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CANILI. DE PETRIS (LEU): BANDO COMUNE DI ROMA FA TREMARE VENE DEI POLSI, BENE RICORSO A TAR DELLE ASSOCIAZIONI ANIMALISTE

“Il bando del Comune per la gestione dei canili di Roma fa tremare le vene ai polsi: una gara al ribasso indetta da chi evidentemente non ha a cuore il benessere animale”.

Lo ha dichiarato la senatrice di LeU Loredana De Petris, presidente del gruppo Misto, che ha aggiunto:

“Il fatto che nel bando non si faccia riferimento alle Onlus, significa voler voler favorire gli imprenditori del randagismo e distruggere un servizio costruito con fatica e sacrificio negli anni. Benissimo hanno fatto le associazioni animaliste ha chiedere una sospensiva presso il Tar”.

“Aspettiamo con fiducia il 10 ottobre, quando ci sarà la prima udienza: un appuntamento importante – ha concluso De Petris- a tutela di cani e gatti, e della stessa salute dei cittadini”.

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LAMPEDUSA. DE PETRIS (LeU): “ASSENZA GOVERNO A 5 ANNI DAL NAUFRAGIO DEL 3 OTTOBRE 2013 PIU’ ELOQUENTE DI OGNI DISCORSO”

“L’assenza del governo a Lampedusa, a 5 anni dal tremendo naufragio del 3 ottobre 2013 che costò la vita a quasi 400 immigrati, è più indicativa ed eloquente di qualsiasi discorso. Ma quel che questa diserzione dice sulla incapacità del governo di provare anche solo un sentimento di umana solidarietà è vergognoso”, afferma la senatrice di LeU Loredana De Petris, presidente del gruppo Misto.

“Il loro modo di ricordare quella immane tragedia è creare le condizioni per uno stillicidio quotidiano, come quello che secondo gli ultimi dati ha portato all’annegamento di un profugo su cinque negli ultimi mesi, oppure trattare come se fosse un criminale comune chi si oppone a leggi ingiuste con la disobbedienza civile”, conclude la presidente De Petris.

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CACCIA. DE PETRIS (LEU): BENE COSTA, CANCELLARE LE DOMENICHE VENATORIE E’ UN INIZIO. CAMBIAMENTO SARA’ STOP DEFINITIVO

“Cancellare le domeniche dal calendario venatorio, dopo il gravissimo incidente costato la vita a un ragazzo di appena 19 anni, è una decisione assolutamente condivisibile, anche se è solo un inizio: servono misure di sicurezza più rigorose per l’incolumità di tutti”.

Così la senatrice di LeU Loredana De Petris, presidente del gruppo Misto, commenta la decisione del Ministro Sergio Costa, in seguito all’incidente ad Apricale, in provincia di Imperia, costato la vita a Nathan Labolani, scambiato per un cinghiale da un cacciatore, che lo ha ucciso a fucilate.

“Da tempo – ha proseguito De Petris – chiediamo di raddoppiare le distanze di sicurezza dalle abitazioni, di non permettere più l’ingresso nei fondi privati, di rendere i luoghi della caccia ben visibili con appositi cartelli. E soprattutto, chiediamo lo stop alle deroghe per la stagione venatoria, perché i boschi sono frequentati da tutti: escursionisti, famiglie, cercatori di funghi.

“Cambiamenti climatici, specie animali a rischio e tutela della biodiversità rendono necessaria una vera inversione di rotta per arrivare finalmente mettere la parola fine alla caccia”.

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LIRICA. DE PETRIS (LEU): SETTORE IN GRANDE SOFFERENZA, PERSI CENTINAIA DI POSTI DI LAVORO

“Il settore della lirica è in grande sofferenza. Numerose orchestre e tante associazioni musicali della Regione Lazio hanno cessato la loro attività, i musicisti che operano a Roma e nella provincia sono in difficoltà e i giovani che escono dai conservatori non hanno alcuna prospettiva di lavoro”.

Così la senatrice di LeU Loredana De Petris, presidente del gruppo Misto, in un’interrogazione al Ministro dei Beni Culturali in cui ricorda come il Lazio sia “l’unica regione priva di teatri di tradizione e di un’orchestra regionale”.

“E’ di fondamentale importanza per il Lazio – ha proseguito De Petris – la presenza sul territorio di realtà volte a generare ‘concretamente’ cultura, lavoro, produzione, distribuzione nel settore della musica classica, sinfonica e operistica; una di queste realtà è ‘Europa Musica’, una piccola oasi nel contesto musicale laziale, dove si fa produzione operistica e sinfonica, mettendo ogni anno in agibilità circa 200 tra musicisti e tecnici in un contesto di eccellenza e in un ambiente costruttivo. Ha realizzato in tre anni, 10 allestimenti operistici per 38 rappresentazioni e un totale di 255 spettacoli tra sinfonici, operistici e cameristici”.

“L’ultima Commissione ministeriale per il settore musica, ha, di fatto, cancellato i contributi al settore della lirica ordinaria del nostro Paese. La lirica ordinaria, sin dalla costituzione del fondo unico dello spettacolo, ha sostenuto l’attività di produzione e distribuzione delle opere liriche nelle città nelle quali non è presente un grande teatro d’opera. Ad esempio, nei territori compresi tra le città di Firenze, Roma e Napoli, che vantano una lunga tradizione operistica e in alcuni casi la presenza di storici festival operistici, con la cancellazione del contributo ministeriale, non si potranno più realizzare delle opere liriche. Aver tolto il contributo a Massa Marittima dopo 33 anni, a Cerveteri, Civitavecchia e Albano Laziale dopo 14 anni, tanto per fare degli esempi, è difficile da motivare. Ma soprattutto, cancellare la lirica ordinaria nel Lazio e nelle province di Grosseto e Terni è cosa grave. Eliminare l’unica opportunità di lavoro nella lirica in questi territori è qualcosa che non si può neanche ipotizzare”.

“Per tutte queste ragioni, chiedo al ministro Alberto Bonisoli se sia a conoscenza della situazione descritta, che è andata ad aggravare ulteriormente la condizione di un settore già in grande sofferenza, con il conseguente impoverimento culturale di vasti territori e la perdita di centinaia di posti di lavoro e se non ritenga doveroso e necessario destinare adeguate risorse finanziare al circuito operistico ‘Europa Musica’”.

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MILLEPROROGHE. ERRANI (LEU): DA MAGGIORANZA NESSUNA VOLONTA’ DI RISOLVERE IL PASTICCIO DELLA SOSPENSIONE DEI FONDI ALLE PERIFERIE

“In  questo provvedimento milleproroghe ci sono interventi che non c’entrano niente con le proroghe e nulla invece sulle questioni essenziali. Noi avevamo proposto in Commissione un ordine del giorno che, partendo dall’incontro del Presidente del Consiglio con l’ANCI e ribadendone il suo impegno, dicesse di procedere con un provvedimento che sanasse la situazione. C’è stato risposto negativamente con un’argomentazione assurda, secondo la quale bisogna fidarsi del Presidente del Consiglio. Non era però un elemento di sfiducia, ma l’impegno dell’Assemblea per poter dare una soluzione a problemi che riguardano i Comuni e il Paese. Non c’è elemento più negativo che affermare qualcosa e comportarsi esattamente all’opposto”.

Lo ha detto in Aula il senatore di LeU Vasco Errani in dichiarazione di voto sull’emendamento che “sospende” i fondi previsti dal Bando Periferie.

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MILLEPROROGHE. ERRANI (LEU): SUI VACCINI DA MAGGIORANZA CAOS INACCETTABILE.

“Il caos che la maggioranza ha creato sul tema dei vaccini è inaccettabile. Inaccettabile per la salute dei bambini, per gli operatori scolastici e per le famiglie. Se avevate un’idea diversa rispetto all’obbligatorietà dei vaccini dovevate avere il coraggio di intervenire sul decreto Lorenzin in maniera trasparente. Infine una richiesta: se anche volete andare verso la volontarietà della vaccinazione non lasciate la porta aperta alla messa in discussione degli elementi scientifici perché avrebbe conseguenze disastrose. Vi chiedo di abbandonare la rincorsa ad un presunto consenso per mettere al primo posto la salute dei bambini.” Così il senatore di LeU Vasco Errani, vicepresidente della commissione Sanità, ha dichiarato in aula in merito alla proroga delle autocertificazioni delle vaccinazioni previste dal decreto del governo.

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Migranti, Bonino batte i pugni sui banchi del Senato

Voi sapete come me qual è la verità, sapete che non esiste nessuna pacchia. Che queste persone non stanno facendo nessuna crociera”. Emma Bonino, senatrice di +Europa, è intervenuta al Senato contro la politica del governo M5s-Lega sulla gestione dei flussi migratori. Dopo aver ricevuto gli applausi dai banchi dell’opposizione, è stata contestata dalla maggioranza quando ha ricordato che “i sei milioni di immigrati regolari presente nel nostro Paese producono l’8% del Pil. Ne abbiamo bisogno”. Poi, di fronte agli insulti, ha detto “qualifica chi li fa, non chi li riceve

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Un regolamento anche per il Senato. La proposta di Nencini

A tre mesi di distanza dall’avvio della legislatura, il segretario del Psi ha proposto di regolamentare la rappresentanza di interessi – e in particolar modo i rapporti tra lobbisti e decisori pubblici – pure al Senato. “Ma questo progetto non è uguale a quello di Montecitorio, ci sono tre novità di rilievo”, ha commentato Nencini, che da tempo si spende per arrivare a una normativa in materia il più possibile organica: non a caso, ai tempi del ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti, fu il primo a rendere pubblica l’agenda dei suoi appuntamenti con i portatori di interesse e a volere nel codice degli appalti, poi varato nell’aprile 2016, una norma in tal senso (però ancora inattuata). Strumenti considerati non sostitutivi di una legge sul lobbying, che Nencini ha ripresentato a inizio di legislatura dopo aver depositato un’analoga proposta pure durante la precedente: “I tempi per una normativa esaustiva e completa sono maturi, anche se nel nostro Paese ci muoviamo dentro una logica per così dire un po’ troppo cattocomunista. C’è una parte dell’Italia considera ancora il denaro, come nel Medioevo, lo sterco del demonio. Ma ovviamente le relazioni tra decisori pubblici e rappresentanti di interessi si svolgono comunque. Pur non dandosene notizia”. Una disciplina resa oggi ancor più necessaria dalla fine del finanziamento pubblico ai partiti che ormai – due per mille a parte – si sostengono unicamente attraverso fondi privati: l’assenza di una legge sulla rappresentanza di interessi, in questo senso, rischierebbe ancor più di creare un cortocircuito mediatico-giudiziario con tutte le ripercussioni del caso: “Una ragione in più per avere una norma che renda chiare le relazioni tra il decisore pubblico e chi per professione rappresenta un interesse”.

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Al Senato è stata riconfermata capogruppo del Misto Loredana De Petris

Al Senato è stata riconfermata capogruppo del Misto Loredana De Petris, ex Sel ora senatrice Leu. Gli altri tre senatori di Liberi e uguali sono Pietro Grasso, Vasco Errani e Francesco Laforgia. Quattro in tutto, anche in questo caso troppo pochi per mettere su una propria squadra. Il regolamento di Palazzo Madama stabilisce il numero minimo di 10 senatori per costituire un gruppo autonomo. I gruppi in deroga (costituiti da un numero minimo di 5 senatori) sono autorizzati solo per i parlamentari appartenenti alle minoranze linguistiche o nelle regioni speciali il cui statuto preveda la tutela di minoranze.

Nel gruppo anche qui due “fuoriusciti” dalle file dei pentastellati (Carlo Martelli e Maurizio Buccarella, anche loro implicati nella rimborsopoli grillina), due senatori a vita (Mario Monti e Liliana Segre),

la radicale Emma Bonino di +Europa (per nulla intenzionata ad aggregarsi ai dem) e il socialista Riccardo Nencini, entrambi eletti con liste alleate del Pd, e il senatore eletto all’Estero Ricardo Antonio Merlo

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