“La vicenda di Lara Lugli, la pallavolista che ha denunciato sui social la rescissione del suo contratto dopo che ha annunciato la sua gravidanza, offre un importante spunto di riflessione sottovalutato dalla politica: l’assurdità, per le donne, di dover essere ancora costrette a scegliere tra maternità e lavoro e la mancata tutela che esse hanno”.
Esordisce così la senatrice del gruppo Misto Tiziana Drago in merito al problema dell’inverno demografico italiano e delle problematiche affrontate dalle madri italiane.
“La questione è profondamente culturale, di “forma mentis”: decidere di mettere al mondo un bambino viene vissuto come un fatto solamente privato. Dovremmo operare un allargamento dello spettro visuale; occorre “educare”, in primis i legislatori, ad attuare scelte di politica economica che non prescindano dal ritenere ogni nascituro una risorsa relazionale, economica, sociale, sociologica, pedagogica, politica, lavorativa. Il progetto a cui sto lavorando mira proprio ad incrementare la natalità, in maniera strutturale. Erroneamente si ritiene che la crisi economica sia il motivo fondante del dramma demografico in corso in Italia ed in Europa: non è così. Dobbiamo iniziare a tutelare realmente le donne salvaguardandole in caso di gravidanza, senza “costringerle” a scegliere tra maternità e lavoro, tra famiglia e professione. I due termini devono essere collegati da una relazione biunivoca inscindibile e imprescindibile”.