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“In un quadro complessivo molto serio e critico, questo Def, totalmente privo di risposte e indicazioni, rivela tutto l’imbarazzo del governo. Sembra che non ci sia nessun disegno, nessuna strategia se non una serie di spot, peraltro contrastanti tra loro, dei due partiti della maggioranza”, dichiara il senatore di LeU Vasco Errani.

“Il quadro tratteggiato dalle cifre del Def è realistico. Crescono debito e disoccupazione e il governo non poteva fare diversamente che dichiararlo. Sulla ripresa della produzione industriale l’Istat ci ha ricordato pochi giorni fa che bisogna essere molto prudenti perché il quadro resta negativo. La crescita dovuta al RdC  è dello 0,1%, quella di Quota 100 dello 0%. Sono misure che noi non avevamo osteggiato in modo preventivo. Rivedere la legge Fornero era davvero essenziale ma il governo si è limitato a un nuovo scalone che creerà nel prossimo futuro problemi e disparità enormi. Anche un sostegno alla povertà era necessario, ma il governo ha confuso e mischiato misure non sovrapponibili: quelle di avvio al lavoro e gli interventi sulla povertà. Nel Def sono inseriti gli effetti di due decreti, lo Sbloccacantieri e quello sulla Crescita che noi non abbiamo mai visto e che, da quel che trapela sullo Sbloccacantieri, sono molto preoccupanti sul fronte della legalità. Sull’IVA siamo alla farsa: dovrebbe essere scritto chiaramente che non aumenterà ma così non è e così non può essere. Per rispettare gli obbiettivi del def sono necessarie a politiche invariate queste risorse: 23 mld per il 2020, di 33,8, mld per il 2021, di 43 mld per l’anno successivo. Ma nessuno dice come si affronterà questo enorme problema. Nessuno lo dice agli italiani, che sarebbero interessati dal momento che di fatto metterete le mani nelle loro tasche. Le ricette indicate dal governo non sono solo vaghe. Sono del tutto incredibili. Certo deve cambiare la politica europea ma non si riuscirà a farlo insultando ogni giorno l’Europa. Le dismissioni sono un sogno. Dove taglierete? Sulla PA mancano migliaia e migliaia e migliaia di insegnanti e di medici. La sanità è sottofinanziata, come dice la corte dei conti, e rischia il collasso. Dove taglierete? Sulla formazione ed istruzione che sono la risorsa per vincere la sfida tecnologica che abbiamo di fronte e rispetto alla quale l’Italia ancora è lontana dal raggiungere la media europea? Il miraggio della revisione della spesa manca di qualsiasi principio orientativo a renderlo credibile. Il mezzogiorno è un buco nero che il governo semplicemente ignora. Prendiamo gli investimenti: avete fatto tre strutture centralizzate e non funzioneranno, bisognerebbe assumere nei comuni e province tecnici per seguirli e ancora mancano. Dipingere un quadro realistico ma desolante non basta. Bisogna saper rispondere con strategie che il governo con questo Def dimostra di non avere e di non essere neppure capace di cercare”, conclude Errani.