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SCUOLA – DE PETRIS (LEU): “ATTACCO VOLGARE A DOCENTI E STUDENTI DEL SUD, BUSSETTI SI VERGOGNI!”

“Si vergogni il Ministro Bussetti per quell’affermazione “sprezzante” nei confronti della scuola del Mezzogiorno. E ancora più patetico il tentativo di  chiarire il concetto.  Seminare discredito su insegnanti del sud, è la strategia scelta da sempre dalla lega nord per far passare, presso la pubblica opinione, i tagli pesanti e la regionalizzazione della scuola che si appresta a fare insieme al Governo”. Lo afferma la Senatrice di LeU Loredana De Petris, Presidente del Gruppo Misto, che annuncia una interrogazione in proposito.

“Se il percorso sull’autonomia differenziata dovesse andare avanti, nei prossimi anni si dovrà fare i conti con un taglio di classi, di tempi pieni, di orari, di discipline, di insegnanti di sostegno, con una scuola pubblica ridotta ai minimi termini e forse del tutto cancellata. Così, il ministro Bussetti, sponsorizzato dalla Lega, coglie l’occasione per dare libero sfogo, fra l’altro, alla comprensibile frustrazione nordista, e addita alla furia leghista, il colpevole: la scuola meridionale! E si sa che l’insofferenza per i lavoratori che provengono dal sud è una storica battaglia della lega. Un attacco così volgare e insensato non merita di essere discusso, certamente va respinto al mittente senza nessuna indulgenza per i cosiddetti “toni coloriti” che mascherano intenti eversivi. Il Governo ponga rimedio a questo e costruisca con competenza e serietà le condizioni per riqualificare la scuola, anche se è molto più difficile che lanciare grida sconclusionate in una permanente campagna elettorale giallo-verde”.

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DIETRO QUESTA LEGGE ‘SPOT’ DI RIFORMA COSTITUZIONALE SI NASCONDE IL MORBO DELL’ANTIPARLAMENTARISMO

La legge di riforma costituzionale, che riduce drasticamente il numero dei senatori e dei deputati, è stata giustificata e spiegata prima di tutto con la necessità di ridurre i costi della politica. Si tratta dell’ennesimo strumento propagandistico ai soli fini elettorali. C’è qualcosa di profondamente allarmante nel ridurre una questione fondamentale ed essenziale come quella della democrazia rappresentativa a faccenda di costi e risparmi, come se si trattasse del bilancio di una drogheria. Bisogna avere il coraggio di dire che la democrazia ha i suoi costi, che pagare quei costi è giusto e che quei costi non hanno nulla a che spartire con la retorica “anti-casta”.
Del resto, questa retorica anti-casta è valida a corrente alternata, e cioè solo quando serve a infliggere colpi al Parlamento e alla democrazia parlamentare. Può invece essere tranquillamente messa da parte, a quanto pare, quando bisogna salvare il ministro Salvini da un giusto processo per aver agito al di fuori della legge e contro la legge! Ma che un nodo così vitale per il funzionamento della democrazia sia svilito e ridotto a contabilità non è un caso. Dietro questa impostazione si intravede purtroppo molto nitidamente una tendenza nefasta che riemerge periodicamente, come un fiume carsico, nella storia politica italiana: l’antiparlamentarismo, l’insofferenza non per il costo della democrazia parlamentare ma per la democrazia parlamentare in sé, la diffidenza verso la democrazia rappresentativa. E ancora, il mantra delle riforme costituzionali che avevano come unico obiettivo, così come per la riforma Boschi-Renzi, di ridefinire i rapporti tra poteri a solo vantaggio dell’esecutivo. Questi tratti divengono oggi preponderanti nella concezione di democrazia della maggioranza giallo-verde, e in particolare in quella dei 5 stelle, accompagnata dalle dichiarazioni di Casaleggio e di Grillo sulla fine del Parlamento.
L’identificazione del Parlamento con la casta, l’obiettivo di introdurre il vincolo di mandato, l’insofferenza, se non proprio la battaglia, contro i corpi intermedi, ne costituisce la cifra più evidente.
Che ci si trovi di fronte a una crisi profonda della democrazia rappresentativa, in Italia come in molti altri Paesi occidentale, è certo. Ma un problema così esiziale dovrebbe essere affrontato con serietà, profondità, capacità di analizzare le trasformazioni che determinano questa crisi, non riducendola a un problema di tagli lineari che peraltro produrrà un ulteriore affievolimento del rapporto tra eletti e elettori. 

Sarebbe stato necessario, in Italia, intervenire drasticamente per limitare fortemente il ricorso alla decretazione d’urgenza, che è all’origine dello slittamento delle funzioni del Parlamento dalla postazione centrale assegnatagli dalla Costituzione a un ruolo sempre più subalterno e ancillare rispetto al potere esecutivo.
Mentre al Senato si discuteva sulla riduzione del numero dei parlamentari, alla Camera era in aula la riforma della Carta che introdurrà il referendum propositivo. Noi siamo sempre stati favorevolissimi all’introduzione di strumenti di democrazia diretta. Ma perché questi strumenti funzionino positivamente e non si traducano in plebiscitarismo, che della democrazia diretta è solo una cupa caricatura, è necessario che siano allo stesso tempo confermate e rafforzate il ruolo e il funzionamento della democrazia rappresentativa, dunque del Parlamento. Democrazia partecipata e democrazia rappresentativa non sono e non possono essere contrapposti. Devono essere complementari.
Non si può infine tacere sul fatto che, con questa legge elettorale, la riduzione del numero dei parlamentari porta le soglie di sbarramento a livelli stratosferici, innanzitutto intaccando in modo pressoché irreparabile il pluralismo della rappresentanza. Resteranno fuori dal Parlamento tutte le minoranze, innanzitutto quelle politiche. Supereranno quella soglia di sbarramento pochissimi partiti, non più di tre. E’ un altro colpo durissimo inflitto alla democrazia sostanziale, alla democrazia rappresentativa, al diritto di tutti i cittadini e gli elettori di essere rappresentati in Parlamento.

Loredana De Petris
Senatrice di Liberi e Uguali
Presidente del Gruppo Misto

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CACCIA – DE PETRIS (LEU): “SIANO STRALCIATE LE VERGOGNOSE NORME SUI CACCIATORI CONTROLLORI DELLA FAUNA SELVATICA”

 

“E’ gravissimo che alla Camera, in commissione agricoltura, sia in discussione un progetto di legge, firmato purtroppo da tutti capigruppo, che contiene anche norme volte a coinvolgere attivamente i cacciatori nel ruolo di controllori nella gestione faunistica, così da consentire gli abbattimenti di animali in qualsiasi periodo dell’anno. Tra l’altro, si tratta di un provvedimento che nulla ha a che fare con la caccia e che contiene molte misure positive a favore dell’agricoltura e della pesca. Chiediamo, pertanto, lo stralcio immediato degli articoli 31 e 32 del Pdl 892, che violano ben 5 sentenze della Corte Costituzionale che hanno sancito l’illegittimità di tali norme “.

Lo dichiara la senatrice di Liberi e Uguali Loredana De Petris, presidente del gruppo Misto.

“Da parte nostra abbiamo recentemente evitato che gli stessi emendamenti venissero approvati nell’ambito del DL Semplificazioni. E’ mai possibile che tutto quello che esce dalla porta poi rientri sempre dalla finestra? E’ inspiegabile che proprio il M5S, da sempre sostenitore di una politica ambientale vicina agli animali, sia il primi firmatario di tali inaccettabili norme. Che il controllato diventi anche il controllore è uno scempio che non possiamo permettere”. 

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TAP. – DE BONIS (GRUPPO MISTO): “CROMO ESAVALENTE NEL CANTIERE, MINISTRO COSTA PROCEDA A VERIFICHE E CONTROLLI”

 

“Nel cantiere Tap, in contrada San Basilio, a Malendugno (Lecce), da tempo è stata accertato la presenza di cromo esavalente, un cancerogeno certo, oltre la soglia limite consentita per le acque sotterranee. Visto il rischio concreto che la prosecuzione delle lavorazioni di scavo possano nuovamente compromettere suolo, sottosuolo e falda, pregiudicando la salute pubblica, chiedo al Ministro dell’ambiente di procedere a controlli e verifiche, anche promuovendo un intervento del Comando dei carabinieri per la tutela dell’ambiente”.

Lo chiede il senatore Saverio De Bonis del gruppo Misto, membro della Commissione Agricoltura, in un’interrogazione rivolta al Ministro Costa.

“Tra l’altro, non vi è alcuna certezza che attualmente non si superino le soglie di contaminazione in falda, in quanto le ultime analisi effettuate dall’Agenzia risalgono al 28 agosto 2018, a cantiere fermo, e  67 associazioni hanno formalmente diffidato Tap a sospendere i lavori di costruzione del microtunnel. Per questo sarebbe bene applicare i principi europei di precauzione al fine di garantire il diritto alla salute, sancito dalla nostra Costituzione”.

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DDL TAGLIA PARLAMENTARI – DE PETRIS (LEU): “DIETRO SI NASCONDE IL MORBO DELL’ ANTIPARLAMENTARISMO”

“Ridurre il funzionamento della democrazia a una questione di costi e risparmi, come fa questa riforma della Carta, significa immiserire e svilire in modo inaccettabile il senso della democrazia parlamentare e dunque il cuore stesso della Repubblica. Dietro questi conti, in realtà, si nasconde una corrente nefasta che periodicamente risorge nel nostro Paese, con risultati sempre disastrosi: l’antiparlamentarismo. L’insofferenza e il fastidio per la democrazia parlamentare”, commenta la senatrice di LeU Loredana De Petris, presidente del gruppo Misto.

“La crisi della rappresentanza e della democrazia rappresentativa è un problema serio che riguarda l’Italia come molti altri Paesi occidentali. Ma lo si dovrebbe affrontare con un taglio opposto, limitando la decretazione d’urgenza come M5S diceva di voler fare salvo dimenticarsene appena arrivato al governo. Del resto, la retorica anticasta è valida solo quando serve a infliggere colpi al Parlamento e alla democrazia parlamentare. Può invece essere tranquillamente messa da parte, a quanto pare, quando bisogna salvare il ministro Salvini da un giusto processo per aver agito al di fuori della legge e contro la legge”, conclude la senatrice di LeU.

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REDDITO CITTADINANZA – DE PETRIS (LEU): “VA PROFONDAMENTE CORRETTO MA GLI ARGOMENTI USATI PER CRITICARLO SONO INACCETTABILI”

 

“Molti degli argomenti che vengono usati per criticare il reddito di cittadinanza sono vergognosi, inaccettabili e cinici. L’introduzione di misure serie a contrasto della povertà, in questo Paese, è non semplicemente opportuna ma assolutamente necessaria. Nella proposta del governo ci sono però moltissimi punti fortemente critici che necessiterebbero di correzioni profonde per essere davvero efficaci e contrastare realmente la povertà”, dichiara la senatrice di LeU Loredana De Petris, presidente del gruppo Misto.

“In particolare il Reddito di Cittadinanza proposto dal governo cerca di tenere insieme esigenze diverse che andrebbero affrontate con strumenti distinti: il contrasto alla povertà, una politica attiva dell’avviamento al lavoro, il sostegno alle aziende che assumono. Il tentativo di mettere tutto insieme, in omaggio alle richieste della Lega e di una campagna mediatica tutt’altro che disinteressata, vanifica in larga misura il progetto e rischia di penalizzare proprio alcuni tra i soggetti più bisognosi. Noi intendiamo pertanto confrontarci nel merito, senza alcun atteggiamento pregiudiziale, con il solo fine di rendere davvero efficaci le misure contro la povertà”, conclude la presidente De Petris.

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MAFIA – DE PETRIS (LeU): “SALVINI RISPONDA IN AULA SUL CASO DELLA SCORTA PER RUOTOLO”.

 

Il ministro Salvini deve dire chiaramente se intende mantenere o revocare la scorta per il giornalista Sandro Ruotolo, minacciato dal clan dei Casalesi per le sue coraggiose inchieste sulla mafia. In ogni caso il ministro Salvini deve spiegare come sia stato possibile il crearsi di un caso simile, che verrà comunque interpretato dalle organizzazioni criminali come un segnale di debolezza da parte dello Stato. Per questo ho già presentato un’interrogazione rivolta al ministro”, afferma la senatrice di LeU Loredana De Petris, presidente del gruppo Misto.

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MAFIA – DE PETRIS (LeU): “GRAVE LA DECISIONE DI TOGLIERE LA SCORTA A RUOTOLO. SIGNIFICHEREBBE CHE LO STATO ABBASSA LA GUARDIA NELLA LOTTA CONTRO LE MAFIE”

 

La decisione, ove fosse confermata, di togliere la scorta al giornalista Sandro Ruotolo, sotto protezione da quando, nel 2015, fu minacciato dal boss dei Casalesi Zagaria, sarebbe un fatto gravissimo, sia in sé che come segnale”, afferma la senatrice di LeU Loredana De Petris, presidente del gruppo Misto.

Ruotolo è uno dei giornalisti che hanno sfidato le organizzazioni mafiose facendo luce sui loro traffici e per questo il boss Zagaria ha detto di volerlo ‘scuoiare’. Togliergli la scorta vorrebbe dire esporlo alla vendetta dei Casalesi ma anche indicare che lo Stato sta abbassando la guardia nello lotta contro le mafie. E’ incredibile che una decisione del genere possa essere assunta da un governo che si riempie da sempre la bocca esaltando la difesa della legalità. E’ urgente e necessario che il ministro degli Interni Salvini chiarisca al più presto e nel modo più esauriente la situazione”, conclude la presidente De Petris.

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TAV – DE PETRIS (LEU): “OPERA COSTOSA E INUTILE, VEDIAMO SE IL M5S SI GENUFLETTE ANCORA ALLA LEGA”

“E’ inutile che il ministro Salvini cerchi di mascherare la difesa a tutti i costi e contro ogni ragionevolezza della Tav parlando di diminuzione dei costi: la Tav è il tunnel base, quello a cui la Lega non vuole rinunciare. Ma non esiste alcuna ragione per proseguire con questa opera inutile, costosissima, ad alto e devastante impatto ambientale e oltretutto di difficile realizzazione, come dimostra il fatto che dopo 10 anni è stato fatto pochissimi”, dichiara la senatrice di Liberi e Uguali Loredana De Petris, presidente del gruppo Misto.

“La Tav deve essere assolutamente fermata senza sé e senza ma. Ci auguriamo che questa volta Di Maio sia conseguente alle sue ultime dichiarazioni e prenda davvero una posizione netta e senza ripensamenti, invece di genuflettersi ancora una volta ai diktat della Lega”.

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SEA WATCH – DE PETRIS (LEU): “IL GOVERNO VUOLE SOLO IMPEDIRE CHE LE ONG SALVINO VITE UMANE”

“Il governo si nasconde dietro pretesti tecnici e si nasconde facendo operare la Guardia costiera al solo scopo di fare quel che aveva annunciato: impedire alla Sea Watch 3 di proseguire la propria preziosa missione umanitaria”, dichiara la senatrice di LeU Loredana De Petris, presidente del gruppo Misto.

“La realtà è che per il governo italiano il problema non sono affatto le norme di sicurezza che sarebbero state violate o la registrazione della nave come ‘pleasure yacht’. Il problema per loro è impedire a tutti i costi che le Ong salvino vite umane. La responsabilità di rendere ancora peggiore l’ecatombe nel mar Mediterraneo è di questo governo e del suo cinismo”, conclude la presidente del gruppo Misto.

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