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UCRAINA – SENATORI LEU-ECOSOLIDALI: “SIAMO DIVERSI DALLA RUSSIA DI PUTIN E SIAMO DIVERSI DAGLI STATI UNITI D’AMERICA, OCCORRE LAVORARE PER LA PACE”

“Cinquanta giorni da quel 24 febbraio. Cinquanta giorni di guerra ai confini dell’Europa e parlano solo le armi. Nessuno più pronuncia la parola pace. Solo sanzioni e armi. Siamo diversi dalla Russia di Putin, ma siamo diversi anche dagli Stati Uniti d’America. Dobbiamo sostenere l’Ucraina ma questo non vuol dire essere d’accordo con chi propugna la resa di Putin. Ben altro ruolo avrebbe dovuto avere e dovrebbe avere l’Europa: serve una svolta per costruire finalmente una politica estera e di sicurezza comune. Occorre lavorare per la pace. Ora e non quando l’aggressore si sentirà vincitore”. Così in una nota congiunta la senatrice Loredana De Petris e i senatori Sandro Ruotolo, Vasco Errani, Piero Grasso, Maurizio Buccarella, Francesco Laforgia di Leu-Ecosolidali.

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MANOVRA – DE PETRIS E RUOTOLO (LeU-ECOSOLIDALI): “PASSO AVANTI IMPORTANTE L’APPROVAZIONE DELL’EMENDAMENTO SU L’IMPEGNO DEGLI ATENEI CONTRO LE MAFIE”

“L’impegno della lotta contro le mafie entra nelle Università statali. È un passo in avanti importante sul terreno della lotta alle mafie. Gli Atenei vedranno studentesse e studenti coinvolti nell’elaborare progetti e iniziative. Come dice il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, o si è contro le mafie o si è complici delle mafie”, così la capogruppo di LeU al Senato Loredana De Petris e il senatore di LeU-Ecosolidali Sandro Ruotolo commentano l’approvazione dell’emendamento alla legge di bilancio presentato dal senatore Ruotolo, sottoscritto dai senatori del gruppo LeU-Ecosolidali Loredana De Petris, Maurizio Buccarella, Francesco Laforgia, Pietro Grasso e dal senatore del PD Gianni Marilotti che prevede l’istituzione di un fondo di un milione di euro per il 2022 per favorire attività seminariali, di studio e iniziative studentesche, per promuovere la cultura della legalità, per la condivisione dei principi costituzionali, e per l’impegno contro le mafie e la violenza.

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ISTITUZIONE GIORNATA NAZIONALE IN MEMORIA DELLE VITTIME DELL’ODIO RAZZIALE E DELLO SFRUTTAMENTO SUL LAVORO – RUOTOLO: “ABBIAMO SCELTO IL 18 SETTEMBRE PERCHÈ NEL 2008 AVVENNE LA STRAGE DI CASTEL VOLTURNO, DOVE FURONO UCCISI SEI IMMIGRATI AFRICANI, TUTTE VITTIME INNOCENTI”

Istituzione di una Giornata nazionale “in memoria degli immigrati vittime dell’odio razziale e dello sfruttamento sul lavoro”, che cade il 18 settembre di ciascun anno. La propone il senatore Sandro Ruotolo, Gruppo Misto, con un disegno di legge depositato oggi a Palazzo Madama. Sono 48 i firmatari, tra cui la senatrice a vita Liliana Segre ed Emma Bonino, appartenenti a tutti i gruppi politici. È stato scelto il 18 settembre perché proprio in questa data avvenne nel 2008 la strage di Castel Volturno, conosciuta anche come la strage di San Gennaro, “che ha portato alla morte di sette persone, sei dei quali immigrati africani, vittime innocenti della strage, in due blitz distinti da parte dello stesso gruppo di fuoco camorristico guidato da Giuseppe Setola, avvenuti a mezz’ora di distanza l’uno dall’altro”, si legge nelle prime righe del disegno di legge. Il senatore Ruotolo ne ricorda i nomi: “si chiamavano Kwame Antwi Julius Francis, Affun Yeboa Eric, Christopher Adams del Ghana, El Hadji Ababa e Samuel Kwako del Togo e Jeemes Alex della Liberia e si trovavano presso la sartoria Ob Ob Exotic Fashion a Ischitella, altra frazione di Castel Volturno, comune della provincia di Caserta”. Ricorda Ruotolo: “L’accertamento giudiziale sulla strage di Castel Volturno portò la magistratura a individuare, oltre all’aggravante di avere agito con metodo mafioso e della finalità di agevolare l’associazione mafiosa denominata clan dei casalesi, anche l’aggravante di avere agito con finalità di discriminazione e odio razziale, poiché diversi elementi indicavano un odio indiscriminato del gruppo di Setola fondato su un pregiudizio di razza, in base al quale si voleva assoggettare l’intera comunità nera alla volontà del clan”. Nel ricostruire le vicende della comunità di Castel Volturno, nel ddl il senatore Ruotolo sostiene che “c’è un filo rosso che lega la strage di Castel Volturno ai tanti, troppi episodi di violenza accaduti in Italia le cui vittime sono immigrati, spesso in fuga da paesi in guerra o nei quali avrebbero subito persecuzioni, colpevoli solo di cercare nel nostro Paese la serenità di un lavoro sicuro” e che passa “dall’assassinio di Jerry Masslo, avvenuto a Villa Literno nel lontano 24 agosto 1989, e racconta delle durissime condizioni di vita cui ancora oggi sono sottoposti le migliaia di immigrati che lavorano nelle campagne”. Comincia oggi l’iter del disegno di legge che istituisce la Giornata nazionale in memoria delle vittime dell’odio razziale, che è anche un duro atto d’accusa e di denuncia contro “la sistematica presenza di abusi nelle filiere nazionali” nel settore agroalimentare. “I dati sono impietosi. L’Agro Pontino nel Lazio, il Tavoliere nel foggiano in Puglia, la zona di Saluzzo in Piemonte e la piana di Metaponto in Basilicata, sono solo alcune delle aree rurali in cui si sono sviluppate e radicate forme di agricoltura intensive alimentate dallo sfruttamento della manodopera migrante e precaria, tanto che sarebbero almeno 180mila i lavoratori vulnerabili allo sfruttamento. Uomini e donne sottoposti a regimi di semi schiavitù: costretti a sopportare vessazioni di ogni genere da parte dei datori di lavoro, guadagnano dai 25 ai 30 euro al giorno, per giornate che possono arrivare anche a 12 ore di lavoro consecutive, se si considera il trasporto. Il che significa, per alcuni, appena due euro all’ora”, si legge nel testo del ddl a firma del Senatore Sandro Ruotolo, che consta di 5 articoli, di cui il primo istituisce la giornata della memoria, il secondo le modalità della celebrazione (“Stato, le regioni, le province e i comuni possono promuovere, nell’ambito della loro autonomia e delle rispettive competenze, anche in coordinamento con le associazioni interessate, iniziative specifiche, manifestazioni pubbliche, cerimonie, incontri e momenti comuni di ricordo”) e il terzo fissa il coinvolgimento degli istituti scolastici per “promuovere iniziative didattiche, percorsi di studio ed eventi dedicati alla comprensione e all’apprendimento dei temi riguardanti la tutela dei diritti umani, il contrasto dell’odio razziale e lo sfruttamento del lavoro degli immigrati”. Tra i firmatari, oltre la senatrice a vita Liliana Segre ed Emma Bonino, ci sono i senatori Alberto Airola, Alessandro Alfieri, Gianclaudio Bressa, Maurizio Buccarella, Gianluca Castaldi, Domenica Castellone, Tommaso Cerno, Vasco Errani, Valeria Fedeli, Gianluca Ferrara, Alan Ferrari, Vincenzo Garruti, Piero Grasso, Leonardo Grimani, Francesco Laforgia, Barbara Lezzi, Ettore Antonio Licheri, Arnaldo Lomuti, Simona Flavia Malpezzi, Daniele Manca, Mario Mantovani, Gianni Marilotti, Susy Matrisciano, Franco Mirabelli, Michela Montevecchi, Nicola Morra, Tommaso Nannicini, Gisella Naturale, Dario Parrini, Emma Pavanelli, Gianluca Perilli, Roberta Pinotti, Gianni Pittella, Vincenzo Presutto, Roberto Rampi, Iunio Valerio Romano, Anna Rossomando, Vincenzo Santangelo, Valeria Valente, Francesco Verducci e Luigi Zanda.

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MONTANARI – INTERROGAZIONE DI DODICI PARLAMENTARI ALLA MINISTRA DELL’UNIVERSITA’ E DELLA RICERCA SCIENTIFICA – “ADOTTARE INIZIATIVE PER TUTELARE LA LIBERA DOCENZA E L’AUTONOMIA DELL’UNIVERSITA'”

“Adottare iniziative a tutela della libera docenza del professore Tomaso Montanari, minacciato di sospensione o addirittura di licenziamento dall’insegnamento”. Lo chiede il senatore Sandro Ruotolo, che insieme ai senatori Loredana De Petris, Vasco Errani, Piero Grasso, Maurizio Buccarella, Francesco Laforgia, Monica Cirinnà, Barbara Lezzi, Alberto Airola, Gianluca Castaldi, Vincenzo Garruti, Nicola Morra ha rivolto una interrogazione al ministro dell’Università e della Ricerca scientifica. La vicenda riguarda la polemica sulle Foibe che ha investito il professore Montanari, storico dell’arte, a breve rettore dell’Università degli stranieri di Siena. “Attacchi strumentali da parte dei principali esponenti della destra italiana e di numerose testate giornalistiche d’area che sono intervenuti pesantemente sulle opinioni personali di un docente universitario e rischia di ledere il principio non negoziabile dell’autonomia dell’Università”. “La polemica nasce in seguito ad un articolo pubblicato dal professore Montanari, il 23 agosto 2021, su ‘Il Fatto Quotidiano’ in cui si sottolinea come ‘la legge del 2004 che istituisce la Giornata del Ricordo (delle Foibe) è in evidente opposizione a quella della Memoria (della Shoah) e rappresenta il più clamoroso successo di questa falsificazione storica’. Dalla pubblicazione dell’articolo è cominciato un tiro al bersaglio contro il professore Montanari: l’accusa pretestuosa è di aver usato la sua posizione di docente universitario per ‘negare’ l’esistenza delle foibe e minimizzare il significato della legge che è stata introdotta nel 2004 sulla Giornata del ricordo delle foibe. Un dibattito legittimo tra storici in cui non vi è alcuna accusa di negazionismo, si è trasformato in un attacco nei confronti del professor Montanari e coincide con alcune questioni come quella del sottosegretario Durigon, o alla nomina alla guida dell’Archivio Centrale dello Stato di Andrea De Pasquale. Il ‘caso Montanari’ interviene su una materia delicatissima sancita dalla nostra Costituzione con parole inequivocabili agli articoli 21 ( libertà di espressione) e 33 ( libertà di insegnamento)” . Nell’interrogazione, i senatori e le senatrici, chiedono l’intervento del ministro “a tutela delle opinioni personali di un docente universitario, a breve rettore di un ateneo pubblico, e la difesa del principio non negoziabile dell’autonomia dell’università”.

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MISSIONI – DIECI SENATORI VOTANO CONTRO IL RIFINANZIAMENTO ALLA GUARDIA COSTIERA LIBICA

“Abbiamo votato, con altri colleghi senatori, contro il rifinanziamento della missione bilaterale di assistenza alla Guardia costiera libica. Sono infatti provate al di là di ogni possibile dubbio le sistematiche violazioni dei diritti umani a cui sono sottoposti migranti e rifugiati in Libia.

Nei centri di detenzione gestiti dalle autorità libiche le persone subiscono violenze inaudite: vengono torturate, violentate, uccise o vendute come schiave.

Le collusioni, e spesso la sovrapposizione, tra la Guardia Costiera libica e le organizzazioni criminali che gestiscono il traffico di esseri umani sono state oggetto di diverse indagini anche della magistratura italiana.

Le operazioni della Guardia costiera libica, finanziata dal robusto e crescente contributo economico dell’Italia, non possono essere considerate salvataggi. Si tratta invece azioni di intercettazione spesso violenta che si svolgono senza che vengano rispettati i requisiti fondamentali previsti dalle condizioni internazionali.

Continuare a sostenere direttamente e indirettamente la deportazione di uomini donne e bambini nei centri di detenzione in Libia facendo finta che questa realtà non esista configura nei fatti una violazione delle Convenzioni internazionali a tutela dei diritti umani.

Non è sufficiente spostare la catena di comando: che sia l’Europa o l’Italia a mantenere in vita questo sistema di respingimento resta una drammatica violazione del diritto internazionale che mina alle fondamenta la nostra civiltà giuridica.

Aiuti e supporti devono quindi essere sospesi sino a che non verranno ripristinate condizioni minime di sicurezza per i rifugiati e non saranno date garanzie credibili sul rispetto dei diritti umani”.

Loredana De Petris, Francesco Verducci, Emma Bonino, Piero Grasso, Vasco Errani, Francesco Laforgia, Vincenzo D’Arienzo, Maurizio Buccarella, Tommaso Nannicini, Sandro Ruotolo.

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GREEN PASS, AGGRESSIONE AL CRONISTA – INTERROGAZIONE DI QUINDICI PARLAMENTARI ALLA MINISTRA DELL’INTERNO.

“Quindici tra senatrici e senatori chiedono alla ministra dell’Interno Lamorgese d’intervenire affinché siano identificati e puniti gli aggressori del giornalista Saverio Tommasi che sabato scorso 24 luglio 2021 a Firenze in occasione della manifestazione dei ‘No Green pass’ mentre svolgeva il proprio lavoro è stato oggetto di ripetute aggressioni, insulti e minacce”. Lo sottolinea in una nota il senatore Sandro Ruotolo, che insieme ai senatori Loredana De Petris, Vasco Errani, Piero Grasso, Maurizio Buccarella, Francesco Laforgia, di Leu-Ecosolidali e Tommaso Cerno, Monica Cirinnà, Valeria Fedeli, Franco Mirabelli, Dario Parrini, Gianni Pittella, Roberto Rampi, Valeria Valente, Francesco Verducci del Partito Democratico hanno depositato una interrogazione urgente rivolta alla Ministra degli Interni, Luciana Lamorgese. “Nel video pubblicato da Fanpage.it si vede chiaramente il giornalista più volte accerchiato e colpito alle spalle da più persone. Oltre alle aggressioni, Tommasi è stato spintonato ed ha evitato con prontezza il danneggiamento della sua telecamera. A più riprese è stato pesantemente minacciato e intimidito. Dalle immagini si nota addirittura una mamma incitare il figlioletto a gridare contro il cronista, come poi è accaduto, l’insulto: ‘scemo’. Il cronista di fronte alla pressione belligerante dei manifestanti ha più volte tentato di calmare gli animi spiegando che il suo lavoro è quello di documentare i fatti, riportando ciò che accade e null’altro. Solo l’intervento di alcuni rappresentanti delle forze dell’ordine in abiti borghesi ha interrotto il ‘tiro al bersaglio’ ed ha evitato il peggio, ‘prendendo di peso’ il cronista e portandolo lontano dall’evento. Ogni tre giorni, nel nostro Paese, gli operatori dell’informazione vengono insultati, minacciati di morte solo per l’esercizio della loro professione. L’Osservatorio dei cronisti minacciati del Viminale ha rilevato un incremento dell’11 per cento delle intimidazioni rispetto al 2020 con un aumento significativo delle minacce che riguardano contesti socio/politici. Nell’interrogazione, i senatori, chiedono in particolare “quali iniziative la ministra intenda adottare per la salvaguardia del diritto all’informazione e il diritto ad essere informati, nonché il diritto di cronaca, a protezione di coloro che grazie al proprio lavoro di inchiesta offrono un servizio pubblico ai cittadini”.

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ISRAELE-GAZA – APPELLO DEI SENATORI E DELLE SENATRICI PER IL CESSATE IL FUOCO

Sappiamo tutti come andrà a finire. Hamas continuerà a lanciare razzi verso Israele fin quando potrà e gli israeliani bombarderanno Gaza e se sarà necessario invieranno le truppe di terra.

A pagarne le conseguenze saranno come sempre i civili. Non esiste la guerra intelligente. Gli effetti collaterali dei bombardamenti sono bambini, donne, uomini, anziani che muoiono. Non è il momento di schierarsi con una delle parti in causa.

È il momento di chiedere alla comunità internazionale, all’Onu, all’Europa, ai singoli Paesi, di imporre una tregua immediata e una iniziativa diplomatica più forte.

Ci sono le risoluzioni dell’Onu, gli accordi pace di Oslo, che sono stati disattesi. Da tutti. Ma è l’unica strada percorribile. “Due popoli e due Stati” che ha i suoi nemici nella destra radicale israeliana e nell’estremismo di Hamas.

Chiediamo al governo italiano di riferire in Parlamento sulla escalation militare in Israele e Palestina. Vanno riconosciuti pari dignità e sicurezza alle popolazioni israeliana e palestinese. Non ci sono alternative ai negoziati di pace. Deponete le armi, tutti

Maurizio Buccarella, Tommaso Cerno, Monica Cirinnà, Loredana De Petris, Vasco Errani, Piero Grasso, Francesco Laforgia, Franco Mirabelli, Gianni Pittella, Roberto Rampi, Sandro Ruotolo.

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MIGRANTI – INTERROGAZIONE COMUNE SENATO/CAMERA SULLA STRAGE DEL 21 APRILE E PER IL RIPRISTINO DELLE MISSIONI EUROPEE DI SOCCORSO

“Bisogna fermare una volta per tutte le stragi nel Mediterraneo che macchiano la coscienza di tutti noi e dell’intera Europa. Visto che oltretutto si impedisce alle Ong di salvare la vita di chi fugge dalla guerra e dalla miseria spetta agli Stati europei garantire i soccorsi in mare, ripristinando le missioni che tante vite avevano salvato, e istituendo corridoi umanitari dai Paesi che non hanno firmato la convenzione di Ginevra e sottopongono i migranti a torture e privazioni. Ma non possiamo neppure permettere che cali il silenzio su una strage orrenda come quella del 21 aprile, che si sarebbe potuta evitare se qualcuno avesse risposto alle richieste d’aiuto dei naufraghi. Deve essere fatta piena chiarezza su cosa è successo nelle 24 ore precedenti la tragedia, su chi ha rifiutato il soccorso, sulle eventuali responsabilità della guardia costiera libica, alla quale corrispondiamo copiosi finanziamenti”, dichiarano il senatore Sandro Ruotolo e il deputato Erasmo Palazzotto, primi firmatari di un’interrogazione presentata in entrambi i rami del Parlamento e sottoscritta da numerosi deputati e senatori del M5S, del Pd, di LeU, delle Autonomie e del gruppo Misto.

Nell’interrogazione si chiede di “fare assoluta chiarezza” sulla dinamica che ha portato alla tragedia del 21 aprile, ella quale hanno perso la vita almeno 130 migranti, di individuare le responsabilità del mancato soccorso e di “ripristinare, con l’Europa, un dispositivo navale di ricerca e soccorso nel Mediterraneo centrale sul modello della missione Mare Nostrum”.

L’interrogazione è firmata da 20 senatori e 18 deputati

SENATORI:

RUOTOLO, MIRABELLI, DE PETRIS, ZANDA, GRASSO, BRESSA, ERRANI, DI NICOLA, VERDUCCI, LAFORGIA, BUCCARELLA, CIRINNA’, NOCERINO, CERNO, AIROLA, AUDDINO, DESSI’, RAMPI, MARILOTTI, DE FALCO

DEPUTATI:

PALAZZOTTO, BOLDRINI, BRUNO BOSSIO, FASSINA, FIORAMONTI, FORNARO, FRATOIANNI, FUSACCHIA, LATTANZIO, MURONI, ORFINI, PASTORINO, PINI, RACITI, RIZZO NERVO, SARLI, TRIZZINO, TERMINI.

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SPERANZA – SENATORI GRUPPO MISTO: “PIENA SOLIDARIETA’ AL MINISTRO VITTIMA DI MINACCE. INTERVENIRE CONTRO LE CAMPAGNE D’ODIO SUI SOCIAL”

“Esprimiamo piena solidarietà al ministro della Salute Roberto Speranza vittima di ‘minacce aggravate’. Abbiamo piena fiducia nella magistratura che sta procedendo contro le quattro persone, indagate tra Torino, Cagliari, Varese ed Enna, identificate dagli investigatori”, affermano in un comunicato congiunto la presidente del gruppo Misto Loredana De Petris e i senatori del Misto Piero Grasso, Vasco Errani, Francesco Laforgia e Sandro Ruotolo.

“È insopportabile il clima di odio nei confronti del ministro Speranza, amplificato sui network e nei social. Non bisogna mai sottovalutare questi segnali. Ormai quasi tutte le minacce partono dalla rete, si nutrono di menzogne, calunnie e false notizie. E’ ora che il Parlamento discuta di come arginare il fenomeno delle fake news e di chi usa i social per diffondere odio e intolleranza. Noi stiamo con le vittime di queste campagne d’odio”.

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SCUOLA – DE PETRIS (LEU): “NESSUN LICENZIAMENTO PER L’ORGANICO COVID! UNA NOTIZIA CHE CI Dà RAGIONE”

“Il diritto dell’organico Covid della scuola a mantenere sia il posto di lavoro che lo stipendio in caso di un nuovo lockdown è frutto del nostro impegno all’interno del Governo”, afferma la Senatrice di LeU Loredana De Petris, Presidente del Gruppo Misto, che insieme ai Senatori Errani, Grasso e Laforgia era stata promotrice di un emendamento al Decreto di agosto che di fatto cancellava il licenziamento di questo personale in caso di sospensione delle attività scolastiche in presenza.

“Il Dl Rilancio del maggio 2020 aveva istituito il cosiddetto organico Covid, o organico di emergenza: posti aggiuntivi di personale docente e ATA che si sommano alle dotazioni organiche ordinarie. La norma prevedeva che in caso di sospensione delle attività scolastiche in presenza i contratti di supplenza venissero risolti senza diritto ad alcun indennizzo. Avevamo subito denunciato questa grave ingiustizia, sia dal punto di vista del diritto del lavoro che dal punto di vista della continuità didattica e del servizio, che è stata ora sanata. Questo risultato, in un momento di estrema precarietà sociale come questo e di fronte alla terza ondata della pandemia, tranquillizza almeno i lavoratori coinvolti da quel tipo di contratto rispetto alla continuità del loro lavoro sino alla fine dell’anno scolastico. Parimenti alunni e studenti avranno garantita la continuità didattica. Ora bisogna proseguire rafforzando il piano vaccini: soltanto così potremmo rimettere in sicurezza il Paese e lasciarci alle spalle questa terribile pandemia”, conclude la presidente De Petris.

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