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DDL ZAN – DE PETRIS (LeU): “ORA BISOGNA USCIRE DAL LIMBO E CALENDARIZZARE SUBITO LA DISCUSSIONE IN AULA”

“Accusare chi sostiene il ddl Zan di rifiutare il confronto e il dialogo significa capovolgere la realtà. Per mesi i lavori della commissione sono stati paralizzati da un atteggiamento ostruzionistico che ha impedito di lavorare al testo ed eventualmente migliorarlo. Da questo limbo ora bisogna uscire e il solo modo per farlo è calendarizzare subito la discussione in aula per il 13 luglio. Rinviare e restare nella palude non ha alcun senso”, dichiara la capogruppo di LeU al Senato Loredana De Petris.

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SANTA MARIA CAPUA VETERE – DE PETRIS (LeU): “VIOLENZE INDEGNE DI UN PAESE DEMOCRATICO. FARE PIENA LUCE SULLE COPERTURE, I DEPISTAGGI ED EVENTUALI VIOLENZE IN ALTRI ISTITUTI”

“Ciò che si è verificato nel carcere di Santa Maria Capua Vetere è di una gravità inaudita, indegno di un Paese democratico. Ora è fondamentale fare piena chiarezza non solo sulle responsabilità dirette ma anche sulle eventuali coperture e sui possibili depistaggi. Altrettanto urgente è chiarire se quello di Santa Maria Capua Vetere è stato un episodio isolato o se si ci sono state violenze e umiliazioni ai danni dei detenuti anche in altri istituti di pena”, afferma la capogruppo di LeU al Senato Loredana De Petris.

“Bisogna però intervenire anche in modo strategico e lungimirante per fare in modo che episodi del genere non si possano più ripetere. È inaccettabile che le carceri siano una specie di Paese a parte dove non ci si preoccupa troppo di far rispettare la legalità. È necessario un cambio complessivo di paradigma”.

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VIOLENZA CARCERE – INTERROGAZIONE URGENTE RUOTOLO, DE PETRIS, ERRANI: “SUBITO MISURE PER RENDERE IDENTIFICABILE IL PERSONALE DELLE FORZE DELL’ORDINE”

“Perché da quando, un anno fa, il garante dei detenuti della Campania denunciò le violenze e i pestaggi perpetrati il 6 aprile 2020 ai danni dei detenuti del carcere di Santa Maria Capua Vetere, gli agenti della polizia penitenziaria che parteciparono alla perquisizione e alle violenze sono rimasti a prestare servizio nello stesso istituto carcerario? E perché, ancora oggi, gli agenti sotto indagine, prestano ancora servizio e non sono ancora stati spostati da Santa Maria Capua Vetere? Lo chiedono in una interrogazione i senatori Sandro Ruotolo, Loredana De Petris e Vasco Errani di Leu-Ecosolidali al Presidente del Consiglio, alla Ministra della Giustizia e alla Ministra degli Interni. “I video diffusi dai media documentano una perquisizione “straordinaria” e generalizzata che avrebbe riguardato 292 detenuti ristretti nel reparto Nilo, nel corso della quale operarono 283 agenti della polizia penitenziaria, dei quali 144 sarebbero stati inviati sul posto dal “Gruppo di supporto agli interventi” istituito alle dipendenze del Provveditore Regionale per la Campania, con il compito di coadiuvare i colleghi nel sedare la protesta dei detenuti, peraltro già rientrata nella tarda serata del giorno prima attraverso la mediazione di altro personale carcerario. In tale circostanza gli agenti avrebbero pestato per quattro ore i detenuti, arrivando a commettere vere e proprie torture e non fermandosi neppure di fronte alla presenza di un detenuto disabile e obbligato alla sedia a rotelle. L’inchiesta ha condotto ad un’ordinanza cautelare in cui quanto accaduto viene definito dal Giudice per le indagini preliminari come “un’orribile mattanza”. Fra tutti quelli complessivamente coinvolti, al momento risulterebbero essere stati individuati ed indagati solo 117 agenti: dei quali 52 assoggettati a varie misure cautelari. Con la presidente del gruppo Misto e capogruppo di Leu-Ecosolidali al Senato Loredana De Petris e il senatore Errani chiediamo di sapere inoltre se il Presidente del Consiglio e i Ministri, non ritengano opportuno introdurre idonee misure atte a rendere identificabile il personale delle forze dell’ordine coinvolto in una determinata operazione. E in particolare se la Ministra della Giustizia, non ritenga opportuno verificare quali e quanti agenti penitenziari siano stati inviati il giorno il 6 aprile dell’anno scorso presso la Casa Circondariale di Santa Maria Capua Vetere; quali siano i compiti attribuiti al “Gruppo di supporto agli interventi” istituito alle dipendenze del Provveditore Regionale; quale fosse la natura dell’incarico ricevuto; se siano da ravvisarsi nel caso specifico, responsabilità degli organi preposti alla tutela e alla sicurezza dei detenuti”.

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EDILIZIA – DE PETRIS (LeU): “INCOMPRENSIBILE L’OSTRUZIONISMO CONTRO LA NORMA, GIA’ APPROVATA, CHE CONSENTIREBBE LA DEMOLIZIONE DI EDIFICI ABUSIVI E IL RIPRISTINO DELLA LEGALITA'”

“La norma che consentirebbe ai Prefetti di sbloccare la demolizione di migliaia di immobili abusivi continua a essere oggetto di un incomprensibile ostruzionismo. La norma era stata inserita nel precedente dl Semplificazioni grazie a un emendamento di cui ero prima firmataria. Una circolare interpretativa inviata dal ministero degli Interni alle prefetture ne ha però circoscritto l’applicazione ai soli abusi accertati dopo il settembre 2020, depotenziandone così immensamente la portata. Alla Camera alcuni emendamenti, tra cui uno del gruppo di LeU, che intendevano ripristinare la corretta interpretazione della norma sono stati considerati inammissibili. Il nostro ricorso contro la manifesta irragionevolezza di questa inammissibilità è stato respinto oggi”, denuncia la capogruppo di LeU al Senato Loredana De Petris.

“Il fine della norma, nella sua versione originaria e corretta, era difendere la legalità contro la piaga degli abusi edilizi, nei confronti dei quali le ordinanze di demolizione vengono disattese nell’80% dei casi. Circoscrivere il potere di demolizione affidato ai prefetti ai soli abusi successivi al settembre 2020 significa impedire la demolizione della stragrande maggioranza degli edifici abusivi. Non si capisce dunque il senso di questo strenuo ostruzionismo e sorge inevitabilmente il dubbio che l’obiettivo sia proprio depotenziare la norma impedendo le demolizioni e il ripristino della legalità. Ci auguriamo pertanto che queste resistenze vengano rapidamente superate e si possa tornare al più presto alla legalità restituendo ai Prefetti il potere di eseguire tutte le ordinanze di demolizione”, conclude la presidente De Petris.

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COVID – DE PETRIS (LeU): “LA FINE DELL’OBBLIGO DELLE MASCHERINE ALL’APERTO È UN RISULTATO IMPORTANTE MA LA CRISI NON È FINITA. OCCORRE ANCORA LA MASSIMA CAUTELA”

“Da oggi, dopo molti mesi, non c’è più l’obbligo di portare la mascherina anche all’aperto. È un risultato importante che non deve però creare equivoci e fraintendimenti. La pandemia non è finita. La variante Delta si sta rivelando più pericolosa di quanto non sperassimo. Molti Paesi stanno tornando al lockdown ed è una eventualità che dobbiamo fare il possibile per evitare”, afferma la capogruppo di LeU al Senato Loredana De Petris.

“Soprattutto in estate, quando le occasioni di assembramento si moltiplicano, bisogna tenere la guardia alta e non fingere che la crisi sia finita. Quello che è successo a Palma di Majorca deve essere un campanello d’allarme per tutti. Con i vaccini abbiamo un’arma fondamentale in più per sconfigger il virus e tornare presto a una vera normalità, ma i vaccini da soli non bastano. Bisogna mantenere la massima cautela e saranno fondamentali i comportamenti di ognuno. Anche per questo è di vitale importanza non lanciare segnali sbagliati e pericolosi”, conclude la presidente De Petris.

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LAVORO – DE PETRIS (LeU): “LA PROROGA SELETTIVA DEL BLOCCO DEI LICENZIAMENTI PER CATEGORIE NON BASTA. IL GOVERNO TROVI UN ACCORDO CON I SINDACATI PER EVITARE LA CRISI SOCIALE”

“La decisione del governo di incontrare le parti sociali prima di varare il decreto sulla proroga selettiva del blocco dei licenziamenti è un passo positivo. Ma i sindacati devono anche essere ascoltati e deve essere trovata una soluzione in grado di impedire davvero un’ondata di licenziamenti e una conseguente crisi sociale”, afferma la capogruppo di LeU al Senato Loredana De Petris.

“La proroga selettiva limitata a poche categorie non basta e non sarebbe sufficiente a fronteggiare la situazione che rischia di determinarsi. Il governo deve cercare e trovare con i rappresentanti dei lavoratori una strada in grado di evitare la crisi sino a quando non saranno state messe a punto, con la riforma degli ammortizzatori sociali, formule alternative a quella del licenziamento”, prosegue la capogruppo di LeU.

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LAVORO – DE PETRIS (LeU): “IL GOVERNO NON IGNORI LE MANIFESTAZIONI SULLA PROROGA DEL BLOCCO DEI LICENZIAMENTI E CONVOCHI I SINDACATI”

“Credo che il governo non possa ignorare le manifestazioni e le richieste dei lavoratori che vogliono che sia prorogato sino a ottobre il blocco dei licenziamenti per tutti, in modo da avere il tempo per mettere a punto, con la riforma degli ammortizzatori sociali, le misure alternative ai licenziamenti. Sarebbe opportuno che il governo convocasse i rappresentanti dei lavoratori prima di varare l’annunciato decreto sulla proroga selettiva del blocco per trovare una soluzione concordata”, afferma la capogruppo di LeU al Senato Loredana De Petris.

“Credo che sarebbe un grave errore ignorare o sottovalutare il disagio sociale che sta montando in seguito alla crisi innescata dalla pandemia. La stessa ministra degli Interni Lamorgese segnala la presenza di rischi sociali in mancanza di garanzie per i lavoratori. Quelle garanzie possono e devono essere trovate solo attraverso il confronto con i rappresentanti dei lavoratori”, conclude la presidente De Petris.

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LAVORO – DE PETRIS (LeU): “IL TEMPO STA PER SCADERE. URGENTISSIMA LA SOLUZIONE IMMEDIATA PER EVITARE I LICENZIAMENTI E LA CRISI SOCIALE”.

“Il tempo sta per scadere. Mancano pochi giorni alla fine del blocco dei licenziamenti, il 30 giugno, e se non si troverà subito un soluzione tra meno di una settimana ci troveremo di fronte a un’ondata di licenziamenti. Alcune aziende, come la Whirlpool a Napoli, hanno già inviato le lettere di licenziamento a partire dal primo luglio. Bisogna impedire che la slavina parta, altrimenti sarà poi impossibile fermarla, ed è compito del governo farlo ora cercando e trovando un pieno accordo con i sindacati”, dichiara la capogruppo di LeU Loredana De Petris.

“Le tensioni crescenti delle scorse settimane nella logistica e l’elevatissimo numero di persone rimaste senza lavoro nonostante il blocco rivelano che una crisi sociale c’è già. Senza un intervento drastico del governo, a partire dalla proroga del blocco dei licenziamenti che è necessaria ma di per sé insufficiente, peggiorerà nei prossimi mesi. Per il governo e per la politica questa deve essere una priorità assoluta, come la lotta contro la pandemia e la ripartenza”, conclude la presidente De Petris.

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AFGHANISTAN – DE PETRIS (LeU): “ORA BISOGNA INTERROGARSI SUGLI INTERVENTI DI ESPORTAZIONE DELLA DEMOCRAZIA”

“Prima di tutto, al termine della lunghissima missione in Afghanistan credo che si debba rendere omaggi ai 53 soldati italiani che hanno perso la vita in questa missione. Ma credo che nelle prossime settimane e nei prossimi mesi sarà necessario avviare una riflessione più approfondita su questa missione e in generale sugli interventi nei Paesi nei quali vengono negati i diritti umani”, afferma la capogruppo di LeU al Senato Loredana De Petris.

“Io avevo molti dubbi sulle operazioni che miravano a esportare la democrazia già vent’anni fa. Oggi lasciamo in Afghanistan un quadro allarmante, pieno di incognite, e l’idea di tornare alla situazione di vent’anni fa non può che suscitare interrogativi. Il lavoro italiano, in questa come nelle altre missioni, si è sempre contraddistinto per la vicinanza alla popolazione civile. Dobbiamo comunque continuare su questa strada, in difesa dei diritti umani e delle donne”, conclude la presidente De Petris.

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DDL ZAN – DE PETRIS (LeU): “DRAGHI IMPECCABILE. HA DIFESO LA LAICITA’ DELLO STATO E RICORDATO CHE NON C’È NESSUN RISCHIO PER LA LIBERTA’ DI ESPRESSIONE”

“Le parole del presidente del consiglio sulla lettera inviata dal Vaticano in merito al ddl Zan sono state impeccabili ed esaurienti. Draghi ha sottolineato e difeso la laicità dello Stato e ricordato che in Italia i controlli sulla costituzionalità delle leggi e dunque anche sul rispetto del Concordato sono tali da non permettere alcun timore in merito alla difesa dell’art.21 della Costituzione e alla tutela della libertà di pensiero e di espressione”, afferma la capogruppo di Leu Loredana De Petris.

“Draghi ha fatto benissimo anche a segnalare che è il Parlamento e non il governo a dover decidere sul ddl Zan, che oltretutto è una legge di iniziativa parlamentare. Discutere la legge è compito e prerogativa del Parlamento e la legge, bloccata per troppo tempo dall’ostruzionismo leghista in commissione Giustizia, deve essere portata subito in aula”.

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