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DL SEMPLIFICAZIONI – DE PETRIS (LeU): “TESTO MIGLIORATO MA SULLA PARTE AMBIENTALE IL PARLAMENTO DOVRA’ INTERVENIRE SUI PUNTI CRITICI”

“A una prima lettura del dl Semplificazioni appare positivo il ritiro della norma inaccettabile sul massimo ribasso e va nella giusta direzione anche la mediazione sul tetto per i subappalti, sul quale però bisognerà intervenire ancora in fase di conversione. Restano però alcuni punti fortemente critici, soprattutto per quanto riguarda la parte ambientale che dovranno essere assolutamente corretti in Parlamento. Non dobbiamo dimenticare che evitare ogni impatto negativo sull’ambiente è il principale impegno chiesto dalla Ue. In alcuni casi, invece, questi interventi di semplificazione finirebbero proprio per danneggiare seriamente la tutela dell’ambiente”, dichiara la capogruppo di LeU al Senato Loredana De Petris.
“In particolare è necessario intervenire sui passaggi inerenti la bonifica e la riconversione dei siti industriali e le cosiddette semplificazioni in materia di economia montana e forestale. Ma è necessario anche modificare e correggere le disposizioni in merito all’economia circolare, in particolare per quanto riguarda i rifiuti, e le procedure attinenti alla nuova commissione speciale Via e alla Sovrintendenza speciale. Ora spetta al Parlamento intervenire, modificando i punti ancora deboli e critici per rendere lo strumento necessario per accelerare la ripresa senza produrre effetti negativi sull’ambiente, sulla sicurezza e sulle garanzie di legalità”, conclude la capogruppo di LeU.

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DL SEMPLIFICAZIONI – DE PETRIS (LeU): “CITTADINI E PARTI SOCIALI DEVONO ESSERE COINVOLTI NELLE SCELTE. OGNI IMPATTO NEGATIVO SULL’AMBIENTE VA EVITATO”

“Le regole sui controlli e sugli appalti riguardano direttamente la vita di tutti i cittadini italiani. L’accelerazione è fondamentale ma lo è altrettanto il pieno coinvolgimento dei cittadini, che non devono trovarsi di fronte a decisioni fondamentali senza essere stati neppure minimamente coinvolti. Il dl Semplificazioni va discusso prioritariamente con le parti sociali e sottoposto a un vaglio reale del Parlamento e degli italiani”, afferma la capogruppo di LeU al Senato Loredana De Petris.

“I subappalti non possono essere liberalizzati come se nulla fosse, perché quella è la porta attraverso la quale passano pratiche di sfruttamento inaccettabili e infiltrazioni mafiose. Le procedure della Vai, Valutazione di impatto ambientale, devono essere rigorose e i controlli devono essere stringenti. Le bonifiche dei siti devono essere tali da garantire il massimo rispetto per l’ambiente. Questo del resto chiede l’Europa esattamente come chiede di fare presto. Non si può ascoltare la Ue quando parla di accelerazione e poi distrarsi quando chiede in modo tassativo di evitare ogni impatto negativo sull’ambiente”, conclude la presidente De Petris.

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DL SEMPLIFICAZIONI – DE PETRIS (LeU): “LA DEREGULATION NON VA. IL GOVERNO DEVE MODIFICARE PROFONDAMENTE LA BOZZA”

“Così com’è la bozza del dl Semplificazioni proprio non va. Deregulation sugli appalti, subappalti senza limite, gare al massimo ribasso, innalzamento della soglia della trattativa privata, smantellamento delle norme di tutela dei centri storici, ennesima modifica delle norme sulla Valutazione di Impatto ambientale. Le esigenze di accelerazione sono giuste ma non è cambiando continuamente le norme che questa si produce. Questa è la quarta semplificazione. Anzi si rischia esattamente il contrario. Inoltre le norme contenute nella bozza di decreto che circola rischia di mettere in discussione il principio cardine del Next Generation Eu, in base al quale nessun progetto del Pnrr deve risultare dannoso per l’ambiente. Proprio questo danno rischia invece di essere l’effetto del decreto nella versione attuale. Il governo deve quindi rivedere profondamente e radicalmente quella bozza”, afferma la capogruppo di LeU al Senato Loredana De Petris.
“La deregulation rischia di favorire le infiltrazioni criminali, allentare i controlli di legalità e di sicurezza sul lavoro, aumentare il numero già enorme di incidenti nei cantieri, eliminare ogni tutela sui centri storici, indebolire colpevolmente la Valutazione di impatto ambientale delle opere e la stessa qualità delle opere pubbliche. Al contrario, le semplificazioni devono avvenire nel pieno rispetto delle tutele storiche e ambientali, della legalità, dei diritti e della sicurezza dei lavoratori”.
“Il problema dei tempi troppo lunghi non dipende dalle gare d’appalto ma dalla precedente fase di progettazione. Non serve dunque un’ennesima modifica peggiorativa del codice degli appalti ma un piano straordinario di reclutamento di personale qualificato nella PA. Senza dimenticare che la prima accelerazione necessaria, anche alla luce dell’ispirazione del Recovery Plan europeo, è quella che riguarda le energie rinnovabili. Su questo e non su una deregulation selvaggia deve concentrarsi il governo”, conclude la presidente De Petris.

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TRIVELLE – LA MURA (GRUPPO MISTO): “UNA VERGOGNA, MINISTERO DELLA TRANSIZIONE VERSO COSA?”

“Come spesso accade in Italia si cambiano nomi alle istituzioni ma di fatto anziché andare avanti si torna sempre indietro. Esattamente vorrei sapere questa tanto declamata transizione ecologica verso cosa sia esattamente? Perché vorrei chiarire al ministro Cingolani che la direzione è opposta a quella intrapresa finora”, così la senatrice in commissione Ambiente Virginia La Mura commenta il via libera del ministro a sette progetti sottoposti a Valutazione di Impatto Ambientale relativi a ricerca e coltivazione di idrocarburi nell’ambito di concessioni già esistenti e per questo non sottoposti al blocco previsto fino a fine settembre. “Bisogna dire un secco no alle trivelle a favore di eolico e fotovoltaico, mentre al contrario questo governo va dritto per la sua strada semplificando fin troppo le procedure ed eludendo passaggi normativi importanti e le consultazioni pubbliche. È inoltre assurdo che si dia il via libera a questi progetti senza che sia prima stato approvato il Piano per la transizione energetica sostenibile delle aree idonee. Come ripeto da tempo, la pianificazione dello spazio marittimo e terrestre è fondamentale perché consentirebbe di definire in quali aree fare cosa senza creare danni agli ecosistemi e garantendo la tutela delle attività lavorative esistenti come pesca o agricoltura. Firmare questi progetti significa ignorare le priorità su cui lavorare e generare un caos che va a sostenere vecchi modelli senza guardare al futuro, inammissibile proprio oggi che si apre un nuovo importante periodo verso una svolta green che vedo allontanarsi sempre più. Ho analizzato e schematizzato tutti i progetti sottoposti a VIA in Italia. Questi approvati sono progetti che risalgono anche al 2016 e che riguardano Emilia Romagna, Veneto, Marche, Abruzzo e Sicilia. E sebbene si tratti di progetti rientranti in concessioni già attive, perché non approvare prima il Pitesai che consentirebbe di definire come non idonee anche aree in cui magari già ci sono concessioni? D’altronde, come sostenni votando contro questo governo, sapevo dove saremmo andati a finire e nulla di buono mi aspetto dal decreto Semplificazioni. Intanto gli inquinatori brindano con il petrolio, protetti dal governo Draghi”.

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