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AMBIENTE – DE PETRIS (LeU): “CONTE FA BENE AD INCONTRARE CINGOLANI. IL MINISTRO CHIARISCA AL PARLAMENTO”

“Le critiche di Iv per l’incontro tra Conte e il ministro Cingolani sono totalmente assurde e rivelano una sorta di fobia del partito di Renzi nei confronti dell’ex premier. In realtà Conte, come leader del M5S, fa benissimo a incontrare il ministro per capire sia il senso dei suoi continui riferimenti al nucleare sia come intenda procedere per accelerare il cammino verso la transizione ecologica, che per la Ue deve essere il primo e principale obiettivo del PNRR. Cingolani dovrebbe anzi incontrare tutte le forze parlamentari, per spiegare come intenda seguire le precise indicazioni votate dal Parlamento stesso e sin qui largamente disattese”, afferma la capogruppo di LeU al Senato Loredana De Petris.

“Ma il dialogo con le forze politiche non basta. Il ministro farebbe bene a convocare subito anche le associazioni ambientaliste. Avrebbe così modo di capire che non si tratta di fanatici integralisti, come sembra credere, e soprattutto avrebbe l’occasione di dare indicazioni puntuali sulle tappe della transizione energetica e la strategia del governo per raggiungere almeno gli obiettivi europei sulla riduzione delle emissioni. Sinora, infatti, sembra che essenzialmente si stia rimanendo fermi sull’uso dei fossili”, conclude la presidente De Petris.

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AMBIENTE – DE PETRIS (LeU): “LE CRITICHE DEL MINISTRO CINGOLANI AL MOVIMENTO AMBIENTALISTA SONO INGENEROSE E ASSURDE”

“Le critiche che il ministro Cingolani rivolge al movimento ambientalista italiano sono non solo ingiuste e ingenerose ma a dir poco assurde. Forse dovremmo tutti ricordare che grazie alle battaglie portate avanti dal movimento ambientalista il nostro Paese ha fatto alcuni passi avanti sulla strada che oggi tutti, a partire dall’Unione europea e dal governo Draghi, riconoscono essere questione di vita o di morte per il pianeta: quella di una nuova cultura basata sul rispetto dell’ambiente e della riconversione ecologica. Mi aspetto quindi che il Ministro smentisca queste sue spero mal interpretate affermazioni. Ed è ancora il movimento ambientalista a spingere perché quella strada venga imboccata con maggior determinazione e percorsa in tempi molto più rapidi, di quanto si stia facendo oggi. E anche il PNRR deve essere assolutamente rafforzato negli investimenti su energie rinnovabili, biodiversità, trasporto pubblico”, afferma la capogruppo di LeU al Senato Loredana De Petris.

“Nel merito non capisco bene che senso abbia evocare continuamente il ricorso a un nucleare pulito e sicuro che al momento semplicemente non esiste. Il compito di un ministro alla transizione ecologica non è lavorare sui desideri e sulle eventuali possibilità future ma su un vera transizione energetica basata sulle fonti rinnovabili ormai tecnologicamente sempre più avanzate. Per questo, del resto, molti Paesi si muovono in direzione opposta a quella nucleare, come in Italia è stato sancito anche dalla volontà popolare con ben due referendum”.

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PNRR – NUGNES (SI): “LE PROPOSTE DEI MINISTRI CINGOLANI E PATUANELLI RIPROPONGONO LOGICHE ANTICHE A VANTAGGIO DI POCHI”

“Le proposte dei ministri Cingolani e Patuanelli sul ritorno al nucleare e sul Sud sono impraticabili e vanno nella direzione sbagliata. Investire sul gas e sul nucleare invece che sulle rinnovabili e sull’idrogeno verde come sarebbe necessario è un passo nella direzione peggiore e va a tutto favore di pochi, in particolare delle multinazionali del fossile. Con queste scelte perderemo solo soldi, tempo ed energia e mancheremo l’obiettivo finale, ambizioso ma anche vicinissimo, della riduzione del 55% di CO2 nel 2030 rispetto al 1990”, afferma la senatrice di Sinistra italiana Paola Nugnes.

“Anche l’ipotesi di distogliere i fondi FERS del Sud per dirottarli verso il nord è un tentativo del ministero dell’Agricoltura di puntare ancora una volta tutto sul vecchio ‘triangolo industriale’ come traino dell’intero Paese. È un’idea antica, fallimentare e superata che tuttavia pervade l’intero Pnrr e risalta persino nelle parole della ministra Carfagna. È il segno che non stiamo affatto andando nella direzione giusta, come ripete la comunicazione mainstream ma, al contrario, stiamo andando a sbattere contro il muro di gomma dei vecchi interessi e delle solite fallimentari logiche del passato”, conclude la senatrice Nugnes.

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LOTTA ALLA COCCINIGLIA – DE PETRIS (LEU): “INTERVENIRE CON URGENZA, DANNO AMBIENTALE E PERICOLO PER CITTADINI”

“Quanto sta avvenendo ai pini di Roma, che stanno morendo a causa della cocciniglia tartaruga, oltre a costituire un inestimabile danno ambientale, è un pericolo per l’incolumità dei cittadini, per l’eventuale caduta dei rami. Bisogna intervenire con urgenza, anche con opportune risorse finanziarie da investire nella lotta al parassita e nella ricerca, al fine di tutelare il patrimonio arboreo e paesaggistico del nostro intero Paese”.

Lo dichiara la capogruppo di Leu al Senato Loredana De Petris, che ha presentato un’interrogazione in merito ai Ministri delle Politiche agricole alimentari e forestali e dell’Ambiente e della tutela del territorio e del mare, in cui denunciava la presenza del parassita “anche nei pini del litorale romano partendo da quelli lungo la via Cristoforo Colombo e zone limitrofe e nelle aree di Roma nord, intorno al parco di Veio, in particolare a Saxa Rubra, nonché a villa Borghese”.

“E’ necessario aumentare la fitosorveglianza e rendere obbligatoria la lotta alla cocciniglia, una delle tante malattie che hanno colpito le nostre piante, in tutto il Paese. Molti cittadini responsabili si sono addirittura autotassati per salvare le piante, ora però è fondamentale che intervengano le amministrazioni e lo Stato, perché non si tratta di un danno di poco conto. Per difendere il nostro patrimonio arboreo, è necessario mettere a punto un protocollo unitario per gli interventi fitoterapici a cui possano adeguarsi tutti i Comuni interessati e garantire, con le necessarie iniziative, anche economiche, uno sviluppo durevole e sostenibile delle aree verdi urbane, così come richiamato dalla Carta di Aalborg, approvata dai partecipanti alla conferenza europea sulle città sostenibili tenutasi nell’omonima città danese il 27 maggio 1994”. Ha concluso De Petris.

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TRIVELLE – DE PETRIS (LEU): “PREOCCUPATI PER LE NUOVE AUTORIZZAZIONI AI POZZI, ACCELERARE SUBITO SUL PITESAI”

“Siamo preoccupati per le 7 nuove autorizzazioni rilasciate dal Ministro Cingolani per ben 11 nuovi pozzi per idrocarburi, di cui uno anche esplorativo, nel mare Adriatico, anche se riferite a procedimenti in corso da anni, che a quanto pare non rientravano nella moratoria. Dunque è necessario accelerare subito sul Pitesai, il Piano per la transizione energetica sostenibile delle aree idonee, unico strumento per fermare altre autorizzazioni e altri procedimenti in itinere. E chiediamo al Ministro Cingolani di trovare uno strumento amministrativo per fermare queste nuove autorizzazioni”.

Lo dichiara la capogruppo di Leu al Senato Loredana De Petris, che aggiunge:

“Se si continua così non arriveremo mai alla riduzione delle emissioni del 55 % entro il 2030, né tantomeno all’obiettivo della neutralità climatica entro il 2050.
Le estrazioni di gas e petrolio lo abbiamo sempre sostenuto – sono una scelta energetica arretrata e pericolosa che compromette l’ambiente marino e in contrasto con la drammatica evidenza dei cambiamenti climatici. Ci auguriamo che il Governo voglia continuare a seguire l’ambiziosa strada intrapresa verso la transizione ecologica Transizione ecologica promuovendo le fonti pulite rinnovabili, e non certo premiando, come avvenuto in passato, progetti fossili e petrolieri di turno”, a concluso De Petris.

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RECOVERY – LA MURA (GRUPPO MISTO): “NEL PIANO ITALIANO CI SONO GRAVI CRITICITÀ, A COMINCIARE DA UN GRANDE ASSENTE: IL MARE”

“Ho depositato le mie osservazioni sul Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza. Uno strumento fondamentale che punta alla fuoriuscita dalla crisi socioeconomica scaturita dalla pandemia cambiando al contempo i paradigmi che ci hanno portato al disastro ambientale, contrastando dunque i cambiamenti climatici e preservando ecosistemi e biodiversità. Un piano però che tutt’oggi presenta gravi criticità”, lo dichiara la senatrice in commissione Ambiente Virginia La Mura (Gruppo Misto). “Innanzitutto c’è un grande assente: il mare! Bene che il ministro Cingolani mi abbia chiesto un approfondimento specifico, mostrando un’apertura quanto meno al confronto, ma da ciò che lui stesso ha comunicato in Aula non c’è da star tranquilli. Si dimentica troppo spesso che l’Italia è una penisola con 8500 chilometri di coste, 32 Aree Marine Protette, 9 arcipelaghi, 27 isole minori abitate, oltre 500 porti e che dunque il mare e l’economia blu sono elementi fondamentali per il nostro Paese e quindi da tutelare. I cambiamenti climatici porteranno all’innalzamento del livello del mare e quindi alla scomparsa di buona parte delle nostre coste con danni umani ed economici enormi. Abbiamo assolutamente bisogno di una pianificazione dell’utilizzo non solo dello spazio terrestre ma anche dello spazio marino affinché le attività dell’uomo a mare siano gestite in un’ottica ecosostenibile e si tutelino coste ed ecosistemi anche attraverso processi di digitalizzazione dei nostri mari che consentano una mappatura completa e dettagliata delle aree marine e le relative specificità. Tutto questo nel Piano attuale manca ed è inammissibile.
Dal punto di vista energetico è assurdo continuare a parlare di gas e addirittura di nucleare! Siamo ricchi di risorse rinnovabili e dovremmo utilizzare innanzitutto queste. Così come è inconcepibile sentir parlare di modello Genova per tutte le opere pubbliche. Significherebbe gestire tutto come se fossimo in una costante emergenza. Il modello Genova anche per il ponte del capoluogo ligure ha presentato notevoli limiti, innanzitutto di costo, ma andava bene perché riferito ad un’unica opera. Sarebbe assurdo farne un modello per tutta Italia”, conclude La Mura.

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