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ILVA – DE PETRIS (LeU): “SENTENZA DI IMPORTANZA STORICA MA SIAMO CONVINTI CHE L’INNOCENZA DI VENDOLA VERRA’ RICONOSCIUTA IN APPELLO”

“Quella di Taranto è una sentenza di importanza storica. Vengono infatti chiarite e sanzionate le responsabilità dei Riva e dei dirigenti dell’Ilva, cioè di chi in nome del profitto non ha esitato ad avvelenare un’intera città e a provocare un disastro ambientale che è costato la vita o la salute ai lavoratori e ai cittadini. Questo verdetto assume in tutta evidenza un valore generale: il rispetto dell’ambiente e della vita devono prevalere d’ora in poi sugli interessi privati e sulla logica del profitto. Il sequestro dell’area a caldo ordinato dalla Corte è un’indicazione precisa anche sul futuro dell’acciaieria. Non si può tollerare che l’Ilva continui ad avvelenare e uccidere. La riconversione green deve essere radicale e immediata”, dichiara la capogruppo di LeU al Senato Loredana De Petris.

“Ci dispiace molto, invece, per l’ex presidente della Regione Puglia Nichi Vendola, della cui innocenza restiamo certi. Siamo convinti che l’assenza di responsabilità e la piena innocenza di Vendola verranno riconosciute nel processo d’appello”, conclude la presidente De Petris.

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PORTO DI TARANTO – DE BONIS (MISTO): “IL PORTO DI TARANTO NON SIA SVENDUTO AI CINESI. IL GOVERNO CHIARISCA SUBITO”

“Il Governo fornisca subito maggiori informazioni circa la notizia di un presunto ‘Piano Grillino’ per svendere il porto di Taranto alla Cina”.
Lo chiede  il senatore Saverio De Bonis del gruppo Misto in un’interrogazione ai Ministri delle infrastrutture e dei trasporti, dello sviluppo economico e degli affari esteri e della cooperazione internazionale.
“Il porto di Taranto è uno degli asset più importanti e strategici per l’ingresso e l’uscita delle merci in Europa e sarebbe davvero grave se fossero, così come sembra da notizie di stampa, iniziate le grandi manovre per un investimento da parte della società cinese denominata Ferretti Group proprio nell’area “ex Belleli” dello scalo Pugliese.
Piuttosto servirebbero misure volte allo sviluppo del porto jonico attraverso l’incremento delle infrastrutture che migliorino e favoriscano la crescita del territorio. Per rilanciare la regione bisogna rilanciare l’impresa, l’agricoltura con tutti i suoi settori ed avere un sistema di infrastrutture per rendere più competitivo il territorio.
È insensato puntare su questo progetto di insediamento produttivo nell’ambito della cantieristica nautica, anche alla luce della collocazione atlantica dell’Italia sul piano internazionale e della presenza di una base NATO strategica nella città di Taranto.
Cedere le nostre ricchezze agli stranieri, soprattutto in questo particolare momento sarebbe davvero un atto gravissimo e ingiustificabile da parte del governo Conte”.

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CONFERENZA STAMPA. ART. 8 DECRETO EMERGENZE: UN’EMERGENZA DA FERMARE

 

Art. 8 Decreto Emergenze: un’emergenza da fermare

 

12 aprile 2019, dalle ore 14.30 alle15.30

Presso la Sala Stampa della Camera dei Deputati

(Palazzo Montecitorio, Via della Missione 4)

“Le misure fitosanitarie ufficiali e ogni altra attività ad esse connessa, ivi compresa la

distruzione delle piante contaminate, anche monumentali, sono attuate in deroga a ogni

disposizione vigente”. Così recita l’articolo 8 del Decreto Emergenze. Un articolo che se

votato tal quale innescherà una pericolosa deriva ambientale, sanitaria e democratica.

Una norma che deroga Costituzione, leggi nazionali e regionali a tutela della salute delle

persone, dell’ambiente e del paesaggio, della proprietà privata e delle libertà personali, al

fine di contrastare la diffusione di organismi nocivi per le piante come, nel caso citato,

Xylella fastidiosa in Puglia.

Misure come l’eradicazione delle piante e l’irrorazione con pesticidi, già dimostratesi

inefficaci e scientificamente infondate che mettono a rischio la salute e l’incolumità dei

cittadini, gli equilibri ambientali e gli assetti idrogeologici, la biodiversità animale e vegetale,

i danni al settore biologico e apistico dei luoghi interessati.

Accademici, medici e scienziati (alcuni dei quali auditi in Commissione Agricoltura), hanno

chiesto una revisione di queste pratiche. Tra questi gli esponenti dell’Isde, che negli anni

hanno elaborato diversi documenti per evidenziare i rischi sanitari e ambientali legati a

questo modus operandi che calpesta totalmente i principi di prevenzione e precauzione,

dei diritti di scelta degli agricoltori e del diritto delle Comunità esposte ad accedere a cibo

e acqua non contaminati e a decidere del proprio territorio.

Autodeterminazione e sovranità alimentare sono minate da un progetto che a suon di

multe, obblighi di abbattimento e di utilizzo di fitofarmaci impone la riconversione

dell’olivicoltura tradizionale in intensiva e super intensiva, trasformando il contadino da

custode a mero schiavo nella propria azienda.

Sotto il cappello di un’emergenza fitopatologica si rischia quindi di soddisfare interessi di

quello che, anche nel III e IV Rapporto sui Crimini alimentari Eurispes, è stato definito un

caso di Agromafia.

Di questo si parlerà venerdì 12 aprile 2019, dalle ore 14.30 alle15.30, presso la

Sala Stampa della Camera dei Deputati (Palazzo Montecitorio, Via della Missione 4).

Alla conferenza interverranno:

Massimo Blonda, biologo e ricercatore, ex Direttore scientifico Arpa Puglia

Patrizia Gentilini, medico oncologo, Presidente Isde

Luigi Russo, Eurispes

Antonio Onorati, Via Campesina e Ari – Associazione Rurale Italiana

E i parlamentari:

Sara Cunial (M5S) e Saverio de Bonis (Misto)

Modera:

Laura Margottini, giornalista Il Fatto Quotidiano

Per accedere alla conferenza stampa in Palazzo Montecitorio, si pregano gli interessati e i giornalisti

di accreditarsi entro e non oltre le ore 10.00 di giovedì 11 aprile 2019. Si ricorda che per accedere

per gli uomini è necessario indossare la giacca. La conferenza stampa sarà trasmessa in diretta

streaming sul canale Web Tv della Camera dei Deputati.

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XYLELLA – DE BONIS (GRUPPO MISTO): ” M5S IN LINEA CON PD E FORZA ITALIA NEL DISTRUGGERE OLIVICOLTURA PUGLIESE ”

“Il voltafaccia del Movimento 5 Stelle sulla questione Xylella è ormai farsesco. Coloro che sono arrivati in Parlamento brandendo la spada dell’onestà ora portano avanti quello che già Pd e Forza Italia agognavano da tempo: l’eliminazione del patrimonio olivicolo pugliese e una riconversione verso un modello intensivo a discapito dei cittadini e a tutto vantaggio degli interessi di pochi” ad affermarlo è il senatore Saverio De Bonis (gruppo Misto).

Parlano di Scienza ma non dimentichiamo che ad avvalorare la tesi dell’eradicazione come unica soluzione è solo un ristretto gruppetto di luminari baresi che ha gestito la ricerca su Xylella in maniera verticistica e monopolistica, ad oggi in gran parte indagati dalla Procura e criticati da autorevoli scienziati nazionali e internazionali alcuni dei quali auditi anche in Commissione Agricoltura. Non solo quindi non si tiene conto della Magistratura, della volontà popolare e dell’opinione di tanti esperti e professori, ma qui non si considerano neppure i rischi a cui verranno sottoposti i cittadini pugliesi con queste scellerate decisioni. Stiamo parlando di migliaia di tonnellate di pesticidi come l’acetamiprid e la deltametrina, sversati per legge in aree rurali e abitative. Fitofarmaci con un impatto accertato devastante sulla salute delle persone, bambini in primis, sull’ambiente, sulle api, sul settore biologico e sulla biodiversità. Un rischio elevatissimo a fronte di nessun risultato garantito. È proprio la scienza infatti ad affermare, in linea con quanto dichiarato anche dall’Efsa, l’attestata inefficacia di eradicazioni e irrorazioni una volta che il patogeno si è insediato in pieno campo. Con onestà allora i portavoce del Movimento 5 Stelle dovrebbero ammettere che, lungi dal contrastare la Xylella, si vuole imporre a suon di multe e imposizione di reimpianti di cultivar brevettate il cosiddetto modello spagnolo. Un modello che ha già mostrato ampiamente i suoi amari frutti. Perdita di qualità dei prodotti, aumento dell’uso di pesticidi, desertificazione dei suoli, incapacità dei piccoli produttori di pagare input chimici, idrici, royalties e macchinari sempre più cari, accaparramento delle terre nelle mani di pochi, perdita di tantissimi posti di lavoro, abbandono delle campagne e di interi paesi, è questo il progetto che il Movimento 5 Stelle ha per la Puglia e il sud in generale?”

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XYLELLA – DE BONIS (GRUPPO MISTO): “CHI HA PAURA DELLA COMMISSIONE D’INCHIESTA?”

 

“Chi ha paura della Commissione d’inchiesta sulla Xylella fastidiosa? Da quando, dopo mesi e con enorme fatica, siamo riusciti a portare in discussione la proposta di istituire una Commissione d’inchiesta sulla Xylella fastidiosa in Puglia, non manca giorno che arrivino richieste di bocciatura della stessa. Un fatto più che mai anomalo se si considera che attorno a questa questione si sta ridisegnando il futuro agricolo, economico, sanitario e ambientale di un’intera regione e si stanno riversando montagne di soldi pubblici, che meriterebbero quantomeno una gestione oculata e trasparente”. Lo dichiara il senatore del gruppo Misto Saverio De Bonis, membro della Commissione Agricoltura.

“A quanto pare la ricerca di fare chiarezza fa paura a molti. Non ultimo Confagricoltura Puglia, che proprio oggi ha implorato noi Senatori di affossare la Commissione d’inchiesta adducendo come motivazione che l’unica soluzione è l’eradicazione di milioni di ulivi autoctoni e secolari, magari al fine di riconvertire l’intero comparto in colture intensive e superintensive. Un progetto, tanto fallimentare quanto antieconomico, al quale Confagricoltura aspira da tempo e che solo grazie alla Xylella si potrebbe concretizzare, per la gioia di alcune associazioni di categoria, ma a discapito di tantissimi agricoltori della nostra terra e dei cittadini pugliesi tutti. Se c’è una cosa a cui è servita l’Indagine conoscitiva, svoltasi alla Camera dei deputati,  è sottolineare ancora una volta gli evidenti conflitti d’interesse in essere e l’accanimento, doloso e pretestuoso, contro chi, con poche risorse ma grandi competenze, sta affrontando la questione dei disseccamenti e salvando gli ulivi salentini. Le evidenti omissioni, incongruenze e inesattezze presenti nella relazione conclusiva dell’indagine e negli atti emanati, rispetto a quello che è stato affermato da diversi esponenti della comunità scientifica e audito dalla Commissione Agricoltura alla Camera ne è l’ennesima prova: la questione Xylella è più che mai aperta e necessita di un approfondimento serio e disinteressato che io non smetterò mai di richiedere a chi, di dovere, dovrebbe tutelare i diritti dei cittadini e il bene del nostro Paese”, ha concluso De Bonis.

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