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CORONAVIRUS – ERRANI (ARTICOLO UNO): “BASTA SCONTRO IDEOLOGICO, SI DEVE DISCUTERE DEL MERITO”

“Abbiamo di fronte a noi tre punti precisi su cui riflettere in modo costruttivo, maggioranza e opposizione insieme”, afferma il senatore di Articolo Uno Vasco Errani nel corso del dibattito sulle comunicazioni del ministro della salute Speranza.
“Il primo punto riguarda la vaccinazione, che apre una prospettiva nuova e positiva. I risultati per ora sono certamente positivi ma non bisogna fare del trionfalismo. Si tratta di un percorso difficile e molto complicato, perché una cosa è vaccinare gli operatori sanitari e delle Rsa, tutt’altra procedere con una vaccinazione di massa. Servirà una capacità organizzativa che impegnerà tutti, e servirà anche una grande capacità di convinzione a tutto campo. Il secondo punto chiave è la pandemia. I dati sono in crescita, questo è indiscutibile. Quindi è inutile continuare con uno scontro tutto ideologico tra chi vuole aprire e chi vuole chiudere. Se praticamente tutta l’Europa sta adottando norme più restrittive una ragione c’è e con questo quadro drammatico dovremo vedercela fino a che non avremo raggiunto l’immunità di gregge con la vaccinazione. Infine bisogna continuare con grande serietà a governare questo processo di gestione della pandemia e allo stesso tempo affrontare la questione dei ristori. Su questo fronte potremmo lavorare insieme su una cosa fondamentale: la costruzione di un sistema di ristori fondato sul fatturato e sul meccanismo fiscale. Il Governo si è detto disponibile a lavorare in questa direzione grazie alla quale potremmo dare alcune certezze, mentre l’elemento più critico, oggi, è proprio l’incertezza, sia dal punto di vista sanitario che economico. Proprio questo è lo sforzo che oggi ci viene richiesto: ragionare insieme per accelerare l’uscita dalla pandemia e dunque anche il rilancio economico” conclude l’esponente di Articolo Uno.
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LAZIO – TERMINILLO STAZIONE MONTANA. SENATRICI INTERROGANO IL MINISTRO COSTA

“Se il Ministro risulta a conoscenza dell’istruttoria e delle valutazioni tecniche operate dalla Regione Lazio e se non ritenga per quanto di propria competenza verificare il pieno rispetto delle norme di conservazione relative alle Zone speciali di conservazione e delle Zone di protezione speciale della rete Natura 2000, i cui habitat e specie faunistiche risulterebbero minacciati per effetto delle numerose e rilevanti opere per la ristrutturazione e l’ampliamento degli impianti sciistici nel comprensorio sciistico del Monte Terminillo”. E’ quanto chiesto al Ministro Costa in un’interrogazione presentata in Senato dalla Senatrici Nugnes, e Fattori del Gruppo Misto, dalla presidente del gruppo Loredana De Petris e dalla senatrice La Mura (M5S).

“Il progetto di riqualificazione e ampliamento del complesso sciistico sul quale la Regione Lazio sta terminando la procedura di Valutazione d’Impatto Ambientale – spiega Paola Nugnes – comporterebbe il taglio di 17 ettari di faggete secolari, compromettendo la conservazione di diverse specie faunistiche protette. Sono migliaia i cittadini che hanno sottoscritto una petizione per scongiurare il via libera definitivo al progetto da parte della Regione Lazio. E’ incomprensibile come si possano ancora investire risorse pubbliche in un progetto più volte bocciato e che non fa i conti con gli effetti dei cambiamenti climatici in atto. Basti pensare che nella stagione invernale 2019-2020 non si sia registrato un solo giorno in cui le precipitazioni nevose abbiano garantito sufficiente neve per sciare. Abbiamo bisogno di rilanciare ed innovare un modello di turismo sostenibile, a vantaggio delle comunità locali, dei turisti e soprattutto delle nostre amate e fragili montagne, che devono essere tutelate come beni del paesaggio. Per questo abbiamo chiesto al Ministro che venga anche garantito il rigoroso rispetto delle norme di tutela sui beni e le aree sottoposte a vincolo paesistico, anche alla luce del quadro giuridico che si è determinato nel Lazio per effetto dell’annullamento del Piano paesaggistico regionale  da parte della Corte Costituzionale”.

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GOVERNO – CAPIGRUPPO LeU DE PETRIS E FORNARO: “NESSUNA ALTERNATIVA A CONTE E A QUESTA MAGGIORANZA”

“Il Recovery Plan consegnato ieri sera è certamente un passo avanti importante. Il Piano è stato fortemente migliorato e delinea ora un progetto innovativo in direzione del Green e per la ripresa dell’Italia “, dichiarano i capigruppo di Leu Loredana De Petris e Federico Fornaro .

“Il Piano può e deve certamente essere migliorato ancora nel confronto con le parti sociali e le associazioni e soprattutto in Parlamento. Sarebbe quindi da irresponsabili,  in questa fase, produrre una rottura con le annunciate dimissioni delle ministre di Italia Viva e aprire una crisi completamente al buio che renderebbe difficile ricostruire con chi ha determinato questa situazione. Sarebbe impossibile spiegarlo ai cittadini in piena crisi pandemica ed economica. Lo ripetiamo da giorni: in questo Parlamento non c’è alternativa a questa maggioranza e a Conte. Se si vuole non sprecare la grande opportunità del Recovery e quindi garantire un futuro all’Italia bisogna ripartire da qui, per trovare le ragioni per andare avanti nel dialogo e nel rispetto reciproco”, concludono i presidenti De Petris e Fornaro.

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GOVERNO – RUOTOLO (GRUPPO MISTO): “LA CRISI È GRAVE, SE ITALIA VIVA ESCE DALLA MAGGIORANZA C’È SOLO IL VOTO ANTICIPATO”

Se Italia Viva esce dalla maggioranza c’è solo il voto anticipato. Il Paese reale non lo capirebbe. Folle mandare in frantumi il Governo in piena pandemia, con il Recovery Plan da approvare e gestire, con il piano vaccinale in corso e che ci vede al primo posto in Europa. Non c’è alternativa a questa maggioranza con il presidente Conte”. Lo afferma il senatore Sandro Ruotolo del Gruppo Misto in relazione alla paventata uscita dalla maggioranza di Italia Viva.

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SCUOLA – DE PETRIS (LeU): “NON PUO’ RESTARE NEL CAOS”

“Non è la scuola a essere nel caos ma sono l’amministrazione e il funzionamento dello Stato. La Ministra Azzolina ha ragione a dire che non si può proseguire in questo modo e con la DaD. Docenti, personale ATA, studenti e famiglie sono disorientati per il continuo cambiamento dei parametri richiesti in tale riorganizzazione e per lo slittamento altrettanto continuo e imprevedibile della data del rientro in presenza per gli studenti. Così, nell’impotenza generale, si è tornati al potere dei prefetti”, afferma la Senatrice di LeU Loredana De Petris, presidente del Gruppo Misto.

 “Ma in questo momento ancor più disorientante per i docenti e per gli studenti è constatare che vengono loro richieste lezioni e attività didattiche fruibili indifferentemente in presenza e da remoto, quasi si trattasse di spettacoli a cui assistere anziché di esperienze di condivisione del sapere e di relazione educativa. Si faccia dunque chiarezza sui dati o si dica che non è possibile farlo. Si faccia il possibile per evitare il rischio che una  terza ondata del virus si abbatta su infanzia e primaria rafforzando da subito i protocolli di sicurezza. Si smetta una volta per tutte di delegare le decisioni alle Regioni. Ora abbiamo il dovere di concentrarci sui vaccini e sulla costruzione di dati veri sulla diffusione della pandemia nelle scuole, se si vuole garantire il diritto allo studio e far sì che le istituzioni scolastiche riaprano davvero”, conclude la presidente De Petris.

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GOVERNO – DE PETRIS: “SE RENZI VUOLE I CONTENUTI SMETTA DI MINACCIARE CRISI E SI CONFRONTI NELLA MAGGIORANZA. IL CDM APPROVI E PORTI SUBITO IN PARLAMENTO IL RECOVERY PLAN”

“Ogni giorno, e anche oggi, Renzi ripete che il problema non sono i posti ma i contenuti, che l’urgenza assoluta e prioritaria è varare senza perdere tempo un Recovery Plan in grado di rispondere alle esigenze di questo Paese. Se lo pensa davvero basta che si decida a mettere da parte ogni minaccia di crisi e smetta di porre continuamente sul tavolo nuovi e pretestuosi temi, come il Mes o il Ponte sullo Stretto, che con il Recovery Plan non c’entrano niente e servono solo a evitare che si sviluppi davvero quel confronto che Renzi chiede a parole”, afferma la senatrice di LeU Loredana De Petris, presidente del gruppo Misto.

“Il modo giusto, corretto e costruttivo di sviluppare questo confronto è portare proposte concrete e precise al tavolo della maggioranza, come ha fatto LeU, e non inviare privatamente i propri 30 punti a singoli esponenti di qualche partito della maggioranza. Il Parlamento, che ha già indicato le linee guida del Piano, può e deve dare un contributo molto forte. Per questo il Piano va approvato immediatamente dal CdM e poi portato in Parlamento. Se davvero il problema non sono gli assetti di governo questa è la strada maestra, questo è quello di cui ha bisogno l’Italia e questo è ciò che deve essere fatto con la massima celerità”, conclude la presidente De Petris.

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RECOVERY PLAN – DE PETRIS (LeU): “PORTARE IL PIANO RAPIDAMENTE IN CDM E IN PARLAMENTO. IL PONTE SULLO STRETTO NON RIGUARDA IL RECOVERY “

 

Sono stati fatti passi avanti importanti sui temi essenziali del Recovery Plan italiano: le politiche green, la parità di genere, il Mezzogiorno, i giovani, il lavoro. Non si tratta di capitoli separati ma di un’unica strategia che deve essere integrata trasversalmente e così viene intesa nella bozza presentata dal governo. E’ necessario delineare e precisare meglio i progetti nell’ambito della Green Economy. A questo servirà il lavoro in Parlamento e con le parti sociali. Stiamo infatti cercando un accordo per portare il Recovery in CdM in modo da inviarlo subito in Parlamento e di avviare il confronto con le parti sociali”, dichiara la senatrice di LeU Loredana De Petris, presidente del gruppo Misto.

Solo questa è la discussione che bisogna affrontare ora, per avviare subito il lavoro di rilancio del Paese, apportando le modifiche che si possono e si devono fare per migliorare il Piano. Vanno invece messe decisamente da parte discussioni su questioni che servono solo a dividere, come il ponte sullo Stretto, su cui noi siamo assolutamente contrari e che, in ogni caso, non riguarda affatto il Recovery Plan”, conclude la presidente De Petris.

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FUGA CIRILLO – SANDRO RUOTOLO: “CHIEDIAMO AI MINISTRI DELL’INTERNO E DI GIUSTIZIA DI INTERVENIRE. PRESENTATA UN’INTERROGAZIONE URGENTE”

“Quali iniziative intendono adottare per assicurare alla giustizia il latitante Francesco Cirillo, resosi irreperibile dopo la sentenza definitiva di condanna a 30 anni per l’omicidio dell’imprenditore Domenico Noviello. E se nell’ipotesi si ravvisassero eventuali responsabilità quali provvedimenti pensano di adottare al riguardo?”. Lo chiede il senatore del Gruppo misto Sandro Ruotolo in una interrogazione urgente rivolta ai Ministri dell’Interno e della Giustizia e sottoscritta dalle senatrici Loredana De Petris, Paola Nugnes e Valeria Valente. “La suprema Corte di Cassazione – Quinta sezione – , il giorno 20 novembre 2020 ha confermato la condanna a 30 anni di carcere per Francesco Cirillo, riconoscendolo come uno degli organizzatori dell’omicidio dell’imprenditore Domenico Noviello, avvenuto il 16 maggio 2008, a Baia Verde a Castel Volturno nel Casertano. Da notizie di stampa e dalla denuncia degli stessi familiari dell’imprenditore ucciso, si apprende che Cirillo dal giorno del pronunciamento della sentenza definitiva risulta essere irreperibile. La notizia dell’irreperibilità di Cirillo non solo ha scosso i familiari dell’imprenditore e in particolare il primogenito Massimiliano, che nel 2001 denunciò Cirillo insieme al padre, e vive da anni sotto scorta, ma anche turbato un ampio fronte civico di lotta alla camorra come il Comitato don Peppe Diana e l’amministrazione di Casal di Principe con il sindaco Renato Natale, che da anni operano su quel difficile territorio per l’affermazione dei valori della legalità, della giustizia e della memoria. Di fronte alla gravità dei fatti esposti chiediamo ai ministri di adottare attraverso le forze dell’ordine e gli organismi investigativi, iniziative straordinarie per assicurare alla giustizia il latitante Cirillo”.

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USA – DE PETRIS (LeU): “WASHINGTON DIMOSTRA QUANTO SIA PERICOLOSO SOFFIARE SUL VENTO DEL POPULISMO. ORA TRUMP VA MESSO IN CONDIZIONE DI NON NUOCERE”

“Quanto è accaduto ieri a Washington è gravissimo e deve essere di monito per tutto l’occidente. Soffiare sul fuoco del populismo, del complottismo e della contrapposizione frontale significa evocare forze e pulsioni pericolose, sempre antidemocratiche. Ieri la democrazia americana ha vinto, a prezzo di uno sfregio che resterà profondo. Ma la minaccia non è dissipata né negli Usa né in Europa”, afferma la senatrice di LeU Loredana De Petris, presidente del gruppo Misto.

Mancano ancora due settimane all’insediamento del presidente Biden che, anche grazie ai risultati del voto in Georgia, potrà superare una volta per tutte la fase cupa e distruttiva della presidenza Trump. Ma è essenziale che in queste due settimane non si ripetano episodi come quello di ieri, che moltiplicherebbero la tensione e renderebbero ancor più difficile ricucire la lacerazione degli Usa. Per questo mi auguro che in queste settimane Trump, primo responsabile dello scempio di Capitol Hill, sia messo in condizione di non nuocere”, conclude la presidente De Petris.

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GOVERNO – DE PETRIS (LeU): “LA SOLUZIONE VA TROVATA SUBITO CON QUESTA MAGGIORANZA, IL PREMIER CONTE E IL PIANO ORIENTATO ALLA TRANSIZIONE VERDE”

Nel pieno della pandemia e di una crisi economica che per moltissime persone è già drammatica la politica non può più attardarsi in beghe politiciste che gli italiani non capiscono e che diffondono solo rabbia e smarrimento. Bisogna trovare una soluzione subito perché questo è ciò che dobbiamo al popolo italiano. La soluzione deve essere trovata nel perimetro di questa maggioranza, perché alternative non esistono, intorno alla figura del premier Conte e rilanciando già nel Recovery Plan italiano le ragioni di questa maggioranza”, afferma la senatrice di LeU Loredana De Petris, presidente del gruppo Misto.

La sfida storica che abbiamo di fronte non passa per la distribuzione di qualche poltrona ma per la capacità di mettere a punto un Piano italiano coerente con l’ispirazione del Next Generation Eu, che impone proprio di puntare su una vera transizione ecologica non limitata a operazioni cosmetiche di greenwashing. Dobbiamo varare un Piano capace di rendere la Green Economy una stella polare e di intervenire sulla sanità e sui rapporti tra sanità e ambiente, che proprio questa pandemia ha confermato essere strettissimi. Dobbiamo creare lavoro grazie a un modello di sviluppo completamente nuovo, ridurre le diseguaglianze sociali, rilanciare cultura e ricerca. Noi abbiamo presentato le nostre proposte concrete in questo senso. Ci auguriamo e ci aspettiamo che siano tenute nel dovuto conto. E’ su questo fronte che dobbiamo confrontarci, sapendo che né l’Italia né l’Europa ci perdonerebbero mai se sprecassimo questa occasione unica per correre dietro a giochi di palazzo”, conclude la presidente De Petris.

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