“Credo che sia necessario andare a fondo nella vicenda dell’ordinanza della Regione Sardegna che ha permesso l’apertura delle discoteche nell’isola sino al 16 agosto scorso, nonostante il parere contrario del Cts, e credo che sia altrettanto importante verificare se situazioni del genere si sono prodotte solo in Sardegna o anche in altre Regioni. E’ infatti evidente che proprio nel mese di agosto ha iniziato a verificarsi quel pericoloso abbassamento della guardia che ha portato a una prima recrudescenza dell’epidemia ma soprattutto ha spinto molti cittadini a credere che la crisi fosse superata e ad abbandonare di conseguenza la cautela che era invece necessaria. Per questo ho rivolto un’interrogazione ai ministri per gli Affari Regionali e della Salute, sia per chiarire definitivamente cosa è successo in Sardegna, sia per sapere come il governo intenda muoversi per evitare che si ripetano casi simili”, afferma la senatrice di LeU Loredana De Petris presidente del gruppo Misto.
“Chiedo ancora oggi al Governo di riprovare a riaprire una trattativa e incontrare la Whirlpool con le organizzazioni sindacali, i rappresentanti dei lavoratori per verificare la possibilità e le condizioni affinché la produzione dello stabilimento resti a Napoli”. Lo ha chiesto il senatore Sandro Ruotolo (Gruppo Misto) nel corso del Question time al ministro dello Sviluppo Economico Patuanelli. “Dal primo novembre 355 dipendenti non producono più elettrodomestici ed hanno lo stipendio fino al 31 dicembre. Voglio ricordare a tutti l’importanza del lavoro a Napoli. E’ una città che rischia di esplodere dalle tensioni sociali. La seconda ondata di Covid sta mettendo a dura prova la tenuta sociale, la tenuta democratica, perché nelle manifestazioni legittime delle categorie colpite dai Dpcm soffiano i venti dell’eversione delle forze criminali. La classe operaia della Whirlpool è un baluardo di difesa della democrazia della nostra città e del nostro Paese. È inspiegabile la decisione della Whirlpool di cessare la produzione dello stabilimento di Napoli nel momento in cui il mercato è in netta ripresa e i suoi diretti competitor sono impegnati in nuovi investimenti. A Napoli non serve assistenza ma serve lavoro vero. È tempo che il Governo italiano apra un dossier in sede europea, sappiamo che gran parte delle delocalizzazioni delle multinazionali finiscono nei Paesi dell’Est. C’è un tema di fiscalità, c’è un tema di salario, c’è poi il tema che deve convenire restare in Italia questo è il punto. È inaccettabile questo disimpegno, il Governo non ha strumenti legislativi per poter far desistere dalla logica del prendi i soldi e scappa, allora proprio oggi abbiamo depositato un disegno di legge per cogliere e affrontare questo elemento.