All Posts Tagged: Luciana Lamorgese

GREEN PASS – DE PETRIS (LeU): “MANIFESTAZIONI SIANO PACIFICHE E RISPETTINO LA LEGGE. NON PIU’ TOLLERABILI VIOLENZE E MINACCE”

“Chi manifesterà oggi contro il Green Pass deve farlo pacificamente, senza violenza, senza aggressioni, senza cercare di interrompere il servizio pubblico e i treni. La ministra Lamorgese ha fatto benissimo a usare toni molto fermi. Il diritto a manifestare deve essere garantito ma non si può andare avanti con atti di violenza, incitazioni contro medici e politici, pubblicazione degli indirizzi su Telegram, addirittura inviti a ‘terrorizzare’. Tutto questo deve finire una volta per tutte.” dichiara la capoguppo di LeU al Senato Loredana De Petris.

“Una struttura del genere indica la presenza di gruppi ben organizzati che sfruttano la protesta, la strumentalizzano e si adoperano perché degeneri in violenze e minacce. Anche questo non è più accettabile: quei social e quei gruppi in rete vanno controllati e chiusi”.

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NO GREEN PASS – RUOTOLO: “CRESCENDO DI VIOLENZA E ANNUNCIO DEL BLOCCO DELLE STAZIONI, LA MINISTRA LAMORGESE DIA UN SEGNALE INEQUIVOCABILE”

“Le manifestazioni dei No vax, No Mask, No Tamp e da ultimo No Green Pass ci raccontano che non si tratta più solo di odio in rete, ma negli ultimi giorni, di episodi di violenza fisica con minacce e aggressioni a giornalisti, medici, scienziati. C’è un crescendo che allarma e ci induce a chiedere al ministro Lamorgese la massima attenzione e vigilanza. C’è una questione di sicurezza e di agibilità democratica: Saverio Tommasi (Fanpage.it), Antonella Alba (RaiNews 24) , Francesco Giovannetti (Repubblica Tv) sono solo alcuni dei cronisti malmenati. Nel mirino anche l’infettivologo dell’ospedale San Martino, Matteo Bassetti, inseguito e minacciato fin sotto casa e il direttore sanitario dell’Istituto Galeazzi di Milano Fabrizio Pregliasco, vittima di stalking telefonico. Addirittura c’è stato l’assalto al gazebo dei 5 Stelle a Milano, senza dimenticare l’incendio doloso appiccato al portone dell’ingresso principale dell’Istituto Superiore di Sanità. Non c’entra nulla l’articolo 21 della Costituzione e il manifestare la propria opinione, qui si tratta di violenza e basta. Sembra che ci sia una regia precisa, una accurata raccolta d’informazioni sugli obiettivi da colpire, un’organizzazione con gruppi social e canali chat dedicati per coordinare le azioni da portare avanti. Come l’annunciato blocco delle stazioni ferroviarie programmato per domani in coincidenza con l’entrata in vigore del Green Pass per viaggiare. Occorre che il Viminale dia un segnale inequivocabile in tutto il Paese contro l’avanzata di un’onda di violenza generalizzata. Non bisogna sottovalutare questo fenomeno soprattutto alla luce della presenza tra i manifestanti di personaggi e gruppi dell’estrema destra e di esponenti di formazioni come Forza Nuova che si proclamano ‘fascisti del terzo millennio’”. Lo sostiene in una nota il senatore Sandro Ruotolo del Gruppo Misto.

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DURIGON – DE PETRIS (LeU): “ASSURDO CHE DOPO LE SUE TARDIVE DIMISSIONI SALVINI CHIEDA IN CAMBIO QUELLE DI LAMORGESE”

“L’insistenza di Salvini nel chiedere irragionevoli dimissioni della ministra degli Interni Lamorgese sta diventando petulante e insopportabile. È particolarmente assurdo mettere in relazioni le dimissioni chieste alla ministra con quelle tardivamente rassegnate da Durigon, come se si trattasse di uno scambio di figurine. Durigon si è dimesso per la proposta di intitolare un parco pubblico al fratello di Mussolini, contro la quale è insorta persino buona parte della Lega, e per le sue discutibili frequentazioni. Non si capisce invece per cosa la ministra Lamorgese, che sta facendo un ottimo ed equilibrato lavoro, dovrebbe dimettersi”, afferma la capogruppo di LeU al Senato Loredana De Petris.

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LAMORGESE – DE PETRIS (LeU): “GLI ATTACCHI DI SALVINI SONO PRETESTUOSI, STRUMENTALI E INGIUSTIFICATI”

“Gli attacchi quotidiani di Salvini contro la ministra Lamorgese sono pretestuosi e del tutto ingiustificati. La ministra degli Interni fa il suo dovere nel controllo dell’immigrazione in modo equilibrato, difendendo le esigenze della sicurezza senza rinunciare alla solidarietà e all’umanità in nome della propaganda come era abituato a fare Salvini quando era ministro”, afferma la capogruppo di LeU al Senato Loredana De Petris.

“Altrettanto strumentale è l’uso che Salvini e Meloni fanno del rave di Viterbo. È chiaro che le responsabilità dovranno essere accertate ma è altrettanto chiaro che si tratta di responsabilità locali nella catena di comando, che non possono essere addebitate alla ministra. La realtà è che Salvini attacca la ministra Lamorgese per un solo motivo: perché non gestisce l’immigrazione come vorrebbe lui”, conclude la presidente De Petris.

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DURIGON – DE PETRIS (LeU): “IMPOSSIBILE LA SUA PERMANENZA AL GOVERNO. DIMISSIONI O MOZIONE DI SFIDUCIA”

“Il sottosegretario Durigon non può restare al governo. La proposta di intitolare ad Arnaldo Mussolini, fratello di Benito, il parco di Latina oggi dedicato a Falcone e Borsellino è incompatibile sia con i princìpi antifascisti della nostra Repubblica sia con l’obbligo civile e morale della lotta alla mafia. Durigon dovrebbe rendersi conto da solo della situazione dimettendosi e immagino che lo stesso presidente del consiglio non potrà che spingerlo in questa direzione. Senza un suo passo indietro, la mozione di sfiducia sarà inevitabile e doverosa”, afferma la capogruppo di LeU al Senato Loredana De Petris.

“Aspettiamo ancora che su questa incredibile vicenda si pronunci, stigmatizzando la proposta sul parco, Matteo Salvini. Purtroppo il leader della Lega è troppo occupato a muovere critiche rumorose e ingiuste alla ministra degli Interni Lamorgese che, a differenza di quel che faceva lui quando era titolare degli Interni, fa bene il proprio dovere”, conclude la presidente De Petris.

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GREEN PASS, AGGRESSIONE AL CRONISTA – INTERROGAZIONE DI QUINDICI PARLAMENTARI ALLA MINISTRA DELL’INTERNO.

“Quindici tra senatrici e senatori chiedono alla ministra dell’Interno Lamorgese d’intervenire affinché siano identificati e puniti gli aggressori del giornalista Saverio Tommasi che sabato scorso 24 luglio 2021 a Firenze in occasione della manifestazione dei ‘No Green pass’ mentre svolgeva il proprio lavoro è stato oggetto di ripetute aggressioni, insulti e minacce”. Lo sottolinea in una nota il senatore Sandro Ruotolo, che insieme ai senatori Loredana De Petris, Vasco Errani, Piero Grasso, Maurizio Buccarella, Francesco Laforgia, di Leu-Ecosolidali e Tommaso Cerno, Monica Cirinnà, Valeria Fedeli, Franco Mirabelli, Dario Parrini, Gianni Pittella, Roberto Rampi, Valeria Valente, Francesco Verducci del Partito Democratico hanno depositato una interrogazione urgente rivolta alla Ministra degli Interni, Luciana Lamorgese. “Nel video pubblicato da Fanpage.it si vede chiaramente il giornalista più volte accerchiato e colpito alle spalle da più persone. Oltre alle aggressioni, Tommasi è stato spintonato ed ha evitato con prontezza il danneggiamento della sua telecamera. A più riprese è stato pesantemente minacciato e intimidito. Dalle immagini si nota addirittura una mamma incitare il figlioletto a gridare contro il cronista, come poi è accaduto, l’insulto: ‘scemo’. Il cronista di fronte alla pressione belligerante dei manifestanti ha più volte tentato di calmare gli animi spiegando che il suo lavoro è quello di documentare i fatti, riportando ciò che accade e null’altro. Solo l’intervento di alcuni rappresentanti delle forze dell’ordine in abiti borghesi ha interrotto il ‘tiro al bersaglio’ ed ha evitato il peggio, ‘prendendo di peso’ il cronista e portandolo lontano dall’evento. Ogni tre giorni, nel nostro Paese, gli operatori dell’informazione vengono insultati, minacciati di morte solo per l’esercizio della loro professione. L’Osservatorio dei cronisti minacciati del Viminale ha rilevato un incremento dell’11 per cento delle intimidazioni rispetto al 2020 con un aumento significativo delle minacce che riguardano contesti socio/politici. Nell’interrogazione, i senatori, chiedono in particolare “quali iniziative la ministra intenda adottare per la salvaguardia del diritto all’informazione e il diritto ad essere informati, nonché il diritto di cronaca, a protezione di coloro che grazie al proprio lavoro di inchiesta offrono un servizio pubblico ai cittadini”.

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VIOLENZA CARCERE – INTERROGAZIONE URGENTE RUOTOLO, DE PETRIS, ERRANI: “SUBITO MISURE PER RENDERE IDENTIFICABILE IL PERSONALE DELLE FORZE DELL’ORDINE”

“Perché da quando, un anno fa, il garante dei detenuti della Campania denunciò le violenze e i pestaggi perpetrati il 6 aprile 2020 ai danni dei detenuti del carcere di Santa Maria Capua Vetere, gli agenti della polizia penitenziaria che parteciparono alla perquisizione e alle violenze sono rimasti a prestare servizio nello stesso istituto carcerario? E perché, ancora oggi, gli agenti sotto indagine, prestano ancora servizio e non sono ancora stati spostati da Santa Maria Capua Vetere? Lo chiedono in una interrogazione i senatori Sandro Ruotolo, Loredana De Petris e Vasco Errani di Leu-Ecosolidali al Presidente del Consiglio, alla Ministra della Giustizia e alla Ministra degli Interni. “I video diffusi dai media documentano una perquisizione “straordinaria” e generalizzata che avrebbe riguardato 292 detenuti ristretti nel reparto Nilo, nel corso della quale operarono 283 agenti della polizia penitenziaria, dei quali 144 sarebbero stati inviati sul posto dal “Gruppo di supporto agli interventi” istituito alle dipendenze del Provveditore Regionale per la Campania, con il compito di coadiuvare i colleghi nel sedare la protesta dei detenuti, peraltro già rientrata nella tarda serata del giorno prima attraverso la mediazione di altro personale carcerario. In tale circostanza gli agenti avrebbero pestato per quattro ore i detenuti, arrivando a commettere vere e proprie torture e non fermandosi neppure di fronte alla presenza di un detenuto disabile e obbligato alla sedia a rotelle. L’inchiesta ha condotto ad un’ordinanza cautelare in cui quanto accaduto viene definito dal Giudice per le indagini preliminari come “un’orribile mattanza”. Fra tutti quelli complessivamente coinvolti, al momento risulterebbero essere stati individuati ed indagati solo 117 agenti: dei quali 52 assoggettati a varie misure cautelari. Con la presidente del gruppo Misto e capogruppo di Leu-Ecosolidali al Senato Loredana De Petris e il senatore Errani chiediamo di sapere inoltre se il Presidente del Consiglio e i Ministri, non ritengano opportuno introdurre idonee misure atte a rendere identificabile il personale delle forze dell’ordine coinvolto in una determinata operazione. E in particolare se la Ministra della Giustizia, non ritenga opportuno verificare quali e quanti agenti penitenziari siano stati inviati il giorno il 6 aprile dell’anno scorso presso la Casa Circondariale di Santa Maria Capua Vetere; quali siano i compiti attribuiti al “Gruppo di supporto agli interventi” istituito alle dipendenze del Provveditore Regionale; quale fosse la natura dell’incarico ricevuto; se siano da ravvisarsi nel caso specifico, responsabilità degli organi preposti alla tutela e alla sicurezza dei detenuti”.

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LAVORO – DE PETRIS (LeU): “IL GOVERNO NON IGNORI LE MANIFESTAZIONI SULLA PROROGA DEL BLOCCO DEI LICENZIAMENTI E CONVOCHI I SINDACATI”

“Credo che il governo non possa ignorare le manifestazioni e le richieste dei lavoratori che vogliono che sia prorogato sino a ottobre il blocco dei licenziamenti per tutti, in modo da avere il tempo per mettere a punto, con la riforma degli ammortizzatori sociali, le misure alternative ai licenziamenti. Sarebbe opportuno che il governo convocasse i rappresentanti dei lavoratori prima di varare l’annunciato decreto sulla proroga selettiva del blocco per trovare una soluzione concordata”, afferma la capogruppo di LeU al Senato Loredana De Petris.

“Credo che sarebbe un grave errore ignorare o sottovalutare il disagio sociale che sta montando in seguito alla crisi innescata dalla pandemia. La stessa ministra degli Interni Lamorgese segnala la presenza di rischi sociali in mancanza di garanzie per i lavoratori. Quelle garanzie possono e devono essere trovate solo attraverso il confronto con i rappresentanti dei lavoratori”, conclude la presidente De Petris.

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ABUSI EDILIZI – DE PETRIS (LeU): “GRAVE CHE IL MINISTERO DEGLI INTERNI AZZERI CON LA SUA INTERPRETAZIONE LA NORMA SUL POTERE SOSTITUTIVO DEI PREFETTI NELLE DEMOLIZIONI”

 

“La norma che attribuisce ai prefetti il potere sostitutivo nelle demolizioni degli abusi edilizi, introdotta grazie a un emendamento di cui ero prima firmataria nella legge 120 del 2020, è stata di fatto cancellata con una circolare interpretativa del ministero degli Interni. Quella norma è invece fondamentale nella difesa della legalità contro gli abusi edilizi dal momento che l’80% delle ordinanze di demolizione emesse dai Comuni non vengono poi eseguite”, afferma la capogruppo di LeU al Senato Loredana De Petris.

“Le indicazioni interpretative stabiliscono invece che la norma sia valida solo per le ordinanze emesse ma non eseguite dopo l’approvazione della legge, dunque dopo il settembre 2020. È molto grave che il Ministero, attraverso una sua interpretazione, azzeri una norma votata dal Parlamento vanificandone gli effetti. Grazie a questa interpretazione, infatti, decine di migliaia di costruzioni abusive resteranno nel limbo invece di essere demolite come la legge ordina di fare. Presenterò un’interrogazione urgente e sono certa che la ministra interverrà affinché la norma sia applicata per come il Parlamento l’ha scritta e approvata in difesa della legalità”, conclude la presidente De Petris.

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CASO BRUSCIANO – PRESENTATA DOPPIA INTERROGAZIONE AL SENATO E ALLA CAMERA AL MINISTRO DELL’INTERNO FIRMATA DA MOLTI PARLAMENTARI: “RAFFORZARE L’ATTIVITA’ DI CONTRASTO ALLA CRIMINALITA’ ORGANIZZATA E NOMINARE UNA COMMISSIONE D’ACCESSO”

“Siamo preoccupati per Giuseppe Montanile, il sindaco di Brusciano, comune del napoletano, decaduto per le dimissioni di 14 consiglieri presentate mentre al primo cittadino veniva assegnata la protezione da parte del prefetto di Napoli per le pesanti minacce subite. Dopo il manifesto-appello per ‘Brusciano libera dalle camorre’ a cui hanno aderito decine di associazioni, esponenti sindacali, comitati, gruppi del volontariato, parlamentari, dai social sono giunte all’ex sindaco ulteriori minacce. Una in particolare è già all’esame dei carabinieri a cui è stato consegnato un video nel quale una donna residente al rione 219 dice: ‘Te lo dico per l’ennesima volta devi fare la morte del topo, ti devo vedere schiacciato’. Intanto, è stata depositata nei due rami del Parlamento la nostra interrogazione rivolta al Ministro dell’Interno Luciana Lamorgese in cui tra l’altro chiediamo di ‘Rafforzare l’attività di contrasto alla criminalità organizzata a Brusciano e in particolare nella lotta alle piazze di spaccio e alla sua filiera criminale del rione 219 e congiuntamente istituire una commissione d’indagine per verificare se i gravi episodi di minacce, aggressioni anche via social e boicottaggio emersi in questi mesi nei confronti dell’ex sindaco Giuseppe Montanile e della sua amministrazione, siano tali da aver alterato, influito, condizionato su una parte del Consiglio comunale e contrastato con gli atti compiuti dall’amministrazione’. È rilevante e va segnalata la grande mobilitazione e solidarietà che si è creata attorno al manifesto-appello per ‘Brusciano libera dalle camorre’ a testimonianza che la battaglia di liberazione dei territori dai clan non riguarda solo Brusciano ma tutti i comuni della Provincia di Napoli, da tempo interessati da un escalation criminale con attentati, intimidazioni e minacce. La lotta alle camorre per noi è prioritaria, anche se dobbiamo rilevare come sia scomparsa dall’agenda politica, ed è fondamentale per liberare le nostre terre e garantire un vero sviluppo del Mezzogiorno d’Italia”. Lo affermano in una nota i senatori Sandro Ruotolo, Loredana De Petris e Vasco Errani del Gruppo Misto, Silvana Giannuzzi, Sabrina Ricciardi, Vincenzo Presutto, Sergio Vaccaro, Raffaele Mautone del Movimento 5 Stelle, Franco Mirabelli e Valeria Valente del Pd, i deputati Gennaro Migliore di Italia Viva, Umberto Del Basso De Caro, Raffaele Topo e Paolo Siani del Pd, Conny Giordano, Gilda Sportiello, Catello Vitiello, Iolanda Di Stasio, Virginia Villani, Silvana Nappi, Alessandro Amitrano, Cosimo Adelizzi, Luigi Gallo, Nicola Provenza, deputati del Movimento 5 stelle, Flora Frate deputata di Azione +Europa.

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