All Posts Tagged: Luigi di Maio

LIBIA – LA MURA (GRUPPO MISTO): “L’ITALIA INTERROMPA LA COOPERAZIONE CON LA GUARDIA COSTIERA LIBICA”

“Non vedo come l’Italia possa concretamente affrontare le violazioni dei diritti umani in Libia, così come ha assicurato il Ministro Di Maio, se continua a sostenere la guardia costiera libica, le cui azioni sul fronte della gestione dei flussi sono un rischio per la tutela dei diritti delle persone migranti”. Così scrive in nota la senatrice del gruppo Misto, Virginia La Mura, che sull’argomento ha sottoscritto una mozione depositata a Palazzo Madama dalla collega Elena Fattori. “Da quando l’Italia ha firmato l’accordo di collaborazione con la Libia, il quadro che ci è stato restituito dai numerosi reportage giornalistici e soprattutto dai rapporti delle organizzazioni e agenzie internazionali per i diritti umani è sempre stato caratterizzato da un crescente allarme. È fondamentale che si interrompa qualsiasi tipo di assistenza e finanziamento verso la guardia costiera del Paese nordafricano”, aggiunge la senatrice. “Con l’atto che ho firmato e che rilancio dopo aver ascoltato le dure ma vere parole di Papa Francesco, chiediamo inoltre che il Governo appoggi l’eventuale istituzione di una Commissione d’inchiesta parlamentare per indagare sulle conseguenze della cooperazione con la Libia in materia di controllo delle migrazioni. Invece di aumentare i fondi per la guardia libica, perché l’esecutivo non riflette sulla possibilità di adottare un piano per l’evacuazione dei rifugiati attraverso i canali umanitari? Del resto le evidenze su suo operato sono tante e tali, che ormai è diventata pura retorica l’affermare – senza far seguire alcuna iniziativa – che la lotta alla non osservanza dei diritti umani in Libia rimane al centro dell’azione italiana”, conclude La Mura.

Approfondisci

INTERROGAZIONE SU ROBERTO FIORE – RUOTOLO: “CHIEDIAMO DI SOLLECITARE LE AUTORITà BRITANNICHE AFFINCHè IL FASCICOLO DOCUMENTALE DEL LEADER DI FORZA NUOVA VENGA DESEGRETATO E MESSO A DISPOSIZIONE DELLE AUTORITà GIUDIZIARIE”

“Chiediamo di sollecitare le autorità britanniche affinché il fascicolo documentale riguardante Roberto Fiore venga desegretato e messo a disposizione dell’autorità giudiziaria”. È la richiesta che abbiamo rivolto alla Ministra dell’Interno e al Ministro degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale – spiega il senatore Sandro Ruotolo del gruppo Misto Leu-Ecosolidali, primo firmatario, che insieme ai parlamentari Loredana De Petris, Alberto Airola, Gianclaudio Bressa, Vasco Errani, Gianluca Ferrara, Francesco Laforgia, Franco Mirabelli e Dario Parrini – hanno depositato una interrogazione sui violenti episodi avvenuti sabato 9 ottobre 2021 a Roma, in cui frange neofasciste hanno assaltato e devastato la sede nazionale della CGIL e un intero reparto del pronto soccorso dell’ospedale Umberto I. L’interrogazione si sofferma, in particolare, sulla figura di Roberto Fiore, tra i 12 arrestati, fondatore e attuale leader di Forza Nuova, l’organizzazione della destra ultraradicale che nell’ultimo ventennio è stata più volte oggetto di attenzioni da parte della magistratura in relazione ai numerosi casi in cui militanti e dirigenti di Forza Nuova sono stati condannati per aggressioni violente e altri reati. Si legge nell’interrogazione: “Fiore negli anni ’80 fuggì in Inghilterra per sottrarsi ad un ordine di cattura emesso in merito alle indagini sulla strage di Bologna, con le ipotesi di reato di associazione sovversiva e banda armata. Pur richiesta dalle autorità italiane, il Governo inglese rifiutò l’estradizione e Fiore tornò in Italia solo nel 1999 quando i reati di cui era accusato caddero in prescrizione. Si apprende da notizie di stampa che la polizia doganale del Regno Unito (HMRC) starebbe indagando su un flusso di denaro e movimentazioni finanziarie con finalità illecite, riferibili allo stesso Fiore attraverso decine di società, associazioni e trust cattolici di beneficenza. Nel 2020, il governo inglese avrebbe dovuto declassificare il voluminoso fascicolo del Ministero degli interni britannico sulle attività di Fiore e dei suoi sodali negli anni 1981-1989 e, più in generale, del disciolto gruppo di estrema destra Terza Posizione, poi confluito in Forza Nuova. Sembrerebbe peraltro che poco prima di depositarlo nell’archivio di Stato le autorità britanniche abbiano deciso di mantenerlo coperto dal segreto di Stato. Considerando che il 20 ottobre 2021 il Senato ha approvato un ordine del giorno che impegna il Governo a valutare le modalità per dare seguito al dettato costituzionale in materia di divieto di riorganizzazione del disciolto partito fascista e alla conseguente normativa vigente, adottando i provvedimenti di sua competenza per procedere allo scioglimento di Forza Nuova e di tutti i movimenti politici di chiara ispirazione fascista, artefici di condotte punibili ai sensi delle leggi attuative della XII disposizione transitoria e finale della Costituzione repubblicana. A questo punto chiediamo ai ministri interrogati, ciascuno per la propria competenza, se non intendano intervenire per sollecitare le autorità britanniche affinché il fascicolo documentale riguardante Roberto Fiore venga desegretato e messo a disposizione dell’autorità giudiziaria”.

Approfondisci

AFGHANISTAN – DE PETRIS (LeU): “NON C’È ALTERNATIVA AL COINVOLGIMENTO DI RUSSIA E CINA. MI AUGURO CHE STAVOLTA L’UE DIFENDA I SUOI PRINCIPI DI SOLIDARIETA’ E ACCOGLIENZA”

“È evidente che il presidente Draghi e il ministro Di Maio indicano l’unica direzione percorribile in Afghanistan. Senza un ruolo diretto e un intervento attivo anche di Paesi come la Cina e la Russia non sarà possibile intavolare con i talebani trattative tali da permettere di lasciare il Paese a chi rischia di essere perseguitato ma anche da incidere sul rigore dell’integralismo in quel Paese. Solo il G20 può adoperarsi per salvare migliaia di vite e per impedire che le donne siano ricacciate in un cupo medioevo. Il ruolo del G7 può essere importante ma da solo non basta e non può bastare”, afferma la capogruppo di LeU al Senato Loredana De Petris.

“Il ministro degli Esteri ha fatto bene a sottolineare anche che, dopo il disastro afghano, diventa inevitabile ripensare per intero la politica delle missioni all’estero e del tentativo di esportare la democrazia con le armi. Essere fedeli all’occidente non vuol dire chiudere gli occhi sugli errori commessi e continuare a commetterli”.

 

Approfondisci

LIBIA – DE PETRIS (LEU): “LA LIBERAZIONE DEI PESCATORI E’ UNA BELLISSIMA NOTIZIA”

“La liberazione dei 18 pescatori, che da oltre 100 giorni erano detenuti in Libia, è una bellissima notizia. Questo risultato è frutto dell’iniziativa del presidente del consiglio e del ministro degli Esteri, che si sono mossi con accortezza e discrezione, evitando di alzare i toni a uso propagandistico e preoccupandosi solo della liberazione dei pescatori. Questo è un momento di gioia per tutto il Paese, in un momento difficile, per il quale bisogna ringraziare il governo e i servizi di Intelligence che hanno reso possibile questo risultato”, afferma la senatrice di LeU Loredana De Petris, presidente del gruppo Misto.

Approfondisci

PACIOLLA – RUOTOLO (GRUPPO MISTO): “PRETENDERE DALLE NAZIONI UNITE LA MASSIMA COLLABORAZIONE CON LE AUTORITA’ ITALIANE E CON I LEGALI DELLA FAMIGLIA PACIOLLA PER CONOSCERE LA VERITA'”

“Pretendere, è la parola giusta, dalle Nazioni Unite la massima collaborazione con le autorità italiane e con i legali della famiglia per conoscere la verità sulla morte di Mario Carmine Paciolla, il nostro connazionale 33enne, ritrovato privo di vita presso la propria abitazione a San Vicente del Caguan, località a 650 chilometri da Bogotà”. Lo ha chiesto al ministro degli Affari Esteri Luigi Di Maio, nel corso della seduta del Question Time, il senatore Sandro Ruotolo (Gruppo Misto) che ha presentato una interrogazione urgente insieme ai parlamentari Loredana De Petris e Vasco Errani sul caso Paciolla. “Il nostro connazionale era cooperante Onu ed era impegnato da due anni con le Nazioni Unite, in un progetto che mirava a riconvertire gli ex combattenti al lavoro nei campi e svolgeva il monitoraggio per il rispetto degli accordi di pace tra il Governo colombiano e le FARC, le Forze armate rivoluzionarie della Colombia. Vista la gravità dei fatti e il turbamento e lo sconcerto nell’opinione pubblica, sollecitiamo il Ministro al massimo impegno nei confronti del Governo colombiano, e ad adottare tutte le iniziative affinché si svolgano le opportune indagini per giungere a risposte convincenti, per la ricerca della verità e della giustizia per la morte del nostro connazionale Mario Carmine Paciolla. E per ottenere queste risposte c’è bisogno della massima collaborazione delle Nazioni Unite”.

Approfondisci

MORTE PACIOLLA – RUOTOLO, ERRANI, DE PETRIS (GRUPPO MISTO): “L’ITALIA ADOTTI INIZIATIVE URGENTI NEI CONFRONTI DEL GOVERNO COLOMBIANO”

“Quali sono le iniziative urgenti che si intendono adottare nei confronti del Governo colombiano, affinché si svolgano le opportune indagini per giungere a risposte convincenti, per la ricerca della verità e della giustizia per la morte del nostro connazionale Mario Carmine Paciolla”. Lo chiedono il senatore Sandro Ruotolo, Vasco Errani e la senatrice Loredana De Petris del Gruppo Misto in una interrogazione urgente, depositata oggi, rivolta al Presidente del Consiglio Giuseppe Conte e al ministro degli Esteri Luigi Di Maio sulla morte violenta del nostro connazionale Mario Carmine Paciolla. “Il 15 luglio Mario Carmine Paciolla, 33 anni, napoletano, è stato ritrovato privo di vita presso la propria abitazione a San Vicente del Caguán, località a 650 km da Bogotà nel dipartimento colombiano del Caquetá Colombia. Il connazionale era cooperante Onu ed era impegnato da due anni con le Nazione Unite, in un progetto che mirava a riconvertire gli ex combattenti al lavoro nei campi e svolgeva il monitoraggio per il rispetto degli accordi di pace tra il governo colombiano e le Farc, le Forze armate rivoluzionarie della Colombia. Stando a quanto sta emergendo da notizie di stampa, in queste ore convulse, sono tutt’altre le ricostruzioni e i dettagli che escludono categoricamente il suicidio. Sul cadavere di Mario Carmine Paciolla, come riportano gli organi e le agenzie di stampa, ci sarebbero evidenti segni di violenza, in particolare, ‘tagli provocati da coltelli o da lame acuminate che non sono state trovate in casa. Vene squarciate, non tagliate in modo chirurgico, un segno che rimanda a coltelli con denti spessi o qualcosa di simile, che non è stato refertato dagli organi di polizia giudiziaria intervenuti sul luogo del delitto’. I fatti sono gravissimi e sembra di assistere a una vicenda simile a quella di Giulio Regeni, il giovane ricercatore di Fiumicello che stava scrivendo una tesi di dottorato per l’università di Cambridge. Il suo corpo senza vita, straziato dalle torture, venne ritrovato il 3 febbraio 2016 sul ciglio della superstrada che collega II Cairo ad Alessandria d’Egitto. Appare dunque impellente procedere, come la magistratura italiana sta già facendo, – secondo qualificate fonti giudiziarie, la Procura di Napoli e Roma avrebbe già inoltrato atti conoscitivi, nell’ambito del lavoro di condivisione giudiziaria presso le autorità giudiziarie colombiane – alla raccolta di quante più possibili prove testimoniali. Chiediamo al Governo italiano di intervenire con urgenza presso il Governo colombiano affinché si svolgano le opportune indagini per giungere a risposte convincenti, per la ricerca della verità e della giustizia per la morte del nostro connazionale Mario Carmine Paciolla”  .

Approfondisci

TRIVELLE: DE PETRIS (LeU) “ANCORA UN GOVERNO AMICO DEI PETROLIERI.” INTERROGAZIONE IN SENATO SULLE VERIFICHE DI OTTEMPERANZA RILASCIATE DAL MINISTERO DELL’AMBIENTE PER LE TRIVELLAZIONI DI IDROCARBURI IN ADRIATICO.

 

 

Loredana De Petris, senatrice di LeU e capogruppo del Misto a palazzo Madama, ha presentato oggi una interrogazione urgente al Ministro dell’Ambiente, Sergio Costa, e al Ministro dello Sviluppo Economico, Luigi Di Maio, in merito ai provvedimenti autorizzativi, pubblicati sul sito del Ministero dell’Ambiente, concernenti verifiche di ottemperanza alle prescrizioni sulla subsidenza per piattaforme estrattive di idrocarburi liquidi e gassosi localizzate in Adriatico.

“Cambiano i governi, ma non cambia l’atteggiamento condiscendente nei confronti dei progetti per l’estrazione di idrocarburi nel mare Adriatico. Ho presentato oggi in Senato una interrogazione sui 18 provvedimenti di ottemperanza rilasciati il 10 dicembre scorso dal Ministero dell’Ambiente che consentono la prosecuzione dell’attività delle piattaforme marine e chiedo al Ministero dell’Ambiente e al Ministro dello Sviluppo Economico di venire urgentemente a riferire in Aula.
Nei giorni scorsi, il governo aveva già respinto alcuni nostri emendamenti al Bilancio rivolti a riformare le norme in vigore, approvate dai precedenti governi, particolarmente benevole nei confronti delle estrazioni petrolifere in mare. Un pessimo segnale, unitamente alla raffica di autorizzazioni ora rilasciate dal Ministero dell’Ambiente, che il M5S si appresta a rinnegare questa battaglia condotta con noi nella scorsa legislatura, anche a sostegno del referendum. Sulle trivellazioni in mare deve ripartire la mobilitazione dei tanti comitati che hanno sostenuto questa vertenza sul territorio, contro una scelta energetica arretrata e pericolosa, in contrasto con la drammatica evidenza dei cambiamenti climatici, e con il rischio di compromettere l’ambiente marino e l’economia dei tanti Comuni costieri che vivono di turismo”.

Approfondisci