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UCRAINA – DE PETRIS (LeU): “LA RESISTENZA DIMOSTRA CHE NON SI POSSONO SOFFOCARE LA LIBERTA’ E L’INDIPENDENZA CON LA FORZA DELLE ARMI”

“La resistenza degli ucraini di fronte alle soverchianti forze dell’esercito russo dimostra che non si possono soffocare la libertà e l’indipendenza di un popolo con la forza delle armi. L’aspirazione alla libertà non verrà soffocata neppure se Kiev sarà conquistata. Mi auguro che i vertici russi lo capiscano il prima possibile e tornino all’unica strada possibile perché la sola che permetta di coniugare la piena indipendenza degli uni e le esigenze di sicurezza degli altri: quella del dialogo pacifico”, afferma la capogruppo di LeU al Senato Loredana De Petris.
“È molto importante e fondamentale che la comunità internazionale faccia sentire con le sanzioni alla Russia tutto il peso del suo isolamento: non per punire la popolazione russa ma per ricondurre alla ragione e al negoziato la leadership della Russia”, conclude la presidente De Petris.

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UCRAINA – DE PETRIS (LeU): “LE SANZIONI AVRANNO UN COSTO. SERVE UN PIANO STRAORDINARIO SULLE RINNOVABILI PER USCIRE DALLA DIPENDENZA ENERGETICA”

“L’aggressione russa è di gravità inaudita ed è una violazione palese della legalità internazionale. Sosteniamo dunque in pieno la linea adottata dal governo: di fronte a un comportamento così inaccettabile la fermezza è necessaria e le sanzioni severe sono giuste ma senza mai smettere di lavorare perché si abbandoni lo strumento della guerra e si riprenda quello del negoziato”, afferma la capogruppo di LeU al Senato Loredana De Petris dopo l’informativa del presidente del consiglio Draghi

“Le sanzioni avranno però un prezzo per i Paesi europei e per i cittadini. È dunque necessario che l’Europa mostri la stessa solidarietà messa in campo durante la crisi Covid e che il governo si attrezzi subito per aiutare e sostenere il nostro popolo. Ma soprattutto, di fronte a una crisi che mostra ora tutti i guasti dovuti alla dipendenza energetica, bisogna assumersi la responsabilità di un piano straordinario sul passaggio alle energie rinnovabili, le uniche pulite non solo perché non inquinano ma anche perché non sono sporche di sangue”.

 

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UCRAINA – DE PETRIS (LeU): “ATTACCO GRAVISSIMO E INACCETTABILE. SI DEVE REAGIRE CON FERMEZZA E DUREZZA MA ANCHE CERCANDO UNA VIA PER FERMARE L’ESCALATION”

“Lo scenario peggiore, quello che avevamo sperato fino all’ultimo si potesse evitare, si è realizzato nel modo più tragico. L’attacco scatenato a freddo, quando c’erano ancora margini di azione per la diplomazia, da Putin è gravissimo, ingiustificabile, inaccettabile. La comunità internazionale deve rispondere con massima fermezza e durezza difendendo la libertà e l’indipendenza dell’Ucraina. Ma allo stesso tempo bisogna continuare strenuamente a percorrere ogni strada per fermare l’escalation e far tacere le armi. Neppure in un momento così tragico dobbiamo arrenderci alla logica feroce della guerra”, afferma la capogruppo di LeU al Senato Loredana De Petris.

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UCRAINA – DE PETRIS (LeU): “CONDANNA FERMA MA ANCHE DECISIONE NEL TENERE APERTA LA VIA DEL DIALOGO”

“La linea assunta dal governo sulla crisi ucraina è quella giusta: assoluta determinazione nella condanna di un atto gravissimo e allo stesso tempo massima decisione nel tenere aperta la strada del dialogo. La differenza fra le democrazie e le dittature è proprio che nelle democrazie la via per comporre i conflitti è il negoziato e il dialogo. In queste ore drammatiche dobbiamo dunque mettere in campo tutti gli strumenti a disposizione della diplomazia, per quanto difficile possa apparire”, afferma la capogruppo di LeU al Senato Loredana De Petris nel corso del dibattito sulla crisi ucraina.

“Per dare una risposta ai nazionalismi crescenti, come quello di Putin, dobbiamo ricordare che quei frutti avvelenati sono cresciuti anche all’interno dell’Europa e sono ben presenti anche in Ucraina. Bisogna anche chiarire che il piano inclinato lungo il quale il mondo rischia di avviarsi è legato alla competizione sulle risorse, alla sfida su chi controlla le risorse. In questo quadro complessivo credo che dovremmo perseguire un modello ispirato a quello della Conferenza di Helsinki del 1975. La stessa questione dell’eventuale ingresso dell’Ucraina nella Nato va affrontata in un quadro generale che metta al centro la sicurezza di tutti. Questa è l’unica via: non dobbiamo mai mettere da parte le strade della diplomazia e arrenderci ai rumori della guerra”, conclude la presidente De Petris.

 

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UCRAINA – DE PETRIS (LeU). “LA DECISIONE DI PUTIN È GRAVE E SBAGLIATA MA NON PRECLUDA LA STRADA DEL NEGOZIATO”

“La decisione di Putin di far entrare truppe russe nel Donbass, annettendo territori ucraini, è molto grave e totalmente sbagliata. Ciò non deve però precludere la sola strada percorribile oggi, che è quella della diplomazia. Si deve aprire un vero negoziato senza partire da posizioni precostituite, tenendo conto della estrema complessità della situazione, con il solo obiettivo di risolvere la crisi senza spargimento di sangue e senza innescare una crisi economica che per l’Europa e per l’Italia sarebbe esiziale”, afferma la capogruppo di LeU al Senato Loredana De Petris.

“Oggi solo l’Europa può svolgere questo ruolo: spingere e facilitare una soluzione diplomatica della crisi. Purché si muova in modo unitario, compatto e autonomo. Mi auguro che nel più breve tempo possibile il presidente del consiglio riferisca in Parlamento illustrando una posizione dell’Italia capace di porre le basi, con il resto della Ue, per una soluzione pacifica e diplomatica della crisi”, conclude la presidente De Petris.

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UCRAINA – DE PETRIS (LeU): “IL GOVERNO RIFERISCA IN PARLAMENTO SULLA CRISI”

 

“La situazione in Ucraina diventa di giorno in giorno più grave e minacciosa. Il tempo per evitare la guerra è ormai pochissimo. È fondamentale che l’Italia faccia il possibile perché prevalga la diplomazia e si eviti che la parola passi alle armi. In un momento simile è urgentissimo che il Parlamento sia direttamente coinvolto. Ci auguriamo dunque che il governo si presenti il prima possibile alle Camere per un’informativa sulla crisi ucraina”, afferma la capogruppo di LeU al Senato Loredana De Petris.

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UCRAINA – DE PETRIS (LeU): “GLI SPIRAGLI DI DIALOGO CONFERMANO CHE LA SOLA VIA PERCORRIBILE È QUELLA DELLA DIPLOMAZIA”

“Gli spiragli di dialogo che sembrano essersi aperti nella crisi dell’Ucraina confermano che solo la diplomazia è la strada che deve essere perseguita per evitare uno scontro che avrebbe conseguenze comunque drammatiche e tragiche se si arrivasse al confronto militare”, afferma la capogruppo di LeU al Senato Loredana De Petris.

“La disponibilità al confronto deve esserci da tutte le parti, con l’obiettivo di disinnescare le tensioni che oggi minacciano di portare alla guerra. La Nato deve rassicurare la Russia chiarendo che non c’è alcuna intenzione di fare entrare l’Ucraina nell’Alleanza atlantica, la Russia deve smettere di minacciare i confini dell’Ucraina. Solo così, con un dialogo che l’Italia e la Ue devono saper sostenere con ogni mezzo, si eviteranno esiti che riporterebbero indietro le lancette della storia europea e che creerebbero una situazione di estremo rischio per tutti”, conclude la presidente De Petris.

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AFGHANISTAN – DE PETRIS (LeU): “NON C’È ALTERNATIVA AL COINVOLGIMENTO DI RUSSIA E CINA. MI AUGURO CHE STAVOLTA L’UE DIFENDA I SUOI PRINCIPI DI SOLIDARIETA’ E ACCOGLIENZA”

“È evidente che il presidente Draghi e il ministro Di Maio indicano l’unica direzione percorribile in Afghanistan. Senza un ruolo diretto e un intervento attivo anche di Paesi come la Cina e la Russia non sarà possibile intavolare con i talebani trattative tali da permettere di lasciare il Paese a chi rischia di essere perseguitato ma anche da incidere sul rigore dell’integralismo in quel Paese. Solo il G20 può adoperarsi per salvare migliaia di vite e per impedire che le donne siano ricacciate in un cupo medioevo. Il ruolo del G7 può essere importante ma da solo non basta e non può bastare”, afferma la capogruppo di LeU al Senato Loredana De Petris.

“Il ministro degli Esteri ha fatto bene a sottolineare anche che, dopo il disastro afghano, diventa inevitabile ripensare per intero la politica delle missioni all’estero e del tentativo di esportare la democrazia con le armi. Essere fedeli all’occidente non vuol dire chiudere gli occhi sugli errori commessi e continuare a commetterli”.

 

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