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AFGHANISTAN – DE PETRIS (LeU): “L’UE DEVE MUOVERSI IN MANIERA CONDIVISA PER DIFENDERE LA POPOLAZIONE CIVILE E I DIRITTI DELLE DONNE”

“Il governo italiano ha fatto benissimo a spingere perché sia il G20 a occuparsi della situazione in Afghanistan. Non c’è altra possibilità, infatti, per affrontare un quadro che desta enormi preoccupazioni. Preoccupazioni per la popolazione civile, perché quella che si profila è una vera catastrofe umanitaria. Preoccupazione per i diritti umani, soprattutto delle donne. Dobbiamo dar seguito concreto alle parole e agli appelli pronunciati subito dopo la conquista talebana di Kabul. Dobbiamo sostenere strenuamente ed essere a fianco delle donne afghane che si battono con enorme coraggio, non abbandonarle come abbiamo fatto con le donne curde” afferma la capogruppo di LeU al Senato Loredana De Petris nel corso del dibattito a palazzo Madama sull’Afghanistan.

“La gestione dei rifugiati  dovrà essere affrontata con massima serietà e preparazione. Per questo dobbiamo decidere subito come muoverci e dobbiamo capire come si muoverà l’Europa. L’Unione deve affrontare il problema dei rifugiati in maniera condivisa ma da questo punto di vista i risultati delle prime riunioni dei ministri degli esteri dei vari Paesi non sono stati rassicuranti. È invece ora che la Ue si doti finalmente di una politica estera comune, non solo per quanto riguarda gli interessi economici ma anche sulla difesa dei diritti. Per questo si deve mettere in campo subito una struttura di monitoraggio fortissima in Afghanistan e, per quanto riguarda le politiche di accoglienza e di diritto di asilo dei rifugiati, credo che debbano essere immediatamente attivate tutte le nostre strutture consolari che possono oggi svolgere un ruolo davvero essenziale”.

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AFGHANISTAN – DE PETRIS (LeU): “BISOGNA INTENSIFICARE GLI SFORZI PER SALVARE TUTTI I COLLABORATORI E PORTARE IN ITALIA LE STUDENTESSE AFGHANE”

“L’Italia si è dimostrata rapida ed efficiente nelle operazioni di evacuazione dei giorni scorsi da Kabul. Ora non bisogna però dimenticare i moltissimi che non sono riusciti a lasciare l’Afghanistan, a partire dalle studentesse delle università italiane che sono ancora trattenute e non riescono ad arrivare in Italia. Gli sforzi diplomatici devono essere senza requie. Dobbiamo riuscire a far arrivare in Italia e nei Paesi occidentali tutti coloro che rischiano la vita o rifiutano la costrizione a una sottomissione delle donne inaccettabile”, afferma la capogruppo di LeU al Senato Loredana De Petris.

“Nei prossimi giorni il presidente del Consiglio Draghi parlerà con il premier cinese. È un passaggio decisivo nella costruzione di un accordo internazionale articolato intorno al G20 che deve avere come obiettivo immediato e urgente la costruzione di corridoi umanitari e di un’area libera a Kabul da dove possano partire tutti quelli che rischiano la vita o non vogliono sottomettersi a una dittatura integralista”.

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AFGHANISTAN – DE PETRIS (LeU): “SOLO LO SFORZO COORDINATO DI TUTTO IL G20 PUO’ AIUTARE LE DONNE AFGHANE IN QUESTO MOMENTO TRAGICO”

“La prima conferenza sulla parità di genere organizzata dal G20 si apre in un momento tragico. Non possiamo nasconderci la realtà: per le donne afghane si profila un ritorno indietro non di decenni ma di secoli. I segnali che arrivano dall’Afghanistan contraddicono nella maniera più drammatica le parole parzialmente rassicuranti dei talebani subito dopo la presa di Kabul”, dichiara la capogruppo di LeU Loredana De Petris.

“Denunciare questo scempio non basta. Bisogna adoperarsi attivamente, con tutti i mezzi, esercitando ogni pacifica pressione possibile, per aiutare le donne afghane e impedire che siano costrette in una condizione medievale o peggio. Per questo è necessario che si muovano tutti i Paesi del G20 ed è nostro dovere dialogare con tutti alla ricerca di un accordo in grado di pesare e condizionare i talebani. Ma è anche necessario che sia istituito subito un fondo di sostegno per le associazioni che, con grande coraggio, si battono oggi per difendere le donne afghane e cercare di sottrarle al giogo dell’integralismo e della misoginia”, conclude la presidente De Petris.

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AFGHANISTAN – DE PETRIS (LeU): “SOLO IL COINVOLGIMENTO DI TUTTO IL G20 PERMETTERA’ DI AFFRONTARE L’EMERGENZA UMANITARIA ED EVITARE UNA TRAGEDIA”

“È già evidente che in Afghanistan ci troviamo di fronte a un’emergenza umanitaria assoluta. Il primo dovere dell’Italia, dell’Europa e dell’Occidente è fronteggiare quell’emergenza. Tutta la popolazione afghana che rischia di essere vittima di persecuzioni deve poter lasciare il Paese. Bisogna costruire subito i corridoi umanitari e creare le condizioni perché i talebani permettano ai profughi di varcare le frontiere. Sarà possibile solo con lo sforzo congiunto di tutti i Paesi che hanno un ruolo e un peso in quell’area. È dunque il G20 che deve intavolare subito negoziati in questo senso con i talebani. Ogni discussione in merito è oziosa e colpevole: non cercare il coinvolgimento di tutti i Paesi del G20 significa solo abbandonare la popolazione afghana al suo tragico destino”, afferma la capogruppo di LeU al Senato Loredana De Petris.

“Altrettanto importante è preparare l’accoglienza per chi abbandonerà l’Afghanistan. Spero che stavolta nessuno oserà cavillare, ostacolare, avanzare argomentazioni speciose al solo scopo di lucrare un po’ di consensi sulla pelle dei profughi afghani”, conclude la presidente De Petris.

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AFGHANISTAN – DE PETRIS (LeU): “I DIRITTI DELLE DONNE SIANO LA PRIORITA’ DEL G20”

“Il presidente Draghi ha giustamente affermato che deve essere il G20 ad adoperarsi per esercitare ogni tipo di pressioni pacifiche sui talebani. Deve però essere chiaro che il primo e principale obiettivo non può riguardare accordi economici o geopolitici: il G20 deve adoperarsi per i diritti delle donne afghane. Deve usare tutti gli strumenti possibili perché le donne dell’Afghanistan non vengano precipitate di nuovo in una una situazione di cupa e tragica sottomissione”, afferma la capogruppo di LeU al Senato Loredana De Petris.

“Nell’immediato l’Italia deve accelerare il salvataggio di tutti coloro che in Afghanistan hanno collaborato con la nostra missione e delle loro famiglie. Questa è la prima urgenza. Dobbiamo poi, come Italia e come Ue, predisporre un’adeguata accoglienza per i profughi che arriveranno e creare corridoi umanitari che permettano di lasciare l’Afghanistan. Stavolta non può esserci alcuno spazio per egoismi e gretta propaganda”.

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AFGHANISTAN – DE PETRIS (LeU): “L’UE GARANTISCA L’ACCOGLIENZA PER I PROFUGHI E USI STRUMENTI PACIFICI PER LA DIFESA DEI DIRITTI DELLE DONNE AFGHANE”

 

“L’Italia e tutta la Ue devono ora fare ogni possibile sforzo per proteggere le vite degli afghani che rischiano di subire la vendetta dei Talebani e per difendere quanto più possibile i diritti della popolazione afghana, in particolare delle donne che non devono essere ricacciate nel Medioevo”, afferma la capogruppo di LeU al Senato Loredana De Petris.

“I Paesi europei devono creare corridoi umanitari e attrezzarsi per garantire accoglienza ai profughi che arriveranno da quel martoriato Paese. Devono adoperare ogni strumento pacifico a disposizione per far sì che i Talebani rispettino i diritti umani e quelli delle donne. La via della guerra si è dimostrata fallimentare e disastrosa. È ora di percorrere quella della pace e questo è oggi il dovere dell’Unione europea”, conclude la presidente De Petris.

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AFGHANISTAN – DE PETRIS (LeU): “È UNA FOLLIA IL TENTATIVO DI ESPORTARE LA DEMOCRAZIA CON LE BOMBE. ORA SI DEVONO CREARE STRUMENTI DI PACE PER PROTEGGERE DONNE E BAMBINI”

“L’esportazione della democrazia a suon di bombe è una nefasta follia. Lo avevamo detto da subito e oggi i fatti, in Afghanistan, lo confermano nella maniera più tragica. Vent’anni di sangue e morte, miliardi e miliardi sprecati solo per vedere i talebani tornare al potere, meglio armati di prima, e l’intero occidente coperto da un meritato discredito dal quale non si risolleverà facilmente e che non resterà senza conseguenze”, afferma la capogruppo di LeU al Senato Loredana De Petris.

“Ora il dovere e l’obbligo morale di tutti i Paesi che hanno partecipato alla missione afghana è prima di tutto proteggere quelli che con quei Paesi hanno collaborato e le loro famiglie, sottraendoli alla vendetta dei Talebani. Ma è anche adoperare finalmente gli strumenti della pace, cioè la cooperazione il dialogo e la diplomazia, per difendere quanto più possibile l’intera popolazione dell’Afghanistan e in particolare chi è più debole e rischia di più: le donne e i bambini”, conclude la presidente De Petris.

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