“Il Decreto approvato dal Governo sulla Riforma per abilitazione e assunzioni docenti e incentivi di stipendio legati alla formazione presenta numerose criticità e va assolutamente corretto”, afferma la capogruppo di LeU al Senato Loredana De Petris. “Il decreto non risolve l’annoso problema del precariato e costringe i vincitori di concorso a una condizione paradossale: sino all’entrata in vigore fissata per il primo gennaio 2025 non potranno entrare in ruolo ma, in attesa di conseguire i 30 CFU, resteranno part-time e le ore restanti saranno coperte da neolaureati. Per quanto riguarda la formazione in servizio e la carriera, la proposta va molto oltre quanto previsto dal PNRR. Vista l’importanza della formazione continua, ma considerata la delicatezza in materia salariale, si ritiene che debba essere oggetto di contrattazione sindacale. Per quanto riguarda l’aspetto della formazione c’è un avanzamento sul piano quantitativo che deve però esserci anche sul piano qualitativo. Non è opportuno che i 30/60 crediti utili al conseguimento dell’abilitazione siano erogati dalle Università Telematiche proprio per garantire una didattica attiva e laboratoriale e forse sarebbe conveniente che cominciassero dalle lauree magistrali, anziché da quelle triennali”, conclude la capogruppo di LeU.