“Gli emendamenti che abbiamo presentato al dl Cura Italia sono per la maggior parte ispirati a un unico principio guida: aiutare tutti senza lasciare nessuno solo nella tempesta di questa crisi e assicurare liquidità a tutti, sia alle imprese che alle persone che si trovano oggi in gravissime difficoltà. Per questo è particolarmente centrale l’emendamento che chiede di estendere a tutti il Reddito di Cittadinanza. Oggi il varo di un vero Reddito di emergenza è fondamentale per garantire a tutti la possibilità di resistere in questa crisi. Bisogna però essere consapevoli del fatto che ci sono settori di popolazione che questo dl lascia completamente scoperti e privi di sostegno. E’ un limite a cui è indispensabile porre riparo con il prossimi decreto. Nessuno, davvero nessuno, deve essere lasciato solo, senza aiuti, senza reddito, senza liquidità”, afferma la senatrice di LeU Loredana De Petris, presidente del gruppo Misto.
“In particolare chiediamo un incremento di 800 mld per gli straordinari del personale sanitario impegnato in prima linea nel contrasto al virus. L’istituzione di un Fondo contributo straordinario affitto per l’emergenza, con erogazione diretta. Un ulteriore Fondo di sostegno al pagamento dell’affitto per le famiglie e per le attività commerciali in chiusura forzata. Lo stanziamento di 500 mln come garanzia a titolo gratuito sugli affitti dovuti da imprese e lavoratori autonomi. L’estensione anche ai professionisti di tutte le misure di sostegno previste per le imprese. La sospensione dei versamenti di ritenute, contributi previdenziale e assistenziali premi per l’assicurazione obbligatoria per le imprese. L’estensione delle integrazioni salariali e della Cig anche ai lavoratori neoassunti e un’indennità di 600 euro ai professionisti iscritti a tutte le casse, estesa anche ai percettori del Reddito di cittadinanza purché sono si superi un tetto di 1000 euro. Per i migranti, proponiamo la proroga del permesso di soggiorno, anche a prescindere dalla disponibilità di un reddito pari all’assegno sociale. Sappiamo che alcuni degli emendamenti più onerosi non possono essere inclusi in questo decreto. Stiamo però già lavorando per inserirli nel decreto di aprile, dopo l’ulteriore scostamento dalle previsioni di bilancio, con il governo, che si sta del resto già adoperando in questa direzione, come dimostra il decreto della ministra del Lavoro sui professionisti iscritti alle diverse casse”, conclude la presidente De Petris.