“La richiesta di non passaggio al voto degli articoli del ddl Zan, che in concreto significa affossare la legge, è la prova provata dell’assenza di qualsiasi vera volontà di dialogo da parte della destra. Tanto più che per molti articoli ci sarebbe comunque il voto segreto”, afferma la capogruppo di LeU al Senato Loredana De Petris spiegando il voto contrario alla richiesta di non passaggio al voto degli articoli.
“Del resto basta ricordare qual è stato realmente il cammino di questa legge al Senato. Arrivata due anni fa, nel novembre 2019, in commissione giustizia è stata bloccata da ogni sorta di pratiche ostruzionistiche, costringendoci a usare l’unico strumento a disposizione per trarre la legge fuori dal vicolo cieco: la richiesta, approvata, di portarla subito in aula. Tutto ciò dimostra chiaramente che sin dall’inizio l’obiettivo preciso è stato impedire che questo Paese abbia una legge di civiltà, che contrasti la la discriminazione e i crimini d’odio”, conclude la presidente De Petris.