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EX IPPODROMO – DE BONIS (GRUPPO MISTO): “CENTINAIO CHIARISCA LA SITUAZIONE SUL FUTURO COMPLESSO IPPICO FOGGIANO”

 

“Sul futuro dell’ex ippodromo di Foggia occorre fare chiarezza: chiedo al Ministro Centinaio di sapere se la concessione in comodato gratuito delle scuderie, del maneggio coperto e del parco equestre e la sostanziale dismissione di detti immobili dalla propria funzione sia conforme alla destinazione d’uso e se tali atti dispositivi non pregiudichino lo svolgimento delle funzioni istituzionali dell’ente Deposito Cavalli Stalloni e relativo Parco Ippodromo e la promozione delle razze equine ed asinine allevate in Puglia, con conseguente pregiudizio della stessa finalità di salvaguardia della biodiversità animale, oltre che delle attività economiche-allevatoriali”.

Così il senatore del gruppo Misto Saverio De Bonis, membro della commissione agricoltura,  in un’interrogazione a risposta scritta indirizzata al Ministro delle politiche agricole alimentari, forestali e del turismo, in cui chiede al Ministro Gian Marco Centinaio anche “se sia a conoscenza dei lavori in corso sull’area ex ippodromo e, in caso affermativo, se abbia ottenuto garanzie circa la possibilità che sopra l’area di pertinenza dello storico “Deposito Cavalli Stalloni”(I.R.I.I.P.) permanga integra la possibilità di movimentazione dei cavalli e di svolgimento delle manifestazioni equestri, cui essa è vincolata. Infine, se, rispetto al progetto originario approvato dal comune di Foggia sopra l’area di proprietà dell’Istituto di Incremento Ippico di Foggia, siano state richieste ed ottenute modifiche di progetto atte ad assicurare che l’area in oggetto permanga utilizzabile alla sua funzione istituzionale vincolata”, conclude De Bonis.

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CRISI LATTE – DE BONIS (MISTO): “CENTINAIO DIFENDA ‘PECORINO ROMANO DOP’ DA PECORINO STRANIERO”

“In un momento in cui pastori e allevatori fanno i salti mortali per sopravvivere, a causa del prezzo molto basso del latte, perché c’è sovrapproduzione, questo viene addirittura importato dalla Romania e stagionato in Sardegna per diventare, secondo le norme del codice doganale, prodotto italiano. Questo modus operandi causa il deprezzamento della materia prima e danneggia uno dei nostri prodotti più famosi nel mondo: il Pecorino romano Dop”.

Così il senatore del gruppo Misto Saverio De Bonis, membro della commissione agricoltura, denuncia in un’interrogazione rivolta al Ministro delle politiche agricole, alimentari, forestali e del turismo, nella quale chiede “di apportare modifiche al codice doganale per evitare che la fase di stagionatura di un pecorino straniero completata in Italia consenta di attribuire l’italianità al formaggio, danneggiando così un nostro prodotto e traendo in inganno i consumatori”.

“Il  Ministro Centinaio valuti anche se l’assegnazione di risorse a caseifici, che hanno provocato delle eccedenze, sia compatibile con le regole della concorrenza dell’Unione Europea e non configuri aiuti di stato; e richieda all’Autorità garante della concorrenza e del mercato di accertare se è vero che, nel periodo intercorrente tra il mese di marzo e aprile 2016, tutti i caseifici abbiano deciso un abbassamento del prezzo in maniera allineata comunicandolo agli allevatori. Infine si approvino i disciplinari sanzionatori previsti per coloro che violino le regole sulla produzione del Pecorino romano e di qualunque altro prodotto causando il deprezzamento della materia prima”.

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LATTE – DE BONIS (GRUPPO MISTO): “NON BASTA DICHIARARE LO STATO DI CRISI, SERVONO RISPOSTE POLITICHE”

 

“Per difendere i sacrosanti diritti dei pastori sardi, le cui proteste sono solo la punta di un iceberg della crisi che investe l’intero mondo agricolo, chiedo al Ministro Centinaio di verificare subito il rispetto del divieto di vendita sottocosto, così come sancito nell’art. 62 del decreto – legge n. 1 del 2012, rubricato – Disciplina delle relazioni commerciali in materia di cessione di prodotti agricoli e agroalimentari -“.

Così il senatore del gruppo Misto Saverio De Bonis, membro della commissione agricoltura, in un’interrogazione rivolta al Ministro delle politiche agricole alimentari, forestali e del turismo.

“La vendita sottocosto delle materie prime agricole è da ricercare non attraverso una maggiore tracciabilità o attraverso accordi di filiera capestro o attraverso aiuti di Stato, bensì attraverso una maggiore trasparenza che solo le commissioni uniche nazionali (CUN) possono garantire. E, al fine di evitare speculazioni, frodi che si nascondono dietro il finto made in Italy e volatilità dei prezzi, è necessario che sia messa subito in atto una “indagine antitrust” per verificare il rispetto delle regole europee sulla concorrenza nel mercato del latte, così come è stato fatto da altri Paesi europei, quali la Francia e la Spagna, che hanno comminato sanzioni ai responsabili dei cartelli. Le aziende zootecniche sono al collasso e dichiarare il semplice stato di crisi significa rimuovere gli effetti del problema ma non le cause. Per difendere gli agricoltori e i consumatori è tempo, piuttosto, di efficaci strategie antifrode e, soprattutto – conclude De Bonis di norme penali stringenti per contrapporre alla scorciatoia della filiera corta una filiera ‘certa’”.

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