“Prima di arrivare all’economia di guerra e ai razionamenti mi auguro che prevalga la ragione e ci si decida a battere davvero la strada della diplomazia”, afferma la capogruppo di LeU al Senato Loredana De Petris.
“Persino da questa tragedia immane può però nascere qualcosa di positivo. Le misure alle quali sta lavorando il governo sono positive e quelle sull’accelerazione del passaggio alle rinnovabili, disboscando la giungla burocratica che rallenta tutto, sarebbero state urgentissime anche senza la guerra e le sanzioni contro la Russia”.
“È un tema che riguarda tutta l’Europa, non solo perché l’intera Unione è colpita dagli effetti della guerra e delle sanzioni ma soprattutto perché la transizione ecologica è l’orizzonte fondamentale per tutta la Ue. Per questo è necessario mettere in campo subito un cospicuo Energy Fund europeo, con l’obiettivo di fronteggiare questa gravissima emergenza e di affrontare con la dovuta determinazione, rapidità e drasticità i cambiamenti climatici”, conclude la capogruppo De Petris.
“Con una guerra alle porte che ci carica di angoscia, paura e preoccupazioni per le conseguenze planetarie che comporta sul piano umano, economico e ambientale, nel cuore di una crisi umanitaria drammatica che avrebbe potuto essere evitata se avesse prevalso la saggezza invece della prova di forza, nella speranza che la diplomazia e il dialogo riescano a fermare il bagno di sangue, è necessario avviare delle linee condivise, oltre all’investimento di opportune risorse, per accogliere nelle nostre scuole le studentesse e gli studenti provenienti dall’Ucraina”, afferma la capogruppo di LeU al Senato Loredana De Petris.
“La scuola ha dinanzi a sé questa sfida, che non è nuova in assoluto perché tanti bambini e bambine delle migrazioni vengono dalle guerre e dalle emergenze umanitarie. Le buone intenzioni dei singoli e l’accoglienza hanno bisogno di essere accompagnate da regole uniformi per affrontare questo momento delicato. Il Ministero dell’Istruzione, d’intesa con il Governo e il Parlamento istituisca quindi quanto prima un tavolo che possa mettere a punto linee guida e gestire questa emergenza, oltre ad individuare delle risorse aggiuntive per mettere in campo mediatori culturali e linguistici necessari a favorire i processi di apprendimento e a garantire il diritto allo studio”, conclude la capogruppo di LeU.
“I molti interventi che si sono sin qui susseguiti in modo a-sistematico sulle semplificazioni hanno prodotto una stratificazione di norme dalle quali derivano confusione, contenziosi e rallentamenti. Il buon lavoro che ha fatto la commissione al Senato e che farà quella alla Camera su questa delega forniscono ora indicazioni puntuali per una riforma con regole chiare, organiche e coerenti con il diritto comunitario”, afferma la capogruppo di LeU al Senato Loredana De Petris nella sua dichiarazione di voto sulla delega per gli appalti.
“Nel disegno di legge di delega sono stabiliti princìpi fondamentali, come l’assoluta inderogabilità delle misure a tutela del lavoro, della sicurezza e del contrasto al lavoro irregolare, quindi a tutela della legalità e della trasparenza. Saranno introdotti vincoli per garantire il rispetto dei Criteri ambientali minimi che sono un elemento non di rallentamento ma di forte qualificazione nel campo dell’innovazione verde, ed è stata inserita la necessità di promuovere la stabilità occupazionale, l’applicazione del contratto nazionale del lavoro e la garanzia delle stesse tutele economiche e normative anche per i lavoratori in subappalto. Mi auguro dunque di vedere presto i decreti legislativi nei quali questi principi siano adeguatamente implementati e rispettati”, conclude la capogruppo di LeU.
“La disponibilità ad avviare una trattativa su Crimea e Donbass del presidente Zelensky e la scelta del Cremlino di elencare le proprie condizioni per porre fine all’invasione sono segnali che vanno colti immediatamente e fatti crescere. Siamo di fronte a un bivio: l’alternativa alla soluzione diplomatica sarebbero ulteriori e forse irreversibili passi sulla strada dell’escalation”, afferma la capogruppo di LeU al Senato Loredana De Petris.
“Ma perché questi segnali ancora molto iniziali portino frutti è necessario che sia in campo una mediazione in grado di parlare con entrambe le parti e di adoperarsi senza tregua per tessere i fili del dialogo. Questa figura, che deve per forza godere della massima autorevolezza, andrebbe individuata subito e non riesco a capire quali problemi possano esserci su una personalità come quella di Angela Merkel. Nessuno meglio di lei sarebbe in grado di assumere questo difficile e delicatissimo incarico”, conclude la presidente De Petris.
“L’Europa e a maggior ragione l’Italia, che ha una lunga tradizione in questo senso e sarebbe nella postazione migliore per proporsi come artefice di mediazione e dialogo, devono supportare in ogni modo i tentativi di avviare una de-escalation che porti rapidamente alla tregua, al cessate il fuoco e al negoziato”, afferma la capogruppo di LeU al Senato Loredana De Petris.
“Questa crisi tragica non sarà risolta solo con l’uso della forza, né militare né economico-finanziaria. A evitare esiti ancora più tragici, a porre fine a questa invasione, a salvare il popolo ucraino e a evitare rischi apocalittici per tutto il mondo può e deve essere solo la diplomazia. L’Italia ha già saputo svolgere questo ruolo in passato. È stato il Paese europeo che più di molti altri ha saputo adoperare gli strumenti del dialogo e non quelli della contrapposizione frontale. Sarebbe bene che tornasse a farlo”.
“Stanotte il mondo ha sfiorato una catastrofe biblica, senza precedenti nella storia dell’umanità. Se la centrale nucleare di Zaporizhzhia, con i suoi 6 reattori, fosse esplosa, il disastro sarebbe stato incommensurabilmente, più grave di quello di Chernobyl che aveva un solo reattore. Cosa ci vuole di più per capire che bisogna fermare subita questa follia?” afferma la capogruppo di LeU al Senato Loredana De Petris, che aggiunge: “Parallelamente alle sanzioni decise in risposta all’aggressione russa, bisogna saper avviare subito, immediatamente, una grande iniziativa diplomatica che è compito dell’Europa impostare con gli obiettivi di arrivare subito al cessate il fuoco e di sostituire le armi con il negoziato. Non c’è altra via per evitare che si ripresenti il rischio di catastrofe che stanotte abbiamo evitato per un soffio”. Conclude la Presidente Loredana De Petris.
“Ho aderito al digiuno di oggi per la pace in Ucraina. Credo che in questo momento debba essere usato ogni mezzo per far sentire a Putin che tutto il mondo, non solo i leader ma i cittadini e i popoli, chiede la fine dell’invasione e il ritorno al dialogo, al negoziato, agli strumenti della pace che devono essere usati per risolvere le controversie”, afferma la capogruppo di LeU al Senato Loredana De Petris.
“Non ci sono due tempi distinti, uno per le sanzioni severe e uno per il dialogo. Il negoziato va perseguito subito e strenuamente. Le stesse sanzioni, che abbiamo sostenuto con convinzione a fronte dell’aggressione inaudita e inaccettabile di Putin, sono finalizzate proprio a spingere o costringere la Russia ad abbandonare la strada delle armi e delle bombe per tornare a quella del dialogo”, afferma la capogruppo di LeU al Senato Loredana De Petris.
“È molto importante che l’intero Parlamento abbia scelto di sostenere le decisioni dolorose ma necessarie e inevitabili del governo. Ma è altrettanto importante che moltissimi interventi abbiano anche segnalato la necessità di non abbandonare le vie diplomatiche e la ricerca di un cessate il fuoco immediato che è e deve restare il nostro obiettivo essenziale”, conclude la presidente De Petris.