“La linea assunta dal governo sulla crisi ucraina è quella giusta: assoluta determinazione nella condanna di un atto gravissimo e allo stesso tempo massima decisione nel tenere aperta la strada del dialogo. La differenza fra le democrazie e le dittature è proprio che nelle democrazie la via per comporre i conflitti è il negoziato e il dialogo. In queste ore drammatiche dobbiamo dunque mettere in campo tutti gli strumenti a disposizione della diplomazia, per quanto difficile possa apparire”, afferma la capogruppo di LeU al Senato Loredana De Petris nel corso del dibattito sulla crisi ucraina.
“Per dare una risposta ai nazionalismi crescenti, come quello di Putin, dobbiamo ricordare che quei frutti avvelenati sono cresciuti anche all’interno dell’Europa e sono ben presenti anche in Ucraina. Bisogna anche chiarire che il piano inclinato lungo il quale il mondo rischia di avviarsi è legato alla competizione sulle risorse, alla sfida su chi controlla le risorse. In questo quadro complessivo credo che dovremmo perseguire un modello ispirato a quello della Conferenza di Helsinki del 1975. La stessa questione dell’eventuale ingresso dell’Ucraina nella Nato va affrontata in un quadro generale che metta al centro la sicurezza di tutti. Questa è l’unica via: non dobbiamo mai mettere da parte le strade della diplomazia e arrenderci ai rumori della guerra”, conclude la presidente De Petris.