stessi requisiti di accesso, di concorrere con pari prospettive di risultato, penalizzando soprattutto i giovani. Con questo sistema, oltretutto, si crea una pregiudiziale che contrasta con l’interesse pubblico di investire nei concorsi per selezionare i più idonei a svolgere delicate mansioni, per consentire di attivare in tempi brevi e con profitto le misure del Pnrr: se chiediamo 122 miliardi di prestiti, dobbiamo anche avere personale molto competente che consenta di spenderli sulla base delle indicazioni europee. Non sarà di certo con questa ricetta che il nostro Paese supererà le ardue sfide che lo attendono”, concludono i deputati e i senatori de ‘L’Alternativa c’è’.

Approfondisci

BENI CULTURALI – GRANATO (AC): “NECESSARIO DISTINGUERE TRA PROFESSIONISTI E VOLONTARI”

“Abbiamo impegnato il Governo ad applicare un principio teoricamente ovvio, che il lavoro subordinato debba sempre essere retribuito, ma che non è tale nel settore dei beni culturali, dove purtroppo troppo spesso i professionisti del settore non sono tutelati. È indispensabile, ora, giungere ad una chiara distinzione tra lavoratori e volontari, in modo da evitare ogni forma di sfruttamento di personale qualificato”. Lo dichiara la Senatrice Bianca Laura Granato (Gruppo Misto – L’Alternativa c’è) in relazione alla risoluzione, votata oggi dalla 7a Commissione del Senato, sull’affare assegnato su volontariato e professioni nei beni culturali.
“Come emerso dall’analisi condotta in commissione, durata più di un anno e mezzo, dalla mancata regolamentazione delle professioni e del volontariato nei beni culturali nascono alcune storture evidenti ed intollerabili: lo sfruttamento dei professionisti può arrivare, infatti, fino a costringerli, nei casi limite, a passare per volontari, mortificando gli studi compiuti e la professionalità acquisita sul campo. Grazie alla senatrice Margherita Corrado, che si è impegnata fortemente sul tema, la commissione Istruzione e Beni culturali del Senato ha avuto modo di approfondire una questione troppo spesso sottaciuta. Ora, però, chiarito il quadro di riferimento, è quanto mai opportuno superare al più presto le criticità evidenziate, definendo una volta per tutte dal punto di vista giuridico la differenza tra chi si impegna come volontario e i professionisti del settore. Mi spiace veramente sottolineare il disinteresse assoluto di alcune forze politiche di maggioranza e di opposizione sulla materia: il Governo non ha partecipato ai lavori della commissione – cosa piuttosto insolita per non dire rarissima – non fornendo neanche il proprio parere sul testo della risoluzione. E Lega e Fratelli d’Italia, addirittura, non hanno neanche votato a favore della risoluzione, a dimostrazione del loro scarso interesse verso una materia – i beni culturali e la tutela dei lavoratori del settore – che evidentemente reputano secondaria”, conclude Granato.

Approfondisci

SCUOLA – GRANATO (GRUPPO MISTO): “BANDIRE AL PIU’ PRESTO IL CONCORSO PER I POSTI DI SOSTEGNO”

“Insieme alla senatrice Luisa Angrisani, come ‘L’Alternativa c’è’, ho depositato un’interrogazione al Ministro dell’Istruzione, Patrizio Bianchi, per garantire l’assunzione di personale specializzato sul sostegno a partire dal prossimo anno scolastico, dando seguito alle previsioni della legge di Bilancio per il 2021 che ha autorizzato il MI a bandire procedure selettive per l’accesso in ruolo. Abbiamo chiesto al Ministro, dunque, entro quale termine intenda dare attuazione alle disposizioni della legge 178 del 2020, avviando le procedure concorsuali per i posti di sostegno. Mi trovo a contestare l’ipotesi della paventata stabilizzazione ‘indiscriminata’ dei docenti. I cosiddetti ‘beneficiari’ sarebbero quei docenti che non hanno superato il concorso straordinario, per giunta semplificato, con cui si sarebbero dovuti assumere 32.000 docenti non abilitati. A causa del ricorso improprio e abusato alle cattedre in deroga, moltissimi docenti non specializzati, oggi, avrebbero maturato le tre annualità di servizio su sostegno. Quindi, qualora andasse in porto il piano di stabilizzazione di massa dei docenti con il requisito di 3 annualità di servizio (che nella scuola corrispondono a soli 18 mesi) a cui si stanno adeguando tutte le forze politiche confluite nel Governo Draghi, tranne parte del M5s e Italia Viva, anche sul sostegno rischiano di essere assunti senza una selezione adeguata docenti non specializzati. Affinché il diritto all’inclusione sia effettivamente garantito dallo stato, la specializzazione è un requisito dirimente. Si devono perciò mettere in atto le procedure semplificate per velocizzare il reclutamento del personale specializzato con le procedure già approvate a dicembre scorso”, conclude Granato.

Approfondisci