All Posts Tagged: Piano Nazionale Ripresa e Resilienza

AMBIENTE – VIRGINIA LA MURA (SI): “SUL MARE L’ITALIA SIA UN PUNTO DI RIFERIMENTO IN EUROPA”

“L’Italia, con i suoi oltre 8mila chilometri di costa, deve assumere un ruolo centrale nel Mediterraneo, e auspico diventi punto di riferimento in Europa per quanto concerne i settori del mare per preservare gli ecosistemi naturali, contrastare il cambiamento climatico e promuovere lo sviluppo di un’economia blu sostenibile, nell’ambito della pianificazione dello spazio marittimo, che, tuttavia, ad oggi risulta gravemente carente”, così la senatrice in commissione Ambiente Virginia La Mura (SI) intervenendo a Napoli presso l’Università Parthenope per il Workshop “Verso una visione 4-D dell’oceano: sinergie e integrazione delle iniziative italiane” dalla Joint Research Unit (JRU) EMSO–Italia, la rete che riunisce i principali enti e università italiane di ricerca marina. “Un primo importante passo avanti è stato fatto quando, con esponenti del mondo accademico e delle associazione, sono riuscita ad ottenere 400 milioni di euro per il restauro e la tutela dei fondali marini e degli habitat marini nel Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR) che, anche attraverso l’assunzione di nuovi ricercatori, consentirà un monitoraggio marino integrato per il raggiungimento del buono stato ecologico e il sostegno alla pianificazione marittima. Ma la fase operativa sarà quella del ‘Rafforzamento del sistema di ricerca nazionale per l’osservazione per gli ecosistemi marini e costieri’. Per ottenere risultati adeguati alle Strategie dell’UE per la biodiversità entro il 2030 e di adattamento ai cambiamenti climatici, nonché con le più recenti indicazioni europee per l’economia blu sostenibile servono nuove infrastrutture per le osservazioni del mare profondo come, per esempio, la disponibilità di nuove navi da ricerca tecnologicamente adeguate alle nuove esigenze scientifiche e tecnologiche ponendo l’Italia al pari dei grandi paesi europei. La fase storica che viviamo, e tutti i provvedimenti normativi in corso di approvazione, rendono questo periodo estremamente delicato. È necessario porre la massima attenzione per scongiurare il rischio di rendere impossibile uno sviluppo blu integrato ed ecosostenibile. Allo stesso tempo si rende necessario che la ricerca italiana del settore marino si presenti in Europa chiara, univoca e forte manifestando necessità e problematiche. Che tutti i soggetti coinvolti si mostrino come fronte compatto al servizio di ministeri, industria, enti locali. È in questa direzione che dobbiamo lavorare”.

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NADEF – ERRANI (LEU-ECOSOLIDALI): “NUOVE REGOLE ANCHE NELLA UE PER SOSTENERE IL PNRR”

“LeU-Ecosolidali si riconosce nell’impianto di questa Nadef. La crescita robusta, ben oltre le previsioni del Def, fornisce un quadro positivo, da considerare però senza trionfalismi e senza sottovalutare i rischi. Prima di tutto dobbiamo però dire che la scelta dei governi Conte e Draghi di considerare la messa in sicurezza sanitaria come condizione fondamentale della crescita si è rivelata quella giusta.” Afferma il senatore Vasco Errani nella dichiarazione di voto in Senato per il gruppo LeU – Ecosolidali.
“Noi oggi abbiamo un’occasione più unica che rara per avviare il processo di trasformazione del Paese, ma dobbiamo sapere che ci sono dei rischi e il primo è proprio la pandemia. Nei paesi poveri il tasso di vaccinazione è del 6%. Non si può pensare di gestire la pandemia senza risolvere questo nodo e per farlo c’è un solo modo: un nuovo rapporto di Usa, Ue e Big Pharma nelle politiche di intervento per dotare rapidamente questi Paesi di vaccini. È la condizione fondamentale per evitare l’emergere di nuove varianti. Questa settimana comincia la discussione sulle nuove regole del Patto di stabilità. L’Italia deve svolgere un ruolo decisivo, come già ha fatto nella scelta del Recovery Fund. Non basta mettere in discussione le regole: bisogna mettere sul tavolo la possibilità di rendere strutturale la scelta fatta con il Pnrr e costruire così un nuovo percorso per tutta l’Unione. Dobbiamo però fare uno sforzo per chiarire la nostra strategia e la nostra politica industriale. La nostra strategia deve passare per tempestivi investimenti nella transizione ecologica, sul fronte delle energie compatibili, che vanno scorporati dal Patto di Stabilità. Infine non credo che ci sia alcun bisogno di tornare indietro su alcune scelte importanti. Il RdC è stato essenziale per reggere la crisi. Ma ora dobbiamo correggere il capitolo relativo alle politiche attive di inserimento. E qui la parola chiave è certamente formazione. Neppure sul fronte della spesa corrente dobbiamo tornare a prima della pandemia. Ad esempio è assolutamente indispensabile superare in modo definitivo il blocco anacronistico e sbagliato per le assunzioni del personale della sanità. Dobbiamo al contrario capire che investire sulla spesa corrente per sostenere ad esempio scuola e sanità, uscendo da una logica ragionieristica, è condizione decisiva per un rilancio equo e sostenibile dell’Italia”.

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NADEF – VIRGINIA LA MURA: “MI ASTENGO DAL VOTO, C’È IL RISCHIO DI GREENWASHING GOVERNATIVO”

“Bene che il documento rilevi che la politica resterà espansiva fino a quando il PIL e l’occupazione avranno recuperato non solo la crisi, ma anche la mancata crescita rispetto al livello del 2019, condizioni che secondo il documento saranno soddisfatte dal 2024, sebbene secondo la Corte dei Conti tali previsioni potrebbero essere fin troppo ottimistiche”. Lo ha dichiarato in Senato Virginia La Mura (SI). “L’economia italiana sarà certamente favorita anche dal PNRR quale occasione per il rilancio in chiave di sostenibilità ambientale e sociale, come sottolineato anche dalla terza raccomandazione del Consiglio dell’Unione Europea, anche se il PNRR presenta importanti criticità, che ho a suo tempo evidenziato. Bene che venga evidenziato che le entrate derivanti dalla revisione delle imposte ambientali e la riforma dei sussidi ambientalmente dannosi andranno utilizzate per ridurre altri oneri a carico dei settori produttivi, ma si dovrebbe specificare attività produttive ecosostenibili, secondo il regolamento tassonomia e il principio “non arrecare un danno significativo. Bene anche gli investimenti verso ricerca, innovazione e istruzione.
Inoltre, nel documento si tratta il tema della valutazione dell’impatto ambientale dei progetti ricompresi nel PNRR e nel PNIEC. Attenzione però, perché in questo caso un conto è l’ottimizzazione degli iter amministrativi, un conto è ad esempio dire che il parere della soprintendenza è non vincolante, ad esempio come è avvenuto nel testo dell’atto di governo di recepimento della direttiva sulla promozione dell’uso delle rinnovabili. Sempre in tema di semplificazione, ricordo anche che è grave che sia stato rimandata ad almeno un anno l’adozione della pianificazione delle attività marittime, mentre si va avanti con il PITESAI che dà il via alla ricerca e prospezione di idrocarburi lungo le coste e nelle aree protette. Il rischio, come manifestato anche dalle proteste dei giovani, è che tutte queste intenzioni e tutte queste misure si traducano poi in greenwashing governativo, far vedere che si presta attenzione alle tematiche ambientali, ma in realtà poi nulla o ben poco cambia! Investire sul gas è, ad esempio, un azzardo, che rischia di compromettere la transizione ecologica. Se, infine, ritengo positivo che la Nadef sottolinei la particolare importanza alla mobilità sostenibile e integrata di persone e merci e che gli investimenti pubblici dovranno contribuire a rendere il sistema infrastrutturale italiano più moderno e sostenibile, in grado di rispondere alla sfida della decarbonizzazione del sistema energetico, non è tollerabile che sia stato aggiunto all’ultimo tra i DDL Collegati alla prossima legge di bilancio, un ulteriore disegno di legge recante “Disposizioni per l’attuazione dell’autonomia differenziata di cui all’articolo 116, comma 3 della Costituzione”. Questo disegno di legge riguarda l’ambiente perché tra le materie in cui si possono riconoscere ulteriori forme di autonomia c’è l’ambiente, e, più nel dettaglio “tutela dell’ambiente, dell’ecosistema e dei beni culturali”. E sul ruolo delle regioni ha già inciso la riforma Cartabia, prevedendo il concerto con il Ministero per gli affari regionali e le autonomie e il parere della Conferenza unificata, senza poi considerare l’improcedibilità per i giudizi di impugnazione. Concludendo, mi asterrò dal voto perché sebbene riscontri iniziative positive all’interno della Nota, non è stato dato al Parlamento il tempo per poterne approfondire i dettagli e fornire contributi per migliorare il testo. Viviamo un periodo delicato e cruciale, le misure finanziarie, soprattutto in tema ambientale, devono essere concrete e ben orientate, ce lo stanno chiedendo i giovani cui stiamo lasciando un mondo che mette a rischio la loro stessa sopravvivenza”.

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COVID – DE PETRIS (LeU): “VICINI ALL’USCITA DAL TUNNEL. ORA AFFRONTARE SUBITO I NODI DELLA TRANSIZIONE ECOLOGICA, DEL LAVORO E DELLE DISEGUAGLIANZE”

“I dati brillanti della vaccinazione e l’arretramento su tutti i fronti della pandemia premiano una strategia che ha saputo tenere insieme l’esigenza di uscire dalle restrizioni imposte dal virus e la necessaria cautela. Se continueremo a muoverci su questa via, evitando gli errori dell’estate scorsa, presto saremo fuori dal tunnel della pandemia”, afferma la capogruppo di LeU al Senato Loredana De Petris.

“Ora però bisogna aggredire con la stessa determinazione e la stessa intelligenza gli enormi problemi che la pandemia ha reso ancor più gravi: il lavoro, le insopportabili e crescenti diseguaglianze sociali, la transizione ecologica. Non si può tornare alla situazione precedente la pandemia, perché quella situazione era già arrivata al limite ed è in buona parte all’origine della crisi sanitaria che ha sconvolto il mondo. Ieri era la Giornata mondiale dell’ambiente. In questi 15 mesi tutti hanno sottolineato infinite volte la necessità di cambiare strada e accelerare risolutamente sulla strada della transizione ecologica e di un rispetto globale e integrale per l’ambiente. Non siamo però partiti con il piede giusto. Il dettato europeo che vieta misure che implichino un impatto negativo sull’ambiente nel quadro del Pnrr non è stato realmente rispettato e l’annunciata centralità dell’ambiente non trova sufficiente riscontro nella progettazione. Bisogna raddrizzare la rotta subito, anche perché senza un intervento drastico su quel fronte non sarà possibile neppure affrontare le altre urgenze a partire da quella del lavoro”.

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PONTE SULLO STRETTO – DE PETRIS (LeU): “SI RICOMINCIA CON LA GIOSTRA DOPO AVER GIA’ BUTTATO VIA CENTINAIA DI MLN”

“Senza neppure attendere che la relazione della commissione tecnica del ministero delle Infrastrutture sia completa, già riparte l’eterno mantra del Ponte sullo Stretto. Evidentemente non è bastato aver buttato al vento, nel corso dei decenni, centinaia di milioni in inutili progetti”, afferma la capogruppo di LeU al Senato Loredana De Petris.

“In questi decenni non è stato fatto nulla per dotare il Sud delle infrastrutture necessarie e persino il Pnrr non prevede stanziamenti davvero adeguati. Il Ponte sarebbe solo un’opera faraonica destinata a collegare il vuoto con il vuoto. Si tratta di una giostra tutta ideologica che servirà solo a buttare altri soldi e a distrarre dall’urgenza reale: le infrastrutture di cui la Calabria e la Sicilia, come tutto il Meridione, hanno davvero bisogno”, conclude la presidente De Petris.

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PNRR – DE PETRIS (LeU): “L’ITALIA E L’EUROPA SEGUANO L’ESEMPIO DI BIDEN. LA RIFORMA FISCALE DEVE SERVIRE A COSTRUIRE UNA SOCIETA’ PIU’ GIUSTA E AD AIUTARE LA TRANSIZIONE ECOLOGICA”

“Il Piano di aiuti e redistribuzione della ricchezza lanciato dal presidente Biden è un evento di portata storica. Indica anche all’Europa e all’Italia quale sia la strada da seguire per affrontare il nodo scorsoio di disparità sociali che hanno raggiunto livelli non più tollerabili eticamente e non più sopportabili socialmente senza provocare presto un collasso dell’intero sistema. La riforma fiscale che, nel quadro del Pnrr, il governo si è impegnato a varare deve andare in questa direzione ed essere la leva per intervenire sia sulle disparità sociali che sulle politiche ambientali”, afferma la capogruppo di LeU al Senato.

“La riforma fiscale deve non solo confermare il dettato costituzionale sulla progressività ma dovrà introdurre una progressività che spesso è tale solo sulla carta. Dovrà rendere più giusto un fisco che oggi è profondamente ingiusto ma anche usare la fiscalità ambientale per sostenere decisamente la transizione ecologica e ripartire in modo diverso la ricchezza, mettendo fine a un indirizzo che da decenni si preoccupa solo di arricchire i più ricchi e impoverire i già poveri. Quello che sta facendo il presidente Biden negli Usa può e deve essere fatto anche in Europa e in Italia. Il Pnrr e la riforma fiscale possono essere gli strumenti adeguati per costruire davvero, qui e ora, una società più giusta”, conclude la presidente De Petris.

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PNRR – DE PETRIS (LeU): “UN’OCCASIONE IMPORTANTISSIMA MA PER NON PERDERLA VA COINVOLTO IN PIENO IL PARLAMENTO”

“Il Pnrr illustrato dal presidente del Consiglio è un’occasione importantissima per il Paese. Non deve essere sprecata. Ma per evitare questo rischio è fondamentale e imprescindibile che il Parlamento e tutte le forze sociali siano pienamente coinvolte in ogni passaggio futuro e abbiano piena voce in capitolo. La responsabilità di una forza di maggioranza è aiutare il governo sostenendolo ma anche mettendo in evidenza quel che è ancora insufficiente e deve esser corretto”, afferma la capogruppo di LeU al Senato Loredana De Petris commentando la replica del presidente Draghi

“Dobbiamo dunque dire che questo piano è un primo passo decisivo ma da completare e perfezionare usando anche tutti gli altri fondi a disposizione. Bisogna accelerare sulle rinnovabili, perché il passo della transizione energetica è ancora troppo lento e rischiamo di non raggiungere in tempo gli obiettivi europei su riduzione emissioni e rinnovabili nella lotta ai cambiamenti climatici. Bisogna intervenire di più sul trasporto locale perché non ci sarà transizione ecologica senza un drastico intervento sulla mobilità sostenibile. Ma soprattutto è necessario migliorare nella qualità e nella quantità gli interventi per il Sud, per colmare il grande divario economico e sociale. Ci sono tutti gli estremi perché l’impresa che inizia oggi abbia successo e porti il nostro Paese fuori da una stagnazione che c’era già prima della pandemia. Ma per questo, lo ripeto, è necessario il pieno coinvolgimento di tutta la società italiana e soprattutto del Parlamento, le cui indicazioni, contenute nelle Risoluzioni già votate, devono essere assunte e fatte proprie per intero dal governo nei prossimi passaggi, a partire dalla legge di bilancio”, conclude la capogruppo di LeU

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PNRR – DE PETRIS (LeU): “POSITIVI I SUPERBONUS E I FONDI PER LA TRANSIZIONE ECOLOGICA MA IL PARLAMENTO DEVE ESSERE MAGGIORMENTE COINVOLTO”

“È  importante e molto positivo che nella versione definitiva del Pnrr i fondi per la transizione ecologica siano stati riportati, tenendo conto anche del fondo complementare, a quasi 70 mld. Nelle intenzioni e nelle disposizioni della Ue e nel programma di questo governo la transizione ecologica è l’asse centrale. È fondamentale che così sia inteso non solo a parole ma anche nella pratica e con gli stanziamenti adeguati. Per lo stesso motivo è molto positivo e giusto anche l’impegno a prorogare il superbonus edilizio per tutto il 2023. Sembrano invece insufficienti gli stanziamenti per il Trasporto pubblico locale, penalizzati rispetto a quelli per l’Alta velocità mentre si tratta di un settore essenziale”, afferma la capogruppo di LeU al Senato Loredana De Petris.

“Al di là del merito, credo sia però necessario segnalare un limite grave nel metodo con cui viene varato il Pnrr. Il Parlamento non ha avuto modo di discuterlo nelle settimane scorse e, con tempi così limitati, non avrà modo di intervenire quando verrà presentato la settimana prossima. Ma il ruolo del Parlamento non può essere ridotto a una funzione di ratifica. È dunque essenziale che d’ora in poi il governo trovi modo di coinvolgere tempestivamente e con continuità le Camere nel processo decisionale”, conclude la presidente De Petris.

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PNRR – DE PETRIS (LeU): “PIANO DA RIVEDERE IN MOLTI PUNTI A PARTIRE DAGLI STANZIAMENTI PER LE DONNE”

“Spero che lo slittamento del cdm sia servito a rivedere alcuni punti del Pnrr che, nella bozza attuale, appaiono molto insufficienti. Il nodo del superbonus è reale ma non è il solo. Gli stanziamenti per il sud e soprattutto per la parità di genere, per le donne, devono essere sensibilmente aumentati”, afferma la capogruppo di LeU al Senato Loredana De Petris.

“Non si tratta di cavillare su qualche punto particolare o di alzare bandierine su singoli provvedimenti. È l’intera logica del Piano che deve garantire, come raccomandato dalla Ue, un intervento molto significativo contro le diseguaglianze”, conclude la presidente De Petris.

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