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CONI – DE PETRIS (LeU): “BENE LA FIDUCIA AL DL MA LO SPORT NON E’ SOLO BUSINESS. IL PARLAMENTO E IL GOVERNO DEVONO SOSTENERE L’ASSOCIAZIONISMO SPORTIVO DI BASE”

“Il decreto approvato oggi col voto di fiducia è fondamentale per consentire agli atleti italiani di concorrere alle gare sotto la bandiera del loro Paese. Approvarlo era pertanto esigenza immediata. Ma non bisogna dimenticare che è interesse centrale dello Stato tutelare l’associazionismo sportivo di base, che svolge una funzione essenziale nel garantire il ruolo sociale, educativo e anche sanitario dello sport”, afferma la senatrice di LeU Loredana De Petris, presidente del gruppo Misto, nella sua dichiarazione di voto favorevole.

“Lo sport è certamente anche business e non sfugge a nessuno l’importanza economica del settore. Però lo sport non è solo business e ci aspettiamo dunque interventi forti del Parlamento e del governo per evitare che lo diventi. Si tratta oltretutto di interventi fondamentali anche per affrontare le discriminazioni di genere che, come il caso dell’atleta di Pordenone Lara Lugli dimostra, sono nello sport ancora fortissime”.

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DISCRIMINAZIONE PER LA PALLAVOLISTA IN GRAVIDANZA – DRAGO (GRUPPO MISTO): “LA POLITICA DEVE REMARE UNITA PER SALVAGUARDARE LA MATERNITA’: IGNOBILE LA COSTRIZIONE DELLA SCELTA TRA LAVORO E GRAVIDANZA”

“La vicenda di Lara Lugli, la pallavolista che ha denunciato sui social la rescissione del suo contratto dopo che ha annunciato la sua gravidanza, offre un importante spunto di riflessione sottovalutato dalla politica: l’assurdità, per le donne, di dover essere ancora costrette a scegliere tra maternità e lavoro e la mancata tutela che esse hanno”.

Esordisce così la senatrice del gruppo Misto Tiziana Drago in merito al problema dell’inverno demografico italiano e delle problematiche affrontate dalle madri italiane.

“La questione è profondamente culturale, di “forma mentis”: decidere di mettere al mondo un bambino viene vissuto come un fatto solamente privato. Dovremmo operare un allargamento dello spettro visuale; occorre “educare”, in primis i legislatori, ad attuare scelte di politica economica che non prescindano dal ritenere ogni nascituro una risorsa relazionale, economica, sociale, sociologica, pedagogica, politica, lavorativa. Il progetto a cui sto lavorando mira proprio ad incrementare la natalità, in maniera strutturale. Erroneamente si ritiene che la crisi economica sia il motivo fondante del dramma demografico in corso in Italia ed in Europa: non è così. Dobbiamo iniziare a tutelare realmente le donne salvaguardandole in caso di gravidanza, senza “costringerle” a scegliere tra maternità e lavoro, tra famiglia e professione. I due termini devono essere collegati da una relazione biunivoca inscindibile e imprescindibile”.

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