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RDC – DE PETRIS (LeU): “CRITICITA’ ENORMI MA CI SIAMO ASTENUTI PER INVIARE UN SEGNALE PER MODIFICHE ALLA CAMERA”

 

“Ci siamo astenuti sul decreto che introduce il reddito di cittadinanza e quota 100 perché non volevamo opporci a misure che comunque si propongono di offrire un sostegno alle fasce più povere della popolazione e di intervenire, pur senza superarla, sulla legge Fornero. Siamo sempre stati favorevoli a un reddito di base davvero universalistico e abbiamo contrastato sin dall’inizio la riforma delle pensioni. Ciò non significa affatto non vedere le immense criticità che ci sono nel decreto”, afferma la senatrice di LeU Loredana De Petris, presidente del gruppo Misto.

“In particolare ci sono nel RdC inaccettabili elementi di discriminazione e c’è una burocratizzazione che renderà allo stesso tempo molto meno utile e molto più confusa la riforma. E’ questa una conseguenza del tentativo di tenere insieme due esigenze diverse, che avrebbero richiesto misure distinte: il sostegno alla povertà e quello alla ricerca dei posti di lavoro. E’ inoltre necessario chiarire il ruolo e l’inquadramento dei cosiddetti ‘navigator’ e deve essere chiarito che è prima di tutto necessario stabilizzare quei lavoratori dell’Anpal che sono da troppo tempo costretti a una condizione di precariato permanente. Quanto a quota 100 è chiaro che non si tratta affatto del superamento promesso della legge Fornero ma solo dell’introduzione di una nuova finestra. Con la nostra astensione abbiamo voluto inviare un segnale, nell’auspicio che alla Camera possano essere corretti i limiti enormi che la riforma presenta al momento”.

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DECRETONE – LAFORGIA (LEU): “SENZA MODIFICHE, ASTENSIONE DIVENTERA’ CONTRARIETA'”

“Noi non siamo contrari al reddito di cittadinanza e alla quota 100 ma il Governo deve portare delle profonde modifiche su alcune questioni e penso a quella dei disabili, degli immigrati, dei minori poveri, ai senza fissa dimora, e al grande tema degli esodati. Senza queste modifiche, la nostra astensione diventerà una netta contrarietà.” Così il senatore Francesco Laforgia di LeU nel corso delle dichiarazioni di voto al Senato sul decretone, annunciando il voto di astensione.
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REDDITO CITTADINANZA – DE PETRIS (LEU): “VA PROFONDAMENTE CORRETTO MA GLI ARGOMENTI USATI PER CRITICARLO SONO INACCETTABILI”

 

“Molti degli argomenti che vengono usati per criticare il reddito di cittadinanza sono vergognosi, inaccettabili e cinici. L’introduzione di misure serie a contrasto della povertà, in questo Paese, è non semplicemente opportuna ma assolutamente necessaria. Nella proposta del governo ci sono però moltissimi punti fortemente critici che necessiterebbero di correzioni profonde per essere davvero efficaci e contrastare realmente la povertà”, dichiara la senatrice di LeU Loredana De Petris, presidente del gruppo Misto.

“In particolare il Reddito di Cittadinanza proposto dal governo cerca di tenere insieme esigenze diverse che andrebbero affrontate con strumenti distinti: il contrasto alla povertà, una politica attiva dell’avviamento al lavoro, il sostegno alle aziende che assumono. Il tentativo di mettere tutto insieme, in omaggio alle richieste della Lega e di una campagna mediatica tutt’altro che disinteressata, vanifica in larga misura il progetto e rischia di penalizzare proprio alcuni tra i soggetti più bisognosi. Noi intendiamo pertanto confrontarci nel merito, senza alcun atteggiamento pregiudiziale, con il solo fine di rendere davvero efficaci le misure contro la povertà”, conclude la presidente De Petris.

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MANOVRA. ERRANI (LEU): E’ BOOMERANG PER ITALIA, QUANDO CHIEDERETE SCUSA?

 

 

“Questa manovra è un boomerang per l’Italia, quello che si è ottenuto ora, lo si poteva ottenere settimane fa e invece il governo ha preferito fare il gioco delle tre carte, un esercizio di magia in base al quale ‘tutto cambia e niente cambia’”.

Lo ha detto in Aula il senatore Vasco Errani, capogruppo di Liberi e Uguali in commissione Bilancio, nel corso del dibattito, dopo l’informativa del premier Giuseppe Conte sulla manovra.

“Se come avete detto vi siete sbagliati a fare i conti su quota cento e reddito di cittadinanza vi siete presi una gravissima responsabilità, perché questo è costato un miliardo e mezzo di interessi agli italiani e miliardi a risparmiatori e imprese. Quando chiederete scusa? Se invece non è così allora quando direte la verità? Quando direte che non siete in grado di corrispondere alla propaganda?”.

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