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COVID – DE PETRIS (LeU): “DI FRONTE ALLO SFACELO DELLA SANITA’ IN LOMBARDIA È URGENTE UN COMMISSARIO PER I VACCINI NELLA REGIONE”

“Sin dall’inizio della pandemia assistiamo in Lombardia alla rottura di un modello di sistema sanitario che era stato spacciato per esemplare e si è rivelato tra i peggiori d’Italia, tanto da aver reso la regione più ricca e sulla carta più ‘efficiente’ il buco nero nella lotta contro il Covid da ogni punto di vista. Lo sfacelo del piano vaccini a cui assistiamo in questi giorni è l’ultimo tassello di un mosaico fallimentare. Cambiare l’assessore alla Sanità non è bastato né poteva bastare perché a non reggere è l’intero sistema basato sulla prevalenza del privato rispetto al pubblico. Le inefficienze burocratiche ci sono e fanno la loro parte ma il problema della Lombardia è molto più vasto e complessivo”, afferma la capogruppo di LeU al Senato Loredana De Petris.

“E’ evidente che dopo la pandemia bisognerà ripensare per intero il modello lombardo, restituendo centralità alla sanità pubblica, così come bisognerà rivedere drasticamente la competenze assegnate alla Regioni, che sono state puntualmente d’ostacolo nel fronteggiare l’emergenza e garantire la salute pubblica. Ma ora c’è bisogno di agire con urgenza per assicurare la vaccinazione nella Regione più flagellata d’Italia e l’unica via è che il governo centrale prenda in mano la situazione con la nomina di un commissario per il piano vaccini in Lombardia”, conclude la presidente De Petris.

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CORONAVIRUS – DE BONIS (GRUPPO MISTO): “LE AUTOPSIE AVREBBERO EVITATO LE TERAPIE SBAGLIATE, SPERANZA ORA FORNISCA I DATI REALI SUL NUMERO DEI DECESSI DA SARS-COV-2”

“In un periodo in cui il personale sanitario, soprattutto nella Regione Lombardia,  osservava turni al limite delle proprie possibilità fisiche e psicologiche, aver invitato a non procedere con gli esami autoptici, ed eventualmente a procedervi con notevoli restrizioni, non ha consentito di conoscere in tempi rapidi le vere cause dei decessi, né di poter praticare prima le terapie idonee, in totale contrasto con i protocolli attuati fino a quel momento e che determinavano il rapido peggioramento del quadro clinico dei malati”. E’ quanto denuncia il senatore del Gruppo Misto, Saverio De Bonis, in un’interrogazione in cui chiede al Ministro della Salute “di fornire ora, in base alle autopsie effettuate, i dati sul reale numero di decessi avvenuti a causa dell’infezione da Sars-CoV-2, oppure a causa di altre malattie. Voglio sapere se, a fronte dei 33.309 pazienti deceduti e risultati positivi all’infezione da SARS-CoV-2 in Italia, al 18 giugno 2020, come riportato dall’infografica settimanale fornita dall’Istituto Superiore di Sanità, per il 4,2% che presentavano zero patologie pregresse, dei 3510 deceduti per i quali al 18 giugno 2020, sia stato possibile analizzare le cartelle cliniche, se sia stato effettuato esame autoptico ed eventualmente stabilito che la causa del decesso fosse attribuibile ad esito dell’infezione da SARS-CoV-2 ovvero altre cause. Solo oggi risulta essere stato definitivamente chiarito che gli esami post mortem erano consentiti, anche se a discrezione delle autorità giudiziarie e delle direzioni sanitarie, limitando l’esecuzione ai soli casi in cui fossero necessari per accertare la causa della morte o per fini di studio e approfondimento. Se si fosse praticata l’autopsia ai primi deceduti attribuiti alla malattia denominata Covid-19 si sarebbero evitati percorsi e rimedi sbagliati ed oggi, grazie alla svolta nelle conoscenze mediche, non si parlerebbe più né di rianimazioni e nemmeno di ventilazioni, che in questo caso si sono rivelate peggiorative del quadro clinico. Voglio sapere dal Ministro Speranza se, attualmente, per tutti i pazienti deceduti e dichiarati positivi all’infezione da SARS-CoV-2 in Italia, si stia procedendo all’effettuazione dell’esame autoptico e, pertanto, conoscere il numero esatto tra questi, per i quali la causa del decesso sia con certezza attribuibile al solo ed esclusivo esito dell’infezione da SARS-CoV-2″.

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CORONAVIRUS – DE PETRIS (LeU): “FORSE E’ NECESSARIO SOSPENDERE LE ATTIVITA’ PRODUTTIVE NON STRATEGICHE E CHIUDERE GLI UFFICI PUBBLICI NON ESSENZIALI NELLE AREE PIU’ COLPITE”

Non credo che il grido d’allarme del sindaco di Milano Sala, dell’Anci e di molte amministrazioni regionali con quella della Lombardia in prima fila possa restare inascoltato. Bisogna fare tutto il possibile per evitare il rischio di un ulteriore espandersi del contagio ed è evidente a tutti che se a Milano si creasse una situazione come quella tragica che c’è oggi a Bergamo e Brescia gli esiti sarebbero devastanti da ogni punto di vista”, dichiara la senatrice di LeU Loredana De Petris, presidente del gruppo Misto.

Il rispetto da parte di tutti delle norme per il distanziamento sociale è fondamentale ma bisogna oggi chiedersi se quelle norme siano sufficienti o se non sia necessario, almeno nelle regioni e nelle aree più duramente colpite, sospendere tutte le attività produttive che non rivestono importanza strategica e chiudere tutti gli uffici pubblici non essenziali”, conclude la presidente De Petris.

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