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CRISI – DE PETRIS (LeU): “CONTE HA RAGIONE: CONTANO I PROGRAMMI NON I NOMI. CI SONO LE BASI PER UN’AMPIA MAGGIORANZA E PER AVVIARE UN RIGOROSO CONFRONTO PROGRAMMATICO”

Ha ragione il presidente Conte: l’urgenza è partire dalla politica e dai programmi, non dai nomi. I colloqui e le consultazioni col capo dello Stato della settimana scorsa hanno dimostrato che esiste in Parlamento una possibile maggioranza molto ampia. Le basi programmatiche da cui partire ci sono. Devono certo essere approfondite e verificate con rigore e trasparenza per dar vita a un programma di governo comune”, afferma la senatrice di LeU Loredana De Petris, presidente del gruppo Misto.

Sarebbe assurdo e sarebbe soprattutto incomprensibile per i cittadini italiani se, in queste condizioni, il tentativo di dar vita a una nuova maggioranza si arenasse per una questione di nomi. Abbiamo tutti, al contrario, il dovere di proseguire il confronto sul terreno dei programmi, cioè delle scelte urgentissime per il Paese che bisogna assumere. Una volta raggiunta l’intesa su quel terreno eminente, sarà molto più semplice individuare un premier in grado di tradurle in pratica politica di governo”, conclude la presidente De Petris.

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CRISI – DE PETRIS (LeU): “L’ARROGANZA DI SALVINI GIUSTIFICA IL MASSIMO ALLARME DEMOCRATICO”

“L’arroganza e la protervia di un ministro degli Interni che si arroga il diritto di convocare il Parlamento al posto dei presidenti delle Camere e si rivolge ai parlamentari come ha fatto Salvini nella notte giustificano la sensazione, estremamente allarmante, di trovarsi di fronte a un vero e proprio assalto alla democrazia parlamentare. Salvini farà bene a rendersi conto che in questa Repubblica parlamentare non spetta a lui ma ai presidenti delle Camere, sentite le conferenze dei capigruppo, convocare le aule. E dovrà imparare che non sta neppure a lui licenziare il capo del governo come fosse il suo maggiordomo: la crisi dovrà dipanarsi in Parlamento, con massima trasparenza e con una formale mozione di sfiducia”, dichiara la senatrice di LeU Loredana De Petris, presidente del gruppo Misto.

In ogni caso non è neppure immaginabile che un leader candidato alla presidenza del Consiglio gestisca la fase elettorale in veste di ministro degli Interni”.

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GOVERNO – DE PETRIS (LeU): “SALVINI RICATTA LE ISTITUZIONI. CONTE ASSUMA DECISIONI CONSEGUENTI E NECESSARIE”

 

E’ evidente che così il Paese non può andare avanti, sempre appeso agli ultimatum, ai comizi, ai giochi tattici e propagandistici del ministro Salvini. E’ ora che Conte smetta di nascondersi, prenda con senso di responsabilità una posizione ferma e assuma le decisioni conseguenti”, dichiara la senatrice di LeU Loredana De Petris, presidente del gruppo Misto.

Quel che chiede Salvini è una resa incondizionata del M5S e delle istituzioni: la garanzia che d’ora in poi ministri scelti da lui faranno solo quel che lui ordina. Mi auguro che i 5S abbiano un sussulto di dignità, dopo aver svenduto uno dopo l’altro tutti i loro princìpi. Le stesse istituzioni non potrebbero piegarsi al brutale ricatto del leader leghista senza essere umiliate e messe all’angolo, con conseguenze gravissime per la tenuta democratica del Paese”, conclude la presidente De Petris.

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TAV – DE PETRIS (GRUPPO MISTO): “PRESENTATA MOZIONE CHE IMPEGNA GOVERNO A NON PROCEDERE CON UN’OPERA INUTILE, DANNOSA ED ECONOMICAMENTE CONTROPRODUCENTE”

“Con altri senatori del gruppo Misto abbiamo presentato una mozione, di cui sono prima firmataria, che impegna il governo a non procedere alla realizzazione della linea ferroviaria ad Alta velocità Torino-Lione. Solo impegnando direttamente il governo a bloccare le procedure d’appalto, infatti, si può fermare il Tav”, dichiara la senatrice Loredana De Petris, presidente del gruppo Misto.

“E’ fondamentale chiarire che la realizzazione o meno del Tav non è una guerra di religione o una bandiera ideologica. E’ una questione di analisi del rapporto tra costi e benefici. Il presidente del Consiglio Conte aveva fatto benissimo a porre la faccenda su questo piano, tranne poi cambiare idea e rimangiarsi tutto. Non è affatto vero che oggi fermare l’opera costerebbe più che completarla, come dimostriamo nella nostra mozione.  Deve essere chiarito che non c’è alcun impegno formale ad alzare sino al 55% il contributo europeo. Si tratta di un buon proposito che dovrà essere vagliato dalla prossima commissione europea e niente di più. Ma anche se la commissione aumenterà davvero il contributo, i conti per il nostro Paese resteranno in rosso. Senza mettere nel conto i probabilissimi aumenti dei costi di produzione, la spesa sarebbe per l’Italia di 1,6 mld a fronte di un risparmio, se il progetto venisse cancellato, di 3,3 mld. Non c’è alcun motivo razionale per proseguire con un’opera inutile, economicamente controproducente e devastante per l’ambiente”.

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MIGRANTI – DE PETRIS (LEU): “ORA SALVINI CHIUDE I PORTI ANCHE ALLA GUARDIA COSTIERA ITALIANA. SIAMO ALL’ASSURDITA’ PURA”

“Ora siamo arrivati all’assurdità di un governo che chiude i porti anche alle navi della Guardia costiera italiana con 135 naufraghi a bordo e non solo di quelle delle Ong colpevoli di non lasciare che i profughi affoghino guardando dall’altra parte. Se non fosse una situazione drammatica che riguarda la sorte di decine di persone verrebbe da chiedersi se stiamo su ‘Scherzi a parte’ “, dichiara la senatrice di LeU Loredana De Petris.

“Temo che sia inutile sperare in un sussulto di dignità da parte degli alleati della Lega al governo. Se la sono già venduta tutta. Mi auguro però che siano le istituzioni italiane a impedire questo scempio che diventa di giorno in giorno più grave”, conclude la presidente De Petris.

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GOVERNO. DE PETRIS (LEU): “LA SOLITA SCENEGGIATA E SALVINI DETTERÀ CONDIZIONI SEMPRE PIÙ PESANTI”

 

“Anche oggi i due vicepremier hanno dato vita alla solita sceneggiata che si ripete sempre uguale da mesi. Dopo aver alzato la tensione fingendo di essere a un passo dalla crisi rimettono insieme i cocci e vanno avanti come se nulla fosse”, dichiara la senatrice di LeU Loredana De Petris, presidente del gruppo Misto.

“Ma il prezzo che paga Di Maio per queste finte riconciliazioni e’ sempre piu’ caro. Salvini detta la condizioni e i 5S ingoiano tutto. Il nuovo diktat del capo leghista e’ esplicito: dopo la tav, i cantieri, le trivelle e i termovalorizzatori. E i 5S accettano di tradire una dopo l’altra tutte le cause per cui si erano battuti e tutte le promesse fatte agli elettori”. Conclude la senatrice De Petris.

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DDL PILLON – DE PETRIS E ERRANI (LEU): “ACCANTONAMENTO POSITIVO MA CI RIPROVERANNO. BISOGNA TENERE LA GUARDIA ALTA”

Aver imposto l’accantonamento dell’inaccettabile ddl Pillon è un passo positivo ed è il risultato della mobilitazione di quella parte maggioritaria delle donne e dell’intero popolo italiano che non ha alcuna intenzione di farsi riportare indietro di mezzo secolo”, dichiarano i senatori di LeU Loredana De Petris, presidente del gruppo Misto, e Vasco Errani, capogruppo del Misto in commissione Bilancio.

Non ci illudiamo però che la partita sia chiusa. Il nuovo testo sarà probabilmente segnato dagli stessi elementi regressivi e punitivi nei confronti delle donne, perché questa è la cultura più intima della Lega. Terremo la guardia alta e non permetteremo che passino leggi che mirano a riportare le donne in condizione subordinata anche a costo di penalizzare i bambini”, concludono i senatori di LeU.

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DDL PILLON – DE PETRIS (LeU): “IL SOLO FATTO CHE NON SIA ANCORA STATO RITIRATO E’ INSULTO PER TUTTE LE DONNE”

“Il solo fatto che il ddl Pillon non sia ancora stato ritirato è un insulto per tutte le donne e un segnale minaccioso per quanto riguarda il comportamento del M5S”, afferma la senatrice di LeU Loredana De Petris, presidente del gruppo Misto.

“Il ddl Pillon non è emendabile: deve essere ritirato. Mira a riportare le donne indietro di mezzo secolo e recherebbe danni immensi proprio a quei bambini dei quali in questi giorni la Lega si riempie la bocca a solo scopo di bassa propaganda. Il sottosegretario Spadafora aveva annunciato che era stato ‘archiviato’. Il vicepremier Di Maio aveva parlato di ‘fanatici che vogliono tornare al medioevo’. Ma il ddl arriva invece oggi in commissione, a riprova dell’incapacità dei 5S di reggere all’impeto oscurantista della Lega”.

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GOVERNO – DE PETRIS (LeU): “L’ITALIA NON PUO’ RESTARE OSTAGGIO DI BEGHE E SCENEGGIATE DEI DUE VICEPREMIER”

 

 

“L’Italia non può continuare a essere ostaggio delle bizze, delle sceneggiate e delle beghe coniugali di due vicepremier che a tutto pensano tranne che agli interessi del Paese che fingono di governare”, dichiara la senatrice di LeU Loredana De Petris, presidente del gruppo Misto.

“Le rotture minacciate ogni giorno e le altrettanto effimere riconciliazioni servono solo a distogliere l’attenzione dall’incapacità dell’intero governo e dai guai del ministro Salvini, che tra finte risse e fughe dal Parlamento fa il possibile per evitare che sotto i riflettori restino i suoi legami ambigui con la Russia di Putin. La cosa più grave è che tutto, le minacce di crisi, le richieste di rimpasto, le trattative sui singoli provvedimenti, avviene solo sui social e sui giornali. Mai nella sede propria, cioè in un Parlamento per il quale entrambi i partiti della maggioranza esprimono solo disprezzo e che non tengono evidentemente in alcun conto”.

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SCUOLA – DE PETRIS (LEU): “BENE L’ABROGAZIONE DELLA CHIAMATA DIRETTA, MA ASSOLUTAMENTE CONTRARI AD UNA SCUOLA DIFFERENZIATA”

 

“Finalmente viene abolita la chiamata diretta dei docenti da parte dei Dirigenti Scolastici, introdotta dalla cosiddetta “Buona Scuola”, che ha creato diverse disfunzionalità e che è assolutamente necessario correggere. L’individuazione del docente a cui assegnare la cattedra/posto deve avvenire esclusivamente sulla base del punteggio della mobilità, già comprensivo sia dell’esperienza professionale che dei titoli culturali e didattici”, dichiara la senatrice di LeU Loredana De Petris, presidente del gruppo Misto.

“Il DDL lascia però inalterato il riferimento al livello regionale dei ruoli e ciò indica che l’autonomia differenziata è davvero imminente. Tutte le regioni avrebbero bisogno di organici più adeguati e tutti i lavoratori della scuola di salari più alti. Il Governo vuole l’opposto e con inaudito candore ammette di volere salari differenziati in base alla residenza, quindi gabbie salariali e diritti a geometria variabile sempre in base alla residenza. Oggi si inizia con la scuola domani chissà. E’ invece necessario partire dalla considerazione che le scuole, per poter funzionare bene, hanno bisogno di poche e semplici cose: stabilità, motivazione e formazione del personale, risorse certe, scuole belle e sicure”, conclude la senatrice di LeU.

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