“Bene ha fatto il ministro Speranza a decretare la Campania zona rossa. Le ulteriori restrizioni potevano essere prese dal presidente della Regione e dal sindaco di Napoli. Ma non lo hanno fatto preferendo insultarsi pubblicamente a vicenda mentre la situazione sanitaria andava fuori controllo e le tensioni sociali rischiano drammaticamente di esplodere. Ancora una volta chiediamo a tutti di abbassare i toni e di lavorare insieme nell’interesse dei cittadini. Il governo deve accompagnare questo nuovo lockdown con misure economiche immediate. Anche con un reddito di emergenza. Ci sono migliaia di famiglie che vivono grazie al sommerso, al lavoro nero. Le famiglie con figli sono quelle più a rischio di povertà e vanno sostenute adesso. C’è bisogno di un progetto, in tempi brevi, di emersione dal sommerso, ma nell’immediato bisogna rispondere alla fame. Di certo, colpisce che l’indice di contagiosità abbia toccato in settimana l’1,62 in Campania ben oltre quell’1,5 indicato come soglia di rischio alto. Servono medici anestesisti e infermieri specializzati. La situazione degli ospedali è sotto gli occhi di tutti. Chiedere, come ha fatto De Luca, le dimissioni del governo mentre si è in piena emergenza è irresponsabile, indipendente dal posizionamento politico”.
I parlamentari napoletani Sandro Ruotolo e Paolo Siani.
“Chiedo ancora oggi al Governo di riprovare a riaprire una trattativa e incontrare la Whirlpool con le organizzazioni sindacali, i rappresentanti dei lavoratori per verificare la possibilità e le condizioni affinché la produzione dello stabilimento resti a Napoli”. Lo ha chiesto il senatore Sandro Ruotolo (Gruppo Misto) nel corso del Question time al ministro dello Sviluppo Economico Patuanelli. “Dal primo novembre 355 dipendenti non producono più elettrodomestici ed hanno lo stipendio fino al 31 dicembre. Voglio ricordare a tutti l’importanza del lavoro a Napoli. E’ una città che rischia di esplodere dalle tensioni sociali. La seconda ondata di Covid sta mettendo a dura prova la tenuta sociale, la tenuta democratica, perché nelle manifestazioni legittime delle categorie colpite dai Dpcm soffiano i venti dell’eversione delle forze criminali. La classe operaia della Whirlpool è un baluardo di difesa della democrazia della nostra città e del nostro Paese. È inspiegabile la decisione della Whirlpool di cessare la produzione dello stabilimento di Napoli nel momento in cui il mercato è in netta ripresa e i suoi diretti competitor sono impegnati in nuovi investimenti. A Napoli non serve assistenza ma serve lavoro vero. È tempo che il Governo italiano apra un dossier in sede europea, sappiamo che gran parte delle delocalizzazioni delle multinazionali finiscono nei Paesi dell’Est. C’è un tema di fiscalità, c’è un tema di salario, c’è poi il tema che deve convenire restare in Italia questo è il punto. È inaccettabile questo disimpegno, il Governo non ha strumenti legislativi per poter far desistere dalla logica del prendi i soldi e scappa, allora proprio oggi abbiamo depositato un disegno di legge per cogliere e affrontare questo elemento.