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GOVERNO – DE PETRIS (LeU): “E’ IRRESPONSABILE MINACCIARE LA CRISI. LO SCONTRO POLITICISTA, E’ LONTANISSIMO DALLE VERE ESIGENZE DEL PAESE”

Procedere a colpi di aut aut e minacce di sfiduciare il governo non è certo il modo di andare avanti in un governo e in una maggioranza che hanno oggi responsabilità enormi. Se si vogliono risolvere i problemi e sciogliere i nodi ci si siede al tavolo della maggioranza e si discute senza agitare lo spettro di una crisi che costringerebbe il Paese a elezioni anticipate nel momento meno indicato. Questo abbiamo fatto molte volte in passato e questo si deve fare anche oggi. Anche perché deve essere chiaro che le elezioni nei prossimi mesi renderebbero impossibile usare adeguatamente i fondi del Next Generation Eu. Non sarebbe solo un’occasione perduta ma un delitto contro il Paese”, afferma la senatrice di LeU Loredana De Petris, presidente del gruppo Misto.

Mi chiedo se chi in queste ore insiste con assoluta irresponsabilità nel minacciare la crisi si renda conto di quanto distante sia questo assurdo gioco politicista dalla sensibilità e dalle necessità del Paese. Non c’è da stupirsi se i nostri concittadini non capiscono e certo non apprezzano uno scontro che tutto riguarda tranne le loro necessità in un momento così difficile. Oggi c’è una sola priorità e una sola emergenza: mettere a punto rapidamente e con efficienza un Recovery Plan italiano capace di salvare il Paese e le prossime generazioni. Tutto il resto può e deve essere risolto di conseguenza, mantenendo questa unica bussola per orientare il nostro operato”.

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SENATO – DE PETRIS (LeU): “IL CLIMA E’ LA PRIMA URGENZA CHE L’UE DEVE AFFRONTARE. IL MES E’ UNO STRUMENTO DA MODIFICARE NEL QUADRO DI UNA NUOVA ARCHITETTURA EUROPEA”

La questione più importante e urgente che l’Italia deve portare al Consiglio europeo è l’emergenza climatica. Oggi l’Onu ha lanciato un nuovo allarme, affermando che la prospettiva del riscaldamento globale resta sopra i 3 gradi, molto lontana dagli accordi di Parigi. E’ questa l’emergenza che l’Unione europea deve affrontare convogliando realmente il massimo dello sforzo anche del Next Generation Eu sulla transizione verde e il Green New Deal. Non c’è oggi in Europa e nel mondo problema più drammatico e urgente”, afferma la senatrice di LeU Loredana De Petris, presidente del gruppo Misto.

Nella discussione sul Mes continua a emergere nel dibattito italiano una contrapposizione assurda tra fondamentalisti pro-Mes o contro Mes. E’ evidente che il Mes è uno strumento arcaico, che va profondamente modificato all’interno di quella che deve essere la nuova architettura istituzionale europea. Al centro di questa modifica deve esserci il superamento del Patto di Stabilità, che altrimenti tornerà in vigore nel 2021. Quella è la catena che è interesse fondamentale dei cittadini italiani ed europei lasciarsi alle spalle per costruire la nuova Europa. Anche la discussione sulla gestione del Recovery Plan italiano deve essere impostata in tutt’altro modo. Nessuno è più di noi contrario alla cultura del commissariamento e delle deroghe. Ma il punto nodale, quello da cui dipende il successo del Piano, è un intervento tale da rendere infinitamente più efficiente la Pa e questo può realizzarsi solo attraverso un massiccio piano di assunzioni di personale qualificato e adeguato a questo compito”, conclude la presidente De Petris.

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UE – ERRANI (ARTICOLO UNO): “NEXT GENERATION EU E’ UNA SFIDA ENORME CHE RIGUARDA TUTTI”

“Con il Next Generation EU abbiamo di fronte a noi un’occasione enorme, che è anche un’enorme sfida che riguarda tutti: maggioranza e opposizione. Del resto, in un Paese che non cresce da 25 anni e che in questi decenni è stato governato da tutte le forze politiche non ha molto senso il rimpallo di responsabilità. Questa sfida riguarda tutti. Riguarda il Paese intero”, afferma il senatore di Articolo Uno Vasco Errani nel corso del dibattito al Senato in vista del Consiglio europeo.

“Credo che si debbano segnalare tre fronti essenziali sui quali si deciderà l’esito di questa sfida. Il primo è un fronte culturale. Siamo il Paese in cui tutto cambia e nulla mai cambia davvero. Stavolta non potrà essere così. Abbiamo bisogno di una visione strategica per ricostruire un Paese diverso sulla base di un diverso modello economico e sociale. Per fare ciò però c’è una precondizione indispensabile che è rafforzare e qualificare la pubblica amministrazione, mettendola nelle condizioni di assumere personale altamente qualificato con quelle competenze in grado di gestire uno sforzo straordinario come quello che sarà necessario per affrontare e gestire i progetti. Il secondo fronte riguarda la governance: dobbiamo evitare ogni tentazione di ritorno alla centralizzazione riuscendo però a dividere in modo chiaro e ordinato responsabilità e competenza. Infine c’è un fronte che definirei ‘trasversale’: la capacità di assumere scelte strategiche, come la centralità dell’ambiente, delle politiche di genere o di quelle per le nuove generazioni, temi che tagliano trasversalmente tutte le politiche senza procedere per compartimenti stagni. Se sapremo assolvere a queste tre condizioni, saremo in grado di vincere questa battaglia, che ha per posta in gioco non la conquista del consenso per qualcuno ma la possibilità di cambiare davvero questo Paese per tutti”, conclude il senatore di Art. Uno.

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