All Posts Tagged: SI

ELEZIONI – DE PETRIS (LeU): “LA VERITA’ È CHE AL 5S NON SI PERDONA L’AVER EVOCATO LO STOP ALLE ARMI PER L’UCRAINA. PER QUESTO LETTA CONSEGNA IL PAESE ALLA DESTRA”

“Dopo il disastro di ieri, che rende possibile la conquista di due terzi del Parlamento da parte della destra, è ora di dirsi la verità e chiedersi perché il Pd abbia deciso di consegnare l’Italia a una destra molto pericolosa”, afferma la capogruppo di LeU al Senato Loredana De Petris.
“Letta aveva solo due opzioni: quella di una coalizione di centrosinistra basata su anni di lavoro comune oppure quella di un Cln con tutti dentro per fermare la destra. Non ha scelto nessuna delle due ma un pastrocchio con dentro un po’ di entrambe, che non aveva alcuna credibilità e infatti non ha resistito neppure 24 ore. Sia per dar vita a una coalizione che per costituire un fronte repubblicano contro la destra Letta avrebbe dovuto riprendere il dialogo con i M5S. Non è credibile che in una situazione così grave non lo abbia fatto per i motivi addotti: perché mai l’essersi allontanati dall’aula nel voto su un emendamento pirata voluto dal Pd dovrebbe precludere un’alleanza elettorale come quella con SI? È dunque inevitabile il sospetto che quel che non si può perdonare a Conte, in Italia e fuori dall’Italia, sia l’aver evocato la possibilità di non inviare altre armi all’Ucraina. Se così fosse la responsabilità che Letta si sta assumendo risulterebbe ancora più pesante”, conclude la capogruppo di LeU.

Approfondisci

LEGGE SALVAMARE – VIRGINIA LA MURA (SI) ESAMINA GLI ARTICOLI DEL PROVVEDIMENTO

Nella relazione letta in Aula in occasione del voto sulla legge SalvaMare, la senatrice Virginia La Mura ha parlato delle novità introdotte dagli articoli del provvedimento.

“L’articolo 3 disciplina le CAMPAGNE DI PULIZIA e la categoria dei soggetti promotori è ampia, comprendendo, ad esempio, i gestori delle aree protette, le associazioni ambientaliste, le associazioni dei pescatori, le cooperative e le imprese di pesca. Il cuore del provvedimento, insieme ai primi articoli è l’articolo 4, per la promozione dell’ECONOMIA CIRCOLARE, occupandosi della definizione dei criteri e le modalità con cui i rifiuti accidentalmente pescati e quelli volontariamente raccolti cessano di essere qualificati come rifiuti per entrare nel circuito dell’economia circolare. All’articolo 6 è stata introdotto in Commissione ambiente la norma per ridurre l’impatto dell’inquinamento marino derivante dai fiumi attraverso la sperimentazione per 3 anni di SISTEMI DI RACCOLTA AUTOMATICA dei rifiuti galleggianti presenti nei fiumi per evitare che questi finiscano a mare. Ogni anno dai fiumi europei finiscono in mare più di 600 milioni di macrorifiuti galleggianti (maggiori di 2,5 cm), incluso il monouso, ed il 40% degli oggetti arriva al mare già frammentato. L’articolo 8 sulle CAMPAGNE DI SENSIBILIZZAZIONE, è stato modificato nel corso dell’esame in Commissione ambiente con lo scopo di assicurare un’adeguata informazione ai pescatori e agli operatori del settore circa le modalità di conferimento dei rifiuti. Oltre alle campagne di sensibilizzazione, all’articolo 9 la legge reca disposizioni per la PROMOZIONE DELL’EDUCAZIONE AMBIENTALE nelle scuole di ogni ordine e grado per rendere gli alunni consapevoli dell’importanza della conservazione dell’ambiente, e, in particolare, del mare e delle acque interne, nonché delle corrette modalità di conferimento dei rifiuti. Inoltre, si promuovono le corrette pratiche di conferimento dei rifiuti, sul recupero e riuso dei beni e dei prodotti a fine ciclo, anche con riferimento alla riduzione della plastica, sui sistemi di riutilizzo disponibili. L’articolo 11 prevede un RICONOSCIMENTO AMBIENTALE in favore degli imprenditori ittici che utilizzano materiali di ridotto impatto ambientale, partecipano alle campagne di pulizia e conferiscono i rifiuti. All’articolo 12 è stata inoltre inserita, nel corso dell’esame in Commissione Ambiente, la norma in materia di prodotti che rilasciano MICROFIBRE sintetiche (inferiore a 5 mm) con lo scopo di fornire informazioni trasparenti ai consumatori in merito alla vendita in Italia di qualsiasi prodotto tessile o di abbigliamento, che rilasci microfibre ad ogni lavaggio contribuendo all’inquinamento da plastiche del mare. L’articolo 13 introduce la via statale per la realizzazione degli impianti di DESALINIZZAZIONE. Una norma necessaria per la tutela dell’ecosistema marino e in particolare per gli ecosistemi delle acque salmastre, come le lagune costiere. La norma risponde all’esigenza di considerare gli impatti ambientali degli impianti di desalinizzazione, che rappresentano uno strumento per affrontare il problema della siccità e della carenza di acqua, problema destinato ad aggravarsi per effetto del cambiamento climatico con maggior impatto previsto per l’Europa meridionale e sudoccidentale, dove la portata dei fiumi durante l’estate potrebbe diminuire fino al 40% con effetti devastanti per la vita acquatica, in uno scenario di aumento della temperatura di 3 gradi centigradi, secondo il recente Report “Water resources acroos Europe – confronting water stress: an updated assessment” dell’Agenzia europea dell’Ambiente. In Commissione Ambiente abbiamo introdotto l’articolo 14 per il contenimento dell’impatto sull’ambiente derivante dalle attività di ACQUACOLTURA E DI PISCICOLTURA, previsto dall’articolo 111 del Codice dell’ambiente. Si intende porre rimedio al gravissimo ritardo nell’adozione del decreto per la definizione dei criteri ambientali relativi all’installazione degli impianti a mare. Sono infatti ben 15 anni che le attività di acquacoltura e di piscicoltura sono state esercitate in assenza di criteri di contenimento ambientale, a discapito della salute degli ecosistemi marini costieri e favorendo lo sviluppo di attività illecite, come denunciano da anni diverse associazioni ambientaliste. Infine si istituisce con l’articolo 15, presso il Ministero della transizione ecologica, il TAVOLO INTERMINISTERIALE DI CONSULTAZIONE PERMANENTE, con funzioni di coordinamento dell’azione di contrasto dell’inquinamento marino e con l’articolo 16 la previsione rispetto alla quale il Ministro della transizione ecologica presenti alle camere una RELAZIONE ANNUALE sull’attuazione della legge SalvaMare”.

Approfondisci

RIGENERAZIONE URBANA – NUGNES (SI): “È IN ATTO UN’AZIONE DI SABOTAGGIO PER AGEVOLARE I PRIVATI”

“Dal cambio della maggioranza che sostiene il governo Draghi è in atto, tra le altre cose, una precisa azione di sabotaggio della legge sulla “rigenerazione urbana”, dichiara la senatrice di Sinistra Italiana Paola Nugnes.
La legge, che segue la “morte” della legge sul suolo dell’anno scorso è da mesi in discussione in commissione ambiente al senato. L’obiettivo è creare un nuovo fondo pubblico per agevolare progetti privati, sempre in nome dei soliti interessi predatori del liberismo.
“Faccio presente che stiamo parlando di un testo parlamentare, già votato all’unanimità in commissione mesi fa, che non dovrebbe essere condizionato da cambi di maggioranze governative, a mio modestissimo parere, ma che la maggioranza attuale vuole interamente sostituire con altro testo completamente diverso, sebbene la proposta elaborata da me e dall’altro relatore, il senatore Mirabelli, sia in perfetta coerenza con le parole che leggiamo in questi giorni sia nella proposta del piano per la transizione ecologica che nelle parole del ministro Cingolani in audizione sulla proposta, che anticipano al 2030 l’azzeramento del consumo di suolo netto, e non solo.
Le leggi regionali non hanno prodotto i risultati auspicati, visto che dai dati Ispra e dal piano suddetto, consumiamo in Italia ancora 2 mq di suolo al secondo; queste leggi vanno coordinate da legge nazionale cui si dovranno adeguare necessariamente. Abbiamo partecipato all’assemblea internazionale pre Cop26 alla Camera e parteciperemo a Glasgow alla Cop26, le parole spese devono trasformarsi in azioni. Non è più tempo di assecondare posizioni negazioniste.
A causa dello smog muoiono prematuramente 60mila persone ogni anno, per COVID-19 sono morte 89mila persone solo nel 2020.Attrezzare alla resilienza ai cambiamenti in atto i nostri territori è questione inderogabile e necessita di piani urbanistici pubblici rigorosi. Salvaguardare i centri storici da speculazione ulteriore che vuole solo generare nuova rendita e gentrificazione è un altro dei nostri obiettivi irrinunciabili. Ma questi obiettivi sono perseguibili solo ridando all’urbanistica la sua funzione pubblica e sociale a tutela del bene pubblico, scippatale dagli scellerati accordi di programma degli ultimi decenni.Questa deve essere una missione comune, fuori da ogni posizione di parte ed interesse particolare.”

Approfondisci

AMBIENTE – VIRGINIA LA MURA (SI): “APPROVARE LA LEGGE SALVAMARE”

“Il mondo del mare unito per chiedere l’approvazione della legge SalvaMare mi emoziona e riempie d’orgoglio. Ieri il mondo delle associazioni, a partire da Marevivo che ringrazio, armatori, nautica, porti, costruttori navali, pesca, vela e così via ha chiesto con un video-appello che sia immediatamente approvata la SalvaMare di cui sono relatrice, ferma in Senato e in attesa che sia calendarizzata. A tal proposito ho inviato una lettera alla presidente Casellati affinché si impegni a far in modo che la legge riprenda velocemente il proprio iter. La SalvaMare è un provvedimento importantissimo, in linea con gli obiettivi del Green Deal e della transizione ecologica, che promuove l’economia circolare e la tutela ambientale consentendo ai pescatori di portare a terra i rifiuti raccolti in mare, nei laghi, nei fiumi e nelle lagune senza il rischio di incorrere in sanzioni”.

Approfondisci

REFERENDUM CACCIA – VIRGINIA LA MURA (SI): “COMUNI IN RITARDO, SI PROROGHI LA SCADENZA”

“Il referendum contro la caccia ha abbondantemente superato la soglia delle 500mila firme. Purtroppo però, come d’altronde già accaduto per il referendum relativo alla cannabis, si registrano ritardi burocratici da parte dei Comuni per la certificazione delle firme raccolte. È bene ricordare che i Comuni hanno l’obbligo di consegnare i certificati elettorali dei firmatari entro 48 ore dalla richiesta del comitato promotore, cosa non avvenuta. Il Governo per il referendum sulla cannabis ha già adottato una norma che consente la proroga dei termini, per questo ho chiesto alla Ministra Cartabia di dare la possibilità di depositare le certificazioni necessarie all’indizione del referendum contro la caccia entro il 15 novembre, posticipando dunque la data prevista”.

Approfondisci

DL INCENDI – VIRGINIA LA MURA: “IL DECRETO CANCELLA LA NECESSARIA AUTONOMIA DELL’INGV”

“Il decreto Incendi rischia di ledere l’autonomia dell’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia, sottoponendolo ad un controllo formale del Dipartimento di Protezione civile. A tal proposito ho presentato un emendamento per eliminare tale previsione”, così la senatrice in commissione Ambiente Virginia La Mura (SI). “Dopo gli incendi che hanno devastato l’Italia la scorsa estate è giusto rafforzare le azioni di prevenzione degli incendi boschivi e migliorare le capacità di lotta attiva agli incendi ed è questo lo scopo che deve avere il decreto, non certo quello di andare a impattare sull’autonomia scientifica delle attività dell’INGV, fondamentali tra l’altro per la valutazione dei rischi e della pericolosità delle aree boschive e degli interventi che si vogliono attuare. Per di più, l’articolo in questione modifica una precedente legge, la n. 106 di quest’anno, che aveva già modificato il rapporto tra l’INGV e il Dipartimento della protezione civile eliminando il regime di convenzione e introducendo quello di coordinamento. Perché tornare di nuovo indietro?”.

 

Approfondisci

RIFORMA GIUSTIZIA – LA MURA (SI): “PEGGIO DI COSÌ QUESTO GOVERNO NON POTEVA FARE”

“Ho proposto alcune modifiche atte ad intervenire sul sistema della prescrizione attualmente previsto dal testo. Perché di fatto con questo provvedimento i processi evaporeranno. Con i cavilli che contraddistinguono il sistema italiano sarà possibile per gli avvocati cercare di far sforare il limite stabilito facendo sfumare così il processo e rendendo inutile il lavoro dei giudici di primo grado o dei pm. E ciò soprattutto per i processi più complessi, e dunque più lunghi.
Peggio di così questo governo non poteva fare, si legittimano le carenze che ci sono strutturandole in un sistema che cancella i processi più importanti e dando molte più opportunità ai criminali di farla franca”, così la senatrice Virginia La Mura (SI) intervenendo in Aula.

Approfondisci

AMBIENTE – LA MURA: “PER IL GOVERNO SONO PIÙ IMPORTANTI LE TRIVELLE DELLA TUTELA DEL MARE”

“Il Governo, e in particolare il ministro della transizione ecologica Cingolani, nei suoi piani dà priorità alle trivelle invece di dare il giusto spazio alla tutela del mare. Non c’è alcuno schema logico nei piani che stanno seguendo, e se invece uno schema c’è, mira a distruggere gli ecosistemi marini per regalare i nostri tesori naturali ai petrolieri”, così la senatrice e oceanografa Virginia La Mura (SI).

“Sono mesi che insisto sull’urgenza di approvare i piani di gestione dello spazio marittimo (MPS), che servono in sostanza a regolare e dividere in aree a loro destinate tutte le attività al mare, quali, ad esempio, la balneazione, il turismo, i trasporti, la produzione di energia, la pesca, l’acquacoltura, promuovendone la coesistenza e la prosperità, e mantenendo un buono stato ecologico delle acque marine e dei fondali. Il MIT (attuale MIMS) avrebbe dovuto approvare tali piani entro il 31 marzo 2021, e, invece, ad oggi non risulta neppure avviato il procedimento di valutazione ambientale strategica. Il mese scorso ho depositato un’interrogazione, rivolta anche al Ministro Cingolani, per chiedere conto di questo ritardo, senza, tuttavia, avere risposta. Sembrerebbe che si voglia ritardare la pianificazione dello spazio marittimo (MPS), che individuerebbe anche gli spazi da riservare alla natura proteggendoli, a favore delle sole attività di estrazione di petrolio e gas, e del potenziamento delle rinnovabili offshore, in violazione degli obiettivi della Marine Strategy e del principio di “non arrecare danno significativo” (DNSH). Del resto, oggi abbiamo una conferma di ciò che avevo già denunciato durante la redazione del PNRR. E infatti uniche priorità del Ministero della transizione ecologica sono il Piano che definisce le aree idonee per le trivellazioni, il cui nome “Piano per la transizione energetica sostenibile delle aree idonee” (PiTESAI) confonde e nasconde la verità sulle trivelle, e l’Atto Governo 292 sulle rinnovabili (decreto FER II), che consentirà l’utilizzo delle piattaforme petrolifere in disuso e dei porti per l’installazione degli impianti offshore per la produzione di energia rinnovabile, a valle delle semplificazioni introdotte dal decreto Semplificazioni (DL 77/2021) in materia ambientale. Nel frattempo il “Governo dei migliori”, con il decreto FER II, ha spostato l’approvazione dei piani di gestione dello spazio marittimo intorno a giugno 2022, rimandando ulteriormente il rilancio dell’economia del mare e dei nostri 8500 km di costa, e, con il PiTESAI che invece sarà approvato a giorni, sta agevolando ancora una volta la lobby dei petrolieri. Infatti il PiTESAI consentirà di estrarre gas e petrolio, con nuove concessioni, anche lungo la fascia costiera e nelle aree protette e aprirà la strada anche allo stoccaggio di CO2 nei pozzi esauriti. La Strategia dell’UE per la biodiversità prevede entro il 2030 di ampliare le aree protette di almeno il 30% sia a terra che a mare. Ciò significa che bisogna considerare anche le aree che io definisco aree potenzialmente protette, ossia le aree che attualmente non sono giuridicamente protette, ma che, data la valenza ecologica, dovranno essere protette per conseguire l’obiettivo europeo del 30%. È ciò che dice anche la Commissione VIA-VAS che in tema di criteri ambientali, precisa che questi devono essere intesi come dinamici e adattivi per avere la possibilità, ogni volta che si individuano nuove aree ad elevato valore ecologico, di escluderle dallo sfruttamento economico. Il PiTESAI non ha recepito la sostanza di questa raccomandazione: di dare più spazio alla Natura! Se il Governo permette di trivellare ovunque non ci saranno più aree marine da proteggere, viceversa solo dopo aver individuato queste ultime è eventualmente possibile definire dove trivellare senza arrecare danni agli ecosistemi marini. Ma ognuno ha le sue priorità, quella del ministro Cingolani evidentemente è aiutare i petrolieri”.

Approfondisci

RIFORMA GIUSTIZIA – LA MURA, NUGNES, SARLI, FATTORI: “LE CONDANNE PER DISASTRO AMBIENTALE A RISCHIO”

“Con la riforma della giustizia i criminali che avvelenano l’ambiente non saranno puniti! Una criticità dell’attuale testo che è inammissibile e che rischia di rendere vani i seppur pochi passi in avanti fatti finora dalla normativa relativa al disastro ambientale”, così le parlamentari Virginia La Mura (SI), Paola Nugnes (SI), Elena Fattori (SI) e Doriana Sarli (Misto).
“Infatti la riforma prevede tempi massimi per i processi d’appello (2 anni) e Cassazione (1 anno) con la possibilità di proroga (in appello di un anno, e in Cassazione di sei mesi) solo per alcuni reati gravi o processi particolarmente complessi. In caso di mancato rispetto dei termini, scatta l’improcedibilità e quindi il processo non andrà più avanti.
Tra i reati gravi vengono elencati quelli per terrorismo, eversione dell’ordinamento costituzionale, associazione mafiosa, scambio elettorale politico-mafioso, violenza sessuale aggravata e traffico di stupefacenti.
Esclusi da suddetto elenco i reati ambientali che, come la storia italiana dimostra, necessitano di processi giudiziari lunghi e molto complessi. Nello specifico, abbiamo presentato prima alla Camera e ora al Senato, un ordine del giorno che impegna il Governo ad assicurare la proroga del termine del giudizio senza limiti di tempo per il reato di disastro ambientale, introdotto nel 2015 e previsto dall’art. 452 quater del Codice penale. La riforma Cartabia rischia di rendere del tutto inutile tale norma e di regalare l’impunità a chi distrugge territori avvelenando chi li abita. Va infatti ricordato che l’inquinamento ambientale non si ferma con l’avvio del processo come avviene ad esempio con i delitti che sono circoscritti nel tempo ed è quindi giusto non fissare limiti di tempo per i relativi processi”.

Approfondisci

ROMA – PAOLO CENTO (SI): “DALLA LISTA SINISTRA CIVICA ECOLOGISTA UN CONTRIBUTO DECISIVO A SOSTEGNO DI GUALTIERI E PER UNA CAPITALE GREEN”

Paolo Cento, della Direzione nazionale di Sinistra italiana e tra i promotori della lista Sinistra Civica Ecologista, dichiara, a margine della conferenza stampa di presentazione della lista: “Finalmente torna protagonista nella città una sinistra innovativa, civica ed ecologista per dare un contributo decisivo alla coalizione a sostegno di Gualtieri. Conversione ecologica di Roma, trasporto pubblico elettrico, lotta ai cambiamenti climatici : Roma deve essere Capitale Green per usare al meglio la risorse europee e preparare al meglio il prossimo Giubileo e la candidatura a Expo 2030”, conclude Cento.

Approfondisci